LA CASA DELLE VACANZE
TYLER
Non importa quanto aspetti, ma chi aspetti!
(Marilyn Monroe)
Il mattino successivo alla nostra serata in riva al mare partimmo per Las Vegas. La giornata era molto calda. Mi sentivo di ottimo umore. Stavo guidando da un paio d'ore quando Rosemy mi pose una domanda che mi lasciò sorpreso.
-Perché mi hai detto che con Jessica era diverso? Tra te e lei cosa c'era in realtà?- la voce le tremava leggermente. Mi chiesi quanto tempo ci avesse messo prima di decidersi a farla.
-Sì, era diverso...- indugiai, non sapendo se dirle la verità, poi mi resi conto che avrei dovuto essere sincero fino in fondo –c'è una cosa che non ho mai detto a nessuno- sospirai, non sapendo come dirlo e alla fine lo dissi –Jessi era incinta-
Silenzio. Lanciai uno sguardo e vidi Rosemary, il viso immobile, come se stesse metabolizzando il fatto. Restai alcuni secondi in silenzio, poi parlai.
-Jessi è venuta da me una sera, mi ha detto che era incinta... io ho capito subito che il padre non poteva essere Sam e lei mi ha raccontato una storia, un incontro occasionale con un ragazzo in discoteca una sera in cui io e Sam non c'eravamo- mi chiesi cosa stesse pensando Rosemary, poi continuai -Ho sbagliato, ho il brutto vizio di sbagliare sempre, sai? Soprattutto per quanto riguardo le persone a cui tengo, voglio bene a Sam, è l'unico che considero un amico, ma sono stato capace lo stesso d'innamorarmi della sua ragazza-
-Lui lo sa?- chiese Rosemary, dopo un attimo di silenzio.
-Non lo so, io non gli ho mai detto nulla, ma quando è sparita ho sospettato che lei gliel'avesse detto- era la prima volta che esprimevo i miei dubbi a voce alta.
-Credi che...-
-Non lo so, lei inizialmente non sapeva cosa fare, poi voleva quel bambino e inoltre mi ha chiesto di crescerlo insieme, si era fissata che dovevamo metterci insieme- sospirai –io non la volevo, non l'amavo, e poi la ragazza del mio migliore amico... non mi sarei più riuscito a guardare allo specchio, ho pur sempre i miei valori-
-Non eravate insieme la notte in cui è sparita?-
-Non tutta la notte, io me ne sono tornato al campus, lui è rimasto a casa sua- deglutii, fissando la strada.
-Mio Dio, Abigail...-
-Non le succederà nulla, se davvero è successo qualcosa, beh, lo ha fatto perché Jessica ha ammesso di averlo tradito, ma Abigail non lo ha tradito-
Le avevo detto il mio più grande segreto. Inspirai a fondo e sperai che non lo avrebbe tradito.
-Speriamo- sussurrò lei –non ci posso credere che fosse incinta-
-Nemmeno io... forse se n'è semplicemente andata- ma io temevo che Sam lo avesse scoperto, che avesse visto la curva della sua pancia che spingeva da sotto l'abito, che avesse compreso che non stava semplicemente ingrassando. Oppure era stato Adam a scoprirlo o ancora lei lo aveva minacciato di rivelare a tutti il suo segreto. E poi c'era la persona che la ricattava. Milady. Chi poteva essere?
-Vuoi sapere una cosa?- chiese Rosemary, in un sussurro, lo sguardo vitreo fisso di fronte a sé.
-Certo-
-Il mio ex... non è vero che l'ho lasciato perché guardava le altre- mormorò, un filo di voce.
Attesi che continuasse.
-Lui è andato a letto con Abby- sussurrò, lo sguardo basso, le mani sul grembo.
Per un attimo non riuscii a comprendere a fondo la portata di quella notizia.
-Kyle me lo ha confessato, mi ha detto che Abby non era così difficile come me-
-Mi dispiace- riuscii solo a dire.
-Non l'ho mai detto ad Abby, forse è solo una bugia, non lo voglio sapere- girò la testa e guardò fuori dal finestrino. Potei vedere la sua immagine riflessa nel vetro. Il suo tenero viso da bambina.
Restai in silenzio, non sapendo cosa dirle. Una parte di me si chiedeva se Sam avrebbe avuto lo stesso desiderio di non sapere. A volte non sapere è più semplice, non ti costringe a guardare ciò che ti fa soffrire. La verità può anche uccidere.
-Voglio poter pensare che sia solo una bugia- aggiunse Rosemy –solo così posso continuare a essere amica di Abby... lei è una delle mie poche certezze-
Non parlai. Osservai la strada che correva dinnanzi a noi. E poi riconobbi un segnale a forma di foglia. Aggrottai la fronte mentre i ricordi riaffioravano.
-Qua vicino Jessi aveva una seconda casa- mormorai, ricordando che c'ero stato una volta, molto tempo prima. La casa in cui lei mi aveva baciato.
-Davvero?- chiese Rosemy.
-Forse... che ne dici se ci passiamo un attimo?- e la proposta nacque tra le mie labbra senza quasi rendermene conto.
-Potrebbe essere un'idea-
-Ottimo- svoltai alla curva –se ricordo bene dovrebbe trovarsi qua vicino- mi guardai intorno e alla fine la vidi. Era una viletta di due piani non troppo grande. Jessi aveva organizzato una festa lì e io e Sam ci eravamo fermati per qualche giorno. La casa delle vacanze. Notai, con una certa stretta al cuore, un festone abbandonato accanto alla porta. Mi fermai lì davanti con l'auto. Non mi sarebbe sembrato così strano vedere Jessi uscire dalla porta principale, con il suo sorriso e il suo buon'umore. –Sono stato qua poco prima che lei scomparisse- dissi.
-Veramente?-
-Ha fatto una festa, io e Sam ci siamo fermati per il resto della settimana- inspirai, mentre i ricordi si facevano strada in me con una violenza tale da soffocarmi –che ne dici se parcheggio e scendiamo a fare due passi?-
-Molto volentieri-
Parcheggiai l'auto. Rosemy aprì la portiera e scese. Io restai un attimo immobili, mentre i ricordi si facevano strada in me. Il passato è qualcosa di molto scomodo e spesso irritante. Era in quel giardino, mentre Sam era al telefono con i suoi, che Jessi mi aveva chiesto di metterci insieme.
-Fuggiamo, Tyler, solo io e te- mi aveva detto, buttandomi le braccia al collo.
-Sei impazzita? Sam è il mio migliore amico, non potrei mai fargli una cosa simile- mi ero voltato ad accertarmi che Sam non stesse arrivando.
-Ti prego, Tyler, ti prego- aveva continuato Jessi, le lacrime che le rigavano il viso arrossato.
Scossi la testa, cercando di scacciare quei dolori ricordi, e scesi dall'auto. Rosemy stava osservando la casa, ferma sul marciapiede. La raggiunsi e le cinsi la vita, dandole un bacio sulla guancia.
-Hai visto? C'è una finestra aperta- disse Rosemy, indicandomi il piano superiore della villetta.
La guardai sorpreso. Era vero, al piano superiore c'era la finestra spalancata, come se ci fosse qualcuno in casa. –Strano, i genitori di Jessi non venivano mai qua-
-La casa è stata perquisita durante le indagini?- mi chiese.
-Credo di sì- un'idea si stava facendo strada dentro di me –che ne pensi se andiamo a darci un'occhiata?-
Rosemy aggrottò la fronte. –Ma non possiamo entrare!- esclamò –Mi meraviglio di te che studi giurisprudenza e mi proponi un'infrazione in proprietà privata e...-
-Non sarebbe una vera infrazione- la interruppi –ho le chiavi-
-Come mai hai le chiavi?- chiese sorpresa.
Jessi me le aveva date. –Se cambi idea scrivimi un messaggio con una parola: Rosso, e poi vieni qua, ti raggiungerò- mi aveva detto quella lontana sera, prima di salutarmi con un abbraccio. Ricordavo ancora i suoi occhi colmi di lacrime, il suo esile corpo tremante, le labbra schiuse come se attendessero un bacio.
-Non cambierò idea- le avevo detto.
-Io ci spero- era stata la sua risposta.
-Me le ha date Sam- mentii.
-E se ci dovesse essere qualcuno in casa?- chiese Rosemy, preoccupata.
-Diremo che siamo venuti a controllare la casa, che l'avevamo promesso a Jessi... non so, ma non sei curiosa di entrare?- la tentai.
-Va bene- accettò dopo un breve indugio –anche se temo che me ne pentirò-
Scoppiai a ridere. –Nella vita ci si pente quasi di tutto- esclamai.
-Anche di ieri sera?- chiese lei, l'ironia che le vibrava nella voce.
-Assolutamente no- la trassi a me e la baciai -non me ne potrei mai pentire-
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!
Cosa ne pensate di questi colpi di scena?
A giovedì ❤
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