Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap 8

Bea

I giorni successivi a quella ''fatidica sera" procedono a rilento, con gli stessi ritmi.
Mi alzo, vado a lavoro, esco per la spesa, ritorno a casa, pulisco e magari nelle giornate più fortunate faccio un doppio turno al locale.

Dovrei cominciare la scuola di estetista la prossima settimana e questo mi aiuterà a tenere la mente occupata, intanto ho pensato bene di buttarmi a capofitto sul lavoro per non pensare...a lui.
Al nostro incontro orchestrato dal destino. Ai nostri scontri. Ai suoi occhi sprezzanti sempre pronti a condannarmi. A quella sera, quando col coraggio del vino che mi scorreva nelle vene, mi sono esposta, offrendogli me stessa come una stupida.
Mi sono dimostrata fragile e vulnerabile. In effetti  è così che mi sento,  specialmente quando sono con lui, ma non volevo assolutamente darlo a vedere. Non a Tony. Al contrario avrei voluto fargli capire che sono riuscita ad andare avanti pure io; che lui per me ormai appartiene solo al passato.

Facile a dirsi.

La verità è che non sono mai riuscita scappare dalla ragnatela del passato. Sono ancora impigliata in questa trama e con Tony vicino  rischio di ricadere e soffocare nella morsa della tela che io stessa continuo a tessere.

Per tutta risposta lui da quel giorno non si è fatto più sentire. Mi sono permessa di farmi dare il suo numero di cellulare da Salvo, così quella sera stessa gli ho mandato un messaggio ma...niente.

Non mi ha nemmeno risposto.

Ho ricevuto solo silenzio da parte sua.

Mi ha lasciato in quel modo orribile, infrangendo le stupide speranze che avevo risposto in noi.

Ma che speranze?

Ma quale noi?

Non servono parole. Il suo comportamento parla da solo.
È chiaro ciò che vuole farmi capire: non gli importa niente di me e di quello che stava per succedere. Per lui è stato solo un momento di debolezza.

...E in fondo pure per me.

Giusto?
Si...

Ero ubriaca e non lo volevo davvero. Ero solo sopraffatta dalle emozioni e dalle sensazioni, che erano ingigantite dall'effetto dell'alcol.

Si.
È così. Deve essere così.

Tony ha già concluso la prime due  settimane di corso.
Accidenti. Gliene resta solamente una, secondo quanto mi ha detto Salvo, poi potrebbe ritornare in Sicilia.

Per sempre.

Al pensiero il cuore mi si stringe, anche se so che non posso farci niente.

Salvo, con mia grande gioia, si è trasferito da  Sof  definitivamente invece, spesso vengono a trovarmi insieme al locale. Mi fa piacere che Salvo non porti più rancore verso di me,  anzi è molto attento e premuroso nei miei confronti, si  preoccupa per me e mi chiede spesso come vanno le cose con lui. Io gli rispondo sempre allo stesso modo: bene.

Anche se...in realtà le cose non vanno.
Non ci vediamo quasi mai e quando lo facciamo, non si fa altro che litigare.

Se penso che non ha detto niente riguardo a quella sera, mi sento così male, così stupida e ingenua per aver anche solo creduto di..
.
Mi ha solo scritto un messaggio, qualche giorno dopo, chiedendomi di scrivergli i nuovi turni.
L'ho fatto ed ho ricevuto un semplice e squallido grazie.

È stato doloroso, ma mi sono fatta forza, come sempre.

Cosi, in quelle pochissime occasioni che ci siamo visti, abbiamo finito per riprendere i nostri naturali rapporti, se così si può definire lo scambio di poche battute e di sguardi tra noi.

Sempre la solita storia; lui non perde occasione per sputarmi addosso del veleno, io ribatto,  lui lo fa pure e finiamo col distruggerci con l'indifferenza.

Mi è capitato di incrociarlo un paio di volte per le scale, niente di più. Credo che stia davvero facendo molta attentenzione ad evitare di incontrarmi.
Una volta stavo per aprire la porta di casa mia per uscire, per vedermi con Sof, e l'ho sentito rincasare mentre parlava al telefono, con qualcuno della sua famiglia immagino, perché avevo un tono confidenziale e amorevole e conversava sulla temperatura fresca di Torino, sull'organizzazione e la buona gestione dei mezzi pubblici e dell'appartamento ben posizionato al centro.
Non ho origliato, o almeno,  non era mia intenzione.
Sono  semplicemente rimasta immobile, dietro la porta socchiusa del mio appartamento,  aspettando che  lui entrasse in casa. L'ho fatto per evitare di incontrarlo, così come avevamo stabilito.

Adesso sono le dieci passate e sono al locale dalle sette di stamattina.
Sono a pezzi, ma preferisco essere impegnata piuttosto che stare a casa a rimuginare.

Mi giro e sussulto quando... lo vedo.

Tony incredibilmente bello, con tutta la sua imponenza, mi sta di fronte, con il ciuffo scuro scompigliato, con i suoi folgoranti occhi verdi e quelle labbra carnose al punto giusto, delle quali ricordo perfettamente il sapore.

-Ehm..ciao.-
La sua fronte è corruggata,  immagino si stia chiedendo cosa io faccia a lavoro sapendo che il mio turno di oggi prevedeva che lavorassi di mattina.
-Ho fatto doppio turno oggi. Scusami. Ti- ti mando subito la mia collega.-
Mi precipito a spiegare, rispondendo alla sua domanda inespressa, per evitare che cominci a fare battute o a lasciarmi frecciatine e insulti.
-Non preoccuparti.- Si toglie il cappotto e si accomoda al tavolo sei, lasciandomi esterrefatta.
Indossa una camicia grigia ed un maglioncino smanicato che funge da gilet nero che aderisce al suo corpo in maniera perfetta.
Wow.

Mi concedo qualche secondo di troppo per ammirare il suo fisico, che di certo è molto più curato e robusto di quanto ricordassi.
Se penso all'occasione che ho avuto per stringerlo a me, l'altra volta, mi vengono i brividi.

Datti una calmata, Bea!

-Sono molto affamato, oggi il corso è stato pesante e ho saltato perfino il pranzo. Puoi portarmi un menù!?-
-Cer-certo arriva subito. - Balbetto come un'idiota.
Poso il vassoio pieno di boccali di birra vuoti e prendo un libro dei menu.

-Glielo porto io!-
Squittisce la mia collega, mentre superandomi con una corsetta strappa il menu dalle mie mani e corre verso Tony.
-Ma...-
Resto impalata, a fissarla mentre fa l'oca con lui.

Oddio.

Ci sta provando spudoratamente e lui sembra lasciarglielo fare!

Le dice qualcosa per la quale lui sembra sorridere.
Poi le sfiora la spalla con la mano, simulando un'azione del tutto innocua ed accidentale, ma io conoscendo Sonia so benissimo che in quel suo comportamento studiato, di innocuo e accidentale non c'è niente.
Conosco quel suo modo di adocchiare la preda.

Che stronza...

Sento il sangue ribollirmi.
Riprendo il vassoio e comincio a buttare i boccali nel lavabo,  senza togliere gli occhi di dosso da quei due.
Lui sembra fare il prezioso, ma credo che stia stando al suo gioco.
Ma come è diventato?
E poi tutta questa confidenza tra loro!?
Certo! Lui viene quando io non ci sono, quindi mi pare ovvio che si conoscono.

Accidenti devo intervenire subito, o vado li e la prendo a schiaffi.
-Sei pronto per ordinare?- Chiedo interrompendo le loro risate.
-No, scusami devo ancora scegliere.-
-Se non la smetti di distrarlo arriveremo all'ora di chiusura.- Dico acida alla mia cara collega.
Poi mi rivolgo a quel bastardo del mio ex.
- E tu morirai di fame perché non farai in tempo a scegliere.- 
Lui alza le mani in segno di resa e cementa lo sguardo sul menù.
-Massimo ha bisogno di te in cucina. - Dico a Sonia, mentendo, mentre la fulmino con un sorriso velenoso. 
Sono sicura che Massimo vedendola entrare in cucina troverà davvero qualche lavoro da assegnarle.
-Okay. Allora a dopo... Tony.-
Accarezza il suo nome con la lingua in modo troppo provocante.

Mi da fastidio?

Si, cazzo. Mi da fastidio!

La seguo con lo sguardo mentre va via e alzo gli occhi al cielo.
-Quando sei pronto chiama.-
Gli dico distrattamente andando via senza nemmeno guardarlo.

Entro im cucina e la vedo armeggiare con l'affettatrice.

-Bea! Hai visto che pezzo di figo quel Tony?-

Certo cretina. L'ho visto, non solo da molto prima ma anche più volte di te.

-Ehm. Si.  -
-Porca miseria. Ha degli occhi! E un lato B da urlo. E quelle mani...in poche parole? Me lo farei all'istante!-

Ma che cazzo...?

-Eh...Sonia. Quel Tony verso cui stai facendo tutti questi apprezzamenti è il mio ex.-
Sorrido, con tutte le forze che ho, mentre cerco di trattenere la voglia irrefrenabile di rompergli qualcosa in testa.

-Oh.- Sì ferma e quasi si affetta un dito.
-Porca trota!- Urla indietreggiando. Si asciuga le mani e ritorna alla nostra discussione.
-Wow. Come fai ad essere circondata da tutti questi ragazzi così fighi? Il tuo ex bello e impossibile,  il veterinario sexy..Mmh..-

Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.
-Non è proprio così. Non mi circondano a dire il vero. -
-Ah no? Io direi proprio che ti ronzano intorno!-
-Non è vero. Sergio è un amico e lui... ormai è acqua passata.-
I suoi occhi brillano improvvisamente. Appoggia i gomiti al bancone e con euforia domanda:
-Allora non ti dispiace se ci provo con lui?-
-Cosaaa?!-
-Posso provarci con lui? È così sexy! E a letto deve essere così...-

Oddio, non voglio sentire un'altra parola che palesi le sue fantasie su Tony, o davvero la prendo a sberle!

-Alt! Basta! Certo  che mi dispiace, Sonia! Lascialo stare! -
-Ma hai detto che è una storia chiusa. -
-Sì...ma...è pur sempre il mio ex ragazzo!-
-Appunto! Prima o poi diventerà il ragazzo di un'altra.-

Merda. È vero.

-Tanto vale che diventi il mio. Almeno sai che sarà in buone mani. Insomma è come se...restasse in famiglia. -

Che puttana...

-No! - Sbotto a voce alta. - Non voglio assolutamente che ti ci butti addosso!-
- E va bene! Non forzerò le cose ma se dovesse capitare non potrai farci niente...-
Usa un tono che sa di avvertimento e...non ce la faccio. Vado su tutte le furie.
Esco dalla cucina in fretta.
Mi sento soffocare.

Lo vedo seduto al tavolo che maneggia il suo tablet.

È così...bello.

Ha tutto il diritto di essere di un'altra. O forse già lo è?
In tutto questo tempo, per accettare la sua lontananza e la fine della nostra storia mi sono sferzata di immaginarlo con un'altra, ma adesso sapere che l'immaginazione potrebbe concretizzarsi sotto i miei occhi, mi crea un vuoto allo stomaco incolmabile,

Merda.
Mi manca l'aria e sento la gola pizzicare.

Bea, stai combinando un casino!

Faccio due respiri profondi, ricordando le raccomandazioni  della dottoressa Conte, e vado.

Mi avvicino, prendendo il  block notes in mano.
-Sei pronto?-
Sussulta, bloccando subito lo schermo del suo tablet.
-Ah sei tu.-
-Chi pensavi che fosse?- il mio tono continua ad essere fastidiosamente acido, me lo riconosco.
-Temevo fosse la tua collega.-

Temeva?
La scelta del verbo che ha utilizzato mi rincuora.

Lo guardo perplessa senza sapere esattamente cosa dire.

-Preferisco decisamente te che la rossa prorompente.-

Il cuore comincia a scatenarsi mentre una sensazione piacevole invade il mio petto,  infondendomi una placida calma.
Sorrido ripensando Sonia con i suoi modi di fare piuttosto invadenti.
-Sì,  be'...Sonia è un po'...-
-Invadente,  provocante, assillante e pericolosamente sensuale.-
-Pericolosamente sensuale?- Ripeto allarmata.
-Sì,  diciamo che non si preoccupa di fare avance esplicite.-
Ride divertito, mentre a me la cosa non diverte proprio, anzi mi fa incazzare di brutto.
-Mi ricorda qualcuno.- Scherza facendomi un'occhiolino.

Ehi!
Ma come fa a comportarsi così? Ad essere così tranquillo?

Giuro: gli mollerei un ceffone.

Sono troppo incavolata con lei, e pure con lui per la naturalezza che ostenta, per soffermarmi troppo sull'allusione che ha appena fatto.

-C-ci ha provato con te?-

Annuisce continuando a sorridere. 

-Stronza..- Dico piano.
-Cosa?- Chiede lui curioso con un sorriso stupendo stampato in faccia.
-Niente, niente!- Mi affretto ad aggiungere.

Cazzo, ho parlato a voce alta.

Che brutta stronza! 
Urlo nella mia mente, guardandola da lontano mentre si piega per raccogliere qualcosa.

Devo stare calma, oppure l'istinto mi porterà a picchiarla qui davanti a tutti.
E comunque devo stare tranquilla perché sarà tempo perso per lei. Non sa con chi ha a che fare.  A Tony non piacciono le ragazze facili. Lo conosco bene. Non è il tipo da cadere con la prima che capita ed io l'ho sperimentato sulla mia pelle.

-Be' si vede che non ti conosce.- Affermo sicura di me e convinta che la mio colleguccia sprecherà solo tempo andando dietro a Tony. Io ci ho provato mille volte con lui, ma non si è mai lasciato andare, perché dovrebbe farlo con una come lei?

-Non riuscirà di certo a farti cedere con quattro smancerie.-
Alza il sopracciglio in quella maniera familiare che mi manda in apnea un paio di secondi,  poi con una voce calda, molto calda, sussurra:
-Tu ci sei riuscita.-

Deglutisco, ripensando a tutte le volte che ho provato a sedurlo,  fino a quando ormai pazza di lui sono riuscita a conquistarlo e a farlo mio.

Oddio.

Mi si infuocato le guance.
Sento la testa girarmi. Che faccio? Che dico? Che razza di persona sono diventata? Una rammollita,  ecco!

Certo, ad un tratto però ripenso a tutti i rifiuti che ho incassato, come quello dell'altra sera...e quel minuscolo senso di sollievo e soddisfazione, appena arrivato, sfuma.

-Ciao cucciola.- Mormora una terza voce, che conosco molto bene.

Non ci credo.

No.

Ti prego. 

Non adesso.

Prendo una profonda boccata d'aria e mi giro alla mia destra e vedo... Sergio.

Che ci fa qui? Non può essere qui. Non possono incontrarsi!
Non finirà bene.

Adesso svengo veramente.

Gli occhi infuocati di Tony si piantano su di lui e sembra volerlo bruciare con lo sguardo. È accigliato, ha la mascella serrata e ha le labbra chiuse  in una linea dura.
Conosco quella postura, quell'atteggiamento di chi vuole scatenare l' inferno.

OH. MIO. DIO.

-C-ciao Sergio!-

La mia voce sembra strozzata.
Merda.

-Posso rubarti due minuti del tuo prezioso tempo?-
-Sì,  certo.-
Lancio un'occhiata veloce a Tony che se ne sta nella sua posa di ghiaccio a squadrare Sergio.
E intanto prego silenziosamente Dio affinché resti buono e zitto.
-Lasciami prendere questa comanda e arrivo subito.-
-Benissimo. Mi siedo al bancone allora. -

Mi sfiora la nuca con la mano, avvicina la mia fronte alle sue labbra e mi posa un bacio.

E se conosco un minimo Tony,  questo gesto segna l'inizio della guerra.

Infatti l'irruento ragazzo siciliano dagli occhi verdi  scatta in piedi e con un tono di voce che ormai ho imparato a conoscere bene, pieno di dispetto e superbia altezzosa dice:

-Bea sei proprio una gran maleducata,  non mi presenti il tuo amico?-

Sergio mi scruta con lo sguardo, poi indaga il ragazzo che gli sta davanti e che con un sorriso di cortesia falsissimo gli tende la mano.

-Piacere io sono Tony.-

Mi paralizzo, mentre  Sergio sbarra gli occhi e mi pare pure di vederlo indietreggiare per un attimo, ma forse è una mia impressione. 
Sposta il suo sguardo su di me, interrogandomi. 

È sorpreso e chiaramente sconvolto.  Deve aver capito chi ha di fronte e adesso cerca invano una smentita da parte mia.

-So-sono Sergio.- Riesce a dire a malapena.
Si schiarisce la voce, cercando di ricomporsi, per non dare a vedere quanto sia stato colto alla sprovvista da quella scoperta.

-Scusate, ma mi sono ricordato che devo proprio scappare adesso.-
Guarda Tony,  poi me.

E mi si stringe il cuore, perché nel suo volto posso cogliere i segni della delusione che gli ho procurato.

-Buona serata.- Dice con un tono di ghiaccio che mi fa quasi paura. Non avevo mai visto Sergio in questo modo. 

Devo spiegargli tutto, chissa cosa starà pensando!
Sento il panico salire e stringermi nella sua morsa.

Senza dire altro si  dirige verso l'uscita a passo svelto.

-Sergio! Aspetta!-
Mi precipito per seguirlo,  ma Tony mi blocca afferrandomi per un polso e mi costringe a voltarmi per incontrare i suoi occhi cupi.

-Stai con lui?- Chiede quasi sussurrando.

Cosa!?..

Oddio.

Ho il cuore in gola.

-Tony...non ti riguarda. Lasciami,  ti prego. -
E senza farsi pregare ulteriormente, mi stupisce e lo fa.

Corro verso la porta ed esco cercando Sergio. Lo vedo, fa scattare l'allarme della sua auto.
-Sergio!-
-Vattene Bea.-
-No! Lascia che ti spieghi!-
-Non serve! Ho capito tutto, finalmente.-
-No! Non hai capito niente. -
Apre lo sportello e fa per salire, ma glielo impedisco tirandolo per un braccio.
-Ti prego ascoltami.-
Sbatte lo sportello con violenza e inchioda i suoi occhi nei miei.
-Allora forza, spiegami! Cos' è che non ho capito? Eh? Vuoi dirmi che quello non è il tuo ex?-

Ha capito perfettamente.

Gli ho parlato troppe volte di Tony. Dell'amore che mi legava a lui, del sentimento che mi impediva di andare avanti. 
Troppe volte mi ha visto triste e nonostante mi impegnassi nella ricerca di scuse plausibili, Sergio sapeva benissimo che tutto riconduceva sempre... a lui.

-Sì. È lui ma...-
-Non serve che tu dica altro.-
-Sergio perché fai così?-

Espira rumorosamente,  credo stia cercando di mantenere la calma.
Tentativo che però non gli riesce molto bene, perché comincia ad urlare come non aveva mai fatto.

per lui che mi hai rifiutato Bea! È per lui che non sei riuscita nemmeno a baciarmi l'altra sera! Ti rendi conto della gravità della cosa?.... LUI È QUI e non me lo hai detto!-
-No! Lui non c'era ancora la sera in siamo usciti! È arrivato da poco! Non sapevo nemmeno che stesse venendo a  Torino,  né che avesse trovato casa vicino a me.-
-Ah! Abita pure vicino a te? BENE!-
-Ti giuro che è un caso.-
-Un caso? Bea ma sei seria? Lui è venuto qui per te! Ti rivuole! È venuto a Torino per riprenderti con lui!-

Quanto si sbaglia...

Una risata amara avvelena il suo viso.
-Ed io che pensavo che tra noi potesse nascere qualcosa....come potevo pensarlo con lui qui! A due passi da te!-
-Sergio lui non c'entra , non deve interferire tra noi! E non lo farà! Io ci tengo a te e non voglio perderti, per favore.-
-Non riuscivi a lasciarti andare prima, adesso che lui è qui sarà la fine.-
-No! Io non sono riuscita a lasciarmi andare solo perché non...ero ancora  pronta, non c'entra lui, ne la sua presenza. Con lui...ho chiuso.-
Le ultime parole sono deboli, fragili, quasi poco udibili.

Un groppo comincia a stringere la mia gola e le gambe cominciano a tremare.

-Io non voglio perderti, sei mio amico e ti voglio bene...-

Un lampo di tristezza appanna i suoi occhi e la sua espressione.

-È questo il punto Bea! Io non voglio essere solo tuo amico! Non mi basta averti come amica. Io voglio di più!  Ho sempre voluto di più! E sarei stato disposto ad apettare....ma a questo punto... -
Fa per entrare di nuovo in macchina, ma glielo impedisco di nuovo.

-Sergio no! Ti prego non andartene.-

Allaccio le mie braccia intorno alla sua vita e lo stringo forte affondando il mio viso sul suo petto.

-Non andartene ti prego.  Non lasciarmi. Ho bisogno di te.-

Un singhiozzo spezza la mia voce e questo, forse per pietà o per compassione,  lo spinge a ricambiare l'abbraccio. 
Lentamente avvolge le sue braccia attorno a me. Poggia un leggero bacio sulla mia testa e comincia ad accarezzarmi i capelli.

-Non vado da nessuna parte.-

Mi rassicura infine, mentre credo di non sapere più quello che voglio.

Dentro c'è il ragazzo che ho amato più di me stessa. Il ragazzo che mi fa vibrare le corde del cuore solo con uno sguardo o con un tocco. Il ragazzo che mi ha cambiata, che è riuscito a prendere il meglio di me, tirandolo fuori. E so che nonostante l'odio che lui continua provare nei miei confronti  ed il male che continua a farmi,  mai riuscirò a dimenticarlo. Mai.
Di fronte a me invece c'è l'uomo più dolce che abbia mai conosciuto. Il ragazzo che mi fa ridere, che mi fa divertire senza doversi impegnare troppo, che mi comprende e che inconsapevolmente mi ha aiutato ad affrontare questo cazzo di mondo, quando ormai credevo di essere sprofondata nello sconforto.
È importantissimo per me. Nemmeno la immagino la mia vita senza di lui ormai. Tuttavia...ancora non posso parlare d'amore.
Stima, affetto, riconoscenza, gratitudine, bisogno...ma non amore.
E mi sento morire per questo.  So che lui mi farebbe bene, mi farebbe stare bene. Mi basterebbe amarlo un decimo di quanto ho amato Tony e la mia vita sarebbe perfetta. Lui avrebbe occhi solo per me e mi renderebbe felice e serena, sempre. Niente litigi, niente compromessi, niente cattiverie, niente dispetti, niente rancori e risentimenti continuamente rinfacciati.

Sarebbe facile... ma amare é davvero così facile?

Mi godo il calore del suo abbraccio, convincendomi che un giorno potrò amarlo. È un ragazzo speciale e amarlo sarà semplice. Prima devo solo fare un po' di pulizia nel mio cuore. Devo solo farlo arieggiare, liberarlo dall'ombra dei ricordi.

Si. Potrei...farcela.

-Resterò purché tu la smetta di piangere.- Sussurra sollevando delicatamente il mio viso e catturando con le nocche le lacrime che solcano le mie gote.
-Dammi tempo.- Lo imploro, immergendomi nella nocciola dei suoi occhi marcati.
-Ti darò tutto quello di cui hai bisogno. Quindi si. Intanto partiamo dal tempo.-

È così dolce...come posso non amarlo?
Perché il mio maledetto cuore non si è già deciso ad accoglierlo totalmente? Mi odio per questo.

Lo stringo più forte, nutrendomi di quel calore e del suo odore familiare e rassicurante.

-Sarà meglio che vada adesso. Stai tremando.- Osserva mentre fa scorrere su e giù le sue mani lungo le mie braccia.
In effetti sento parecchio freddo.
-Okay.- Dico con una voce pulita, ormai priva di singhiozzi.
-Lunedì parto per Roma, per un convegno. Domani sera ti andrebbe di uscire con me ?-
-Sì.- Dico senza pensarci troppo.  Domani avrei il turno di pomeriggio al locale, ma chiederò un cambio e farò la mattina.
Sorride, mostrandomi i suoi denti perfetti.
-Benissimo. Allora  a domani cucciola.-
-A domani dottore.-
Mi bacia la fronte, come fa sempre e lo fa in maniera morbida e prolungata, quasi come se quel bacio casto e puro fosse una promessa. Il suo marchio. Il sigillo che conferma la pazienza e l'amore che dimostra di provare nei miei confronti.
Si scioglie dall'abbraccio, sale sulla Mercedes e sfreccia per il corso.
Resto qualche secondo a fissare l'auto perdersi nel buio della città, poi mi giro e...mi blocco.

Tony se ne sta dritto con le mani in tasca a fissarmi.

Sento la gola seccarmi.

Ha assistito alla scena?

Oh mio Dio.

Apro la bocca, nella vana ricerca di qualcosa di opportuno da dire, ma è inutile.
Con uno sguardo teso e con occhi rabbuiati,  apre il portone di casa e va via.

Bene.

Forse è meglio così.

...Giusto?

Dovrei sentirmi più leggera, invece sento un peso dentro al petto che fa leva, trascinandomi sempre più giù.

Magari se Tony si convincesse che tra me e Sergio c'è qualcosa forse  per me, per lui, per noi sarebbe più facile....

Non riesco ad andare avanti con i pensieri, che le lacrime  ritornano ad inondare il mio viso, mentre sento di stare proprio per sprofondare.

Spazio Autrice

Buon pomeriggiooooo!

Ecco il nuovo capitolo, spero di pubblicare a breve il successivo ♥

Che ne pensate?

Grazie per stelline e commenti come sempre♥

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro