Capitolo 14
Dorothy
Ho dato a Lily l'indirizzo sbagliato, solo per evitare che sappia dove abito e che possa venirmi a cercare a casa in futuro. Si tratta di una precauzione necessaria. Devo proteggerla.
Strofino i palmi delle mani tra loro e sospiro, per fortuna la mia nuova amica non mi fa aspettare molto e qualche minuto dopo accosta a bordo strada. Pensare a lei come a un'amica mi provoca una strana sensazione alla bocca dello stomaco, che so bene si tratti di senso di colpa. Mi sembra di tradire Maddy, di sostituirla, anche se so che non è così, nessuno sarà mai come lei, nessuno prenderà mai il suo posto nel mio cuore. «Hola, baby!» Sorride radiosa Lily e non posso fare a meno di ricambiare.
Mi sistemo sul sedile del passeggero accanto a lei. «Pronta per divertirti?»
«Insomma...» Mi mordicchio il labbro inferiore.
«Perché dici così?»
«Non vado a una festa da mesi.»
«Come?», grida con disappunto. «Hai diciotto anni, baby, se non vai adesso alle feste quando vorresti andarci?»
«Non lo so, è che... Non fanno per me.»
«Sciocchezze. Ora rilassati e divertiti.» Alza il volume della radio dalla quale trasmettono Part of me di Katy Perry. Voglio spegnere il cervello e dimenticare tutte le cose brutte e i dispiaceri: mio padre, il mio compleanno, Damon e Sammy... Tutto.
Cantiamo a squarciagola, rido come non faccio da tempo e quel suono mi fa sentire viva, come non accade da tanto. Anche se solo per un tempo brevissimo, mi sento di nuovo padrona di me stessa, della mia vita, del mio futuro.
La festa è in un locale appena fuori città. Dall'esterno si presenta moderno: intonaco bianco con dei graffiti fatti ad hoc e un'insegna a led che riporta: DREAM LAND.
«Wow, questo posto sembra pazzesco.» Lily osserva la struttura e non posso che confermare la sua esclamazione, anche se alcuni punti sono nascosti dal mare di gente che popolano il locale. «Scrivo a Josh che siamo qui. Intanto che dici se andiamo a prenderci da bere?»
«Aggiudicato.» Le sorrido, ho bisogno di alcool per affrontare questa serata e rilassarmi ancora un po', mi basterà un cocktail, non sono il tipo di persona che ha bisogno di ubriacarsi, ma un po' di coraggio liquido non guasta mai in queste occasioni.
All'interno il posto è davvero stupendo, un gioco di luci e ombre ci accompagna per tutta la sala, i colori che spiccano sono il blu e il grigio, ma il tutto è bilanciato davvero bene da non creare fastidi alla vista.
Il bancone è lungo e ben fornito. Sette ragazzi lavorano per soddisfare le richieste dei clienti. Io chiedo un capiroska, mentre Lily un analcolico al melograno. Questa sua scelta mi conferma quello che penso di lei dal primo momento in cui l'ho incontrata: è una brava ragazza con la testa sulle spalle.
«Oddio, Josh ha detto che è qui», mi dice all'orecchio e riesco a percepire una nota di agitazione nel tono della sua voce.
«Sta' calma», cerco di infonderle un po' di tranquillità, ma capisco quello che sta provando. Questo ragazzo le piace davvero.
«Ha detto che vien... Oddio, eccolo!» Drizza la schiena e mi stritola un polso. Il suo gesto mi fa ridacchiare. Pian piano mi volto per guardare nella sua stessa direzione, ma il sorriso mi muore sul viso quando vedo i due ragazzi che si stanno avvicinando: Damon e... Oh, miseria quel ragazzo l'ho già visto. Non dirmi che è lui Josh.
«Buonasera, darling.» Le fa un occhiolino. In quel momento unisco tutti i puntini e sono costretta a mandare giù un lungo sorso del mio cocktail.
«Da-Damon...», sussurro il suo nome più per me stessa che per farmi sentire da lui.
«Dorothy?» Lui sembra sorpreso quanto me, mentre sono certa che sul mio viso si possa leggere una certa tensione.
«Voi vi conoscete?» Lily sorride radiosa e sbatte le mani. «Non posso crederci!»
«Io, ehm...» Le parole mi muoiono in gola. Damon sembra incantato, non smette di guardarmi e questo non mi mette a disagio, mentre il mio corpo freme sotto il suo sguardo.
«Ah, sì, Dorothy. Ciao! Non so se ti ricordi di me, sono l'amico di Damon, ci siamo visti...»
«Alla festa di beneficenza», concludo per lui, che annuisce sorridendomi.
«Ma guarda te che coincidenze. Josh e Damon sono amici e io e te siamo amiche. Perfetto!»
Bevo ancora un po' di capiroska.
«Vedo che avete già ordinato. Prendiamo qualcosa anche noi, ma il prossimo giro lo offriamo, darling.»
«Va bene.» Lily sembra pendere dalle labbra del biondino che le sta accanto.
Distolgo lo sguardo da Damon e cerco di portarlo da qualche altra parte, specchiarmi nei suoi occhi mi crea disagio e piacere allo stesso tempo. Dopo quello che è successo ieri, dopo che ho scoperto che va a letto con quella, dopo che mi ha quasi baciata, per poi correre da lei e fare chissà cosa... Dio, devo smetterla. Sono venuta qui per distrarmi, ma il destino ha deciso di giocarmi un brutto scherzo. Grazie, eh!
«Balliamo, darling?» Josh tende la mano a Lily che mi guarda. Annuisco, certo che non le limito questa uscita, le si legge in faccia che lui le piace, spero solo che la cosa sia reciproca, perché non vorrei mai vederla con il cuore spezzato.
«Ehi.» La sua voce arriva al mio orecchio nonostante la musica alta, mi volto appena e sento il calore della sua spalla contro la mia. Abbozzo un sorriso e distolgo lo sguardo. «Sei ancora arrabbiata?»
Alzo gli occhi al cielo, tanto non può vederlo. «Dovrei?»
«No, infatti, perché non è come credi.»
«Non mi importa.»
«Dory...» Sento il calore delle sue dita sfiorare il palmo della mia mano. «Per favore, possiamo andare fuori a parlare?» Il suo respiro sbatte contro il mio orecchio e uno strano brivido mi percorre la spina dorsale, facendola drizzare più del dovuto. «Ti prego.» È per caso disperazione quella che sento nella sua voce?
«Va bene.» Cedo e quando le nostre dita si intrecciano e ci incamminiamo verso l'uscita, mi sembra che i piedi non tocchino mai terra, come se volassimo a due metri dal pavimento. Insieme.
Non mi rendo conto di quanto ci siamo allontanati dal locale, ma alla fine avverto il frusciare delle foglie e mi rendo conto che siamo in un parco. «Non vado a letto con Sammy, non ci sono mai andato, te lo assicuro.»
«Perché dovrei fidarmi?», gli chiedo inchiodandolo con lo sguardo.
«Non devi farlo, se non vuoi, ma credimi, se lo facessi... Io sarò sincero.»
«Mi confondi, Damon.»
Lui sospira e si passa una mano nei capelli, un gesto che ai miei occhi lo rende ancora più sexy. «Lo so, è che sono io il primo a essere confuso.»
«Da cosa?»
«Da te.»
«Da me?» Corrugo la fronte. Non capisco.
«Sì, tu mi confondi. Ero convinto di non volere questo dalla vita, invece... Cazzo, non riesco a smettere di pensarti. Ecco, l'ho detto.»
Un sorriso mi si dipinge sul viso. «Davvero?»
«Sì, e non fare quell'espressione soddisfatta, è un disastro questo,»
«E perché?»
«Perché non posso legarmi a nessuno.»
Mi avvicino a lui, questa volta con il cuore più leggero. «Perché?»
«Non voglio che tu soffra per colpa mia.»
«Damon...» Appoggio entrambe le mani sul suo petto. «Ma se hai detto che sarai sincero, perché dovrei soffrire?»
«È difficile da spiegare e io... Non ci riesco, ma ho paura, Dory.»
«Shh, mandiamola al diavolo la paura, ok? Un passo alla volta.»
I suoi occhi brillano. Sta piangendo? Gli accarezzo una guancia. «Dovrei essere io l'adulto.»
«Non sono una ragazzina.»
«Invece lo sei...» Mi accarezza il viso e poi ammicca. «Ragazzina.» Si è ricordato il nostro scambio di messaggi. «Sei così piccola e fragile, non vorrei romperti.» La sua delicatezza è capace di riportare la pace nel mio cuore tormentato.
«Non c'è pericolo, sono già rotta, Dam.»
Lui corruga la fronte, ma non chiede altro e lo ringrazio, perché non riuscirei a dargli altre spiegazioni. «Ti aiuterò a mettere insieme ogni pezzo.»
«Ma non sarà come prima.»
«Sarà migliore, sarà unico.»
La cosa più scontata sarebbe stata baciarci, invece ci stringiamo in un abbraccio, cercando conforto l'uno nell'altro, lasciando che le nostre anime e i nostri cuori si tocchino, fondendosi in uno solo.
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