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Capitolo 20

Gli occhi della ragazza si riaprirono, sentendo un martellante mal di testa. Girò lievemente il capo verso il comodino, notando il flacone delle pillole.

Si alzò, poggiando la sua schiena sulla testiera del letto. Prese il piccolo flaconcino arancione, prendendo un respiro profondo ed aprendolo.

"Vuoi veramente prenderle?" domandò una voce che la fece sobbalzare, voltando la testa verso la porta. William era appoggiato allo stipite, che la guardava con occhi sofferenti.

"Non ho nulla da perdere. Sei l'unico che può placare questa tempesta che ho in testa. Ma, caso del destino, tu sei mio fratello ed io sono innamorata di te, quindi preferisco mille volte prendere queste e spegnere i pensieri, piuttosto che rimanere lucida e vederti come un fratello"
William si avvicinò a lei, sedendosi sul bordo del letto e prendendole la mano in cui aveva il flacone delle pillole.

"Ti fanno male, Spence"

"Non venirmi a dire che mi fanno male, perché qualsiasi cosa io tocchi alla fine si rivolta contro di me e non ce la faccio" la ragazza trattenne il singhiozzo che le stava per uscire, evitando lo sguardo degli occhi di William.
"Abbiamo molto da recuperare"

"Sì, certo, da fratelli. Non vedo l'ora di fare i castelli di sabbia con te" ironizzò la bionda, alzando gli occhi al cielo. Il ragazzo sorrise, abbassandosi fino alle sue labbra e baciandole. Spencer spalancò gli occhi, distanziandosi. "Perché l'hai fatto?"

"Abbiamo molto da recuperare da fidanzati"

La ragazza aggrottò le sopracciglia, confusa sulle parole di lui.

"Cosa stai dicendo?"

"Non siamo fratelli, Spence" mormorò William in modo pacato, volendo godersi la reazione della bionda.

"Cosa?" Spencer sorrise, non volendo credere alle sue orecchie.

"Non siamo fratelli" in un attimo il biondo si ritrovò avvolto dalle braccia della ragazza, troppo euforica per la notizia.

"Come fai a saperlo? Non é che poi finiamo per fare incesti?"

"Quando sei svenuta, ho parlato con gli adulti molto seriamente, e, dato che mia madre non aveva intenzione di dirmi la verità, l'ha fatto 'mio padre'. La sera che lui e tua madre si erano incontrati al bar, aveva scoperto che mia madre lo aveva tradito con un suo amico. Quando sono nato, ha fatto subito il test ed ha scoperto che non sono suo figlio. Mia madre ha voluto rimanere zitta perché non vuole che noi due stiamo insieme" rimasero in silenzio, fino a quando Spencer non ruppe il ghiaccio.

"Sono contenta che non siamo veramente fratelli, ma tu come stai? Questa situazione é a dir poco assurda"

"I miei non hanno intenzione di divorziare, perché é successo anni fa e sarebbe troppo da spiegare agli altri. Magari col tempo, ma ora abbiamo bisogno di tranquillità noi due. Per quanto riguarda me, non devi preoccuparti, non ho intenzione di conoscere il mio vero padre, perché considero Adam quello vero. Forse più in là lo cercherò, ma ora voglio solo pensare a te" un altro bacio venne lasciato sulle loro labbra "Sai, però, che ti devi far aiutare, Spence?"

"So che devo essere aiutata. Che dovrei farmi internare in una casa di cura. Ma ho paura" William le strinse ancora di più la mano, per farla continuare "Non so quanto tempo potrei rimanere lì dentro. E se tu dovessi trovarti un'altra più bella e normale di me? Se ti dovessi stancare di aspettarmi?"

"Tu, Spencer Stewart, sei l'amore della mia vita. E non sto dicendo tanto per dire. Queste parole non le ho dette neanche a Katherine. Ciò che provo per te é andato oltre una perdita di memoria, mi fa sentire completo. Non potrei mai trovare una migliore di te, perché io sarò sempre qui ad aspettarti. L'ho già fatto e sono pronto a rifarlo"

Spencer lo abbracciò ancora, godendosi le sue braccia attorno la sua vita e la stretta confortante.

"Un giorno, te lo prometto, ci sposeremo, avremo dei nostri figli, quanti ne vorrai e vivremo in una bellissima casa nella città che tu desideri. Possiamo girare il mondo o starcene qui. Trasferirci a Miami o in Canada o anche in Norvegia, per me sarà sempre lo stesso. Mi basta averti accanto e renderti felice" Spencer sorrise con le lacrime agli occhi, stringendo la mano del ragazzo. 

"Entrerò in una clinica solo per te, Will, perché voglio che tu stia con una ragazza normale e ammetto di essere troppo egoista per lasciarti andare. Sarò sempre legata a te"

Nascosti dietro la porta c'erano i due genitori della ragazza,  che ascoltavano le parole dei due innamorati.

"Avremmo potuto essere così anche noi" disse Adam, guardando negli occhi Donna.

"Avremmo potuto, ma non è stato così. Voglio che mia figlia sia serena e felice, voglio smetterla di pensare solo a me. L'ho fatto per anni e l'ha solo portata a distruggersi" Donna guardava il sorriso sincero e lo sguardo che la figlia rivolgeva a Will. Un tipo di amore che lei non aveva ancora avuto il piacere di provare.

"Non sei sola, ora. Non lascerò Gloria, ma Spencer è parte della famiglia, sia come fidanzata di Will che come mia figlia. Soprattutto come mia figlia. Ho bisogno di un po' di tempo per dirlo agli altri ragazzi" la signora annuì, raggiungendo la cucina in cui si trovava la sua ex migliore amica.

"Credo che possiamo anche finirla con questa cosa. Sei abbastanza ipocrita, dato che anche tu hai tradito tuo marito, facendo un figlio. Non te lo voglio portar via, non ne ho l'intenzione, ma lascia stare mia figlia. Se i ragazzi vogliono stare insieme, lasciali perdere"

"Tua figlia è inadatta a mio figlio"

"Basta Gloria. Stai parlando di mia figlia che fa parte della mia famiglia, esattamente come Will" Adam si mise tra le due donne, guardando la moglie con rabbia.

"Smettetela di litigare" i due ragazzi entrarono nella stanza, mano nella mano e con l'amore negli occhi.

"Mamma, ho deciso di tornare nella clinica. Lo devo fare per Will, per te e per gli altri, ma soprattutto per me stessa. Perché non ce la faccio più ad essere fragile mentalmente, voglio tornare ad essere come una volta. Voglio riprendere la mia vita in mano" Donna si avvicinò a sua figlia, con gli occhi lucidi.

"Tutto ciò che vuoi. Tra noi due non ci saranno più segreti" la abbracciò forte, come non era mai successo in tutta la sua vita.

Il padre si avvicinò, una volta che le due si erano staccate, e guardò Spencer negli occhi.

"La prima volta che ti ho vista, ho subito capito che fossi una ragazza in gamba, che avrebbe reso felice mio figlio. Quel tipo di ragazza che tutti vorrebbero come figlia. Non sapevo nulla di questa storia, ma sono pronto a conoscerti" la bionda annuì,  girandosi verso il suo ragazzo.

"Andiamo?"

William annuì,  avvolgendo il braccio attorno alle spalle della ragazza, e le sorrise.

***

Tutti erano davanti l'entrata della clinica, per salutare insieme Spencer. La ragazza aveva gli occhi lucidi, perché si era meravigliata di ritrovarli tutti lì.

"Ragazzi, non dovevate, seriamente. Quando sarà il momento,  tornerò"

Ezra si fece avanti, poggiando una mano sulla sua spalla.

"Credo di parlare a nome di tutti i miei fratelli quando dico che siamo felici di essere qui, per starti più vicina" Spencer sorrise  abbracciandolo. Qualche giorno dopo, si era ritrovata tutti i fratelli Trex a casa sua, capendo così che la verità era stata svelata.

Abbracciò tutti gli altri della famiglia, passando poi ai suoi amici. Il primo fu Jacob,  che le scompigliò i capelli, sussurandole un 'ti voglio bene'. Cody cercò di incoraggiarla, promettendole che sarebbe rimasto fino al suo ritorno. Jonathan la abbracciò,  per poi farle il solletico sui fianchi, per farla ridere un po'.
Ed arrivò il turno di Holland.

"Mi lasci di nuovo sola con questi maschi scapestrati" disse, cercando di trattenere le lacrime.

"So che riuscirai a domarli" risero brevemente entrambe, per smorzare quella tensione "Grazie per essere rimasta. Sei la migliore amica che si possa mai desiderare. E scusa per tutto"

"Non importa, veramente" e con un ultimo abbraccio,  fu il turno di Michael. Non si abbracciarono, rimasero semplicemente a guardarsi.

"Sapevo che la biondina che aveva fatto perdere la testa a Matt sarebbe stata diversa dalle altre. Sono fiero di te, Spencer" le accarezzò una guancia, sapendo che non c'era bisogno di altro. La ragazza annuì,  girandosi poi a vedere l'ultimo rimasto.

William.

Passi incerti, voglia di lasciarlo pari a zero.

"Tornerò" mormorò, guardando i suoi occhi grigi.

"Ti aspetterò"

"Grazie" non c'era bisogno di specificare, il suo grazie riguardava tutto. Per averla fatta tornare a credere in qualcosa, per esserle stata accanto, per amarla. "Sarò così normale che non mi riconoscerai" scherzò la ragazza, combattendo con l'impulso di andare via con lui.

"Nah" fece una smorfia il ragazzo "Non saresti la mia ragazza. Comunque ti amerei in qualsiasi versione tu uscirai da lì"

L'ultima carezza sulla guancia, l'ultimo bacio sulle loro labbra. Sarebbe stato tutto diverso.

Spencer cominciò ad avviarsi,  quando Will le urlò dietro.

"Torna vittoriosa, Stewart"

HOLAAA

Il capitolo è arrivato presto, questa settimana posterò l'epilogo. Nei ringraziamenti scriverò qualcos'altro su questo capitolo.

Alla fine i due non erano veramente fratelli, la madre di William è solo una stronza.

Ora vado, perché ci hanno messo l'alternanza di domenica e il manicomio è tanto.

Alla prossima,
Kisses

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