Will
L'ansia cominciò a farsi sentire. Appena lo vidi entrare dalla porta della mia Cabina non riuscii a fare a meno di stuzzicargli una guancia. Il mio obbiettivo era quello di tornare alla vecchia grande amicizia. Mi sentivo in colpa ad averlo baciato di punto in bianco. Insomma, sapevo già da molto che era omosessuale, ma questo non voleva dire che si sarebbe messo con me. Eppure, in quel momento avrei tanto voluto stringerlo tra le mie braccia e riempirlo di bacetti! ... Sembro proprio una checca!
Rimasi a fissarlo per un po', finché non schioccò le dita e non mi fece tornare alla realtà.
—Will?— chiamò.
—Cosa? Dove? Come? Cosa?— esitai come uno stupido pezzente.
Lui posò il borsone con il pigiama dentro per terra e mi fissò preoccupato. —Tutto... Tutto bene? Sembrava che avessi visto un fantasma.—
Biascicai qualcosa. Mi sentivo davvero un cretino. —No, no, io... Tutto bene, tu hai... Pigiamino pigiama party!—
Nico rimase in silenzio a fissarmi, come fossi un povero imbecille... E lo ero!
—Oookay, ehm... Posso... Posso posare le mie cose sul tuo letto per un po'?—
Annuii e cercai di sembrare normale. Mi voltai dall'altra parte e mi presi la testa tra le mani. "Sono un imbecille! È un 'amico', fine!"
Mi voltai appena per vederlo esaminare il contenuto del suo borsone e posare un pigiama nero con teschi bianchi sul bordo del letto. Indossava, dopo tanto tempo, la maglietta arancione del Campo, che metteva più in risalto il suo corpicino minuto e innocente. Con la mente tutta da un'altra parte, gli chiesi:—Come va ci la cugina di Piper? Si sta abituando all'atmosfera semidivina?—
Lo vidi annuire con la coda dell'occhio. —Odia già i figli e le figlie di Ares— commentò. —Temo che Clarisse gliela farà pagare cara per questo.—
Ripensò alla figlia di Ares, sbruffona, grande e grossa che se la prende con la povera Lia per una sciocchezza del genere. —Be', spero che la nuova McLean se la sappia cavare con armi e pugni.—
Notai della rigidità in Nico. Come se non si sentisse propriamente a suo agio. Cominciai ad agitarmi, senza darlo a vedere. Dovevo rallegrare la situazione. Istintivamente, presi un cuscino, mentre fuori dalla Cabina cominciarono a sentirsi urla ed esclamazioni. —Ehi, sai giocare alla guerra di cuscini?—
Lui mi guardò come se stesse guardando un bimbo che aveva appena detto "Il cielo è blu!" —Che domande, certo! Ma è... Strano e infanti-!— non finì la frase che gliene lanciai uno in faccia.
Ridacchiai nel vederlo diventare rosso. —Oh, oh! Se è tanto infantile, dovresti riuscire a schivare i colpi.— ne lanciai altri.
Il primo riuscì a schivarlo, ma il secondo lo fece cadere sul mio letto a pancia su. —Sei sleale!—
—Nah!— lanciai l'ultimo che mi restava. —Sei tu che sei lento!—
—Lento?!— gridò irritato, lanciando tutti quelli che poteva.
Ne presi uno in piena faccia e altri due sulla pancia. Finii il tappeto e mugugnai frasi sconnesse.
—Ah! Chi è il lento, adesso?!— esclamò lui.
Grazie al mio fisico da sollevatore di pesi professionista però, riuscii a lanciarne uno da sdraiato e a colpirlo in testa. —Oh, io vedo un lento e proprio sul mio letto!—
—Ah-ah-ah!— borbottò, alzandosi goffamente.
Notai che i suoi jeans erano più bassi del previsto, così quando si stava alzando scorsi un quarto dei suoi fianchi nudi. Perché avevo l'improvvisa voglia di abbracciarlo?! Quando si rimise in piedi calciò una coperta finita a terra. —Bel casino. Non mi assumo la responsabilità di ripulire questo macello!—
Abbozzai un sorriso divertito. —Tranquillo, Teschietto! Ci penserò io!—
Nico fece uno sbuffo. —Te l'ho già detto: chiamami-per-nome!
Alzai le mani in segno di scusa. —Mi scusi, signor Nico Di Angelo.—
Mi portò un dito alle labbra e mi guardò con aria annoiata. —Solo Nico.—
—Okay...Nico.—
Lo guardai mentre si sedeva sul pavimento a giocherellare con il lobo della coperta. Così tenero quando si concentrava...
—Che si fa di solito ai pigiama party?— chiese incuriosito ad un tratto.
—Vuoi dire che non hai mai...— mi rimangiai la domanda subito dopo e risposi:—Be, possiamo fare i pop corn e guardare un film, oppure costruire un fortino.—
All'ultima proposta, Nico cominciò a mettere lentamente un cuscino sopra l'altro e, per concludere, ci adagiò sopra una coperta. Stava costruendo un fortino, incredibile! Non l'avrei veramente mai pensato così energetico con questi giochi "infantili". Ridacchia sotto i baffi e lo aiutai. Nel mentre che impilavo quei cuscini in modo scoordinato, pensai come attaccare discorso per una storia con quel fortino.
Mi portai una mano alla testa e alla fine mi finsi Alessandro il Grande, il bel biondiccio innamorato di Efestione. (Dizionario di Will Solace: guardare film "Alexander"). Mi domandai se a amico sarebbe andato bene e se conoscesse quel film. D'altronde, io e Alessandro avevamo gli stessi capelli!
—E questa è la nostra fortezza, Efestione!—cominciai, sudando freddo.
Nico alzò la testolina e fece un sorrisetto malizioso. —Ah, mio Alessandro, non avevo dubbi che c'è l'avresti fatta!—
Il cuore mi balzò in gola. —Conosci questo film?—
Mi diede una gomitata sul braccio. —Ehi, io ho visto tutti i film che riguardano i nostri contemporanei e antenati.—
Sorrisi allegramente e lanciai un piccolo "si!" vittorioso nella mia testa. Ora sapevo benissimo come attaccare discorso!
Nota dell'autrice:
Di nuovo grazie alla mia amica NicoNephilim01 , per l'idea di questo film, Alexander, che ho conosciuto grazie a lei e mi ha ricordato troppo la Solangelo! Thanks, dude!🌝💕
E al prossimo capitolo! 😊
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