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Capitolo 13 - Sara

Sara

Degli occhi castani furbi ed un sorrisetto visto si avvicinano al tavolo, il nostro amico batte le mani e saluta allegro, mentre Emma mima un "tranquilla" prima di sedersi con noi.
Daniele è entrato nel gruppo in quanto è il collega di Emily, insieme si occupano di organizzare eventi di ogni tipo, ancora ricordo la bellissima proposta di matrimonio che hanno architettato per Michele ed Emma.
É impossibile non voler bene a questo pazzo ragazzo, ti travolge con la sua simpatia, ma ha un bel problema, il suo filtro bocca-cervello, non è collegato.
Per l'appunto se ne esce fuori subito facendo una delle tante figuracce.

"Sara, la smetti di prenderti tutti i ragazzi fighi? È per questo che non ne trovo io."
Mi riprovera serio, subito dopo assume un'aria indispettita, si volta con la sedia di lato quasi dandomi le spalle.
Quando fa così è assurdo.

"Daniele, ti presento Sergio, il mio amico di Milano."
Christian fa le presentazioni ufficiali, ma quello scapestrato non può comportarsi da essere umano normale.
"Piacere, Daniele. Credo che mi trasferirò a Milano, li fanno tutti come voi su in Lombardia? Usano lo stesso stampino? interessante. "
Fa scoppiare a ridere tutti, ma lui resta serio, credo ci stia pensando davvero.

Ordiniamo questo maledetto aperitivo, come ho detto, io ho fame, per fortuna Daniele mangia quanto me e inizia a lamentarsi con il cameriere.
" Senti giovanotto, qui abbiamo fame, li vedi questi muscoli? Hanno bisogno di carboidrati, porta altri piatti."
Tocca il braccio possente di Francesco.

"Grazie per avermi definito giovanotto, ma ho quasi cinquantacinque anni, potrei essere tuo padre credo."
Il cameriere, ovvero un signore magro, alto, totalmente pelato e con un naso importante sghignazza, mentre qui al tavolo tutti ridacchiamo.
Come promesso porta un po' di tutto, piattini di pasta, pizzette, rustici, crocchette, polpette, monoporzioni di parmigiana.
Finalmente iniziamo a ragionare, Daniele santo subito.

L'umore di Christian non è migliorato per niente, anzi, peggiora sempre di più, ad ogni gesto, attenzione che Francesco mi riserva, lui sbuffa, ho addirittura dovuto tirargli un calcio nello stinco per intimargli di smettere, oltre alla sua occhiataccia, non ho ottenuto nulla.
"Sara, noi due potremmo poi andare a casa mia a vedere un film, oppure, visto che ora hai un cane forse vuoi che andiamo da te."
Il mio cavaliere accarezza la mia mano, ed io come una molla al posto del braccio la ritraggo d'istinto, un gesto che lo fa giustamente stranire, ma non ho avuto controllo sul mio corpo.
Questo omone dagli occhi chiari inizia a cercare giustamente un minimo contatto fisico innocente, ma questi gesti sono il presagio di ciò che vorrebbe...ovvero baciarmi.

Perché diavolo non mi sento pronta?

Sono già uscita con altri uomini, ho già baciato altri ragazzi in questi quattro anni e con tre di loro dopo una breve frequentazione ci sono finita a letto, quindi che accidenti mi prende?
Cerco di sorridergli e fingere che sia tutto normale, accetto la proposta e in quel momento sento lo stridío della sedia di fronte a me.
Christian con le mani sul tavolo, a testa bassa, inspirando profondamente, si alza; la mia testa scatta nella sua direzione e non appena alza il capo e incontro i suoi occhi, il suo azzurro ghiaccio mi gela.
"Il nostro cane."
La sua frase mi fa sbarrare gli occhi, perché se ne esce con queste cavolate?

"In che senso il vostro?"
Giustamente Francesco è confuso, ma non voglio fargli sapere che fra noi c'è stato qualcosa, è una storia vecchia e non ha più alcun significato.

"Lo abbiamo salvato insieme."
Mi affretto a dire per chiudere il discorso, per fortuna il mio ex non aggiunge altro, ma Daniele deve ovviamente rovinare tutto.

"Aspettate che mi metto comodo per la sfida fra titani, è il momento della verità."
Si posiziona meglio sulla sedia.
"Non lo sapevi che Christian e Sara..."
Lo interrompo ficcandogli in bocca una crocchetta facendolo quasi strozzare, peccato che non ci riesca, solo qualche colpo di tosse, è ancora vivo, purtroppo.

"Ci occupiamo di Stark insieme..."
Vengo interrotta da Christian che fa il giro del tavolo e si ferma alle mie spalle, afferra la mia borsa e scosta la sedia con me sopra.
"Si, visto che sono le diciannove, dobbiamo correre dal veterinario per l'appuntamento con il primo vaccino del cane. Quindi dovrete rimandare la serata."
Detto ciò, afferra la mia mano e mi trascina fuori dal bar, saluto scusandomi con Francesco, cercando comunque di stare al passo con quel deficiente che mi sta tirando come se fossi un sacco di patate.
Arrivati fuori dal locale cerco di ritrarre la mano, che lui stringe più forte nella sua, come se non volesse lasciarmi andare ancora, ma ora, è troppo tardi.

"Lasciami."
Gli intimo decisa, lo fa e si allontana di qualche passo, restando di schiena.
"Cosa ti è saltato in testa?"
Sono infuriata per il teatrino che ha messo su, non ha senso questo suo comportamento.

"Davvero volevi andare a casa sua?"

Si volta verso di me e vedo fuoco nelle sue iridi, per un attimo sono sorpresa, ma mi riprendo subito.
"Certo, ci stiamo frequentando e lui è un bravo ragazzo, mi piace."
Non sto mentendo infondo, allora perché non riesco a sostenere il suo sguardo?

Fa un passo avanti avvicinandosi a me, ne fa un altro continuando a fissare le mie labbra, d'istinto il mio corpo si blocca, non risponde ai miei comandi, come se ogni muscolo fosse sconnesso.
All'improvviso è ad un soffio da me, troppo vicino, sento mescolarsi il suo alito caldo al mio, la punta del suo naso quasi mi sfiora, basterebbe davvero poco e potrei riassaporare le sue labbra.
Una forza inspiegabile mi inchioda qui, non posso scappare e forse non voglio farlo, non voglio rinunciare di nuovo a questo miscuglio di emozioni che mi esplode nel petto quando è ad un passo da me.
Lecca le sue belle labbra carnose e vorrei tanto farlo io, i nostri respiri sono accelerati e i suoi occhi continuano ad essere concentrati sulle mie labbra schiuse.
Se volesse, potrebbe fare di me ciò che vuole in questo momento, ma per fortuna non lo fa, e mi sento stupida ancora una volta.
Si allontana di un passo, ad occhi chiusi, stringendo i pugni, un altro passo lontano da me, ed io sono ancora qui immobile a fissare a terra.

"Te lo ricordi il nostro primo bacio?"
Alzo il mio sguardo e mi perdo in quel grande oceano azzurro, vengo risucchiata dai ricordi, come se fossi una spettatrice rivivo quegli attimi.

Flashback

Scendo dall'aereo, trascino la mia valigia, come al solito ho esagerato per una sola settimana ho quasi traslocato.
Sento una voce chiamarmi e guardo fra la folla, eccolo, credo sia la prima volta che mi lascio trasportare dalle emozioni, che non riesco a non fidarmi di un uomo.
Il suo sorriso è il riflesso del mio e non vedevo l'ora di rivederlo, è diventato una costante nei miei giorni, il primo buongiorno al mattino, il pensiero fisso in ogni momento, e non so come sia successo.
Guardo un film? Lo fa anche lui così da parlarne.
La giornata è stata dura? Mi sfogo con lui.
Cucina? Mi chiede qualche ricetta e finiamo con una videochiamata.
Va a fare shopping? Mi invia foto per avere un mio parere.
Non so cosa sia tutto questo, né so dire come sia iniziata, ma è bastato così poco e ora, vorrei corrergli incontro e abbracciarlo, perché mi è mancato.

"Ciao occhi di ghiaccio."
"Ciao, finalmente sei qui."
Mi abbraccia e sono felice di questo bentornato caloroso, mi emoziona poter respirare il suo profumo speziato, mi chiedo che fine abbia fatto la Sara guardinga nei riguardi del genere maschile.

"Ti sono mancata?"
Scioglie il nostro abbraccio solo di poco, credevo volesse rispondere alla mia domanda con una battuta, come fa di solito, invece resta immobile a pochi centimetri da me.
Il suo viso è così vicino al mio da poter sentire il suo alito che sa di menta, lo vedo fissare le mie labbra e le gambe iniziano a tremare.
Il mio respiro accelera, non posso credere che stia per baciarmi.
I nostri nasi si sfiorano e vorrei tenere gli occhi aperti per paura che sia un sogno, ma le emozioni che mi travolgono sono troppo forti, una tempesta devastante e improvvisa che non lascia scampo.
Le sue labbra sono finalmente sulle mie, un tocco leggero e delicato, accarezza con la sua lingua cercando l'accesso, sono sua.
In questo momento, mi sento completa, come se ogni tassello fosse al proprio posto.
Riesce a disintegrare le mie difese, i muri innalzati intorno al cuore per proteggerlo, accarezza il mio viso e sento che allo stesso modo, con la stessa facilità potrebbe guarire le mie ferite.
Quando si stacca da me, resto per qualche istante frastornata ad occhi chiusi, cerco di recuperare le facoltà mentali, anche se è un tantino difficile.
"Forse ti sono mancata."
Ride per la scemenza detta, sono la solita.
Afferra la mia mano intrecciando le nostre dita, sarò ingenua, ma è davvero un gesto rassicurante, con l'altra afferra la mia valigia e ci avviamo all'uscita.

"Ma cosa hai messo qui dentro? Un cadavere?"
Si lamenta fissandomi di traverso.
" C'è l'ultimo ragazzo che mi ha baciato, quindi sta attento."
"Un rivale in meno, ora andiamo a comprare due pale per sotterrarlo. "

Fine flashback

"Lui ti fa sentire così?"
La sua domanda mi riporta al presente, non rispondo, non posso dirgli che non ho baciato Francesco, non so nemmeno come reagirò quando proverà a farlo.
Forse perché ho proprio paura di non sentirmi minimamente come quel pomeriggio.

Mi volto per andare via, ma lui afferra il mio polso fermandomi, lo guardo e i suoi occhi sono sofferenti, non ha senso che sia lui a provare questo.

"Dobbiamo parlare, Sara, devo spiegarti, quella notte...non volevo lasciarti, ma... "
Ancora una volta lascia la frase a metà, sta di nuovo giocando con me, la colpa è solo mia, glielo sto permettendo.
"Non voglio sentire le tue bugie."
Vado via lasciandolo alle mie spalle, vorrei lasciarlo allo stesso modo nel passato.

Ciao a tutti, scusate il capitolo un po' lungo.
Christian cerca di dirle la verità, ma non ci riesce, presto dovrà pur dirle qualcosa. Per ora anche lei scappa da quella stessa verità.
😘

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