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RIPENSAMENTI

ROSEMARY

"Se non ci metti troppo, ti aspetterò tutta la vita" – Oscar Wilde


Quando Tyler se ne andò, corsi di sopra e mi buttai nel letto. Mi sentivo tremendamente infelice. Piansi fino ad addormentarmi. Abby arrivò poco dopo che Tyler se n'era andato e mi fissò sorpreso.

-Che succede?- mi chiese, preoccupata.

-Non ne voglio parlare- mormorai, il viso affondato nel cuscino.

-Hai pianto- constatò Abigail.

-Non voglio parlarne- ripetei.

Poco dopo le squillò il cellulare ed uscì dalla stanza. Sentii la sua voce abbassarsi fino a un sussurro, poi tornò. Alzai la testa e la guardai.

-Tyler vuole lasciare il campus, praticamente Sam lo ha costretto ad aspettare fino a domani mattina, mi vuoi spiegare che cosa sta succedendo?-

Scossi la testa.

-Lui è stato qua?- chiese.

Cosa le importava?

-E avete litigato- dedusse, con voce stanca.

-Non ha importanza- dissi, singhiozzando.

-Sì che ne ha... tu lo ami veramente-

Non risposi, non c'era bisogno di rispondere e poi la mia voce mi avrebbe tradita se avessi provato a negare.

-Dovresti andare da lui-

-E lasciare che mi prenda in giro? Come ha fatto Kyle? Sappiamo tutti com'è finita e ora mi devo sopportare le sue foto con l'altra ogni volta che entro su un social-

-Non puoi paragonare Kyle a Tyler- disse Abby, sedendosi sul bordo del letto.

-Invece sì, mi piacciono i ragazzi sbagliati, sarà sempre così- mi asciugai una lacrima.

-No, tesoro, no- mi accarezzò i capelli –che ne dici di aspettare fino a domani mattina prima di trarre le conclusioni? Domani andiamo alla confraternita di Tyler e ne parliamo, io, te, lui e Sam-

-Tutti e quattro?- chiesi sorpresa, trattenendo a stento una risata. Tyler non avrebbe preso tanto bene quest'idea, ne ero sicura. Sinceramente non piaceva neppure a me, non vedevo la necessità di incontrarci tutti insieme. Improvvisamente mi venne in mente che era quello che io e Tyler avevamo fatto con loro. Ci eravamo intromessi. Il senso di colpa mi colpì come un pugno. -Forse non è necessario che venga anche tu-

-Non voglio proteste e ora a letto! Devi riposare- esclamò Abby, ma la sua voce non era per niente allegra -e io sono distrutta, ho ballato tantissimo... e sai Jill?-

Annuii.

-Ha ballato su un tavolo- rise -avresti dovuto vedere la scena-

Mi sforzai di sorridere.

-Vedrai che risolverai tutto- disse Abby dolcemente.

-Lo spero-

-Vi amate, ne sono certa, cosa si può volere di più?-

Sospirai. -Non lo so-

-Io lo so- mi posò un bacio sulla guancia e si alzò -e ora a dormire-

-Certo- anche se dubitavo che sarei riuscita ad addormentarmi.

Il giorno seguente mi svegliai presto. Avevo dormito male e avevo il mal di testa. Alla fine decisi di recarmi alla confraternita da sola, nonostante le proteste di Abby.

-Questo è un mio problema, non ho bisogno del tuo aiuto- le dissi.

-Bel modo di trattare la tua più cara amica- protestò lei, seguendomi in cucina.

-A volte le amiche devono sapere farsi da parte- le risposi, in un tono che non ammetteva repliche. Avevo la nausea, ma mi sforzai comunque di mangiare qualcosa.

-Sarei più tranquilla se venissi con te- continuò Abigail.

Misi una frittella in un piatto, presi una tazzina di caffè e mi diressi verso il tavolo. -Non vorrai per caso vedere Sam- la stuzzicai.

-Sam? E chi pensa a Sam?- disse, troppo velocemente.

Mi sedetti, sorridendo. -Dai, sii onesta, Sam ti piace ancora-

Abby sospirò teatralmente e si sedette direttamente sul tavolo, accavallando le gambe. -I sentimenti non si possono spegnere come la luce, non esiste l'interruttore-

La verità di quelle parole mi colpì. Il silenzio che regnava nella consorellanza non faceva altro che rattristarmi. Le ragazze dormivano ancora visto che erano tornate tardi dalla festa.

Morsi un pezzo di frittella e me la sentii fermarsi in gola. Mi sforzai di deglutire, ma non ci riuscii. Tossii, piegata in avanti.

-Rosemy, stai bene?- mi chiese Abby, preoccupata.

-Sì, sto bene- bevvi un sorso di caffè, quindi mi alzai. Dovevo risolvere subito il problema.


Inspirai a fondo e fissai l'edificio della confraternita, quindi mi diressi verso di esso... per bloccarmi di colpo. Pamela, la ragazza dai capelli rosa, stava scendendo le scale del portico. Si fermò a fissarmi, poi vidi le sue labbra, coperte dal rossetto nero, deformarsi in un ghigno. Inspirai a fondo e strinsi a me la borsetta, quasi potesse difendermi.

-Guarda chi c'è- esclamò la ragazza, lo sguardo fisso su di me.

-Spostati, devo entrare- ruggii -non ho tempo da perdere con te- cosa ci faceva lì?

-Non dirmi che cerchi Tyler, vero?-

-Non è affar tuo- sbottai, sentendo la rabbia aumentare.

-Vuoi davvero essere rifiutata?-

-Spostai!- urlai.

-Abbiamo passato la notte insieme- disse Pamela, sorridente.

-Non ti credo- ma il dubbio si faceva strada in me.

Per tutta risposta Pamela mi mostrò una conchiglia appesa a una collana... il suo ciondolo, la conchiglia che gli avevo regalato. No, non ero venuta fin lì per niente. Mi buttai in avanti e la spinsi via, dandole anche uno schiaffo e riprendendomi la conchiglia. Uno dei miei colpi di testa avrebbe detto Abby. Pamela, presa di sorpresa, barcollò e si spostò di lato permettendomi di entrare nell'edificio.

-Tyler- chiamai, la voce che mi moriva in gola –Tyler- i pensieri si facevano strada violentemente nella mia mente. Cosa ci faceva lì Pamela?

-Rosemary-

Girai la testa e vidi Sam, lo sguardo sorpreso. –Dov'è Tyler? Gli devo parlare-

-Lui è appena uscita dalla porta sul retro... è partito, torna a casa-

-Dov'è la porta sul retro?- chiesi, il cuore in gola. Strinsi con forza la conchiglia nella mia mano.

-Di là- e me la indicò -se fai in fretta puoi ancora raggiungerlo-

-Grazie- mi misi a correre. Forse sarei arrivata in tempo, forse lo avrei fermato proprio come succede in quegli sciocchi film d'amore. Aprii la porta e uscii. –Tyler- chiamai a gran voce –Tyler- mi guardai intorno confusa, non poteva essere troppo lontano. Corsi, corsi come una matta, ma nulla, lui non c'era e nel frattempo continuavo a pensare al ciondolo che ora era tra le mie mani e alla dolorosa sensazione che lui mi avesse tradita.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Eccoci di fronte all'ennesimo fraintendimento.

A lunedì ❤

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