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•Capitolo XXIII•

[A Inko Midoriya ]

Inko stava pulendo la stanza del suo adorato figlio quando sulla sua scrivania, vide un figlio ben piegato, si trattava probabilmente di una lettera e lei ne era chiaramente la destinataria.

Notò che era la scrivania chiara sulla quale quel foglio era stato appoggiato con tanta attenzione e cura era l'unica parte di quella stanza che era stata risparmiata dalla ira folle che aveva attraversato Izuku, o forse semplicemente l'aveva riordinata successivamente, non poteva dirlo con certezza.

Prese quella lettera fra le dita con un sentore di ansia misto a preoccupazione che pareva crescere ogni istante di più nel suo petto, probabilmente era il legame fra madre e figlio che la avvertiva che c'era qualcosa che non andava, che il suo amato bambino stava per lasciare quel mondo in modo teatrale.

Si sedette al tavolo della cucina sentendo un peso torturarle la bocca dello stomaco ma nonostante tutto cercò in se un minimo di calma e cercò di liberare la mente dagli orribili scenari che per ragioni a le i sconosciute le si etano presentati davanti.

Con le dita che tremavano mosse da una paura invisibile e sorda aprì il foglio che pii scoprì essere più di uno ricoperto di scritte ordinate e perfette, probabilmente scritte con religiosa attenzioni dalle mani del figlio poco prima che lasciasse la casa e la madre, poi iniziò a leggere con una mano all'altezza del petto come se già sapesse che aveva bisogno di sostenere il suo cuore.

" Questa lettera, mamma, la scrive per te e te solamente, ti prego di non lasciare che altri la leggano.
Vedi ci sono cose di me che forse non sai, cose importanti e profonde radicare nel mio cuore e una di queste è il motivo della mia rabbia e della disperazione che mi ha fatto agire come un pazzo.
Immagino che tu sappia cosa si prova ad amare qualcuno talmente tanto che pare impossibile comandare ai tuoi occhi di non guardare e al tuo cuore di non amare e questo mi è accaduto.
Devo confessare che nel periodo delle medie io non avevano neppure un amico e quindi, si, ti mentii riguardo alla mia felice situazione scolastica perché non desideravo farti preoccupare ma ora non c'è più bisogno che tu ti preoccupi per me, dunque ti racconterò la verità..." la donna si interruppe sentendo una fitta dolorosa al cuore quasi l'avessero pugnalata e le lacrime le annebbiarono la vista nel totale dolore.

Non era dovuto alle parole del figlio scritte in quei fogli candidi, ancora dopotutto non vi era nulla che avrebbe potuto farla preoccupate o disperare ma aveva la sensazione che qualcosa di orribile fosse accaduto in quel momento esatto, eppure ancora una volta negò a se stessa questa mesta probabilità che tanto la terrorizzava tornando a leggere quelle parole incredule.

"Il fatto di non avere una mia abilità mi ha provocato una vita scolastica terribile: i professori mi prendevano in giro, così i miei compagni e la persona che più di tutte amavo con me era la peggiore, mi trattava nel più terribile dei modi.
Questa persona non si faceva problemi ad usare la sua lingua tagliente contro di me, non si faceva problemi a picchiarmi debole com'ero e neppure si faceva problemi ad usare la sua unicità per ferirmi e distruggere le mie speranze sciocche.
E vorrei che tu sapessi che questa persona è un ragazzo che amo terribilmente ora come in passato, forse ancora di più e a dire la verità non è neppure una brutta persona, semplicemente teme di perdere alcuno di importante e mi ha detto che non avrebbe mai voluto fere ciò che ha fatto e gli credo, i suoi occhi erano sinceri.
In ogni caso questa persona è tutt'ora la persona di cui più mi importa, la sua vita per me vale molto di più della mia e della mia felicità e a causa di qualcuno ho dovuto lasciare scivolare via la mia vita, la mia felicità perché la sua reputazione, la sua carriera e il suo futuro non venissero compromesse da tali parole.
Non ho la voglia ne la forza di scendere più nei dettagli ma posso dirti che per un breve tempo in questa mia vita, che pareva priva di luce e nella quale non osavo aspirare alle vera gioia, mi sono sentito amato nel senso più puro del termine e ho dato tutto l'amore di cui il mio cuore si era scaldato grazie a quel sorriso di quella persona che non ho mai smesso di amare." Inko ebbe paura di continuare nella sua lettura, aveva paura di aver capito cosa avesse fatto tanto male al suo piccolo povero cuore e aveva paura di sapere perché suo figlio non era ancora rientrato ma sperava, come ogni madre avrebbe fatto, di sbagliarsi completamente.

Per quanto non volesse e per quanto lo scoprire quella realtà, la disperazione che suo figlio aveva privato in quegli anni senza che lei sapesse le fecero scappare molte lacrime che non riusciva a trattenere, ma si obbligò a posare ancora le iridi smeraldo tremanti su quelle lettere scritte alla perfezione "Voglio che tu mi prometta che non piangerai per me, che non ti darai la colpa per quel buio periodo della mia vita nella quale non conoscevo la gioia di amare ed essere amato, quando ancora non conoscevo la morbidezza di quelle labbra che con dolcezza infinita mi hanno amato e che io ho spinto ad odiarmi.
Purtroppo una ragazza si è innamorata di questo ragazzo e ha scoperto delle cose per le quali, se si fossero venute a sapere per lui sarebbe potuto essere un problema e temo che avrebbe potuto odiarmi e io non lo avrei sopportato e perciò l'ho lasciato e sto male ora, un male terribile che non riesco a sopportare.
Il giorno dopo ho ricevuto una foto dive c'erano loro due che si baciavano e allora sono esploso e ho distrutto tutto quello che ho potuto " ancora una volta la donna fermò la sia lettura spaventata.

Non pensava che suo figlio avesse avuto dei problemi amorosi, non pensava che fosse omosessuale ma la cosa non la turbava, semplicemente desiderava sapere il nome della persona che suo figlio aveva amato così intensamente e quello della ragazza che si era messo fra loro e che aveva osato distruggerlo in quel modo.

"Credo che forse io non sia nato per poter essere felice, forse sono stato solo uno stupido a credere che le cose sarebbero potute andare bene, che io potessi essere ricambiato da lui, lui che per me era come il sole ardente e ora non mi rimane più nulla nel petto se non una ferita sanguinante che non smetterà mai di dolore.
Per questo mamma, voglio dirti che ti voglio bene e sono stato un po' sollevato che tu abbia tentato di consolarmi e voglio ringraziarti e chiederti solo di capire la decisione che ho preso.
-Addio.
Midoriya Izuku. "

La donna pianse amare lacrime e senza rendersene conto colpì il telecomando che accese la televisione, lasciata sul canale del telegiornale locale la sera prima, in quel momento la donna vide in diretta il figlio che cadeva e urlò aumentando il proprio pianto.

Stava per perdere il suo amato bambino.

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