Capitolo 19
Erano ormai passati tre giorni dal loro arrivo nella casa che si affacciava sul mare ed i due si stavano abituando alla tranquillità che regnava in quel posto.
Le risate, le chiacchiere e il silenzio erano ciò che si sentiva tra quelle pareti. Completamente a loro agio, così restii a ritornare in città e a ricominciare a vivere lì.
Il mare era sempre stato lo scenario silenzioso del loro amore. Ed era proprio lì che in quel momento i due ragazzi si stavano rilassando, osservando un tramonto che li lasciava sempre col fiato sospeso.
"A cosa stai pensando?" domandò William, accarezzando dolcemente i capelli di Spencer, mentre lei aveva le sue braccia attorno a lui. Lei rimase in silenzio alla sua domanda, rispondendo qualche minuto dopo.
"Penso a quanto io sia felice in questo momento. A come non ridevo da tanto in questo modo, a come vorrei rimanere così per sempre. Solo noi due"
"Prima o poi dobbiamo tornare alla realtà. Tornare dai nostri amici, dalle nostre famiglie, alla nostra vita. Non significa che noi non saremo più gli stessi" Spencer sospirò, sapendo quanto William avesse ragione.
"Lo so. Solo che abbiamo sempre avuto diverse difficoltà nello stare insieme" l'aria ormai era diventata tesa, poiché per la bionda quello era un argomento delicato.
"Non pensiamoci, per adesso, d'accordo?" chiese William, alzando il viso di Spencer verso il suo "Voglio solo vederti sorridere e stare in pace"
Si alzò velocemente, facendo fare la stessa cosa alla ragazza. Lei lo guardò confusa, fino a quando il biondo non si abbassò e non la prese sulle sue spalle. Spencer cominciò a ribellarsi, scalciando le gambe per liberarsi dalla stretta del ragazzo. William rideva, mentre la portava tra le onde del mare e, con un abile gesto con le braccia, la prese come una sposa, guardandola negli occhi e facendo un sorriso furbo.
"William, non ci pensar-" le sue parole vennero interrotte dalla spinta che le diede il ragazzo per buttarla in acqua. Spencer riemerse, completamente fradicia, guardando truce il ragazzo.
"Ti amo, lo sai"
"Non te la caverai facilmente" lo raggiunse velocemente, schizzandolo e spingendolo in acqua. William non oppose molta resistenza, volendo semplicemente divertirsi con la ragazza.
Dopo diversi minuti passati a divertirsi tra di loro, cominciarono a notare che la notte stesse calando e che si stesse cominciando a sentire un po' di freddo, bagnati com'erano. Ritornarono in casa, quando sentirono delle voci e dei passi verso la cucina.
"Devono essere per forza qui" Spencer fece segno a Will di non dire nulla, avendo riconosciuto la voce di sua madre.
"Tua figlia non si sarebbe mai dovuta avvicinare a mio figlio. é solo cresciuta senza un padre con una madre sgualdrina" la voce della madre di Will si fece sentire, mentre sputava quelle parole con veleno.
"Non ti azzardare a parlare male di mia figlia. Non é cresciuta con il suo vero padre solo perché lui era troppo impegnato a creare un'allegra famigliola con te"
"Adesso basta" una voce maschile interruppe le due donne, che si guardavano con odio. "Donna, cosa stai dicendo?" Spencer prese senza accorgersene la mano di William, uscendo allo scoperto.
"Mamma" la parola le uscì come se fosse un dolore dirlo. Donna si voltò con gli occhi sbarrati, mentre anche gli altri due genitori guardavano i due ragazzi con gli occhi sbarrati.
"È vero?" chiese con un filo di voce "È vero che William é mio fratello?" le faceva male quella parola, soprattutto quando si girò a guardarlo, vedendo i suoi occhi grigi lucidi.
"Ecco perché non volevo che tu t'innamorassi di lei, Will. Sapevo sin dal primo momento in cui l'ho vista, che sarebbe stata come la madre e che ti avrebbe portato solo guai"
"Finiscila" Donna si voltò verso la figlia, dopo aver rimproverato la sua ex amica "Spence, sono pronta a raccontarti tutto" la ragazza annuì, nonostante fosse ancora scossa per la scoperta. "Io e Gloria siamo state amiche un tempo. Ci siamo conosciute all'università e al tempo io avevo come unico amico tuo padre. Al nostro trio si aggiunse Adam" lo indicò con un cenno del capo "con cui Gloria subito si fidanzò. Lei rimase immediatamente incinta di Adam, con cui cominciò a creare una famiglia. Io, intanto, continuai i miei studi con tuo padre, che sapevo già fosse gay. Una sera avevo incontrato Adam solo al bar un po' fuori il campus e mi ero avvicinata per sapere come stesse Gloria. All'inizio avevo avuto una piccola cotta per lui, ma quando si era fidanzato con la mia migliore amica, ho deciso di lasciare stare. Quella sera, però, qualcosa era riscattato in me e finimmo per ubriacarci entrambi. Dal bar passammo non so neanch'io come alla mia stanza e successe. Sapevo di aver fatto un grandissimo errore e il giorno dopo lo mandai subito via. Scoprii di essere incinta e, quando nascesti, in qualche modo Gloria capì che ero stata a letto con suo marito. Tuo padre decise di aiutarmi, che avrebbe cercato di essere un esempio per te"
Tutti rimasero in silenzio, fino a quando non fu proprio William a spezzarlo.
"Mi state dicendo che questa é l'ennesima sfida che dobbiamo affrontare? Che io sono suo fratello? Che ho baciato mia sorella? Che sono innamorato di qualcuno che in qualche modo é del mio stesso sangue? Non é possibile" si portò una mano alla testa, camminando un po' per la stanza.
"Credevo che i segreti tra di noi fossero finiti" mormorò Spencer, socchiudendo gli occhi mentre guardava la madre.
"Era questo il motivo per cui non ti volevo con lui. Avevo capito che fosse suo figlio"
Spencer si sentiva come se la sua vita fosse stata tutta un'immensa bugia. Non poteva credere che il ragazzo che più amava nella sua vita, fosse suo fratello. Si girò a guardarlo, notando che lui stesse già facendo lo stesso con lei. Alzò le spalle, trattenendo le lacrime.
"Doveva andare così. Non siamo destinati"
Si sentiva la testa girare, troppe emozioni la stavano assalendo. Si mosse di scatto verso il mobiletto della cucina, recuperando le sue pillole.
"Spencer, che stai facendo?" William le si avvicinò, sbarrando gli occhi vedendo che fossero sempre le stesse che lei prendeva. "Non lo fare, Spence" cercò di riprendersi il flacone, sapendo quanto quella specie di droga le facesse male.
"Mi dispiace, ma ne ho bisogno" ed inghiottì diverse pastiglie insieme, non preoccupandosi di chi fosse con lei.
"Spencer, tesoro, hai bisogno di aiuto. Non immaginavo che tu facessi uso di certe sostanze"
"Beh, mamma, a quanto pare ho imparato dalla migliore" mormorò, sentendosi leggermente la testa girare. Si portò la mano alla tempia, captando voci ovattate.
"Spencer" il suo nome ribadito più volte, veniva ripetuto sempre di più nella sua mente, fino a quando non si sentì più le gambe.
E tra le braccia del ragazzo che amava e con attorno tre adulti che non avevano fatto altro che raccontare bugie nella loro vita, Spencer si ritrovò senza sensi.
HOLAAA
Ecco il diciannovesimo capitolo, in cui si scopre che in realtà sono fratelli. Ma sarà veramente così? Cosa succederà?
Già che ci sono, v'invito a leggere la mia nuova storia 'Gourmet', che ammetto, avrà del disagio.
La scuola mi sta stancando, quindi ora vado, sperando che il capitolo vi sia piaciuto.
Votate e commentate, ne sarei felicissima.
-1+l'epilogo
Siamo sempre più vicini alla fine.
Alla prossima,
Kisses
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