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Cap 36

Tony

Che minchia è passato per la testa a quelle due di venire qui a importunare Bea?

Sono pieno di collera.
Non le guardo nemmeno.
Capisco che sono appena uscite dal locale solo perché Bea sposta lo sguardo, cercando con attenzione di evitare il mio. Poi rilascia un profondo respiro e mi da le spalle.
Non posso perdere l'occasione.

-Bea?!-
La chiamo piano mentre lei fa qualche passo in avanti.

-Devo tornare a lavoro.- Risponde impettita e fredda, continuando a darmi le spalle.
Mi guardo intorno; il locale è vuoto.

-Aspetta ti prego. - D'istinto le sfioro un braccio per frenarla, lei gira solo il busto ed io la supplico con le parole e con gli occhi.
-Devo parlarti. Per favore.- 

Un'irrefrenabile ira abbaglia i suoi occhi.
-Per dirmi cosa Tony? Eh? Non stare a preoccuparti!  Mi ha già detto tutto... lei.- Indica la porta facendo una smorfia.
-Per dirti che mi dispiace, che  non avrei dovuto tenerti all'oscuro! Avrei dovuto dirti  fin da subito...di lei,  di noi.-

Si porta le mani ai capelli, esasperata e con una voce quasi stridula mi urla in faccia.

-Oddio Tony, basta! Ti prego! Non ce la faccio più a sentir parlare di voi...-
-Non esiste più nessun noi, Bea! Non è mai esistito.-

Dio, come faccio a farle capire che di Licia non me ne frega niente! Niente!

Per me esiste solo lei, i suoi occhi dorati, la sua lingua dispettosa e pungente che sa sempre cosa dire, la sua testa dura... solo lei.

-Ma se sei stato con lei per mesi!- Mi sottolinea indispettita.
-È vero...ma  quello che c'era tra me e lei non significava niente! E di certo non aveva niente a che  vedere con quello che c'è tra noi.-
Provo a caricare ancor più di sentimento quello che dico. Provo a mettere tutto me stesso in ogni singola parola ma...sembra inutile.
È ostinata. Ferita. Arrabbiata. Delusa.
Ed ha ragione.
Io stesso non riesco a capire come ho potuto passare così tanto tempo accanto a Licia, pur pensando a Bea.

Mi faccio schifo...

-Certo,  lo immagino!....- Sbotta sarcastica voltandosi, ma io sono più veloce la sorpasso bloccandole la strada.
-Ascoltami Bea...Almeno dammi la possibilità di raccontarti tutto.-
-Per farmi ancora più male? Credi che io non abbia già sofferto abbastanza? Dio mio, stavi per diventare padre!... stavi per avere un figlio con lei...-  Le trema la voce e quelle parole sembrano soffocare nella sua gola, mentre le pronuncia con dolore e disgusto.
Abbasso la testa mortificato. -Lo so.-

Merda.
Ancora una volta quella sensazione nauseante mi attanaglia.

È un mix di paura, smarrimento, privazione, rimpianto, sconforto...

Avrei potuto davvero avere un figlio, ma la cosa terribile non sarebbe stata questa, naturalmente; la cosa devastante sarebbe stata sapere che avrei potuto averlo da una donna che non è la mia Bea.

-Ti rendi conto che mi hai detto di volere un figlio da me? Cazzo Tony! Te ne rendi conto? Mi hai chiesto di fare un figlio con te! Cosa avevi in mente eh? Una volta nati li avresti portati insieme al parco? O magari speravi in due maschietti per portarli allo stadio, una volta per il Catania una volta per la Juventus! Ti rendi conto di quanto squallido sia tutto questo?-

È sconvolta, ha le occhiaie ed è pallida.

Mi dispiace così tanto... come posso farglielo capire?

Mi sembra di brancolare nel buio.

-Sì...lo so. Ho sbagliato, lo so. Ti prego prova a comprendermi.  Ero..preso dal panico. Ero sconvolto! In quel momento più che mai ho capito che l'unica donna che volevo eri tu. E che...un figlio...lo avrei voluto solo con te.-

Lei sbuffa sarcastica, alzando gli occhi al cielo. È scettica, amareggiata, delusa. Non crede ad una sola delle mie parole, ma io non mollo. Non voglio mollare.

-Stavo male. Okay? Quando Licia mi ha chiamato per dirmelo sono rimasto... senza parole. Ho provato a reagire, a prendermi le mie responsabilità ma porca puttana io volevo e voglio solo te! Quindi le ho detto chiaramente che potevo accettare il figlio ma che non sarebbe mai e poi mai cambiato nulla tra noi.-

Nel suo viso intravedo una prolungata scia di sgomento che mi fa quasi venire un brivido di paura.

-Ma ti senti Tony!? Hai cercato spudoratamente di... Oddio!-
-Bea cerca di capire come mi sentivo!- Adesso sono io il disperato.  Torturo i miei capelli e sbatto le mani sulle cosce provocando un rumore cupo.
-Rischiavo di avere un figlio da una donna che non amo!-
-Ma con la quale senza farti troppi problemi andavi a letto!- Mi incalza acida.
-Sì. È vero. Perché ero arrabbiato! Quando tu mi hai tradito...e mi lasciato ho deciso che non avrei mai più aperto a nessuna donna il cuore. Nemmeno a Licia.-

Il sapore acre della sofferenza di quei giorni improvvisamente ritorna, bruciandomi la gola.

-Ho sofferto così tanto Bea...che alla fine ho cercato di tenere lontane le emozioni e mi sono solo... concesso piaceri...effimeri. -

I suoi stupendi occhi dorati si riempiono all'istante di lacrime e mi sento morire vedendola affliggersi in quel modo per causa mia.

-Per favore Bea. Perdonami.- La imploro, mentre sento pungere i miei occhi.

-Co-come posso Tony? Come? Tu stavi con lei mentre cercavi di persuadere me...- Stavolta si mostra più fragile mentre mi oppone resistenza.
-Ma non significava niente! Ascoltami: quando tu sei...partita, mi è crollato il mondo addosso. Ero così arrabbiato con te...ero deluso e volevo solo dimenticarmi di te, delle tue promesse non mantenute, dei sogni infranti che avevo riposto in noi. Cosi mi sono chiuso in me stesso. Ho cominciato a litigare pure con la mia famiglia a casua del master che non ho piu voluto prendere... hanno cominciato a obiettare, a darmi consigli che sapevano più di ordini,  a dirmi cosa fare. Mi rimproverano il fatto che fossi cambiato, che fossi "diverso" da quando tu eri entrata nella mia vita.-
-Tipico della tua dominante e possessiva famigliola siciliana...- Sbuffa con un ghigno,  serrando poi le labbra.
-La verità è che ero cambiato, in peggio si, ma solo perché tu eri  uscita dalla mia vita. Non vivevo più senza te, ero sbandato,  menefreghista,  non volevo saperne di niente e nessuno. Era un continuo litigare con i miei e con Giulia, così sono andato...via di casa.-
Lei sussulta e si acciglia preoccupata per ciò che sto per  dire.
-In quel periodo era morto pure il padre di Licia, così lei...mi ha ospitato a casa sua per un po' di tempo.-

Spalanca la bocca e sgrana gli occhi contemporaneamente, battendo le ciglia con movimenti quasi impercettibili.

-Avete convissuto?-

-Sì. -

-Oh porca...- Porta la mano sulla bocca, sconvolta, mentre cerca di regolarizzare il respiro.
-Bea..-
-Lasciami Tony! Non mi toccare.-Sbotta in lacrime spingendomi con violenza e con tutte le sue forze con le sue esili mani.
-Bea, mi dispiace.  Ci siamo avvicinati, si, forse ci siamo anche confortati,  ma credimi  non ho smesso nemmeno per un istante di pensarti...di amarti.-
-Non dire cazzate Tony!-
-Non sono cazzate, è la verità!-
-Io ero qui a passare l'inferno! A vedere mia madre spegnersi piano piano, a desiderare di averti qui per un abbraccio, una tua carezza o una semplice parola di conforto mentre tu te la spassavi....con lei! OH MIO DIO!-

Mi sento una merda.
Però porca miseria, è stata lei a tagliarmi fuori dalla sua vita, come potevo pensare che anche lei stesse ancora soffrendo per me?
Questa ragazza mi farà perdere il senno!

-Che minchia stai dicendo Bea? Non puoi dare la colpa a me per quello che hai passato! Ti ricordo che sei stata tu a troncare la nostra storia!-
-Si...ma tu ti sei ripreso subito a quanto pare. -

Come può pensare questo? All'apparenza sembrerebbe così, ma Dio solo sa quello che ho passato fino a qualche mese fa, prima che lei ritornasse nella mia vita come la più fresca e profumata delle primavere.

-No! Non è vero! Ho sofferto da cani!- Urlo con tutto me stesso; poco mi importa che siamo ancora nel locale di Massimo.
-Non mi pare proprio! Io ho sofferto da cani! Ogni notte mi addormentavo bagnando di lacrime il cuscino mentre tu ti riscaldavi nel suo letto!-

Mi porto le mani ai capelli scuotendo la testa.
Sono disperato, non so più come convincerla del mio amore.

Poi con forza afferro le sue spalle costringendo i suoi occhi a incontrare i miei.
-Credimi Bea. Io stavo con lei, facevo sesso con lei, ma era te che desideravo.  Te che immaginavo. Le tue labbra, i tuoi occhi, il tuo corpo...-

Chiude gli occhi inorridita.
-Piantala stronzo!- Grida isterica liberandosi.  -Non pensare di abbindolarmi con la storia del "mi facevo lei, ma volevo te"!-
-Non ho detto proprio questo...ma si. Io volevo te. Voglio te.- Ribatto in maniera dura e autoritaria.
Mi da un altro spintone,  facendomi indietreggiare e sbattere contro un tavolo.
-Vaffanculo Tony!-

Sento il nervoso salire, salire, fino ad esplodere.

-Andiamo Bea! Non mi dirai che per tutto questo tempo non sei andata a letto con nessuno!-

Mi blocco subito dopo aver finito la frase.

Oh no...

Dio, che ho fatto? Che ho detto?

Sapevo sarebbe andata a finire così,  lei si oppone, mi rifiuta ed io mi innervosisco fino a farle del male.

Non mi perdonerà mai se continuo a ferirla. 

Anche se...forse stavolta ho più paura per il dolore che la sua risposta potrebbe causare a me.

Lei improvvisamente diventa docile. Abbassa le spalle e china il capo fissando il pavimento, anche se in realtà sembra avere uno sguardo perso nel vuoto.

-Solo una volta.-  Mormora quasi piagnucolando dopo un silenzio straziante durato un po' troppo.

Oh no!

Cazzo...

Con chi?! Col dottore?

Sicuro che voglio saperlo?

Accidenti...

Non so se essere più stupito e meravigliato o incazzato e nero di gelosia.

Deglutisco, mandando giù a fatica quel boccone amaro, mentre continuo a immaginarla tra le braccia di un altro uomo. E solo adesso capisco che razza di dolore stia provando lei.

Minchia fa male, ma me la sono cercata.

Cosa pensavo? Che per un anno fosse rimasta con la cintura di castità?

È di Bea che stiamo parlando.

Anche se rispetto ad un anno fa ne ha fatti di progressi...

Ma che dico?
Che idiota che sono!

Io ho provato ad andare avanti ed è giusto che ci abbia provato pure lei, solo che non credevo di sentire questa sensazione fastidiosa pungermi nel profondo.
Sono uno stronzo. Gliel'ho chiesto per trovare un modo per attaccarla, per farla sentire in colpa , alleggerendo un pochino me, ma quando ho buttato lì la domanda, non ero preparato alla risposta.

Accidenti a me e alla mia incontrollabile gelosia!

Quando si parla di Bea con qualcuno che non sono io non ci vedo piu.

Vorrei chiedergli con chi sia stata. quando,  dove, perché...

Minchia, Tony non fare il coglione!

Tu sei stato con Licia, non vorrai farle il terzo grado e attaccare Bea solo per un....momento di debolezza?

Sono qui per tentare di risolvere i nostri problemi, non per crearne altri.

Scuoto la testa velocemente, scacciando via quei pensieri prima che possano impossessarsi della mia ragione fino a farmela perdere del tutto.
Mi avvicino a lei e sollevo il suo mento con le dita.

-Bea...tu mi ami?- Domando secco a bruciapelo, mentre siamo occhi negli occhi.
La sento tremare. -Tony...-
-Rispondi per favore. Ancora mi ami?-  Pronuncio quelle parole con durezza,  mentre in realtà mi sento rammollire per la paura di ciò che potrebbe dire o non dire.

-Sì...certo che ti amo.- Ammette dolcemente lei, donandomi sollievo.

Respiro profondamente,  sollevato e felice, trovando ossigeno in quelle benedette parole.

Bene.
Mi ama.
Questo è quello che conta. Ce la faremo.

-Abbiamo sbagliato entrambi. Anche se per motivi diversi abbiamo comunque  commesso errori che hanno fatto soffrire l'altro. Io ti ho perdonato Bea. In fondo credo di averti perdonato fin da subito, fin dal primo momento che qui a Torino ho incontrato i tuoi meravigliosi occhi. Ero arrabbiato, non volevo ammetterlo a me stesso e il mio orgoglio mi spingeva a feriti con le parole e con i gesti, ma anche quando ti facevo del male...ti amavo. So che sembra una follia ma è così.-

Sì morde un labbro, trattenendo le emozioni contrastanti che di certo la stanno mettendo in subbuglio.

-Adesso io sono qui a chiederti scusa. Ad aprirti il mio cuore.-

Accarezzo la morbida e pallida pelle del suo viso, imprigionando una lacrima fuggitiva con il pollice.

-Sappi che io non rinuncerò a te. Non ho alcuna intenzione di perderti. Potrai pure rifiutarmi,  cacciarmi via, insultarmi nel peggiore dei modi...ma non andrò da nessuna parte e aspetterò per tutto il tempo che servirà. Io resterò qui.  Farò di tutto per  conquistarti ancora e ancora, se sarà necessario, e mi guadagnerò di nuovo la tua fiducia. Ma credimi se ti dico che amo solo te. -

Con entrambe le mani prendo il suo volto sollevandolo quanto basta per avvicinarlo al mio.
Lei me lo lascia fare e per me questo gesto vale più di mille parole.
Continua a versare lacrime e a singhiozzore, quando poi, ad un tratto un piccolo sussurro esce dalla sua bocca.

-Ma lei....-

-Licia per me ha smesso di esisere il giorno in cui ti ho conosciuto.-

La zittisco e lei sembra volermi credere. Sembra essere disposta a darmi fiducia.
Ancora una volta questa ragazza mi sta dimostrando quanto sia straordinaria.

Poi senza dire altro, si lascia andare, arrendendosi ai sentimenti.

Sprofonda sul mio petto, esplodendo in spasmi e singhiozzi,  liberando tutto l'accumulo di emozioni che stava abilmente tenendo a bada dentro di sé.

Io la accolgo, stringendola a me con amore.

E mi sento maledettamente fortunato mentre la stringo fra le mie braccia.

Anche questo abbraccio, che potrebbe avere i significati più disparati,  sembra caricarsi di speranza. La speranza che mi perdoni, che torni da me. La speranza di un futuro in io faccia parte della sua vita.

Accarezzo i suoi morbidi capelli, assaporando lentamente ogni piccolo tocco.
Poi, dopo diversi minuti in cui il tempo sembra aver perso misura; dopo aver potuto godere e respirare il profumo della donna che amo, con le sue mani affusolate sul mio petto richiede lo spazio necessario per poter parlare.

Ha gli occhi arrossati e un piccolo ciuffetto color miele le cade sul viso accarezzando la sua guancia. Con delicatezza lo catturo, per rimetterlo a posto.

Si prende qualche altro secondo per organizzare il discorso, immagino, poi con molta calma comincia a parlare.

-Proverò a superare la cosa ma...-

Sento il petto scoppiarmi di gioia, provo a riprendere il contatto con lei per esprimerle la mia gratitudine ed il sollievo che provo, ma lei mi mette in guardia, frenando il mio entusiasmo.

-Non sarà facile, avrò bisogno di tempo Tony.- Mi avvisa seria, dopo aver asciugato le lacrime con le maniche della sua maglietta.

-Tutto quello che ti servirà.-

Sono sopraffatto dalla gioia e dall'amore che provo per lei. Non riesco a contenerlo tanto è smisurato.

Dio, quanto sono fortunato...

Non la deluderò stavolta. Le dimostrerò che per me esiste solo lei, che lei è il mio mondo, che senza di lei non potrei mai vivere.

Lei è la mia luce.

Il sole delle mie giornate.

Riuscirò a seminare di nuovo la fiducia nel suo cuore e amarci sarà semplice, di nuovo. Solo che stavolta sarà per sempre.

-Ce la farai Bea.-

Prendo la sua mano e la stringo forte, portandola sul mio cuore.

-Insieme ce la faremo.-

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