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Karen

Una settimana.
Era passata una fottuta settimana.
E lei mi mancava come l'ossigeno.
Avevo deciso di lasciare la casa ad una donna delle pulizie che avevo accuratamente cercato online, costava poco, inizialmente non sapevo se fidarmi o meno ma avevo un gran bisogno di allontanarmi da Fanny, quindi non mi feci problemi.
Ero appena tornata a casa e la prima persona che mi accolse fu proprio lei.
La guardai dritta negli occhi, stava per piangere, stava per esplodere, prima che potesse dire una parola si gettò fra le mie braccia ma non ricambiai.
"Dove sei stata? Ma cosa ti è successo?"
"Avevo bisogno di staccare la spina dal lavoro."
"Sono felice che tu sia tornata, non andartene più senza avvisare, okay?"
"Mh."
Mi guardò interrogativa notando la mia serietà.
"Che succede?"
Vidi il suo sorriso svanire in pochi secondi.
"Nulla."
"Se lo dici tu... Sigaretta?"
Mi si stampò un sorriso sul viso, decisi di non pensarci almeno per un po'.
Mi aiutò a portare su lo zaino e con grande sorpresa notai che in casa era tutto al posto giusto, credo che non fosse mai stata così in ordine.
Ci dirigemmo in balcone e come al solito portai la sigaretta alla bocca e la accesi.
"Chi era quella donna?"
Aspirai e buttai fuori il fumo.
"Era una donna delle pulizie."
"Aveva un bambino con sé, pensavo le avessi venduto la casa."
Tornai sulla sigaretta.
"Non mi hanno ancora sfrattata, hanno pignorato solo alcune cose da quando mia madre è fuggita con quel coglione che ha incontrato a lavoro."
Fanny mi rivolse uno sguardo triste, cercai di tranquillizzarla.
Le raccontai del mio viaggio e di ciò che avevo visto, ero solo andata a casa di nonna, non che fosse così entusiasmante ma lì mi divertivo molto, era un luogo pieno di ricordi, anche riguardanti Fanny.
La guardai negli occhi e mi sembrò quasi rivivere quei ricordi.
Quei suoi occhi azzurri saranno sempre impressi nella mia mente.
Smisi di fissarla quando lei mi risvegliò sventolando la mano davanti alla mia faccia.
All'improvviso intrecciò il suo sguardo con il mio.
Vidi il desiderio puro nei suoi occhi, non riuscivo a capire ma riuscii ad avere subito risposte.
"So io come farti stare bene."
Disse Fanny.
E si fiondò sulle mie labbra trascinandomi in stanza e buttandomi sul letto.
Iniziai a baciarla con foga e mi liberati velocemente dei suoi indumenti.
"Adesso tocca a me."
Disse Fanny, aveva lo sguardo serio.
Non capii e le rivolsi uno sguardo interrogativo ma non ricevetti risposta.
In un attimo Fanny ribaltò completamente la situazione, ero sotto di lei, sotto il suo tocco.
Sentii il mio cuore quasi scoppiarmi in petto.
Fanny iniziò a baciarmi dolcemente partendo dal collo, la sentii esitare, era così impacciata e timida e questo mi piaceva, mi guardò per un istante, sembrava stesse chiedendo "Sto facendo la cosa giusta? Sto sbagliando qualcosa?"
La tranquillizzai accarezzandole la schiena e le lasciai un bacio sulle labbra.
"Tranquilla, se non te la senti non devi farlo."
"N-no no, sono sicura."
Disse nervosamente per poi tornare sul mio collo, scese lentamente fino al petto e si fermò lì, sentivo il suo sguardo bruciarmi sulla pelle, socchiusi gli occhi per godermi al meglio quei piccoli istanti.
Fanny iniziò ad accarezzarmi delicatamente l'interno coscia, per poi spostare la mano più su.
Si staccò dal mio petto per poi scendere fino alla mia intimità, iniziò ad accarezzarla dolcemente ed emisi un gemito quasi implorante, ne volevo di più, ne avevo bisogno.
Iniziò ad infilare un solo dito esitando un paio di volte per poi aggiungerne un secondo.
Iniziai a gemere sotto il suo tocco e proprio quando stavo per arrivare al culmine Fanny smise improvvisamente.
La guardai implorante mordendomi le labbra ed ottenni ciò che volevo.
Fanny sposto la testa in mezzo alle mie gambe, sentivo il suo respiro pesante posarsi sulla mia intimità.
Iniziò a leccare quasi come se stesse leccando un gelato, aveva una lingua minuscola, faceva quasi il solletico.
"Sei così buona..."
Disse Fanny.
All'improvviso iniziò ad aumentare la velocità della lingua per poi infilarla dentro.
Iniziò a pompare la sua lingua dentro e fuori e sentii il viso andarmi a fuoco.
Non avevo motivo di soffocare i miei gemiti perciò decisi di lasciarmi andare.
Afferrai i capelli di Fanny e strinsi delle ciocche fra le mie dita.
Venni poco dopo.
Mi alzai dal letto per recuperare la mia biancheria intima ma Fanny mi bloccò attaccandosi alle mie labbra.
Ricambiai il bacio e le lasciai una sculacciata sul gluteo destro.
"Devo fare la doccia."
"Mh."
"Vieni con me?"
Fanny si alzò felice dal letto e mi saltò in spalla.

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