Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 71 - Spiegazioni

È qui eppure è come se non ci fosse.

So che è qui, lo vedo, lo riconosco. La sua voce, i suoi occhi sono cose che non cambiano nel tempo e che neppure la malattia è riuscita a spegnere.

Locvedo: dall'ovale del viso, dal suo mento che prima era nascosto dacquel filo di barba e adesso, lungo il confine, si stacca dal resto del corpo leggermente spigoloso. Lo vedo dal colore dei suoi capelli che, sì, sono corti, più corti di quando lo conoscevo ma il colore, quel castano chiaro dalle sfumature dorate... il colore è sempre quello.

È davanti a me ma anche lontano. È nei ricordi che quel nome detto ha riportato alla mente. Non gli è bastato che uno sguardo per capire chi sono, per smascherarmi, per spogliarmi di tutte le mie certezze e dalle mie complesse difese che ora si sgretolano guardando la sua bocca aperta, capendo che, anche se non rispondo, il mio silenzio è un sì. Sì, sono io, sono Breanna e non Beverly. Sono sempre stata io... ma non ho il coraggio di dirglielo.

Le vecchie abitudini sono dure a morire, come ricordi e come l'amore.

Io, qui di fronte a lui, pietrificata. La musica quasi non la sento più, pensare al tempo che passa, a quello che è passato da quando lui ha parlato, non capire se sono passati anni o istanti. Pensare al nostro passato, gli istanti, in quel caso sì, sono passati come anni.

So che non l'ha dimenticato, so che ancora lì, come lui di fronte a me con il suo corpo più magro di quanto ricordassi ed io... sicuramente starà pensando a quanto sono cambiata.

Beverly...

Ma perché mi faccio chiamare con quel nome? Gli anni passano e la sua espressione di sorpresa, quasi di terrore, si trasforma in un sorriso... il più bello che abbia mai visto, quello di chi sa di essersi ritrovato dopo tanti anni.

«Brianna? Dì qualcosa... ti prego. » mi dice sorridente con gli occhi così lucidi che superano la luminosità dei flash.

«Io... io... »

E ripenso alle mie colpe. Penso che forse farei meglio a dirgli che si è sbagliato, che io non sono realmente io. Forse dovrei solo voltarmi e andarmene per relegare tutto questo ad un semplice sogno ad occhi aperti, a qualcosa a cui più pensi e più ti convinci che è stato tutto un abbaglio, un miraggio di questo ultimo periodo che non ha fatto altro che darmi delusioni.

Sì, è stato solo il mio subconscio ad ingannarmi, a farmi vedere quello che volevo vedere e quello che non avrei mai sperato di incontrare.

« Brianna, anche se non dici niente, lo so che sei tu. Potrai esserti tagliata i capelli, potrai averli tinti di biondo, ma dammi retta: so che sei tu! »

Dì qualcosa Beverley! Anzi no, dì qualcosa Brianna! È te che cerca, sei finalmente te che devi parlare! Ti prego di qualcosa!

« Mi dispiace... ti sbagli. Non sono chi pensi io sia! »

A volte fa troppo paura essere se stessi e io lo so bene. Preferisco scappare da qui piuttosto che rivivere le colpe di un tempo.

Mi volto cercando l'uscita. Non la trovo. Credo di essermi persa.

Lo sento alle mie spalle che mi guarda. Sento la mia mente urlarmi di tornare indietro, che mi rimprovera perché sono una debole e perché ho paura di vivere la mia vera vita, la mia vera io.

Faccio il primo passo lontano da lui.

« Perché? Perché sei scappata via? Ti ho cercata... »

« Sei tu che mi hai cacciato via! Sei tu che... »

« Lo sapevo che eri tu! »

« Sì, va bene! Sono io! Ma perché adesso? Perché qui? Com'è possibile? Come hai fatto a trovarmi? »

« In realtà, sei tu che hai trovato me se ci pensi! »

Logica schiacciante.

Non posso fare altro che vergognarmi di ciò che è stato e affrontarlocper un'ultima volta.

« Sei tu che mi hai detto di andare... »

« E tu ci hai creduto! Come vedi nessuno di noi due è senza colpe. »

« Sì, me ne sono andata! Cos'altro avrei dovuto fare? Rimanere e sapere che mio zio in realtà era mio padre, che Toby mi ha venduta e che tu, infine, mi hai tradita, usata, hai preso quella parte di me poi mi hai gettata via? »

« Brianna, non avrai davvero creduto... »

« Non lo so, va bene? Non so cosa ho creduto allora! Avevo solo diciassette anni, cazzo! Mi hai messo di fronte ad una decisione che neppure adesso saprei prendere e questo per me non era amore! »

« E cosa sarebbe stato "amore"? Farti soffrire insieme a me che ne sono uscito un anno fa? Ho combattuto nove anni contro il cancro! Solo mia madre mi è stata accanto! E io odio aver accettato il suo aiuto! Avrei dovuto cacciare anche lei come ho cacciato te! Ho sperato che le mie azioni parlassero al posto mio perchè tra i due quella più brava con le parole sei sempre stata tu. Alla fine ho fatto un casino e come vedi siamo qui a litigare di ciò che è successo undici anni fa come se fosse accaduto ieri. »

« Io... lo so. L'ho sempre saputo e non hai idea di quante volte ci ho pensato. Ho immaginato milioni di situazioni e parole da poterti dire se mai ti avessi rincontrato... »

« Non devi dire nulla davvero. Anzi perdonami. Era una situazione più grande di noi e noi giovani e stupidi. E in parte lo siamo ancora. »

Brianna! Brianna! Rispondigli! Digli che per te non è cambiato nulla. Digli che non è mai uscito dalla tua testa!

« Sono felice che stai bene... Beverly sta bene? »

Stupida!

« Non ne ho la più pallida idea. Da quanto ne so circa cinque anni fa si è laureata a Stanford, notizie di mia madre, poi più niente. Anche lei è andata via quando te ne sei andata via tu e da lì in poi non ho saputo più nulla di lei come non ho saputo più nulla di te: racconta dai! Come mai "Beverly"? »

« Posso sedermi? »

« Certo che puoi sederti! Tanto i miei amici non torneranno presto! » disse indicando i due ragazzi intenti ad avvicinare due ragazze in fondo al locale.

« Per rispondere alla tua domanda: lo sai quanto mi è sempre piaciuto scrivere no? »

« Certo che lo so! È così che ci siamo incontrati! »

Dio com'è strano!

« Quando me ne sono andata, sapevo di dover cambiare completamente aria. Mi sono iscritta al Community College di New York, ho studiato giornalismo e con un po' di fortuna sono entrata a far parte della redazione di "Woman". Ora sono quasi cinque anni che lavoro per loro con una rubrica sulle donne ma soprattutto sugli uomini. Mi hanno chiesto di conoscervi, di studiarvi... in realtà non me l'hanno chiesto, mi sono offerta io volontaria. Forse perché quello che è successo a me mi ha segnata più di quanto osi ammettere. Comunque per farla breve ho pensato: "Non posso scrivere con il mio nome. Mi serve uno pseudonimo, una falsa identità. L'identità di una donna sicura di sé, stronza, senza alcuna remora di fare ciò che tutti gli altri è sinonimo di "vergognoso". Non ho avuto tanti dubbi sul nome. »

Beverly: ti devo tante cose, molte delle quali avrei preferito evitarle.

« Quindi io sarei stato la tua prossima vittima? »

« Probabilmente l'ultima. »

La musica a stento riesce a coprire l'imbarazzo che provo.

« Ma parliamo di te! Anche se so che è tardi per preoccuparmi ma... mi hai detto che stai bene, no? »

«Sì, sì! Tranquilla! Non è stato facile affatto. Circa due anni dopo la tua partenza è stato il punto più basso della mia malattia. Poi una nuova terapia, la speranza che, come si dice, è l'ultima a morire ed eccomi qua. Devo ammettere di aver capito molte cose: sai anche i miei non sono più quelli di una volta. Hanno abbandonato la loro fede insieme a molto del loro denaro. Hanno speso tutto per me e alla fine una cosa giusta l'hanno fatta! »

« E quindi ora sei un uomo nuovo, finalmente libero! »

« In realtà ancora per poco. Ho un volo per tornare a Dennis Port. »

« Già vai via? »

« Sai com'è... » disse ironico. « Tra poche ore mi sposo. »

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro