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1. PRIMA DI TUTTO QUESTO

Sto preparando la cena per me e Chiara, mia figlia di 13 anni.
Appena mi siedo a tavola le chiedo com'è andata la sua giornata di scuola.
- Molto bene grazie mamma.
- Mi raccomando studia, quest’anno hai l’esame.
Dopo aver finito di mangiare lei va in camera sua a studiare e io mi guardo un film. Quando finisce vado a letto, sono un po’ stanca e crollo subito addormentata.
Il mattino dopo mi faccio una doccia e, dopo aver fatto colazione con Chiara, vado a lavorare.

Sono sempre molto contenta quando la mattina arrivo al piccolo ospedale in cui lavoro nella periferia di Milano.
Sono specializzata in pediatria e mi occupo di curare i bambini: alcuni mi portano dei disegni che appendo ai muri del mio ufficio.

Dopo aver passato la mattinata tra i miei piccoli pazienti vado a pranzo con Alice, la mia collega di 23 anni. È come una seconda figlia per me e l’ho presa sotto la mia ala dato che lavora qui solo da un anno.
Appena ci sediamo ad un tavolo della mensa mi sento osservata.
Mi giro e vedo Roberto, il mio ex marito.
Mi ricordo quell’aria di sufficienza con cui mi trattava, come se non valessi nulla e lui fosse più bravo di me in tutto.
Ero così stufa di questo atteggiamento che ho deciso di divorziare, rimanendo con Chiara nell’appartamento dove abbiamo sempre vissuto.
Il divorzio non è stato per niente facile poiché provo ancora qualcosa per lui.
Lo ignoro e continuo a mangiare. Appena finisco vado a prepararmi per il turno del pomeriggio. Quando mi passa vicino per andare nel reparto di chirurgia mi lancia un’occhiata ostile e sono costretta a mordermi il labbro per non sputargli in faccia tutto quello che penso.

Per tutta la strada fino in pediatria faccio dei respiri profondi per darmi una calmata: non voglio che i bimbi si accorgano che sono nervosa.

Verso le quattro sento una sirena dell’ambulanza avvicinarsi e vado a dare un’occhiata. Degli infermieri stanno scaricando una barella sulla quale è sdraiato un uomo che continua a tossire e fatica a respirare.
Immediatamente gli mettono il respiratore e lo portano nel reparto di terapia intensiva.

Due ore dopo arriva un altro paziente con gli stessi sintomi.
La sera appena arrivo a casa accendo il televisore per vedere il telegiornale.
“notizia del giorno: il nuovo ceppo di coronavirus esploso a Wuhan, in Cina, è arrivato in Italia. Oggi i primi malati sono arrivati negli ospedali milanesi.”
Per un attimo mi blocco con i piatti in mano, non capendo nulla di quello che sta dicendo la giornalista.
“Non è niente di cui preoccuparsi, sarà il solito allarmismo proveniente dalla Cina oppure avranno ingigantito la notizia per aumentare gli ascolti.”
Finisco di apparecchiare la tavola e chiamo mia figlia per cenare.

Ciao a tutti Freedom Writers!
Sono tornata dopo una lunga pausa. Posterò un capitolo ogni sera e se non dovessi riuscire vi avviserò con un messaggio sul mio profilo.
Come avrete potuto capire da questo primo capitolo la storia riguarderà il Covid-19.
Volevo inoltre ringraziarvi per tutti i voti, i commenti e le visualizzazioni.
Spero che possa piacervi.
Buona lettura!

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