SPIANDO
TYLER
Perché senza cercarti ti incontro ovunque, soprattutto quando chiudo gli occhi.
Julio Cortazar
Aprii la pagina Facebook della consorellanza di Rosemy, certo che Cloe avrebbe messo qualche video in diretta, visto che faceva sempre così quando c'era una festa. Rosemary mi mancava e in momenti come quelli sapevo che avrei ricevuto un po' di pace solo se l'avessi vista, solo se in qualche modo avessi accarezzato la sua vita, anche se solo digitalmente. Mi ero rifugiato nella mia stanza dopo cena, non volendo sentire gli elogi di mio padre a mio fratello, anche se ultimamente il perfetto Humbert gli stava dando qualche problema, con mia somma soddisfazione. Non potevo inoltre negare che io e mio padre ci fossimo riavvicinati molto negli ultimi giorni. Inoltre sembrava che avesse preso in simpatia Rosemary. Continuava a insistere sul fatto che avrei dovuto chiamarla per chiarirci.
Era circa mezzanotte quando ricevetti una chiamata da Sam, o meglio una videochiamata. L'accettai e vidi il viso del mio amico e dietro il buio, in lontananza si sentiva la musica.
-Stai festeggiando?- gli chiesi.
-Sì, diciamo che la festa non è male-
-Quando dici che non è male intendi che è fantastica- borbottai, ascoltando con attenzione le voci che ogni tanto si sentivano. Quasi speravo che ci fosse quella di Rosemary... e in parte lo temevo.
-Hai ballato con Abigail?- gli chiesi, non sapendo cosa dire.
-Scherzi? Non mi si avvicina neanche- borbottò, deluso.
Poco male.
-Senti, meglio se lo sai da me che domani dai video della festa...-
Sam non aveva neppure finito il discorso che un video in diretta iniziò sullo schermo, lo fissai e potei vedere Rosemary, uno dei suoi bellissimi e poco adatti abiti, mentre ballava con... Dick. Disgraziato!
-Io lo ammazzo-
-Ecco quello a cui mi riferivo- disse Sam -stanno solo ballando-
-Solo ballando? Con me la prima volta che ci siamo incontrati non ha voluto ballare e ora balla con quello!- ruggii.
-Sembri un po' geloso- commentò il mio amico con tono decisamente ironico.
Sbuffai, fuori di me.
-Tutto bene?- mi chiese, preoccupato.
Ero furioso. Mi alzai in piedi e cominciai ad andare su e giù per la stanza, lottando contro quella folle attrazione che mi spingeva a guardare il video, a guardare Rosemary, a guardarla mentre ballava con un altro, mentre si divertiva, mentre non pensava a me.
-Tyler, non farmi preoccupare- disse Sam -stai bene?-
-Certo- sbottai -perché non dovrei stare bene?-
-Hai una faccia... -
-Perché non hai visto la tua- sbottai, senza riuscire a controllarmi.
-No, perché lo specchio in camera non ce l'ho- rispose Sam, gelido -capisco che sei arrabbiato, ma non è il caso che te la prendi con me-
-Scusa- mormorai, cercando di mantenere la calma -potresti chiamarmi un attimo Dick?-
-Questo posso farlo, se mi prometti che non lo aggredirai subito-
-Odio le promesse- sospirai e mi lasciai cadere sulla sedia. La luce del lampadario rifletteva sullo schermo del computer.
-Prometti-
Un nodo mi strinse la gola, mentre ripensavo a un'altra promessa. -Okay, ma non garantisco che manterrò la calma per tutto il tempo-
-È già qualcosa, dovrò ritenermi soddisfatto... un secondo solo e te lo chiamo- Sam tolse il suono e il video.
Restai in attesa per alcuni minuti dovetti lottare con l'ansia, poi il video ripartì e potei vedere Dick. Aveva il viso imperlato di sudore e un sorriso forzato sulle labbra macchiate di... era cioccolato? Oppure era rossetto? Possibile che fosse il rossetto fucsia di Rosemy? Alla tenue luce della sera non riuscivo a capirlo.
-Ciao, Tyler- mi salutò un po' impacciato -che piacere vederti- alzò una mano in segno di saluto.
-Lascia stare Rosemary, hai capito?- ruggii subito. Sì, irruente, ma non ne potei fare a meno. Ero davvero furioso. Sentii un sospiro sconsolato... Sam probabilmente.
-Ma non è più la tua ragazza- si giustificò subito lui.
-Non ha importanza, tu lasciala stare comunque-
Per un attimo temetti che Dick avrebbe ribattuto, forse mi avrebbe anche deriso, poi lo vidi semplicemente annuire.
-Come vuoi, capo- mormorò.
-Ora vattene, torna alla confraternita, la festa per te è finita- sbottai.
E Dick senza dire altro si allontanò. Sentii la risata di Sam e un attimo dopo vidi il suo viso. Sbagliavo o aveva un'espressione soddisfatta? -L'hai proprio spaventato-
-Non si doveva permettere-
-Perché non dici a Rosemary quanto ci tieni a lei? Non è molto più semplice che minacciare la gente perché le stia lontana?- chiese Sam con una semplicità che mi sorprese.
-Lo sai che non posso- mormorai. E se lei mi avesse rifiutato? Se semplicemente mi avesse detto che non mi amava? Non sarei riuscito a sopportarlo.
-Dovresti invece- Sam sbuffò -la sai una cosa? Penso che forse lei non ti manchi veramente-
-Come puoi dire una cosa simile? Penso a lei tutto il giorno, non riesco a pensare ad altro, non ho pace neppure di notte, la sogno e quando mi sveglio e mi rendo che lei non c'è... tu non puoi capire-
-Certo che capisco, ma se tutto ciò è vero, beh, non dovresti dirlo a me, ma andare a prendertela e per una volta non dare ascolto all'orgoglio-
-Tienila d'occhio- e riattaccai. Sì, forse avrei dovuto correre da lei. Sarebbe stata la cosa più ragionevole da fare, ma il cuore non è ragionevole. No, il cuore è folle. -Lo farò- dissi a voce alta -la chiamerò domani- ma in cuor mio sapevo che non l'avrei chiamata. Il mio stupido orgoglio! Non riuscivo però a farci nulla. La sensazioni che non sarei mai riuscito a dirle ciò che provavo mi strinse il petto. Afferrai il pacchetto di sigarette e uscii sul balcone. Avevo bisogno di riflettere.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Nel prossimo capitolo si verrà a sapere che fine ha fatto Jessica.
Forse lo pubblico già mercoledì ❤
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