Will
Persi la cognizione del tempo. Dopo quel grido di inizio, le mie gambe reagivano per conto loro, correndo all'impazzata verso la squadra avversaria. I figli di Atena, più intelligenti, abbandonarono il gruppo per cercare la bandiera, mentre i figli di Ares acceleravano il passo, ansimando sonoramente e in modo osceno. Io mi trascinai fino a metà campo, l'elsa salda in mano, e alla fine mi bloccai e mi piazzai dietro al primo albero che mi capitò a tiro.
"Che codardo che sei, Solace!" Pensai.
Mi scostai dalla pianta e cercai Nico con lo sguardo. Notai Jackson. Era furtivo, con lo sguardo concentrato e allo stesso tempo intenso. Ovvio che piaceva a Nico! Un bel tipo come lui. Ingoiai tutta la gelosia in corpo e mi domandai subito se Nico fosse in squadra con me o meno. Corsi nel bosco, cercando in ogni angolo la bandiera. Superai un paio di querce e pini, saltellando da un cespuglio rampicante ad un altro. Non riuscivo neanche a capire le mie emozioni in quel momento: rabbia, paura, tristezza... Gelosia? Probabile, ma non l'avrei mai ammesso a me stesso!
Una freccia scagliata verso di me mi fece tornare coi piedi per terra. Alzai la testa e impugnai il mio arco, piazzandosi una freccia. Chiusi un occhio e girai su me stesso. Non c'era nessuno. Indietreggiai verso il primo albero più vicino e mi ci accostai. Quando girai la testa di lato, vidi una folta chioma mora camminare a piccoli passi lenti e cauti. Socchiusi gli occhi e lo riconobbi.
"Jackson..."
Imprecai e mi avvicinai con arco e freccia pronti. Tenni l'arma puntata verso il terreno, evitando di colpire a vuoto o miei compagni. Cosa avevo intenzione di fare? Ferirlo? Ferire la persona che Nico amava? Come potevo essere così egoista?!
Era come se non ci pensassi nemmeno; alzai l'arco, restando a qualche metro di distanza da lui, che neanche si accorse di me. Presi la mira e gliela puntai in petto. Cosa stavo facendo?! FERMATI!
—Will!— esclamò una voce dietro di me.
Il cuore mi andò in gola, il sudore colò dalla fronte e le gambe cominciarono a tremare. Mi voltai, scorgendo un Nico schioccato. Era della squadra avversaria, ovviamente.
—Che stavi per fare?— domandò con un filo di voce.
Con la coda dell'occhio vidi Jackson allontanasi, seguito da altri suoi compagni.
—È della squadra avversaria! È ovvio che devo fermarlo prima che lui fermi me.— deglutii a fatica.
—E perché stai sudando?— disse in tono arrabbiato.
Mi asciugai il sudore con la mano coperta dal guanto. —Perché ho corso.—
—E perché ora non fai fuori me?—
Imprecai sottovoce.
—Sono della squadra avversaria anche io, no?— allargò le braccia. In mano aveva il suo pugnale.
Scossi il capo ridendo. —Sai che non potrei mai, anche se è solo un gioco e tu sei mio avversario.–
Riposi la freccia.
Serrò i pugni. —Ma Percy si, vero?!—
"Contieniti!" Ordinò una voce dentro di me.
Rimanemmo a guardarci per vari secondi. Nico sembrava tanto turbato quanto confuso. Io no controllavo le mie emozioni, ormai. Avrei voluto correre, seguire Percy e scoccargli una freccia i testa. Mi morsi il labbro inferiore e abbassai la testa. Clarisse mi raggiunse, ansimando e applaudendo. —Bel lavoro, Solace!— mi diede una pacca sulla spalla e squadrò Nico. —Ora facciamolo a pezzi!—
Persi un battito e le misi un braccio davanti. —Non è necessario. Ci farà andare via senza farci del male.—
Lei mi scostò. —Ma sei stupido?! Sai che i nemici vanno attaccati senza esitare.—
Nico serrò le mani sulla propria arma, facendo passi indietro lentamente.
—Non se ci offrono un aiuto.— replicai serio.
—Smettila, Solace! È un gioco!— così detto, gli corse incontro con la lancia tra le mani.
—Nico, corri!— esclamai con tutto il fiato in corpo.
Lui fece dietrofront e corse via, saltellando come una lepre tra la vegetazione. Inseguii Clarisse e gli puntai l'arco contro. Correndo però non riuscivo a prendere bene la mira. Una freccia colpì un albero, un'altra finì non so dove. Battei un piede a terra e continuai a correre. Sentii le altre squadre lottare. Una di loro aveva trovato la bandiera avversaria. Vidi Clarisse che aveva messo Nico con le spalle al muro, o meglio ad un grosso masso vicino al fiume. Era spaventato, ma determinato a combattere contro la figlia di Ares. Col poco fiato che mi restava in corpo, feci uno scatto verso di lei e la scaraventai a terra. La sua forza era nettamente superiore alla mia, così mi spinse via e tornò a concentrasi su Nico, rimasto immobile dove era. Aprii un occhio e osservai ogni suo movimento. Clarisse disarmò Nico e lo colpì alle costole, poi alzò la lancia. —Niente di personale, figlio di Ade!—
Nico lanciò un gridolino, guardandola dal basso. Mi alzai di scatto e presi il polso di lei. —Clarisse, basta!—
Mi scosse, ringhiando come un animale in gabbia. —Sei anche tu contro di noi, adesso, Solace! Sbaglio o preferivi stare con la squadra avversaria di Nico per non vederlo più?!—
"Bene, ora cominciamo con le balle!"
Nico sgranò gli occhi su di me.
—Non è vero!— gridai senza mollare la presa.
Clarisse abbassò il proprio braccio e mi afferrò per la maglietta. —Non mentire, figlio di Apollo!— il suo alito era terribilmente fetido. —Ami questo ragazzo, ma sei invidioso di Jackson!—
"Come faceva a saperlo?!"
Cercai di restare concentrato. —Sono tutte balle!— ridacchiai divertito.
Lei non accettò quell'ultima mia risata e mi scagliò a terra, vicino a Nico. Notai che aveva la guancia rossa e gonfia.
—Mi intralci solo la strada, Solace.— così detto mi puntò la lancia contro la gamba, facendomi urlare di dolore.
Una fitta tremenda si fece sentire, tanto che dovetti sforzarmi di non guardarla per evitare di vomitare. Una voce richiamò la sua attenzione. La stavano chiamando.
—Ci vediamo, piccioncini!—e corse via, lasciandomi a boccheggiare e imprecare.
NDA:
Ehilà, semidei! Lo so, lo so, vi starete chiedendo: ma quando vengono le parti hot? Tranquilli, ci saranno, ma non prima che Nico e Will si saranno chiariti (che per Nico "chiarirsi" è uno paradosso, ma okay! 😂).
Battute a parte, spero vi sia piaciuto! 💖
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