Da qualche giorno i contagi sono diminuiti notevolmente. Io e i miei colleghi percepiamo un’atmosfera molto rilassata, ogni tanto nei corridoi riecheggiano persino delle risate.  
Purtroppo le nostre speranze vengono deluse molto presto: nuovi focolai si sono sviluppati nelle case di riposo. Comincia così un altro calvario. Gli anziani sono soggetti deboli e spesso con altre patologie.  Muoiono a una velocità impressionante e purtroppo non riusciamo a fare nulla per aiutarli.
Veniamo sommersi da richieste di informazioni oltre che dai familiari anche dal personale delle case di riposo che hanno con gli ospiti un legame molto forte, trascorrono infatti molte ore a stretto contatto con loro. Sono colpita dalle reazioni di questi operatori che spesso si sostituiscono alla famiglia. 
Angeli con il camice.


A metà mattina incrocio Roberto in corridoio.
- Ti vedo felice oggi. Cosa ti rende così euforico?
- Sono contento perché Aamir è in via di guarigione. Non ci speravo molto a dire il vero viste le sue condizioni. Avresti dovuto vedere il suo sorriso quando gli ho detto che stava meglio e che presto tornerà a casa.
- Meno male. Ci voleva una bella notizia con tutto quello che sta succedendo.
- Già. Non facciamo in tempo a ricoverare un paziente che ne arrivano altri dieci.
Lo saluto e vado, insieme ad Alice, a fare il tampone come indicano le regole di prevenzione del virus.
Appena finiamo noto che la mia amica inizia ad avere segni di stanchezza e non riesce a respirare correttamente.
Un dubbio mi attraversa la mente….no non voglio neanche pensarci.
Con l’aiuto dei miei colleghi la carico subito su una barella e sollecito l’esito del tampone. 

Ciao a tutti!
Secondo voi cosa succederà ad Alice nel prossimo capitolo?