Una settimana dopo arriva in ospedale un ragazzo che non deve avere più di 30 anni.
È accompagnato dalla moglie che gli tiene la mano e ha gli occhi lucidi come se avesse esaurito le lacrime.
Io e i miei colleghi gli cerchiamo subito un posto ma le stanze sono tutte occupate.
- Signora purtroppo non siamo riusciti a trovare un letto per suo marito. L'unica soluzione è trasferirlo in un ospedale del sud. - Le comunico dopo aver telefonato ad un mio collega.
- È come faccio se non lo posso accompagnare? Non voglio che affronti tutto da solo. - Dice ricominciando a piangere.
- Le do il numero del dottore che lo avrà in cura, così potrà avere notizie di suo marito.
- Grazie mille.
La vedo andare via con le lacrime agli occhi e il foglio stretto in una mano mentre segue gli infermieri che caricano nuovamente la barella sull'ambulanza.
Ormai gli ospedali sono tutti pieni e la corsa del virus non accenna a fermarsi. Mentre osservo il veicolo allontanarsi sempre di più mi viene in mente Giacomo, per il quale purtroppo non posso fare nulla data la gravità della sua situazione e mi si spezza il cuore al pensiero che questo ragazzo così giovane invece si potesse salvare.

Dopo la mattinata passata a combattere il senso di colpa, finalmente nel pomeriggio arriva il materiale che aspettavamo da settimane: la ditta fornitrice, con l'aiuto della protezione civile, scarica da un camion mascherine, guanti, visiere, tute protettive e calzari. Io e Alice ci mettiamo subito tutta questa roba e non possiamo fare a meno di notare che sembriamo due astronaute pronte per andare in missione.
Guardandoci l'un l'altra scoppiamo immediatamente in una risata liberatoria, la prima dopo tutti questi giorni faticosi e pieni di tensione.

Tornando a casa mi fermo al supermercato del mio quartiere. Non mi sono ancora abituata al fatto che una cosa semplice come fare la spesa sia diventata estremamente rischiosa. Ho fatto attenzione a non avvicinarmi agli altri clienti per mantenere la distanza di sicurezza. Ma quello che mi ha lasciata più stupita è la fila lunghissima di carelli all'entrata. Poi il fatto che sia impossibile trovare il lievito e alcuni alimenti sono contingentati e se ne possono comprare uno o due a persona.

Per strada noto tantissime auto delle forze dell'ordine che controllano che i cittadini rispettino le regole.

Appena entro nel mio appartamento accendo la televisione per sentire il telegiornale mentre apparecchio la tavola.
" Oggi a Milano sono state multate molte persone per assembramenti e aperitivi nei locali nonostante le regole anti Covid."

Il servizio continua facendo vedere dei ragazzi che sono seduti in un bar e chiacchierano tranquillamente come se non ci fosse nessuna pandemia.
Non mi piace per niente il fatto che le persone sottovalutino l'emergenza in corso perché significa mandare all'aria tutti gli sforzi che stiamo facendo noi operatori sanitari.
Dopo cena ci sono di nuovo i canti che ormai mi tengono compagnia tutte le sere. Faccio subito un video e compongo il numero di Chiara per fare una videochiamata.
Appena risponde vedo il suo faccino tutto rosso e la sento singhiozzare fortissimo.
- Tesoro è tutto a posto? Perché stai piangendo?

Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?
Qual'è il vostro personaggio preferito?