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Cap 22

Bea

Nel pomeriggio ho il tempo di fare la ceretta.

Merda, merda, merda. 

È sempre così dolorosa! Possibile che ancora non mi sia abituata a questa tortura?

Faccio la doccia, lavo i capelli lasciandoli indomati e voluminosi e sistemo lo smalto nelle unghie dei piedi.
Indosso il costume nero con gli strass, poi metto i leggins neri e la felpa verde del liceo col cappuccio, abbinata alle mie scarpe da tennis della Nike.

Tony e Salvo arrivano puntuali e insieme scegliamo il posto sulla spiaggia.
Tony indossa jeans strappati, una maglia bianca stretta ed una felpa grigia con la zip aperta che lascia intravedere il suo petto sodo.

Scendiamo in spiaggia e stendiamo i teli ed una grande tovaglia al centro.
-Hai portato la chitarra!? Non sapevo la suonassi!-
Dico fissando stupita Salvo che senza farsi pregare troppo  comincia ad intonare canzoni famose del repertorio italiano,  per poi passare a quello inglese.
Sof lo guarda con occhi lucenti. Hanno una luce nuova, non vorrei sbagliarmi, ma sicuramente deve raccontarmi qualcosa.
In effetti anche io ancora devo dirle del patto che con Tony abbiamo stipulato.

-Ecco Saro!- Esclama Tony facendo un cenno a qualcuno.
-Già sono arrivate le pizze?-
-Si, andiamo Tony.-
I due amici si allontanano continuando la conversazione di calcio che avevano già cominciato prima.
Mi siedo a fianco della mia amica e approfitto di questo momento in cui siamo rimaste sole.
-Allora, tu e Salvo...-
-Oh Bea, non mi era mai capitato niente di simile.-

È raggiante e la sua voce, nonostante lei si sforzi di mantenerla contenuta, nasconde un'euforia contagiosa.

-Lo so.  Ho notato come lo guardi e non si può non notare come lui guarda te, come se fossi l'unica ragazza sulla faccia della terra.-
-Davvero? Non esagerare dai.-
-È vero! È proprio preso da te, si vede! Ma stasera sento che c'è di più... devi dirmi qualcosa amica?-
-Ehm, si. Stavamo per baciarci prima!-
-Wow! Ma non mi dire!! Sono felicissima! Finalmente amica, magari questa è la volta buona che...-
-Alt! Non continuare ti prego! So cosa stai per dire!- Mi guarda schifata ed io scoppio a ridere,  è così buffa!

-E allora? Che ci sarebbe di male?-
-Lui è speciale. Non farebbe mai niente se io non volessi.  È così dolce e affettuoso!-
-Oh, si. Lo vedo, ma non è un santo! Ogni occasione è buona per accarezzarti e toccarti!-
-Smettila...scema!- Mi colpisce col gomito, mentre ci uniamo in un'unica complice risata.
-I ragazzi sono proprio più calienti qui...-
-Accidenti, ma è vero!-
-Immagina quanto debbano essere bravi a letto..-
-Bea!-  Mi ammonisce subito. Sapevo che si sarebbe scandalizzata,  l'ho detto di proposito.
-Invece come va con Tony? Vedo che state cominciando a comunciare.-
-Ci stiamo provando. Lui dice che potrei e dovrei avere di più. -
- Ed ha ragione!-
-Dice che vuole provare a farmi vivere un'estate indimenticabile, senza che ci sia bisogno di...ecco... di andare con i ragazzi.-
-Davvero ti ha detto questo?-Sembra felicemente stupita.
-Sì.-
-Eh bravo Tony! É davvero un bravo ragazzo!-
-Già- Sospiro. -Ma io non sono cosi brava amica, e tu lo sai. Ho paura di deluderlo...lui si aspetta troppo da me.-
-Non dire cretinate! Ma quindi state insieme?-
-No, no!- Mi precipito a precisare.
-Siamo amici...credo.. anche se per me è meno facile di quanto non lo sia per lui.-
-Allora ti piace?-  Chiede con un sorrisetto perfido.
-Ehm beh, no...cioè fisicamente è okay, anzi è carino o a dire il vero qualcosa di più ma...-
-Allora non perdere quest'occasione amica! Magari Tony è davvero il ragazzo di cui hai bisogno. Fidati di lui.-
-Il fatto è che non mi fido molto di me stessa.-
-E tu metticela tutta!-
Li vediamo arrivare con gli scatoloni della pizza e interrompiamo la nostra discussione per non destare sospetti.

-Finalmente si mangia!- Esulto battendo le mani.

Dopo aver praticamente  divorato tre fette ne prendo una quarta.
.
-Ehi! Vacci piano! Non vorrei offenderti ma mi pare che hai messo su qualche chilo da quando sei arrivata.-

Mi blocco con la pizza in mano e la bocca spalancata.
Sof sbuffa in una risata trattenuta male e Salvo si limita a dire un "Oh oh"  timoroso.

-Che diavolo stai dicendo?-
-Dico che alcune parti mi sembrano più...abbondanti rispetto a quando ti ho visto la prima volta.-

Ma come si permette

-Ma che dici! Non è vero! Sei un grandissimo maleducato!-
Getto la pizza sullo scatolo e lo colpisco sulla palla, lui alza le mani e si  ripara il viso.

-Ahia! Non accetti la realtà!-
-Sei un cafone!- Continuo a colpirlo mentre sento che si sta praticamente soffocando per le risate. All'improvviso mi attira a sé e con un gesto rapido mi porta sotto di lui. Mi serra i polsi e li alza sulla mia testa, impedendo di muovermi.
-Ti ho mai detto che sei troppo violenta!?-
-Ed  io ti ho mai detto che sei uno stronzo? Ops...certo, te lo ricordo ogni giorno!-
-Io cerco solo di aiutarti, non vorrei vederti depressa all'improvviso per esser diventata un ippopotamo.-

Che cosaaaa?

Mi dimeno sotto la sua presa, anche se stare in quella posizione mi eccita parecchio...

Idea!

Adesso ti sistemo io, mio caro Tony.

-Hai ragione! Okay!- Agito le mani dichiarando la mia resa. Lui cade nel tranello,  allenta la presa ed io ne approfitto per prendere la sua mano e indirizzarla giù, sui miei fianchi.
- E senti...- Abbasso la voce per farmi sentire solo da lui e adotto un tono sensuale. -Perché non mi indichi esattamente i punti in eccesso?-

Tony si pietrifica.
Sospira e mi lascia immediatamente.

-Come devo fare con te?- Chiede esasperato  ma pure divertito, credo.
Quando finalmente sono libera mi tiro su.
-Non provocarmi, perché quella brava in questo...sono io.-  Sfioro il suo mento, deliziandomi della sua barbetta incolta.

Continuiamo a passare la serata, ridendo, stuzzicandoci, parlando e cantando.

-Perché non giochiamo a Tabù!? Io e Sof insieme siamo fortissime!-
-Ah smettila...-
-Non ci credi? Hai paura di perdere, come sempre Tony,  non è vero?-
-Buuuu! -
-Che antipatico che sei! Salvo che dici, ti va?-
-Si,  si. In effetti Sof mi ha detto che siete brave in questo gioco. Voglio proprio vedere che combinate..-
-Ehi!- Sof colpisce Salvo, stupendoci tutti.

Brava amica mia!

Lui la abbraccia e le sussurra qualcosa all'orecchio.

-Allora vado a prendere il gioco.-
Dico mettendomi in fretta le scarpe da tennis.
-Vengo anche io,- afferma Tony mentre fa per alzarsi.
-No, grazie. Resta li!  Già sono rallentata dai miei chili  di troppo, se vieni tu perderò ancora più tempo. Sono più veloce senza zavorra.- Lo punzecchio vendicandomi per prima.
-Bene, allora non perderti...- si rimette comodo, incrociando le braccia e per qualche secondo temo si sia offeso davvero.
Gli passo una mano fra i capelli scompigliandoli e gli mando un bacio a schiocco. Lui sorride, rassicurandomi.

Meno male. 
Faccio un respiro di sollievo.
Oddio, come mi sono ridotta!

Faccio una corsa catapultandomi in casa.
Entro e rovisto tra i giochi, prendo quello che cerco e lo metto sul bancone della cucina. Ne approfitto per fare pipì e per darmi una controllata allo specchio. Quando verifico che tutto sia al proprio posto esco dal bagno e raggiungo il bancone per prendere il gioco e le carte. 
Per poco però il cuore non mi si ferma per la paura:  un'ombra attira la mia attenzione.

-Bea?-

Fortunatamente bastano pochi secondi per capire che si tratta di qualcuno che conosco, anche se scoprire chi sia non frena per niente la mia agitazione.

-Merda, Marco! Mi-mi hai fatto paura.- Balbetto.

In questo momento mi rendo conto che l'espressione "ho il cuore in gola"  descrive perfettamente il mio stato.

-Scusami, ero al lido, stavo uscendo e ti ho visto entrare in casa. Ti ho chiamata ma non mi hai sentito, così ti ho seguito.-
Si avvicina sempre di più, mentre si guarda intorno scrutando l'ambiente.

-Abiti qui?-
Deglutisco e faccio di si con la testa.

-Non me lo avevi detto. - Mi rimprovera accarezzando il ceppo di coltelli posto sul bancone della cucina.
Sento un brivido lungo la schiena e mi trovo stranamente a disagio.
Accidenti, io non sono mai a disagio con i ragazzi, specialmente con uno come lui con cui ho avuto già a che fare.
Eppure mi sento soffocare qui dentro sola con lui. Vorrei uscire e raggiungere gli altri e...Tony.

Merda! Tony!

Devo chiudere la conversazione quanto prima e uscire da qui.

-Ah, credevo di avertelo detto.-
-No,- Ribatte appoggiandosi allo sgabello.

Che fa? Si mette comodo?

-Allora deve essermi sfuggito,  scusami.- Mento, sperando che se la beva.
Mi allungo per prendere la busta con dentro il gioco e lui mi afferra la mano.
-Non ci vediamo da tanto tempo, troppo. Da quella sera in spiaggia.-

Imbarazzata devio lo sguardo.

-Ehm si, ho fatto tante cose, ho girato tanto in questi ultimi giorni.-
-Dovremmo vederci qualche volta se ti va.-
-Oh...ehm...veramente...-

Dai Bea, digli di no e basta, prima di cacciarti nei guai.

-Che succede qui?-  Tuona la voce di Tony provocandomi un brivido.

Cazzo, questa non ci voleva!

Tiro via immediatamente la mano che ancora era tratttenuta nella presa di Marco.

Porca vacca!  Adesso si, che sono nei guai.

-Tony!- Sospiro a fatica,  anche se la voce vuole tradirmi.

Si avvicina con i pugni chiusi e la mascella serrata, mentre i suoi occhi...fanno quasi paura.

-Che cazzo ci fa lui qui?-

Mi inchioda con lo sguardo e sotto il peso schiacciante dei suoi occhi accusatori trovo la forza di comporre la risposta.

-Mi ha vista entrare e ha fatto lo stesso per salutarmi.-

Istintivamente porto i capelli dietro le orecchie.
-Stava andando via. - Mi affretto ad aggiungere.

Perché mi sento così dannatamente in colpa?

Credo che Marco abbia percepito la  mia agitazione così interviene con  tono pacato: -Ehi, amico calmati!-
-Tu fatti i cazzi tuoi!- Ringhia senza smettere dii fissare me.
Marco allora scatta in piedi mettendosi di fronte a Tony e i suoi occhi grigi sembrano quasi sfidarlo.
-Ehi Non serve che ti agiti. Che problema hai?-
Tony sposta lo sguardo da me a lui e sibila. -Evidentemente sei tu il mio problema.-

Oh mio Dio. Qui finisce male.

Sfioro il braccio di Marco con cautela e dico:
-Marco! Ti dispiace lasciarci soli? -
La sua espressione dura sparisce. -Sei sicura?-
-Certo che è sicura...- si intromette Tony.

-Sa rispondere da sola!-
-Si! Si! Sono sicura puoi andare, davvero.-
-Okay. Allora magari una sera mi inviti qui e ceniamo insieme.-

Sì dai, continua a crearmi problemi!

Incrocio gli occhi infuocati di Tony. Ha tutti i muscoli della faccia in tensione mentre aspetta la mia risposta.

-Ehm si. Vedremo.-
-Ciao Bea.-
-Ciao Marco.-

Il rumore della porta finestra che si chiude, lasciandoci soli, segna l' inizio del nostro macht.

-Che cazzo ci faceva qui?-
-Stav...- Non mi da il tempo di rispondere, innervosito come è comincia a urlare, senza darmi la possibilità di spiegare.
-E poi che cazzo significa "vedremo"!? Vuoi vederti davvero con lui?-
-No certo che no! Ma cosa avrei dovuto dirgli?-
-Che non ti interessa e basta!- Urla con forza.
-Glielo dirò ma...-
-Ma che cosa Bea? Eh? Non volevi ferire il suo cuoricino?-
Sì passa le mani tra i capelli, mentre vedo la rabbia prenderei sopravvento in lui.

Perché sta reagendo così in maniera spropositata?

- E poi non mi avevi detto che lui non sapeva dove vivevi?-
-Infatti io non gliel'ho mai detto!-
-Ah si? E allora come mai era qui?-
-Mi ha vista entrare, te l'ho detto, stava andando via dal lido! E mi ha seguito...-
-Si certo! E ti aspetti che io ti creda? Stai mentendo! Piuttosto penso che non ti bastava fartelo sulla spiaggia, sono sicuro che te lo sei portato pure nel tuo letto!-

Che cosa? Che diavolo sta dicendo?

È troppo. Questa è cattiveria. Cattiveria pura.

-Adesso basta!  Non mi dai nemmeno la possibilità di spiegarti, giudichi basandosi su quello che vedi e  mi urli contro con tutta questa cattiveria! Sei il solito stronzo Tony! Tu vuoi che io cambi, ma sai che ti dico?  Anche tu devi cambiare questo carattere di merda che hai!-

Adesso sto urlando pure io. 
Non avevo di certo previsto un fine serata del genere.

-Non rivoltare la frittata! Sei tu quella che stava per fare chissà cosa con quel modello da quattro soldi, mentre io come un cretino ti aspettavo sulla spiaggia. -

Non ci credo. 
Davvero pensa che sarei andata con Marco dopo la promessa che ci siamo fatti? 

Davvero crede che io sia così?

-Davvero pensi questo?- Chiedo delusa.

Resta zitto a fissarmi. 
In realta non serve che dica nulla; per me quello è un doloroso si.

-Allora vattene,  non c'è motivo che tu rimanga qui un minuto di più.-
La mia voce è glaciale. E l'effetto che ha su di lui me ne dà conferma.
Tony sgrana gli occhi, evidentemente sorpreso dalle mie parole. Schiude le labbra indeciso se dire qualcosa o no; poi, provocando in me un dolore svuotante, opta per la seconda opzione e se ne va, sbattendo la porta e chiudendo, probabilmente, con essa quel fragile rapporto che a fatica stavamo tentando di costruire tra noi.

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