Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 7- Quello che c'è dentro la tua testa:

Cassie guardò James con un misto di tristezza e rabbia.- Ma chi sei tu...?-

-Cassie, ascolta: il loro piano è quello di assorbire la struttura molecolare di Janet, una volta che l'avremmo riportata qui, per guarire Ava!- esclamò James, tremando.

-Ma sei impazzito?! Janet si squarcerebbe!- intervenne Hank, furioso.

-Questo non lo possiamo sapere e io ho intenzione di andare avanti.- affermò Bill.- Voi resterete qui nel caso mi serviste.-

James tenne ben stretto il polso di Ava, guardandolo male.- Non ci penso nemmeno.-

Di scatto, James fece si che Ava si colpisse da sola con il suo stesso pugno e la ragazza cadde a terra.

Subito dopo, con la stalattite seghettata, James liberò tutti gli altri.

Hank estrasse e tirò qualcosa dalla propria tasca: si rivelarono essere 4 formiche che divennero giganti e si avventarono su Bill.

Nel frattempo, Cassie e Hope rubarono il componente che gli serviva e il laboratorio, per poi fuggire via.

***

Questa volta non volava una mosca all'interno del furgone: nessuno sapeva cosa dire e far arrabbiare le persone che fino a quel momento avevano creduto in lui, era l'ultima cosa che James avrebbe voluto.

-Io...- esordì James, imbarazzato.

-No.- affermò Cassie, serrando i denti e guardando dall'altra parte.- Non voglio più ascoltare.-

-Cassie, mi dispiace, ma...-

-Ti avevo detto che le bugie non mi piacciono!- borbottò Cassie, guardandolo accigliata.

-Mi dispiace è che...E' complicato.- balbettò James, sospirando.

-Direi che è arrivato il momento di sputare il rospo, ragazzo.- disse Hank, alla guida.

-Almeno ti chiami così?!- gli domandò Cassie.

-Il mio nome è James...Ma il mio cognome non è Newman, ma Rogers.- bofonchiò James: nemmeno a lui piaceva ripetere quel nome.

-Non ci posso credere...-

-Cassie, tu non capisci! Non capisci che cosa significa! Mio padre è morto quando avevo 7 anni, mia madre era praticamente inesistente e mia sorella mi ha abbandonato! Ha preferito lasciarmi andare per salvare il mondo, piuttosto che tenermi con lei!- sbottò James, versando una lacrima.- Io non voglio più far parte di quella famiglia, per questo non te l'ho detto. Non voglio che mi trovino, io voglio solo...Pace.-

-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?- ribatté Cassie, con una risatina nervosa.- Io non so che cosa significa? La figlia di Ant Man? La figlia del criminale?!-

James dovette ammettere che non ci aveva pensato e non seppe cosa dire.

-Io mi sono fidata di te, ma a quanto pare la fiducia non è reciproca.- dedusse Cassie, scendendo dal furgone.

Hope fece cenno al padre di ripartire e abbassò lo sguardo.- Forse è meglio che ti riaccompagniamo a casa, James.-

James guardò fuori dal finestrino fin che Cassie non entrò in casa sua e si asciugò il viso, annuendo.

Era tutto finito.

Quella bell'amicizia che credeva di aver finalmente conquistato era andata in fumo e James non sapeva che cosa fare.

Era da molto tempo che James non si divertiva in quel modo e fu triste per lui togliersi quella tuta da Ant Man, che oltretutto Hank aveva aggiustato per lui.

Perciò, il giorno dopo, decise di tornare al laboratorio per restituirglielo: sentiva di non meritarsela.

Adesso che possedevano di nuovo il componente, Hank e Hope potevano continuare la ricerca di Janet.

-Bill le sta mettendo nella testa un mucchio di fandonie! Ehlias Star rubò il mio progetto e lo spacciò per suo.- stava dicendo Hank.

Lui e Hope stavano lavorando al computer, mentre Cassie se ne stava in disparte, triste, in un'altra parte della stanza.

-Salve, io...Volevo solo restituirvi questa...Poi non mi vedrete più.- esordì James, a bassa voce.

Hope prese la tuta tra le sue mani.- Grazie...Ma, in realtà, il tuo aiuto potrebbe esserci ancora prezioso.- affermò, spostando lo sguardo su suo padre, come per ottenere un appoggio.

-Sì, sì, come dice lei.- borbottò Hank.

James sguardò di sfuggita Cassie e Hope se ne accorse.- Lasciala tranquilla, le passerà.-

-Ha ragione, non avrei dovuto mentirle...Come posso sperare di non rimanere solo se non so nemmeno tenermi degli amici?-

Hope gli diede una pacca sulla spalla.- Magari devi essere solo te stesso, James.-

James le sorrise appena e annuì.- Come posso aiutarvi?-

-Mettendo questo.- intervenne Hank, mostrandogli il casco con la quale gli avrebbero letto la mente.

James aveva un pò paura di quello che avrebbero visto, ma ormai non aveva più segreti e quindi si sedette, lasciando che Hank glielo mettesse sulla testa e collegasse tutti i fili.

Quando Cassie si accorse di James, affiancò Hope, incrociando le braccia.

-So che le cose tra voi si sono fatte strane, ma lui può aiutarci.- affermò Hope.

Cassie sapeva che avesse ragione e annuì.- Va bene, facciamolo.-

James chiuse gli occhi nel momento in cui Hope attivò il casco.

Sul monitor del computer davanti a loro comparvero varie immagini.

Cassie capì che allora il ragazzo gli aveva detto la verità: c'erano ricordi di Steve Rogers, di Mia e di sua sorella Peggy che lo lasciava insieme a Nick Fury davanti una navicella spaziale.

Osservò quanto tempo fosse rimasto solo e non osava immaginare come si fosse sentito.

Subito dopo, apparvero altre immagini e Cassie arrossì leggermente. -Quella è...-

-Sei tu.- affermò Hope, sorridendo appena.

Comparvero numerosi ricordi di Cassie durante le lezioni di scienze, di quando si incrociavano in corridoio e della ragazza a mensa.

Era come se James l'avesse sempre guardata.

-Lui ti vede, Cassie.-

Nel frattempo, ora che avevano il componente adatto, Hank cercò di avviare il tunnel quantico e sembrò funzionare, fin che non si spense di nuovo.

-No, no, no! Che cosa abbiamo sbagliato?!- mugugnò Hope.

-Tesoro, i-io non lo so, mi dispiace...- balbettò Hank.

-Ehm...Ragazzi...- intervenne Cassie, confusa.

Padre e figlia si accorsero che non ricevevano più segnali da James, questo perchè il ragazzo si era tolto il casco e se n'era andato.

-Dov'è andato?-

Improvvisamente, Hope si ritrovò scansata da James, che prese a pigiare sulla tastiera del computer.

-James! Che stai facendo?! Non sai come...-

-Scusatemi, ma sono 30 anni che sono bloccata qui e non so quanto tempo ho ancora.- ribatté James, con una voce leggermente più chiara.

Gli altri 3 si fulminarono con lo sguardo: era successo qualcosa di strano, ora James stava parlando come Janet.

-Janet?- chiese Hank, sorpreso.

James gli sorrise, accarezzandogli la guancia.- Ciao tesoro. Avete fatto tutto benissimo, vi serviva solo un aiutino.-

Quando James premette l'ultimo tasto, il tunnel quantico si riaccese e i computer diedero delle coordinate precise.

-Ecco cosa hai dato a James!- dedusse Hope, entusiasta. -E' un antenna!-

-Già, per essere precisi era nella polvere del gesso sulla lavagna.-

Hank ridacchiò.- Ti sono sempre piaciuti questi giochini.-

-Ascoltatemi bene: dovete trovarmi a queste esatte coordinate, superato il deserto quantico. E' un posto molto pericoloso, sopratutto per la mente umana, è pieno di radiazioni qui, perciò dovete stare attenti.-

Hope gli strinse la mano.- Ti troveremo, mamma.-

-Ne sono sicura, pulcina mia.- replicò James.- Sono felice di aver scelto questo ragazzo: la sua mente è piena di...Amore, proprio come la mia.-

Cassie lo guardò con gli occhi lucidi e anche Hope.- Ti voglio bene, mamma.-

Subito dopo, James batté le palpebre più volte e si guardò intorno, stranito.- Come sono arrivato qui?-

Improvvisamente, Hope gli prese il viso tra le mani, baciandogli la fronte con enfasi.- Tranquillo James, sei stato bravissimo!-

James la guardò confuso, vedendola correre verso la navicella che avevano costruito per entrare dentro al tunnel quantico.- Bravissimo a fare cosa?-

-Grazie a te abbiamo capito dove si trova Janet.- rispose Cassie, sorridendogli.

James non capiva che cosa fosse successo, ma percepì che Cassie non fosse più arrabbiata con lui.

Finalmente, ora potevano entrare nel tunnel e trovare Janet.

Peccato che, proprio in quel momento, sentirono l'ascensore aprirsi.

In un attimo, il laboratorio si riempì di agenti che gli puntarono le pistole contro.

Tra di loro, spiccava un poliziotto in particolare, orientale, che mostrò il proprio distintivo.- Sono l'agente Woo e siete tutti in arresto.-

Cassie cercò di dimenarsi mentre l'ammanettavano.- Quante volte ve lo devo dire che loro non centrano niente con la rapina di mio padre?!-

Woo la guardò con un sopracciglio alzato.- Non siamo qui per voi.- affermò, spostando gli occhi su James.- Siamo qui per lui.-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro