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Cap 29

Bea

Fisso il mio riflesso allo specchio.

Accidenti.

Sono orribile.

L'occhio è ancora circondato da una macchia violacea. È piu sbiadita, ma continua comunque ad esserci e a tratti continua a fare pure male.

Va tutto storto in questo periodo.
Per poco non finivo nei guai.

Ho promesso a Tony che avrei risolto i miei problemi e sto provando a farlo ma... non è facile. E gli ultimi avvenimenti me lo confermano.

Io lo amo. Gliel'ho detto, gliel'ho dimostrato, come può dubitare ancora? Certe volte non lo capisco proprio!
Anche se d'altra parte ha ragione ad essere confuso ed infuriato.
Sono sparita all'improvviso, senza dargli uno straccio di spiegazione. Mi sono nascosta, l'ho tenuto lontano da me di proposito. È naturale che si sia arrabbiato ma... ho dovuto allontanarlo.

Lui non lo sa, ma ho dovuto farlo.
Per lui. Per il suo bene.

In che situazione di merda mi sono cacciata...accidenti...

Avrei dovuto dirgli tutto subito, invece adesso, come un cane che si morde la coda,  sono tornata al punto di partenza.
Eppure mi manca così tanto...
Ho così bisogno di lui, di  trovare conforto e riparo tra le sue braccia, di sentirmi protetta, rassicurata, amata.

Una lacrima scivola silenziosa ma pungente, al suo passaggio,  sulla parte lesa. E faccio un'impercettibile smorfia per il dolore.

Questi sono i risultati della mia stupidità. Della mia testardaggine. Della mia paura.

Asciugo delicatamente l'angolo dell'occhio e poi provo a nascondere quel che resta del livido con un il correttore ed il fondotinta.

È passato qualche giorno da quando Tony mi ha aspettato fuori di casa per vedermi. Da allora non ho avuto più modo di incontrarlo e lui non ha cercato minimamente di incrociarmi. 

Faccio un rapido conto e...si; sono tre giorni che non ci vediamo, neanche per sbaglio.

Strano.

Mi ha solo mandato un messaggio, in cui si augurava che stessi meglio e mi informava quanto fosse sommerso di lavoro.

Stop.

Nient'altro.

In verità la cosa mi dispiace tanto. E mi fa temere il peggio.

Possibile che si sia arreso?
Che abbia capito che la nostra è una storia troppo complicata per poter durare?

No, Bea! Non essere stupida!

Mi sta solo dando il tempo e lo spazio che gli ho chiesto.
Si. Sarà così di certo.

Finisco di lavarmi i denti e di indossare le scarpe.
Bevo il caffè amaro, come piace a me, e prendo una sigaretta.
Sto per accenderla quando sento suonare il campanello.
La tengo fra le dita spenta e vado ad aprire.

Oddio.

Il mio sogno più grande è di fronte ai miei occhi.
Bello come sempre, forse anche di più.
Chiuso nel suo giubbotto di pelle marrone, i pantaloni neri attillati e gli scarponcini color sabbia.
Ha il ciuffo scompigliato, che mi fa venire voglia di toccarlo per farvi perdere le mie mani.

-Ci-ciao Tony.- Balbetto piano.
Lui mette le mani in tasca imbarazzato.
-Ciao Bea. Scusami se...ti disturbo.- Dice indicando con un cenno del capo la sigaretta tra le mie dita.
-Nessun disturbo. Tranquillo.- Sorrido e lo faccio con cautela per evitare di sentire dolore.
-Accomodati.-
Mi segue senza dire niente, ma resta in piedi.
-Come sta l'occhio?-
-Va un pochino meglio. Ormai non fa più male quasi.- In parte è vero, in parte no. Il male ancora lo sento, eccome!
-Mi fa piacere.- Accenna un sorriso, ma lo fa in modo strano, insolito. Come se fosse a disagio. Come se fosse frenato da qualcosa. 
Si porta indietro i capelli con la mano, poi comincia a molleggiare sui talloni.
Il suo atteggiamento è diverso. Sembra in aria, come se qualcosa lo preoccupasse.  Come se qualche pensiero in testa continuasse a tormentarlo.
-Tu stai bene?-Abbozzo io disinvolta.
-Sì.  Si. Sto bene. Sono venuto solo per dirti che...-
Fa una pausa ed il mio cuore credo si fermi per gli stessi secondi in cui la sua bocca smette di parlare.
-....devo tornare in Sicilia.-

Eh!?
Che cosa??

Schiudo la bocca per la sorpresa amara.
Ho bisogno di qualche lungo secondo per metabolizzare.

-Oh. Qu-quando...? Per quanto tempo?- Farfuglio in preda al panico.

Questa cosa mi sta spiazzando.

Se ne va?
In Sicilia?

Oddio...no...

Non voglio perderlo di nuovo!

Sento le gambe tremare, in attesa della sua risposta.

-Per qualche giorno. Parto stasera.- Dice secco cercando un appiglio sicuro nei miei occhi.
Faccio un respiro di sollievo, ma la cosa non mi piace proprio.

Perché va in Sicilia?

I presagi più nefasti cominciano a incupire i miei pensieri.

-Come...come mai devi tornare in Sicilia?- Provo a mostrare indifferenza, ma lui mi conosce fin troppo bene, così devio lo sguardo.
-È sorto un problema e hanno bisogno di me.-
-Spero nulla di grave.-Lo incalzo desiderosa di sapere di più.
-Niente che non si possa risolvere con la mia presenza.-

Merda!
Perché è così criptico oggi?...

-Okay...ma stanno tutti bene? Insomma... non è niente di preoccupante?-
-Sì.  Stanno bene. Non dovrebbe essere niente di irrisolvibile. Almeno credo.- Un'ombra di preoccupazione appesantisce le ultime parole.
Temo che mi stia nascondendo qualcosa, ma non insisto.
-Okay. Per qualche istante ho temuto fosse accaduto qualcosa alla tua famiglia..- Continuo a sospirare provando a controllare l'ansia che stringe forte dentro me tanto da farmi quasi perdere il respiro.
Scuote la testa. -Il peggio lo abbiamo già superato la scorsa estate.-  Svela infine, quasi come  se gli fosse sfuggito un ricordo.

Oh. Oh.

-Perché? Cosa...è successo la scorsa estate?-
-Dei vandali hanno bruciato il lido. E abbiamo dovuto chiudere quasi per tutta la stagione. È stato...un colpo duro per la mia famiglia.-

Mio Dio...

-È terribile. N-non avete trovato i colpevoli?-
Sbuffa alzando gli occhi al cielo. - E come? È praticamente impossibile. I carabinieri ce lo hanno detto fin da subito. Da noi queste cose sono all'ordine del giorno, purtroppo.-

-M-mi dispiace.- Mormoro sinceramente dispiaciuta, mentre vado in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

Non posso guardarlo in faccia.
Non ci riesco, sono troppo agitata, scombussolata.
Rischierei di tradire me stessa facendo trapelare le mie emozioni.

Lui mi segue.
Gli porgo un bicchiere e accetta.
Ne bevo un lungo sorso, mentre sento i suoi occhi pesanti su di me.
Il cellulare nella mia tasca squilla, salvandomi da questa situazione imbarazzante.
Lo prendo ma mi blocco di botto quando leggo sul display il nome.

Oh, no!
Merda.

Indirizzo subito il mio sguardo su Tony che, con gli occhi fissi sul cellulare lampeggiante, si è irrigidito, facendosi cupo in volto.

-Rispondi pure.- Mi incita con accentuata cortesia.
Esito per qualche istante, poi faccio come dice.

-Pronto, Sergio?!- Rispondo giocherellando con la cerniera della mia felpa per dissimulare l'imbarazzo che sento.
-Ciao Bea. Come stai?-
Male,  vorrei rispondere. Ma mi trattengo.
-Beh.. Ci sono stati giorni migliori...ma sto bene.-
-Immagino,- si limita a rispondere.

Guardo di nuovo Tony che se ne sta dritto davanti a me con i suoi occhi di fuoco puntati sui miei.

-Scusami se chiamo così all'improvviso.- Comincia Sergio con una naturale cautela.
-So che...non sarebbe il caso nemmeno di farlo, ma...- Sì schiarisce la voce. -Venerdì faccio il compleanno e avevo intenzione di fare una festicciola con amici e colleghi e insomma...anche se so che la nostra situazione attuale non è delle migliori, ecco...vorrei tanto che tu ci fossi.-

Oh.

Non me l'aspettavo. Almeno, non me lo aspettavo dopo quello che è successo l'ultima volta che ci siamo visti...

-Non saprei Segio..io...- Provo a raccogliere le motivazioni e le scuse che vorrei tirare fuori, ma lui mi interrompe.
-Ti prego. Insisto.- Fa una brevissima pausa, poi sente la necessità di tranquillizzarmi facendo una puntualizzazione.
-Ovviamente puoi portare chi vuoi.-

A quel punto, non ho motivo di rifiutare. Mi sta palesemente invitando senza alcuno scopo. Solo come una vecchia amica.

Si, devo accettare. Almeno questo glielo devo.

-Allora  okay. Ci sarò.-
-Ne sono felice! Grazie Bea! Ti manderò un messaggio con i dettagli. Ci vediamo venerdì. -
-D'accordo Sergio, grazie dell'invito. A venerdì.-

Chiudo la telefonata e sbircio il bello e sexy siciliano che mi sta vicino, così vicino che riesco a sentire quel suo profumo agrodolce che mi fa letteralmente andare in tilt.

Lui sospira forte e serra la mascella.
Mi soffermo sul suo volto contrariato; conosco benissimo quell'espressione imbevuta di rabbia.

-Parto per qualche giorno e già organizzi una fuga romantica col dottore?-

Che sta blaterando?
La sua gelosia è proprio esagerata! Uffa!

-Non è una fuga d'amore Tony. Sergio mi ha solo invitato perché venerdì é il suo compleanno.-
-E tu ci andrai?- La sua è una domanda che vuole incutere timore, che tra le righe nasconde tutta la sua disapprovazione.
-Sì,  ci andrò.- Dico impettita, incrociando le braccia al petto.
Sbuffa portandosi il ciuffo ribelle indietro  con una mano, mentre accenna una risatina nervosa.
-Non dovresti.- Sbotta poi serio.

Che cosa?

-Si che ci andrò! Non ci vedo nulla di male!-
Più o meno.
-Oh, certo. Come sei innocente...-
Vedo la rabbia crescere nei suoi occhi verdi e cavolo....vorrei contrastarlo,  rimproverarlarlo, urlargli contro che non può dominare la mia vita e decidere per me ma... sta partendo. 
Sta tornando in Sicilia e l'ultima cosa che voglio è litigare con lui.
Mi mancherà tanto.

Così, con tono tenue e quasi sottomesso lo rassicuro.
-E poi... mi ha detto che posso portare chi voglio.-

Non dice niente. Assimila quello che ho appena detto, poi tutto d'un fiato con veemenza dice:
-Okay. Farò in modo di arrivare prima di venerdì.  Così potrò esserci.-

Eh?
Mio Dio...è proprio pezzo.

-Av-avevo pensato di andare con Sofia.-
Provo a ribattere dura, ma so già che la mia è una battaglia persa in partenza.
-Non serve.  Verrò io con te.-
Abbasso lo sguardo per nascondere il sorriso di gioia che man mano si allarga sul mio viso.
-Adesso...-Fa una pausa per contenere l'emozione, credo. -Sarà meglio che vada.-
-Sì.  Certo.  Vai. -
Ci dirigiamo entrambi in silenzio verso la porta mentre sento crescere sempre più la matassa di emozioni aggrovigliate che ho dentro.

Non ci credo che stia partendo di nuovo.

Quando apro la porta lui si ferma di colpo e e con una dolcezza che mi scioglie il cuore si avvicina pericolosamente e accarezza il mio viso.
-Bea...- Dice poi con tono grave, quasi sofferente.
Imprigiona il mio viso tra le sue calde mani e occhi negli occhi rinnova il suo amore per me,  lacerato per la distanza che i prossimi giorni si aprirà tra noi.

-Ti. Prego. Non. Dimenticare. Mai. Che. Ti. Amo.-

Scandisce le parole con una lentezza disarmante, disperata,  quasi volesse imprimerle in me, marchiandomi. Facendomi sua, ancora una volta.
Le marca, una per una, rendendole più pesanti, più cariche di significato.
Faccio debolmente cenno di si col capo e lui mi bacia.
Trattiene le mie labbra tra le sue e con ardore e passione ne reclama il possesso.

Sono perduta.

Mi perdo in quel dolce e straziante bacio che nasconde un addio e forse qualcosa di più.

A fatica Tony interrompe quel contatto, sfiora la mia fronte con la sua e accarezza le mie guance con i pollici.

A questa distanza posso notare che la sua naturale bellezza attualmente è compromessa da occhiaie scure e da un volto sciupato. Sembra l'aspetto di qualcuno che ha dormito poco.

Povero amore mio...

-A presto Bea.-
Non finisce nemmeno la frase e va via lasciandomi sola col sapore delle sue labbra e con una pesante sensazione dentro al petto.

Ripenso ai suoi occhi stanchi e provati.
Chissà cosa lo turba.
Per correre in questo modo in Sicilia qualcosa sarà pur successo.

Oddio.

La testa mi scoppia.  Devo smettere di tormentarmi.

Finisco di prepararmi ed esco di corsa per non pensarci più. Vado a fare un po' di spesa al supermercato,  poi vado in farmacia per comprare le gocce e qualcosa per il mal di testa, che negli ultimi giorni,  forse a causa del livido, è aumentato notevolmente.

Poi, girovago senza meta per un po'.

Le strade sono tutte luci e colori. Nell'aria c'è profumo di mandorle testate e noci caramellate e tappeti rossi coprono i marciapiedi rendendo il pavimento morbido e silenzioso.

Dicembre è il mese più bello dell'anno.

Fra due settimane sarà Natale ed io nemmeno me ne sono resa conto.
Le persone sono già così prese dagli acquisti, dalla scelta dei regali, dall'affannata ricerca di sconti e offerte.

Natale dovrebbe essere la festa della gioia. Dell'essenziale.  Della famiglia.

L'ultimo Natale felice che ho passato è stato quando avevo tredici anni. Mio padre tornava da un viaggio di lavoro e ricordo che aveva portato due scatole impacchettate con carta dorata;  una per me e una per mamma.
La mia nascondeva una trousse di trucchi, un profumo ed un vestitino rosso a pois bianchi.
In quella di mamma invece c'era un libro di ricette di cucina, tanti piccoli arnesi per fare dolci e una bellissima collana di perle.
La mamma era così felice che lo baciò come non aveva mai fatto davanti a me.
Quella sera cucinammo tutti e tre insieme, preparando tre specialità di dolci.
Fu uno dei momenti più felici della mia vita.
Non ci furono più occasioni per stare insieme, di lì a poco la mia famiglia sarebbe stata distrutta per sempre.

Un nodo mi si stringe in gola
.
Cazzo, vorrei piangere.

Mi manca così tanto mia madre. Vorrei averla qui, vorrei poterla sentire mentre canticchia  preparando la ciambella al cacao, vorrei inalare il profumo di lavanda di cui si impregnava dopo aver fatto il bucato.
Vorrei raccontarle tutto, chiederle aiuto, consiglio,  conforto.
Vorrei poterla stringere, anche solo per un attimo.

Le lacrime cominciano a rigare il mio viso, quando improvvisamente mi ritrovo dinnanzi ad un grande portone aperto.
Spinta da qualcosa entro senza esitare e subito vengo avvolta da un'atmosfera piacevole.
Un'odore di incenso mi investe ed una calma ed una pace rassicurante  mi avvolgono, portandomi lontano dalla frenesia che prima avevo avvertito per le strade torinesi e dalla tristezza che grava sul mio cuore.

L'ambiente è in penombra, illuminato solamente  dalla luce fioca di alcune candele accese.
Qualche vecchia signora, seduta qua e là, fa scivolare la corona del rosario fra le dita, muovendo velocemente ed in modo impercettibile le labbra.

Faccio un debole e insicuro segno di croce e resto qualche secondo ferma, con le mani incrociate, basse, sulla pancia.

Non so esattamente cosa dire, né come formulare una preghiera.
Vorrei avere un briciolo della fede che aveva mamma.

Così recito un padre nostro ed un'ave maria nella mia testa, sperando che da lassù ascoltino la mia voce sconosciuta e  riescano a cogliere le mie richieste...di aiuto.

Poi, attirirata da un lieve sottofondo, percorro la navata laterale e raggiungo una rientranza, dentro la quale si estende un bellissimo presepe.

Accompagnati da dolci note natalizie i pastori si muovono in un eterno e continuo movimento. Chi lava i vestiti, chi inforna il pane, chi osanna il bimbo che deve nascere fra la paglia.

Sembrano felici della loro  immutevole condizione.

Ripenso alla mia vita. Nell'ultimo anno sono cambiate così tante cose eppure mi sento come in prigione, come se fossi rinchiusa o condizionata a fare sempre le stesse mosse. Come questi poveri pastori fatti di marchingegni.

Non riesco a reagire, ad allontare ciò che di negativo mi sta pian piano distruggendo.
Ho così tanta paura,  di quello che può succedere,  di perdere Tony, di vederlo soffrire.

Dio mio...ti prego aiutami.

-Scusa cara. Ne vuoi uno?-

Mi rendo conto che quella dolce e stridula voce si riferisce a me.
Mi giro alla mia destra e incontro gli occhi comprensivi e affettuosi di un'anziana signora che mi porge un fazzolettino. E solo grazie a  quel gesto capisco che sto versando lacrime a dirotto, già da un pezzo.

-Grazie.- Riesco a dire  a malapena, afferrando un fazzoletto.
Inaspettatamente la donna sfiora la mia spalla con la sua mano vissuta e segnata dal tempo.
-Non piangere cara. Qualunque sia il problema, si risolverà.-
Scuoto la testa,  poco convinta.
-A tutto c'è rimedio nella vita. Le prove vanno affrontate e superate.-
Asciugo il mio viso bagnato, ma le lacrime sembrano non volerne sapere di fermarsi.
-Non sempre è così facile. Comincio a pensare che non può essere superato tutto.-
-Oh, invece si tesoro.  È  chiaro, si può vincere e si può perdere certo,  ma tutto va affrontato e tutto può essere superato. Certo è un po' come quando si gioca a carte: può uscire la carta vincente oppure puoi perdere tutto. La vita è il gioco più rischioso, ma anche il più straordinario. Non sai che carta ti riservi il futuro, ma puoi sempre rifarti, ricominciare con una nuova partita.-
Resto senza parole.
Il sorriso sconosciuto della donna ha una forte influenza su di me.
E provo una forte sensazione di gratitudine per quella donna che mi sta aprendo liberamente il suo cuore.
Prende un altro fazzoletto e con fare materno asciuga le mie lacrime, lasciandomi impietrita.

In passato un contatto così ravvicinato mi avrebbe infastidito ma in questo momento credo sia davvero il segno di qualcuno che  dall'alto che voglia comunciare con me.

-Non arrenderti piccola. Prova a rilanciare la carta, sono sicura che prima o poi uscirà quella giusta. La tua carta vincente. -

Non riesco a dire nulla sono così toccata da quelle parole, da tutta quella situazione, che mi limito a ricambiare semplicemente il sorriso, mentre sento il calore di una piccola fiammella di speranza accendersi dentro di me.
Mi accarezza il volto e poi ritorna a sedersi per riprendere le sue preghiere.

Forse ha ragione la vecchia signora.
Ho vissuto momenti terribili dai quali non credevo mi sarei più ripresa.
Sono rimasta traumatizzata per anni, per la violenza che ho subito. Porto ancora i segni nella mia anima tormentata.

Ho smesso di credere in tutto; nell'amore, in Dio, nei valori, nella famiglia.  In tutto.

Ho perso mia madre e forse anche mio padre.

Anche se... in realtà lui è ancora qui. 
La scorsa settimana mi ha telefonato tre volte, ma io non ho mai risposto.
Potrei...chiamargli, in fondo che ci sarebbe di male?
Forse dovrei. 
Si, per Natale magari....
Si. Lo farò.
È pur sempre.... mio padre.
E forse, ho ancora bisogno di lui.
Mi stupisco per questi nuovi pensieri che governano la mia  mente. E mi piace la sensazione che sento.

Accidenti.

Devo assolutamente mettere ordine nella mia vita.

Ho sofferto tanto, ma in un modo nell'altro ho sempre avuto accanto persone che mi hanno aiutato a superare tutto.
È vero, sono stata sconfitta spesso, troppo spesso, ma posso ricominciare. Posso riprovare. Ha ragione la dolce vecchietta.

Devo solo riprendere in mano la mia vita.

Ho conosciuto il dolore, ma ho avuto anche la fortuna di conoscere l'amore, quello vero,  quello che ti riempie fino al midollo. Quello che ti fa sperare, vivere in positivo, che ti spinge ad essere migliore, a volore di più da te stessa e dagli altri. Quello che ti dà la vita facendoti sentire viva.

Tony mi ha dato tutto questo.  Lui è tutto questo.

E sono sicura che è Tony la mia possibilità di riscatto. 
Massimo me lo dice sempre: nulla accade per caso.

E Tony non  è stato un caso nella mia vita. È arrivato perché così doveva andare. È entrato per restarci.

Per  la seconda volta me lo sono ritrovato nella mia vita e ha portato nuovamente la luce in un periodo buio.

Esco dalla chiesa con un rinnovato spirito, piena di buoni propositi, prendo il cellulare e scrivo un messaggio.

Fammi sapere quando arrivi in Sicilia.  E comunque sappi che ti amo anche io.

Lotterò per lui. Lotteró per la mia vita, per la nostra vita insieme.
Mi dirigo verso casa, sicura, più che sicura, di sapere ciò che voglio. So cosa  devo fare.
Percorro lo stesso tragitto di prima ma stavolta riesco quasi a percepire con più intensità  i colori, i sorrisi della gente, gli odori, l'atmosfera di festa.
Ho paura, certo, ma sento che stavolta i pensieri positivi sono più forti di quelli negativi.
Salgo su per le scale con mille idee per la testa.
Tengo le buste della spesa in una mano, mentre con l'altra frugo nella borsa per cercare le chiavi.
Poggio il piede sull'ultimo gradino e mi blocco incredula.

Non è possibile....

Il cuore sembra fermarsi  insieme alla mia mente e al mio affannato respiro, per poi riprendere a galoppare impazzito.

Non riesco a credere a ciò che vedo:

la mia carta vincente è lì, proprio di fronte ai miei occhi.

Spazio Autrice

Buongiorno e buon lunedì

Ecco il nuovo capitolo... cosa sarà successo? Dopo l'ultima telefonata Tony vuole partire??

Mha!!! 

Grazie come sempre per il vostro affetto ♥

Mi raccomando votate e commentate :-)

Sono curiosissima di sapere che pensate stia succedendo ;-)

Bacissimiiiiiiiii ♥

La vostra
NullaAccadePerCaso★

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