le costanti non sono costanti e le banane sono un'ottima fonte di potassio
Suzuya_rin si trovava davanti alla pila di tag che aveva accumulato negli anni, impilati precariamente sul tavolo che usava per predire il futuro a chi chiedeva in suoi servigi (per dare un'aria più seria all'ambiente di lavoro), sul quale una candela alla citronella si stava sciogliendo lentamente, attaccata con la sua stessa cera al piccolo rimasuglio della sua precedente.
Quella sera non aveva proprio niente da fare, così aveva deciso di riordinare un po' la stanza, anche perché pure gli acari della polvere cominciavano a lamentarsene.
"Guarda te, ho resuscitato Steve ed è così che mi ringraziano lui e i suoi amici? Devo smetterla di esercitarmi nella negromanzia sulla polvere, ho deciso. Da oggi in poi solo batteri che vivono sui centesimi" pensò mentre riordinava i barattoli con i vari ingredienti tenuti per gli incantesimi, ma soprattutto per bellezza.
Mentre si trovava ad osservare quella montagna informe di mattoncini con il simbolo della chiocciola, sentendosi contemporaneamente in colpa per averli ignorati e dubbiosa sulla solidità della struttura che aveva creato gettandoli uno sopra l'altro a casaccio, da un punto imprecisato del soffitto cadde qualcosa che inizialmente non mise a fuoco, ma che si schiantò precisamente sulla cima della pila di tag, facendola crollare rovinosamente al suolo e riversando tutti i mattoncini sul pavimento. Uno di questi colpì il piede dell'oracolo, che lo sollevò saltellando e tenendoselo con le mani.
«Porco dinci! Odino oculista! Efesto panettiere! Sekmet gattara! Zio Pedro! Perché fa così male? Dovrebbero essere metaforici!» urlò, sillabando le parole mentre saltellava, finché non le passò il dolore.
Si rimise in piedi normalmente, cercando di calmarsi. Puntò lo sguardo sul tavolo, dove i dadi teschi la guardavano allibiti.
«Non guardatemi così! Mammina si è pure rammollita negli ultimi anni, avrei detto di peggio» disse, per poi scostare con il piede alcuni dei blocchetti, per poi avvicinandosi al tavolo. Mentre spostava la sedia in vimini, uno dei mattoni, in bilico sul bordo del tavolo, scivolò da quest'ultimo, ma la ragazza, con prontezza di riflessi, riuscì a prenderlo.
«Wow!» esultò «avete visto che ho fatto? Meglio di Neo di Matrix!» si vantò. Guardò con attenzione il tag che aveva in mano, era certamente quello che aveva fatto crollare la pila, infatti brillava di un colore arancione acceso. Era ancora fresco. Suzuya lo fissò, per poi osservare il pavimento, poi di nuovo il mattoncino e infine i suoi dadi.
«Oh, va bene! Lo faccio!» si arrese «hai vinto, universo! Alla fine l'irriducibile Suzuya_rin, dopo due anni di tag ignorati, farà una challenge! Sei contento adesso?» urlò a nessuno in particolare.
Fece il giro della stanza mormorando parole incomprensibili, mentre cercava tra le cataste di cose messe in giro. Aveva seriamente bisogno di riordinare. Mentre rovistava in uno scatolone pieno di zampe di gallina, finalmente riemerse con una piuma in mano.
«Eccola! Piuma di struzzo» disse, mentre la metteva sul tavolo.
«Ora... dov'è il nero di seppia?» si chiese, per poi ascoltare il suggerimento di uno dei teschi.
«Dici Halley? L'ho messo sullo scaffale quando ho provato a scrivere gli ingredienti dell'incantesimo per il Passante? Beh, sì, ha senso» ammise, andando verso una mensola piena di barattoli contenenti alcuni degli intrugli che la vecchietta aveva preparato per lei e CatelloApicella. A volte prendeva alcuni dei suoi biscotti e fingeva che fossero code di salamandra, chissà perché quando venivano da lei dei clienti si aspettavano sempre che ne tirasse fuori qualcuna. "Mah, questi stereotipi che ha la gente sulla magia vudù" pensò mentre adocchiava quello che cercava. Era una piccola boccetta che prima conteneva marmellata di amarene (secondo i suoi visitatori conteneva sangue di pipistrello, dopotutto era quello che c'era scritto nell'etichetta. Forse l'azienda agricola "Sangue di Pipistrello" doveva cambiare nome) e che ora era riempita con un liquido nero simile ad inchiostro. Lo prese e lo posò sul tavolo, davanti al foglio di pergamena, inutilizzato da così tanto che si stava per incollare al legno del ripiano. Si sedette, prendendo in mano la piuma di struzzo.
«Non sarei costretta ad usare questa roba, se l'ultima penna che avevo non l'avessi messa tra i miei capelli e non mi fosse caduta solo nella doccia» si lamentò. Era la quarta volta che succedeva quella settimana, c'era più inchiostro tra le tubature del bagno che in tutti i suoi libri di incantesimi.
«Vediamo di cosa si tratta» esordì aprendo la scatoletta con la chiocciola. «Vediamo... Vessel_of_infinity eh? Sapevo che la parte di lui che prima era Lost-body sarebbe tornata a perseguitarmi» commentò, leggendo le prime righe del biglietto contenuto in essa.
«Per prima cosa ci servirà una storia per le challenge» disse cercando di ricordare tutto ciò che doveva fare.
«Allora...creare una storia...creare una storia... Dove ho messo lo strumento per tagliare la quarta parete? Dev'essere qui, da qualche parte!» cercò tra la pila di carte sul tavolo, per poi aprire un cassetto, trovandoci solo un compasso e un occhio di vetro che usava come fermacarte, guardò anche sotto il tavolo, ma niente.
«Ma dove l'ho messo? Non posso averlo perso, lo danno in dotazione ad ogni utente di Wattpad!» si fermò di colpo, ricordandosi improvvisamente dov'era. Rivelò una catenina che teneva sotto la maglietta, a cui era appeso un ciondolo modellato con la forma di una matita. Lo teneva al collo dopo l'incidente del distruggi documenti.
«Perfetto! Ora, per rendere solida la quarta parete...vediamo se mi ricordo le mosse» disse alzandosi e facendo un salto avanti, uno sul posto, un passo indietro e iniziando ad agire come un mimo, alzando le mani in aria come se davanti a lei ci fosse un muro, finché, mentre picchiava i pugni sull'aria, non si sentì un rumore sordo.
«Eccola! E voi lì dietro che mi prendevate in giro!» si rivolse ai crani di ratto, mentre si sfilava il ciondolo e iniziava a incidere la forma di una porta nella parete invisibile, in modo che i lettori potessero entrare nella storia. Quand'ebbe finito, la sagoma si colorò di verde acqua con al centro, in bianco, il simbolo di un "più".
«Bene, passiamo alla copertina! Dovrei avere qualche immagine a caso da qualche parte, per certe occasioni» disse dirigendosi verso una scatola da scarpe piena di foto.
«Dunque, qui c'è la foto dell'ipostasi cadaverica, qui c'è il prestavolto di Muliphein, la mia immagine di profilo, bambole vudù a metà prezzo... Dovrebbero essere in fondo alla scatola» affermò lanciando dietro di lei le foto che non le servivano.
«Trovate! Sono un po' rosa, ma ci si accontenta» tra le mani stringeva sei foto, che, una volta premute sopra quella specie di porta, divennero parte della copertina.
«Fatto, manca solo il titolo... Che ne pensate di "come suzuya_rin cedette alla pressione sociale"?» chiese, rivolta ai dadi.
Dopo un attimo di silenzio, Suzuya riprese: «Oh, zitto Jerry! A te non piace nessuna delle mie idee! Quando arriveranno i lettori fai in modo che non debba sgridarti, loro non possono sentire quello che dici e mi prendono per una svitata! E questo non va bene, voglio che loro capiscano che sono svitata da soli, senza pregiudizi iniziali!» affermò.
La ragazza prese un bigliettino e ci scrisse il titolo, per poi incollarlo vicino alla copertina.
«Alla descrizione penseremo dopo, iniziamo il capitolo, che altrimenti si fa notte» disse sedendosi nuovamente, intingendo la piuma nel nero di seppia.
«Come titolo scriviamo... "Le costanti non sono costanti, il mondo è governato dal caos e le banane sono un'ottima fonte di potassio"» decise. Prese poi il foglio delle regole della challenge e iniziò a leggere ad alta voce.
«Qui dice: "Fate questa challenge in meno di tre giorni" Fatto. E sono passati solo due giorni, non mi stressare! Chi ha creato questa regola vendeva ansiolitici. Regola numero due: "mettete un titolo creativo"» guardò il titolo che aveva scritto «Meglio cancellare quel "il mondo è governato dal caos", non voglio sembrare un'allarmista» decise.
«Regola numero tre: "scrivete dieci cose su di voi" sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Tagliamo la coda alla salamandra e facciamo il mio terzo elenco puntato preferito: quello numerato» riprese, iniziando a scrivere.
E fu così che Suzuya_rin passò all'oscura pratica delle challenge. Non fateci l'abitudine, sono solo in vena di sbandierare cose su di me. In questo momento abbiamo raggiunto l'ammontare di 1372 parole, e ancora non ho iniziato. So temporeggiare abbastanza bene, che ve ne pare? Ma comunque, ora è tempo di iniziare, perciò partiamo a contare queste dieci cose. Proviamo a cominciare con qualcosa in generale...
1) vivo a Modena, compio gli anni il giorno di San Patrizio, sono nata nel 2003 e frequento un liceo scientifico.
La prima è andata, me la sto cavando bene, direi.
2) il mio vero nome è Martina, ma ormai mi sento anche molto suzuya_rin.
3) Mi ricordo molti dei commenti che ho lasciato, all'inizio sono solo le prime cose che mi venivano in mente, poi alcuni, i migliori, sono diventati parte del mio personaggio. I dadi teschi sono nati per caso, poi li ho adottati. Ho deciso i loro nomi prima che Lost-body li uccidesse e ora non potrei vivere senza Jerry, Jimmy, Bill, Tom e Halley. (Dopo aver avuto questa idea, ho trovato sulla mia scrivania una gomma che forse ho da anni, non me ne ricordavo nemmeno più, a forma di teschio di animale. Non sono sicura nemmeno sia un teschio di topo, però è una bella coincidenza. L'ho persa di nuovo, devo fare ordine tra le mie cose)
4) perdo le penne perché me le metto nei capelli in continuazione.
5) ricordo molte scene di film e libri che posso recitare senza problemi, ma dimentico quello che scrivo mentre lo sto scrivendo.
6) sono così lenta a scrivere che mia cugina di dodici anni, la prima volta che ha scritto al computer, era più veloce di me. (fanwriter91 se puoi sentirmi, sappi che per me sei una specie di supereroe)
7) ho un'autostima davvero molto bassa, non riesco a credere a nessuno dei complimenti che mi viene rivolto. Negli ultimi tempi ho lasciato il mio ragazzo, che mi diceva sempre che ero troppo strana e molto altro, e ora sono un po' migliorata, ho addirittura messo come foto del profilo su WhatsApp una mia foto, non lo facevo da molto tempo. (à una cosa stupida, però per me è un grande miglioramento. à stato un miglioramento anche lasciarlo, prima non riuscivo a dire niente a nessuno per paura di ferire la persona interessata, LizaKumar è fiera di me)
8) una delle mie storie, La Misericordia di Invercargill, originariamente era un tema per la scuola, lungo dodici pagine Word in carattere di dimensione 9. La mia prof di italiano mi ha chiesto se avessi mai pensato di mandare qualcosa ad una casa editrice e a me è salito il panico.
9) mi sono commossa a vedere la pubblicità di Amazon con le forbici per mancini, io da piccola non riuscivo a tagliare niente perché avevo delle forbici cinesi a forma di pesce che tagliavano solo da destra. Costringevo il mio compagno di banco a tagliarmi le fotocopie. Sempre sull'argomento "mancini", le sedie con lo scrittoio incorporato sono scomodissime per me, mi devo girare di novanta gradi per poter appoggiare il braccio sulla plastica.
10) mio nonno è un pittore e io disegno da quando avevo tre anni, ultimamente sono molto migliorata e non smetterei per niente al mondo. (Secondo il mio ex disegnare era una perdita di tempo, anche perché ci mettevo in media tre ore per fare un disegno. Ci stavo male, ma alla fine ho deciso che non mi interessava e ho postato su instangram questi disegni alla faccia sua:
Quest'ultimo è la copia di un meme che avevo visto:
Non è venuto benissimo, però ci ho provato. E comunque è stato molto soddisfacente)
11) non ho il dono della sintesi e non so rispettare i termini (già il fatto di essere all'undicesimo punto dovrebbe farlo capire). Quando devo fare dei temi a casa e abbiamo il limite delle due pagine, li faccio al computer, così posso rimpicciolire le scritte finché non rientra nel termine e non sentirmi in colpa.
12) amo la trilogia di Hyperversum, ma non la conosce quasi nessuno.
13) l'altro giorno, mentre facevo colazione, appena seduta mi sono accorta di non aver preso il coltello. Sono così pigra che piuttosto di alzarmi e prenderlo ho spalmato la Nutella con le forbici.
14) quando sono andata in Trentino in vacanza, mio fratello -a proposito, ho un fratello di tredici anni- è entrato in camera alle dieci e mezza di sera. Mio padre gli fa "entra quando ti pare, eh" e io me ne esco con questa intelligente frase "questa camera non è in albergo!". Poi ho realizzato.
15) mio padre ha una canzone per qualsiasi occasione, di quelle che non avevo mai sentito. In macchina le cantiamo insieme, anche se ci sono altre persone. Vi lascio questa:
16) una volta, in gelateria, mio padre ha sclerato per mezz'ora perché non c'era il cosetto rosso che distribuiva i numeri. Vi riassumo le sue farneticazioni: "NON CI SONO I NUMERINI! ANARCHIA! MA IN CHE MONDO VIVIAMO?! DOVE ANDREMO A FINIRE?! à IL CAOS!" dopo aver fatto vergognare il suo migliore amico e mio fratello ed essersi calmato, la gelataia ne è uscita con "a chi tocca?", che ha scatenato questa risposta: "E COME FACCIAMO A SAPERLO?! I NUMERINI SONO L'ORDINE!" poi non mi ricordo esattamente cos'ha detto, però ha ricominciato. Faccio le stesse scenate per molte altre cose.
17) quando urlo ho una voce molto stridula.
18) quando non riesco a dormire creo personaggi che non userò mai. Mi dispiace per loro, forse posso trovargli un lavoro come comparse nelle storie che non scriverò mai.
19) sono una procrastinatrice provetta, lo si vede dai tempi di aggiornamento delle mie storie
20) volevo far arrivare questo elenco ad un numero tondo, quindi... Le mie serie preferite sono The Big Bang Theory e The walking dead, che Sono anche le preferite di mia madre. Abbiamo un piano per la sopravvivenza all'apocalisse zombie e siamo d'accordo che la katana è l'arma migliore per combatterli, se non si conta il lanciarazzi, nel caso in cui ci fosse una mandria. Un'ultima cosa: mi sono convinta a fare questa challenge dopo aver letto quella di HarleenEPhoenix
Bene, ce l'abbiamo fatta. Potete farmi delle domande anche nei commenti, tanto non ho niente da fare.
Suzuya_rin finì di scrivere, osservando fiera il suo operato.
«Bene, vediamo cosa dice la regola numero quattro: "raccontate una barzelletta". L'hai voluto tu, challenge, ora preparati» disse, per poi iniziare a raccontare «Una donna viene assunta per dirigere una ditta di trasporti. à una donna in corriera!» dopo la battuta si sentì il tipico suono di una batteria, quel "ba-dum tshhhh" che segue sempre alla pronuncia di qualche scherzo stupido.
«Sì, ragazzi, lo so che non fa ridere, me l'avete scritto nel biglietto per la festa della mamma» dichiarò lei, senza stizza. Le sue battute facevano ridere proprio perché erano brutte.
«Passiamo alla quinta regola, allora: "mettete uno spoiler o spoilerare una vostra storia". Se proprio me lo si chiede, va bene: nella nona stagione di twd Rick muore e Daryl diventa il protagonista. Inoltre ci metto anche uno spoiler di una mia storia, già che ci siamo: l'assassino di Alberic Gladwyn Braxton è- no, non posso dirlo, non ho nemmeno introdotto tutti i sospettati. Facciamo così, vi dico questo: una delle sorelle Moore verrà trovata morta, probabilmente per un suicidio» affermò, consapevole che quasi nessuno stava leggendo quella sua storia.
«ultima cosa: "taggate ventotto persone" ma con il cavolo fritto! Io la challenge l'ho fatta, solo per questo la mia teoria secondo la quale Zadok discende dalle fenici dovrebbe diventare valida! Non ci penso proprio, che i lettori facciano come pare a loro, non costringerò nessuno a passare quello che ho fatto io. Niente mi farà cambiare idea, nemmeno un segno dell'universo» disse fermamente. In quel momento, però, un liquido rosso scuro iniziò a colare dalle pareti. Vedendolo, Suzuya alzò gli occhi al cielo.
«Oh, andiamo, Jhonny il Mastodontico! Ti ho detto mille volte di non mangiare la gelatina d'uva! Non la digerisci e poi mi ritrovo le pareti in questo stato! Va bene che sei uno spettro affamato, però vi ho portato i toast al formaggio!» nella parete, con la stessa sostanza, venne scritta la parola "scusa".
«Sì, ti scuso, ma solo se tu, Cip Mano Mozza, Ian Occhio di Falco e Steve l'acaro della polvere la smettete di coinvolgere Jerry nelle vostre partite di poker delle 3:33 di notte» si udì uno sbuffo d'aria e si poté vedere un panino al formaggio fluttuare nell'altra stanza.
«Che maleducato. Dovrò impartire un po' d'educazione, qui!» commentò la ragazza, affiggendo il capitolo alla quarta parete e tornandosene sulla sua sedia, decisa a leggere qualcosa per passare il tempo. Finché non si ricordò di aver dimenticato di scrivere una cosa, per cui tornò a modificare lo scritto.
P.S.: il soprannome che mi ha dato Evgenij_Demoni_EFP, "dama dai mille commenti" mi piace tantissimo. Lo adoro, grazie Ev!
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