Cap 39
Bea
-Hai voluto del cazzo di tempo e te l'ho dato! adesso lo voglio io... anzi voglio di più: voglio che tu esca dalla mia vita una volta per tutte quindi lascia perdere!-
Mi fissa un'ultima volta con occhi pieni di disprezzo prima di andare via correndo, lasciandomi da sola con il rimorso, i sensi di colpa e con... lui.
-Tony...- Mugolo piano, tra i singhiozzi quando ormai non può più sentirmi.
Sono distrutta, non doveva andare così.
Non avrebbe dovuto scoprirlo così.
La risata malefica di Andrea alle mie spalle, mi fa quasi tremare.
È tutta colpa sua.
-Principessa...mi devi qualcosa.-
Mi giro per guardare l'essere schifoso che ho davanti e che ha condizionato la mia vita per tutto questo tempo.
-Come hai fatto trovarmi?-
Chiedo infastidita dalla sua presenza.
Ci siamo sempre incontrati in luoghi pubblici, solo una volta nell'hotel in cui alloggiava ed è stato... terribile.
Adesso averlo qui, in casa mia e sapere che Tony è appena andato via, lontano....mi mette paura.
-Tesoro... mio cugino si trasferisce a Torino e pensi davvero che non venga a sapere il suo indirizzo? Trovare lui è stato facile, ma trovare te ancor di più. Il tuo amato Tony mi ha portato dritto dritto a te. -
-Te lo ha detto Giulia?- Abbozzo esitante.
-Non direttamente. Lei mi ha solo detto dove alloggiava il suo caro fratello. Poi ti ho visto entrare nello stesso portone e... bingo!-
La sua voce mi fa venire i brividi; è perfida e lascia intendere le sue cattive intenzioni.
-Cosa vuoi da lui?-
-Ho pensato che sapere dove abitasse Tony ti avrebbe aiutato a.... lasciarti andare di più.-
Che bastardo...
-Lascialo stare, lui non c'entra! Avrai quel che ti serve ma tieni fuori Tony da questa dannata storia!-
Cerco di adottare un tono severo e duro, ma ho il cuore a mille e le gambe tremanti.
-Okay! Lo farò...- Sorride. Sorride in maniera disgustosa, facendo saltare i miei nervi. Poi si avvicina e accarezza i miei capelli.
-...Sai che sei ancora più eccitante quando fai la tiranna. -
Mi scosto di colpo, schifata. Non sopporto che mi tocchi.
-Vai al diavolo Andrea!- Faccio per entrare in casa, arrabbiata e indifferente, ma lui mi afferra stringendomi con forza, mi trascina dentro e sbatte la porta, schiantando la mia schiena sulla parete adiacente.
Oddio...
Col pollice mi blocca il mento mentre fa scorrere l'indice lungo il mio viso.
-Forse non ci siamo capiti.- Mi alita addosso con aria minacciosa.
-Adesso tu mi dai ciò che mi serve e subito.-
Dio...ho il cuore in gola.
Non riesco quasi a respirare tanto preme il suo corpo contro il mio.
-Non...non ho qui i soldi.- Mormoro a fatica.
Con un colpo deciso mi sposta la testa, scoprendomi il collo lungo il quale fa scorrere piano il suo naso.
Sto tremando...di paura.
-Allora....- Mugola piano, lentamente, con una voce inquietante, mentre continua a tracciare la mia pelle.
Che ribrezzo.
-Intanto mi darai un acconto a modo tuo...-
Mio Dio no...
Non voglio! No!
-No...aspetta...potrei...potrei andare in banca... per prelevare qualcosa...- Provo ad oppormi, a fatica, ma le parole sembrano morire sul nascere.
-Brava bambina. Potresti andarci si, ma dopo. Prima voglio festeggiare con te l'ultimo dell'anno.-
-No.. Andrea..no. Ti... Prego lasciami.-
Comincio a dimenarmi intuendo le sue intenzioni, ma lui mi stringe con più forza, incastrando il mio corpo contro il muro, bloccando le mie gambe con le sue e tenendomi i polsi con una mano
Stringe forte e fa male.
Più mi agito, più aumenta la presa, mentre con la sua lurida bocca continua a tracciare un percorso di viscidi baci sul mio petto.
-Andrea! Fermati! Per favore!-Lo sto supplicando.
So bene dove vuole arrivare. Non può costringermi.
Non voglio, non un'altra volta.
Quando sono al limite della sopportazione provo a spingerlo con tutte le mie forze, urlando con tutta me stessa.
-Basta! Basta!-
Il mio grido stridulo lo fa fermare. Mi guarda divertito senza lasciarmi.
-Che c'è principessa!?-
-An-Andrea ti...ti darò il doppio questo mese. -Propongo con la voce spezzata sperando che questo gli basti.
Sorride in quella maniera perfida che lo rende terribilmente pauroso e mi osserva pensieroso, quasi allettato dalla mia offerta.
Ed io ne approfitto per respirare profondamente.
Poi, quando appare più vulnerabile preso com' è a valutare la mia proposta, lo spintono con violenza colpendolo sul petto. Fa qualche passo indietro colto di sorpresa e impreca contro di me.
-Piccola stronza!-
Intanto corro e cerco di allontanarmi, avviandomi verso la cucina, ma non faccio abbastanza in fretta, perché mi afferra per i capelli, trattenendomi con forza e costringendomi a guardarlo in faccia.
I suoi occhi indispettiti sono scuri, minacciosi e pieni di odio.
Senza darmi tempo di reagire mi lancia uno schiaffo violento che mi fa barcollare e piegare dal dolore.
Cazzo...
Sono costretta ad aggrapparmi al mobile, per non cadere a terra. Vedo appannato e mi gira la testa. Cerco sostegno appoggiandomi al mobiletto, facendo cadere qualcosa di cui sento solo il rumore.
La guancia è infuocata e le lacrime bruciano quando scendendo giù toccano la parte appena colpita.
Merda, che male....
-Dove pensi di andare, eh?-
Mi da un altro schiaffo facendomi indietreggiare e cadere.
Non sento piu niente. Sono incapace di reagire. Forse sto per svenire...
Il dolore è troppo forte.
Mi sento stordita, la sua voce sembra cupa, quasi come se il mio udito fosse stato intaccato dal rumoroso colpo che mi ha inflitto. Mi muovo a rilento, cercando di rialzarmi, ma lui mi afferra i polsi e mi spinge indietro, facendomi crollare sul divano.
Apro gli occhi piano, con estrema lentezza.
La testa mi scoppia e attorno a me vedo giarre tutto.
Intravedo il lampadario ed il soffitto, poi vedo lui, mentre armeggia con la fibbia della cintura, per slacciarla.
Oddio... No.
Ti prego. Non di nuovo.
Prego silenziosamente, incapace di urlare.
Un groppo in gola mi impedisce di parlare. Mi mordo le labbra impaurita e continuo a versare lacrime pungenti.
Andrea si butta su di me e comincia a strappare i miei vestiti.
Le sue mani schifose mi toccano. Mi sfiorano. Mi segnano. Portano a galla tutti i miei peggiori incubi.
Non può succedere ancora.
Per favore...
Chiudo gli occhi inorridita, sentendo il suo alito spregevole sulla mia pelle.
Sono sfinita. Non ho le forze per ribellarmi.
Tony....dove sei...
Devo concentrarmi e pensare ad altro.
Si. Devo pensare solo a lui. Al mio amore.
Il volto di Tony mi appare davanti nella sua totale bellezza; i suoi occhi verde smeraldo, le sue ciglia scure marcate, il suo naso ben definito, le labbra perfettamente disegnate e carnose al punto giusto.
La sua pelle color caffè e latte.
Il suo sorriso bellissimo capace di illuminare il cuore.
Il ciuffo nero scompigliato e impertinente, che spesso porta indietro con le sue mani sexy e forti.
Le sue mani. Mi sforzo di immaginare con tutta me stessa che quelle che ho addosso siano le mani del mio Tony. Se immagino che sia lui, forse sarà più facile.
...Fa male.
Stringe forte, morde, pizzica la pelle con troppa violenza.
No. Non è lui. Non sono le sue mani.
I gesti e le carezze di Tony sanno d'amore e mi infiammano il cuore. In questo momento, invece, sento solo dolore e repulsione.
Che cavolo sto facendo?
Devo reagire!
Non posso permettere a questo porco di fare di me quel che vuole. Io non sono più quella Bea che concedeva il corpo senza problemi.
No...
Non posso permetterlo.
Rinsavisco solo in quel momento, cominciando ad urlare e a dimenarmi.
-Lasciami! Andrea, lasciami stare! Lasciami!-
Grido con tutte le mie forze.
-Urla quanto vuoi. Non verrà nessuno in tuo soccorso. -
Preme il suo corpo, spingendo i fianchi contro di me.
-Aiuto!! Ti prego! Non farlo!-
-Devi essere mia.- Sibila, mordendo la mia pelle.
No...
Con un coraggio improvviso gli lancio uno sputo.
-Non sarò mai tua...-
Sì pulisce la faccia e mi colpisce di nuovo. Il colpo è più leggero, ma fa male lo stesso.
-So che lo vuoi pure tu, non fare la difficile...-
-Quando Tony saprà tutto ti ucciderà!-
Scoppia a ridere con la testa affondata sul mio petto, continuando a palparmi il seno, la vita, i fianchi...andando sempre più giù.
Mio Dio....
-Il tuo principe azzurro se ne è andato! Non lo hai capito? Finalmente ti ha visto per quello che sei; una puttana. -
-No! No!- Mi agito, muovendo la testa da un lato e dall'altro, mentre le sue parole mi colpiscono facendomi più male degli schiaffi.
Le lacrime continuano a rigare il mio viso dolente.
-Pensavi davvero che uno come lui avrebbe mai voluto una come te?-
Ha ragione.
Cavolo, ha ragione.
Tony se n'è andato. In fondo ha sempre dubitato di me, ha sempre saputo quanto poco valessi.
Mi si stringe il cuore all'idea di averlo perso di nuovo, o peggio, di non averlo mai avuto completamente.
Lo amo così tanto. E proprio per l'immenso amore che provo per lui ho fatto un gran casino. L'ho fatto per lui, ma in realtà ho complicato ancor di più le cose.
-Forse non mi vorrà più, ma gli dirò comunque che essere spregevole sei... come puoi essere suo cugino? Mi fai schifo! -
-Zitta! Ora chiudi quella cazzo di bocca!-
Perdonami Tony! Perdonami se ti ho ferito e deluso!
Mi aggrappo a questi pensieri e mi abbandono a me stessa e alla mia sorte.
Andrea si libera dei Jeans e prova a fare lo stesso con me.
Poi, improvvisamente um miracolo. Sento il suono più meraviglioso del mondo: la sua voce.
È qui.
Non posso crederci.
-Bea! Bea!- Grida, bussando con forza alla porta ripetutamente.
Oh mio Dio.
Il mio cuore manca un colpo per poi riprendere più velocemente di prima.
È Tony.
È tornato.
Oddio.. le lacrime che mi bagnano il viso sono mosse dalla gioia adesso.
-Tony!! Aiuto! Tony!!- Urlo a squarciagola, ma il bastardo mi tappa subito la bocca, nonostante io cerchi di lasciarla libera per farmi sentire dal ragazzo che amo.
-Minchia...Bea! Stai bene?- Risponde lui da fuori.
Andrea ride, mentre prova a svestirmi del tutto.
-È in buone mani cugino! Te la sto tenendo in caldo!- Grida verso la porta, poi si sforza di tirare giù i miei pantaloni con una mano mentre con l'altra mi tappa la bocca.
Mi dimeno, mi agito sotto di lui, ma non riesco a muovermi un granché il suo peso mi schiaccia completamente.
-Maledetto! Andrea apri questa porta! Se le torci un solo capello giuro su Dio che...-
-Sarà una cosa veloce principessa, ma ti piacerà te lo prometto...- Sussurra al mio orecchio provocandomi brividi terrificanti lungo la schiena.
Mio. Dio. Aiuto.
Alla mi preghiera silenziosa segue un tonfo forte. E un altro. E un altro ancora.
Fino a quando Tony non balza dentro la stanza.
Incrocio subito i suoi occhi verdi e anche se ho i canali respiratori parzialmente ostruiti dalle mani di Andrea, quel suo verde mi rilassa, caricando di ossigeno i miei polmoni.
Mi basta vederlo per sentirmi al sicuro.
-Lasciala bastardo!- Tuona col respiro affannato e i pugni serrati, mentre non smette di guardarmi con l'espressione preoccupata e piena di rabbia e dolore.
-Tony, cugino! Avresti potuto aspettare il tuo turno!...ma...siccome in una famiglia si condivide tutto, beh...unisciti a noi!- Ride in maniera stridula e tenebrosa.
Oh no...
-Schifoso pezzo di merda.- Sì scaglia su di lui. Afferrandolo da dietro, per il maglione, e lo scaraventa dal lato opposto della stanza, piantandogli un cazzotto in piena faccia.
Si precipita al mio fianco e con dolcezza e cautela accarezza il mio viso.
-Piccola, stai bene? Che ti ha fatto?- Mi fissa con apprensione e..orrore.
-St-sto bene.- Balbetto confusa, ma ristorata da quel contatto.
È qui. Chiudo le palpebre, godendo del tocco delicato della sua mano sulla mia faccia.
Riconoscerei le sue mani ovunque. Per non parlare del suo profumo... il profumo che sa di lui.
Tony non riesce a sopportare ciò che vede sul mio volto, suppongo sia troppo il dolore, così si alza e come una furia si butta di nuovo su Andrea.
-Come hai osato toccarla, eh?-
Lo colpisce di nuovo, senza dargli tempo di riprendersi o di reagire.
Andrea si contorce e tossisce, sputando.
-Che ci posso fare se le ragazze non si soddisfano con te e poi corrono da me...-
-Maledetto.-
Gli sferra un altro pugno ma Andrea continua a rialzarsi, sfidandolo con le parole.
-È stato così pure per Licia, lo sapevi?
Oh, no... Non può essere. Lo sta istigando.
-Che cosa!?-
-Hai capito bene, la tua cara Licia se la spassava con me, per questo ti ha lasciato quando suo padre stava male. È venuta a cercare conforto nel mio letto. Diciamo che sapevo come farla distrarre... -
Licia e Andrea? Oh mio Dio...
Osservo Tony, preoccupata per la reazione che può scatenare in lui quella amara scoperta. Ricordo quando mi parlò della fine della sua relazione con Licia e di come era stato brutto per lui. Supponeva ci fosse un altro, ma di certo non immaginava fosse suo cugino. Quanto male sta provando in questo momento. Quanta sofferenza gli ho inflitto pure io per aver scelto proprio Andrea quella dannata sera d'estate...
-Basta, stronzo! Sei solo un deviato mentale!-
- Il problema sei tu cugino che non riesci a dare alle donne cio che vogliono. Con Bea è stato un po' più difficile, ho dovuto lavorarci di più, ma alla fine anche lei ha ceduto... per un anno intero abbiamo continuato a vederci, mentre tu ti leccavi le ferite del tuo cuoricino spezzato.-
-Zitto bastardo!- Urla sferrando un altro colpo, ma Andrea non si ferma, é un demonio.
-Più mi opponeva resistenza, più mi eccitavo, più volevo farla mia.-
-Se dici ancora una sola parola io non rispondo più di me....- Lo minaccia a denti stretti, mentre stringendo il colletto del suo maglione, lo scaglia contro il muro.
-Tony non credergli...- Dico debolmente con una voce rauca.
Sofia e Salvo entrano di corsa in quel momento.
-Bea!-
La mia amica con le lacrime agli occhi si precipita vicino a me, aiutando a mettermi seduta sul divano.
-Bea stai bene?-
Faccio cenno di si con la testa.
Salvo prova a fermare Tony che a momenti sembra non rispondere più di sé. Continua a picchiare Andrea con ferocia.
-Amico lascialo stare!-
La rabbia di Tony sembra placarsi per qualche istante, grazie alle parole del suo amico, ma Andrea non perde tempo per continuare la sua malvagia tortura.
-Non accetta di avere una ragazza puttana...-
A quelle parole un altro pugno allo stomaco lo costringe a piegarsi in avanti.
-Tony basta!- Salvo lo afferra per le spalle, bloccandolo.
-Tony...- Lo chiamo, implorandolo.
Lui mi guarda con occhi spenti. È deluso e nauseato.
No. No. No.
-Come sta?- Chiede a Sof invece che a me.
Perché? Perché questa maledetta distanza, quando invece io vorrei solo essere stretta e confortata tra le sue braccia?
-L'ha picchiata...-
Sof mi solleva il mento e inclina la mia testa da un lato, per osservare meglio la parte lesa, credo.
-Dovete portarla in ospedale. Io resto con lui.-
-Non se ne parla.- Obietta Salvo tenendolo ancora per le spalle.
-Tony... per favore...-Allungo una mano, sperando di incontrare e poter sfiorare la sua.
Andrea si asciuga il naso pieno di sangue e guarda la scena con un fastidioso ghigno sulla faccia pestata.
Come fa a ridere in questa situazione?
-Non riesci nemmeno a sfiorare la tua donna sapendo che alle tue spalle si divertiva con me vero?-
Perché non sta zitto... vuole davvero finire male?
La sua cattiveria non ha limiti.
-Bea...digli la verità...fallo adesso...- Mi supplica Sof, mentre vedo sempre più gli occhi e le speranze di Tony spegnersi.
Deglutisco dolorosamente, ingoiando pure le lacrime salate. Poi mi faccio forza e con un insolito coraggio ammetto ciò che avrei dovuto confessargli già da molto, moltissimo tempo.
-Tony...io....non... non ti ho mai tradito...- Svelo con calma e esitazione liberandomi del peso che per giorni, settimane, mesi mi sono portata dentro al cuore e che mi ha tenuto lontana da lui.
Tony schiude la bocca e mi fissa corrugando la fronte, confuso, incerto, sbalordito. Le mie parole lo deviano, così provo a spiegarmi meglio.
-In Sicilia,- deglutisco di nuovo, -...non...non ti ho mai tradito con Andrea..-
-Che cosa?- Chiede stupito.
-Ho mentito... ho finto di tradirti con Andrea.-
Mi trema la voce e scoppio in lacrime, addolorata per il male che la mia bugia ha causato ad entrambi per tutto questo tempo.
-Che dici? Ti ho visto...io...vi ho visti...-
Si passa una mano tra i capelli, nervoso e muove lo sguardo da me ad Andrea.
È scettico. Non mi crede. È naturale...
-Era tutta una messa in scena!- Ammetto singhiozzando.
Il suo volto diventa pallido e per un attimo mi pare di vederlo barcollare. Fortuna che Salvo ancora lo sta reggendo da dietro.
-Da quel momento Andrea la ricatta...minacciando di dirti tutto.-Interviene Sofia in mio soccorso.
-Non...non capisco. Non ci posso credere.-Tony è perplesso. Si libera dalla presa di Salvo e inchioda con lo sguardo pieno di amarezza suo cugino.
- È vero? Perché? -
-Beh... la tua ragazza non sapeva come lasciarti e mi ha pregato di simulare un tradimento per ferire il tuo cuoricino innamorato. Come rifiutare una cosa così!... poi sai... ho cominciato a gestire io la situazione, fino a quando non siamo giunti ad un compromesso che portasse beneficio anche me...-
-Uno sporco ricatto, vorrai dire! L'hai ricattata per mesi in cambio di soldi!...Minacciandola!-
Esplode Salvo furioso.
...Ma, aspetta, lui lo sa?
Deve averglielo detto Sof da poco perché fino a qualche settimana fa era a conoscenza solo del finto tradimento.
Andrea per l'ennesima volta sorride spavaldo, cattivo e perfino compiaciuto delle sue azioni meschine, provocando Tony che finisce per colpirlo ancora una volta.
Stavolta però Andrea reagisce, restituendo il colpo.
Io emetto un grido.
Poi succede qualcosa.
La terra mi manca sotto i piedi.
Un rumore.
Confusione.
Voci.
Sof che grida il mio nome.
Gli occhi verdi di Tony che mi contemplano impauriti e le sue mani calorose sul mio viso.
E poi.... il nulla.
Sprofondo nel buio.
Spazio Autrice
Buongiorno!
Ecco a voi il penultimo capitolo della storia!
Piaciuto?? Allora che ne pensate? Viene svelata un'altra parte di segreto che ha tormentato Bea per mesi...
Tutti i dettagli li ritroverete nel prossimo capitolo!
Sono curiosa di sapere i vostri commenti!
Cosa succederà adesso?
Restate con me per scoprirlo. :-)
Vi annuncio intanto che manca solo un Capitolo ed un Epilogo alla fine definitiva della storia.
Quindi restate con me fino alla fine e continuate a leggermi ♥♥♥
Ci tengo sin da subito a dirvi GRAZIE...
Grazie davvero a tutte voi...non sarei mai arrivata questo punto senza il vostro affetto e sostegno.
Vi adoro ♥
NullaAccadePerCaso a {Natalie}
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