Cap 19
Tony
Alle sei e trenta del mattino mi sveglio.
Devo essere in ufficio alle otto quindi ancora posso restare a letto sotto il mio caldo piumone.
Accendo il cellulare pigramente, mentre mi striracchio.
Mi collego sulla mio account email e scarico un documento che mi sono inviato da casa prima di partire. Lo leggo velocemente.
Faccio un salto su whatsapp, rispondo ai messaggi che ho ricevuto la sera prima. A tutti eccetto che...ad uno.
Tra quelli a cui invio una risposta, ce n'è uno di Clara.
Sapevo saresti tornato.
Sono davvero felice di essere di nuovo la tua collega :-)
Rispondo subito.
Anche io. Non vedo l'ora di renderti il lavoro impossibile.
;-)
Sorrido, pensando a Claretta, al suo sorriso e alle parole che mi ha detto prima che io partissi. Il sorriso assume un sapore amaro, ripensando a come sono andate le cose dopo.
Io ci ho provato. Ho fatto di tutto, ma Bea non ha voluto.
Scuoto la testa, provando a scacciare il più lontano possibile quei pensieri.
Non serve più che continui a logorarmi l'anima.
Adesso so come comportarmi. Niente ripensamenti.
Mi preparo e vado in ufficio. È il primo giorno e meglio andare puntuali e fare bella figura.
Indosso pantaloni grigi stretti, una camicia bianca ed un maglioncino con striature nere e grigie e poi naturalmente, col freddo che fa, metto il cappotto nero.
Il dirigente mi presenta alcuni colleghi, altri ho avuto la fortuna di averli già conosciuti durante il corso.
Mi spiega le mie mansioni, mi mostra l'ufficio che condividerò con altre due persone, una delle quali ho il piacere di scoprire che sarà proprio Clara.
Dopo varie nozioni base che il tipo mi propina, entro in ufficio e mi sistemo alla mia postazione.
-Allora è vero? Lo straniero è tornato!-
Alzo lo sguardo e vedo la ragazza piccola e tutto pepe che sarà la mia collega di lavoro.
-Claretta!-
-Ben tornato gigante!-
Mi abbraccia e lo fa così forte che per qualche secondo faccio fatica a respirare.
-Mi sei mancato!-
Dice senza spostarsi, continuando a tenere le braccia attorno al mio collo.
-Tu no, per niente.-
-Ehi!-
-Scherzo. Okay forse un pochino.-
Sì stacca da me e fa un giro attorno alla sua scrivania.
-Ti piace il nostro piccolo regno?-
-Di essere piccolo é proprio piccolo.-Dico guardandomi intorno.
La stanza è davvero piccola per ospitare tre scrivanie e tre scaffali. Al centro ha una finestra che la rende molto luminosa, per fortuna, altrimenti sarebbe stata un'ambientazione tipo carcere.
-Ti troverai bene qui.-
Mi rassicura lei col suo solito sorriso fraterno.
-Lo spero tanto.-
Mi resta solo questo ormai.
Qui a Torino, ho solo il mio lavoro.
E i miei amici, certo.
Però...non ho più lei.
Durante la giornata incontro anche Roberto e Ludovico che sono due uffici dopo il nostro.
Il pomeriggio quando faccio ritorno a casa scalcio via le scarpe, tolgo cappotto e maglione e mi butto sul divano, lanciando la mia valigetta in un angolo della stanza.
Cazzo.
Come primo giorno è stato massacrante.
E stasera dovrò andare a ballare con quelle svitate di Sonia e Bea.
E con quel coglione di Sergio.
Merda.
Dovrò fare affidamento a tutti i Santi del Paradiso per mantenere la calma e frenare la voglia smisurata che ho di ficcargli i denti in gola.
Non ci credo che ho accettato di prendere parte a questa buffonata.
Per fortuna ci saranno pure Salvo e Sof. Due volti amici mi serviranno.
Mi sono messo in un bel pasticcio.
Sono curioso di vedere come si comporteranno Sonia e Bea, non pare scorra buona sangue tra le due. Sembrano così simili, eppure sono così diverse. Sonia è la tipica ragazza che vuole divertirsi, che non ha alcun pensiero serio in testa, è frivola, leggera, superficiale, anche se è proprio una gran bella ragazza.
Bea quando l'ho conosciuta sembrava fosse pure così, ma fin da subito ho capito che in lei doveva esserci qualcosa di più che si preoccupava di tenere ben nascosto. Già. La bella e sfacciata Bea che mi ha fatto perdere completamente la testa in Sicilia non c'è più. Ha lasciato il posto alla Bea più intima, più fragile e insicura, caratteristiche che mi fanno venir una voglia matta di prenderla costantemente fra le braccia per stringerla sul mio cuore.
Mi perdo in un paio di ricordi che come fotogrammi ingialliti passano per la mia testa, estraneandomi dalla realtà, allontanandomi dal presente.
Quando mi riprendo da questo breve viaggio agli antipodi della realtà, mi metto sotto la doccia e mi preparo.
Si scoppierå per il caldo in discoteca quindi opto per blu jeans e una camicia leggera bianca aderente.
Devo finire di abbattonare gli ultimi tre bottoni della camicia quando il campanello comincia a suonare.
Che cavolo?...
Guardo l'orario. Sono le sette e mezza non può essere Sonia, abbiamo appuntamento alle dieci da Massimo.
Senza pensarci e senza nemmeno chiedere chi è, apro la porta.
E....oh cazzo.
Quello che vedo mi toglie il fiato.
Bea.
Bea è... nuda, suppongo.
Se ne sta di fronte a me, a piedi scalzi, avvolta da un asciugamano bianco, con i dorati capelli spettanti che le cadono sulle spalle scoperte.
Sento che il mio cuore manca un paio di colpi, mentre la pressione comincia a salire a dismisura.
Che cavolo significa?
Ma che fa?
Vuole farmi morire?
-Ciao Tony!- Sorride sensuale, spostandosi i capelli con una mano, mentre con l'altra che preme sul suo seno tiene stretto l'asciugamano e qualcos'altro.
Fantastico, immaginando quella mano che improvvisamente si sposta, lasciando cadere l'asciugamano....
Porca troia.
-Scusami se ti disturbo, ma a casa mia non arriva acqua calda! Ci sarà un problema con la caldaia di sicuro. Stavo per fare la doccia e sono rimasta fregata.- Piagnucola, stringendo le spalle.
-Oh. Se...se vuoi ve-vengo un attimo e con-controllo. -
Non riesco a parlare.
Vederla così mi sta facendo uscire pazzo.
-No, non serve. Sono già morta di freddo, a dire il vero se per te non è un problema, preferirei fare la doccia da te. Ti dispiace?-
Oh. Oh. Calma. Non ho capito.
-Qui?- Domando con stupore.
-Sì.- Risponde piano con voce delicata , inclinando la testa di lato e mordendosi quel maledettissimo labbro.
Deglutisco. E lo faccio più forte del previsto.
-Certo, entra.- Dico spostandomi per lasciarle l'ingresso libero.
Lei mi passa vicino, e quasi svengo.
Lascia una scia di profumo che percorrendo le mie narici raggiunge ogni singola fibra del mio corpo, ubriacandomi di lei.
Sicuro che non l'abbia già fatta la doccia?
-Sarò veloce. Ho portato il mio sapone.- Mi mostra un piccolo flaconcino alla vaniglia o al latte, non faccio in tempo a leggerlo.
-Fai con comodo, tranquilla.-
-Grazie.- Canticchia e si fionda nel bagno quasi danzando.
Oh, porca miseria.
Bea è nuda. Nel mio bagno. Nella mia doccia.
Faccio un paio di volte avanti e indietro, come un pazzo in preda ad una crisi di ansia.
E respiro. Ripetutamente.
La immagino. Porca miseria, non posso non avere le visioni più disparate di lei che...
Tony smettila di fare il pervertito, finisci di vestirti e basta!
Passo davanti alla porta del bagno.
È socchiusa.
Minchia.
Perché non l'ha chiusa bene?
È sempre così distratta!
Inevitabilmente guardo dentro; è tutto fumo e nebbia.
Mi affretto ad andare in camera da letto per finire di prepararmi.
Infilo le calze e le scarpe. Allaccio le stringhe, rifacendo il fiocco almeno tre volte per piede.
Devo proprio darmi una calmata.
Okay.
Mi spruzzo un paio di soffi abbondanti di profumo.
Fisso la boccetta, ricordando che è il suo preferito e sorrido per mezzo secondo.
Poi mi guardo allo specchio e provo a sistemare i capelli.
Li districo con le mani, cercando dare forma al mio ciuffo.
Mi servirebbe un po' di cera, ma è in bagno.
Merda.
Aspetterò. Ovvio. Non ho mica premura.
Intanto continuo a fissarmi allo specchio. Mi passo le mani sulla camicia,sistemo il colletto, guardo il mio profilo e dò di nuovo una scompigliata ai capelli.
Perché cavolo mi sto mettendo tutto in tiro, come se dovessi uscire adesso, da un momento all'altro, quando invece ancora ho almeno due ore di tempo?
Per lei. Ecco per chi; per lei.
Ritorno di là e mentre passo di nuovo davanti alla porta del mio bagno sento il rumore del getto d'acqua chiudersi.
Mi blocco d'istinto.
Perché mi sono fermato?
Ho il cuore in gola.
E subito una visione angelica prende forma tra il vapore della stanza.
E mi si mozza il fiato.
Sembra davvero un angelo mentre si muove tra le vaporose e morbide nuvole.
Riflessa allo specchio vedo la mia dea bionda, bagnata e bellissima come una sirena.
Attraverso lo specchio posso scorgere le sue spalle esili e la curva morbida del suo fondo schiena.
Oh porca miseria.
Se resto a guardarla un istante di più, dovrò farla io una doccia.
Mi affretto a raggiungere la cucina. Prendo un bicchiere d'acqua e lo mando giù.
-Tony?-
Chiede lei arrivando silenziosa alle mie spalle.
Mi giro di scatto ed...è stupenda.
Le spalle e le braccia sono coperte da goccioline, la pelle è chiara, ma rosata dall'acqua calda della doccia appena fatta. Ha i capelli raccolti da un lato e gli occhi arrossati per il vapore.
Resterei a fissarla per ore.
Nutrendomi solo della sua bellezza.
-Grazie mille Tony! Non puoi immaginare che... goduria.-
Fa qualche passo e lentamente mi viene vicino fino a restare a pochissimi centimetri da me.
-Come...posso sdebitarmi e ricambiare il favore?-
Dice lentamente, molto lentamente, mentre infila la sua mano tra i miei capelli, scompigliando volutamente il mio ciuffo.
Wow.
Non me lo aspettavo.
La sua voce è sensuale e i suoi occhi maliziosi mi guardando quasi come se volessero spogliarmi.
Non percepivo questo ateggiamento lascivo da parte sua da tanto tempo.
Mi spiazza. Però mi piace, mi confonde. Mi prende. Mi eccita.
Per qualche istante chiudo gli occhi, beandomi del tocco delle sue mani e del suo dolcissimo ed estasiante profumo.
-Non serve che ti sdebiti. Non devi ricambiare alcun favore.-
Circo di mantenere un tono pacato, anche se dentro me sento ribollire tutto.
Accidenti.
Si avvicina ancora di più, mordendosi le labbra arrossate e umide.
Fa scivolare la sua mano dietro la mia nuca e porta la sua bocca in prossimità del mio orecchio.
-Insisto e poi... io un'idea ce l'avrei.-
Sussurra. Porca Eva. Sussurra sensualmente e lo fa così maledettamente bene che mi provoca un brivido che si espande in meno di un secondo arrivando ovunque nel mio corpo.
Poi, poggia le sue labbra sul mio collo e comincia a baciarmi.
E a quel punto per me è la fine.
Non potevo resistergli a distanza, come potrei mai resistergli dopo questo contatto?
Afferro la sua vita e la attiro contro di me, facendo aderire il suo corpo al mio provocandole un sussulto immediato.
Sfioro il suo collo umido con la mia mano e la soffoco con un bacio.
Un bacio che presto diventa molto, molto di più.
Diventa fuoco.
Passione.
Diventa.... amore.
Faccio per sollevarla, lei intuisce subito e allaccia le sue gambe attorno alla mia vita.
E continuo a baciarla mentre la stringo come se potesse andare via da un momento all'altro.
La stringo a me, sul mio petto, contro il mio corpo in tensione, contro il mio cuore.
La riempio di baci, mentre la trasporto in camera da letto.
E lei ricambia scompigliandomi i capelli, muovendo il suo bacino e ansimando tra le mie braccia. Infila le sue mani sotto la camicia e poi piano comincia a sbottonarla.
Mi lascio cadere delicatamente sul letto, poggiando la sua schiena sul materasso, restando sopra di lei.
Merda.
Sto morendo.
Se penso che è qui. Nuda. Sotto di me...
Gli strapperei l'asciugamano all'istante e la farei mia senza problemi, senza chiedere, senza dubbi, senza ripensamenti, ma è giusto che aspetti una sua conferma. La nostra situazione è già abbastanza incasinata. Non voglio peggiorare le cose tra noi.
Così restiamo a fissarci, l'uno sopra l'altra, mentre riprendiamo fiato.
-Era questo che intendevi?-
Chiedo ansimando mentre continuo a scrutare i suoi occhi famelici.
-Veramente... no.-
Eh!?
Bea, Bea....Sempre la solita stronza.
-Ma non mi è dispiaciuto affatto. - Sì affretta a puntualizzare.
Scoppio a ridere, facendo tremare pure lei con la mia risata.
Lei si unisce a me e ride continuando a restare a suo agio, fra le mie braccia, avvinghiata a me.
Cosa mi fa questa ragazza?
Possibile che ancora con lei sia come il primo giorno?
Le sposto una ciocca di capelli, liberandole il viso splendido e arrossato.
Quando le risate si placano, la bacio. Di nuovo. Con dolcezza stavolta. E lei me lo lascia fare di buon grado.
Pian piano scendo lungo il suo slanciato collo.
È calda e morbida. Accidenti.
Si inarca sotto di me, bruciando ad ogni bacio ricevuto.
Arrivo al piccolo neo sul petto, che amo tanto e che ho sognato di baciare per mesi.
Poi, qualcosa mi fa fermare, distraendomi.
Una cicatrice sul braccio destro.
Non mi pare d'avergliela mai vista.
Sono due in realtà, lunghe un paio di centimetri ciascuna e per come sono disposte sembrano formare una Y.
Che diavolo le sarà successo?
Lei si accorge che qualcosa ha catturato la mia attenzione, segue il mio sguardo e osserva il suo braccio.
Passo un dito sul primo segno, poi pure sul secondo e Bea sussulta, aumentando ancor più il suo respiro.
Vorrei chiederle come le ha fatte e vorrei baciargliele prima di farla mia, ma lei mi anticipa e mi ferma.
-Sarà meglio che io vada a prepararmi. -
Cosa?
Vorrei trattenerla e dirle di restare, ma senza capire esattamente perché, resto in silenzio, acconsentendo.
Mi alzo e la aiuto porgendole entrambe le mani.
-Scusami. Io...- Abbozzo, imbarazzato per questo incontro incendiato che abbiamo appena avuto.
-Shh.- Mi poggia un dito sulle labbra. -Non è colpa tua, solo della maledetta attrazione che c'è n tra noi... giusto?- Dice marcando le parole.
Oh.
Adesso ho capito.
Bea...sei sempre la solita mente diabolica.
Sorrido alzando un sopracciglio e lei risponde accarezzandomi il mento e facendo scorrere le sue dita sulla mia barba.
Si avvicina al mio orecchio in quella maniera sexy che farebbe perdere il controllo pure ad un santo e dice in modo morbido:
-Grazie per la doccia. Stasera ti devo un ballo.-
Ecco svelato il suo modo di sdebitarsi.
Non posso frenare il sorriso che man mano si sta allargando sul mio viso.
-Ci vediamo stasera Tony. Sei un buon amico.- Dice infine.
E quelle parole fanno male, pronunciate dall'unica ragazza che abbia mai custodito il mio cuore.
Provo a nascondere la sensazione di amarezza che mi hanno provocato, perché so che lo sta facendo apposta. Era tutto calcolato. Faceva tutto parte del suo piano. Vuole dimostrarmi che tra me e lei non c'è solo attrazione. E soprattutto vuole dimostrarmi che tra me e lei non potrà mai, mai e poi mai esserci solo amicizia.
E stavolta, la mia bella e dannata Bea ha ragione.
-È stato un piacere. Quando vuoi.- Rispondo, stando al suo giochetto.
I suoi occhi dorati brillano. - A stasera bel siciliano.-
-A stasera bella polentona. -
E la guardo allontanarsi con grazia mentre esce dal mio appartamento, avvolta dall'asciugamano.
Prima di chiudere la porta si gira, per lasciarmi un'ultimo sguardo d'intesa che ricambio con piacere, poi va via.
Non ci credo.
Siamo dei pazzi. Ecco cosa siamo.
Prima faceva tutta la preziosa e adesso torna a provocarmi.
Lo sapevo.
Sapevo che sarebbe andata così. Ero sicuro che allontanarla, acconsentire a quella stupidaggine che tra noi fosse finita e farle credere che lei per me fosse ormai solo un'amica, l'avrebbe spinta di nuovo tra le mie braccia.
Scoppio a ridere soddisfatto e mi guardo addosso; sono uno straccio.
Sarà meglio che vada a sistemarmi.
Sorrido, mentre sento il suo profumo sotto il mio naso e il sapore della sua morbida e liscia pelle sulle mie labbra.
Sorrido, sentendola ovunque... specialmente dentro di me.
Spazio Autrice
Ecco a voi, mie care lettrici! ♥
Sorpresina ★_★
Piccolo avvicinamento tra Bea e Tony! Bea sembra davvero essere tornata...stavolta ha gestito lei le cose, a suo piacimento, orchestrando un bel piano per far cedere il nostro siciliano :-)
Sarà la volta buona per loro due?
Vediamo cosa succederà alla serata! ;-)
Intanto posso dirvi che ci stiamo addentrando per scoprire il segreto di Bea, anche se ancora devono succedere un paio di cosette, adesso pian piano tra le righe cominceranno ad emergere degli indizi importanti.....
Commentate e dite la vostra! Ci tengo proprio tanto ♥
E ricordate che vi adorooooo ♥♥♥
NullaAccadePerCaso*
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