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RAGA, scusate se sono sparita per qualche giorno, mi sembrano secoli! Il fatto è che non ho davvero avuto tempo, tra lavoro e sessione quel briciolo di tempo che avevo lo impiegato a dormire😂ma ora sono qui e pronta a ripartire alla grandissima!!!
Londra, 23 marzo 1926.
Roger
La macchina scricchiola, i vetri si appannano, tutto partecipa all'ardente passione che sto provando assieme al mio amante Freddie.
Sono paonazzo in volto, ho il corpo infuocato e il cuore sul punto di esplodere.
Siamo entrambi nudi, entrambi sudati, entrambi innamorati.
Lui spinge, io fremo, lui geme, io ansimo.
Dolore e piacere coincidono, sono una cosa sola, proprio come noi.
Così diversi, ma così uniti.
Le spinte di Freddie si fanno più veloci e più irregolari, fino a quando non veniamo all'unisono, scambiandoci un dolce bacio soffocato dai nostri sorrisi luminosi.
Vorrei fosse così, per sempre.
Ci tiriamo su a sedere, e io mi guardo intorno attraverso i finestrini per vedere se c'era qualcuno nel seminterrato, anche se avevamo chiuso tutte le porte possibili e immaginabili.
- Stai tranquillo, non c'è nessuno - mi tranquillizza Freddie, stampandomi un bacio sulla guancia.
- Freddie...sai...ti ricordi quel giorno in cui mi hai dato il tuo anello? -
- Sì - conferma lui, sorridendo.
- Beh...ho appena realizzato che non ho ricambiato, quindi...mi piacerebbe se tu indossassi questa... - mormoro, sfilandomi la collana di mia nonna, per metterla al collo di Freddie. Una semplice catenina d'oro, con un ciondolo a forma di croce.
Mi ricordo ancora di quel giorno in cui mia nonna fece lo stesso gesto con me.
- Era un regalo dell'unico uomo che ho amato in vita mia...abbi fede, Roger. E i tuoi sogni si avvereranno -
- A-abbi fede, Freddie...e i tuoi sogni si avvereranno - ripeto io, baciandolo.
Freddie
Sono in sala musica, e mi sto esercitando con il pianoforte per il gran giorno...il matrimonio di Roger e Rosie. Che cosa succederà dopo il loro matrimonio ancora è un mistero per tutti, ma io non ci sto dando troppo peso, preferisco godermi questi mesi con Roger, piuttosto che rovinare anche questi.
In quel momento, qualcuno bussa alla porta, e io, pensando fosse Roger, emetto un caloroso
-Avanti! - la porta si apre.
Non è Roger, e non è nemmeno Winifred.
È peggio.
È Rosie.
Appena la vedo mi mordo il labbro così forte da tagliarmelo. Il mio intero corpo viene sopraffatto dal nervosismo, e più Rosie avanza, più io mi dimeno dal pianoforte, cercando di mantenere la calma e continuare a suonare come se niente fosse.
Rosie è a un passo da me, e chiude il pianoforte provocandomi dolore alle dita. Il suo volto è un misto tra la preoccupazione e la rabbia più profonda, sembrava che avesse appena pianto, a giudicare dai suoi occhi gonfi e rossi.
- Io so - annuncia lei.
- Io? ehm...ci conosciamo? - chiedo io, dato che questa è la prima volta che la principessina sul pisello mi rivolge la parola.
- Io so - ripete lei, inespressiva.
- Ehm...sinceramente io non ho la più pallida idea di cosa stai parlando... - rispondo, cercando di rimanere calmo.
- Sapevo che l'avresti detto...quanto sei prevedibile. Cerco di essere più chiara, così ti rinfresco la memoria. So benissimo quello che stai facendo a Roger, l'ho capito, a differenza di tutti gli altri stolti che vi circondano. E ora ti ordino semplicemente di sparire e di non causare ulteriori danni -
- Non posso, spiacente. Miss Taylor mi ha assunto per suonare durante le sue lezioni di canto... -
- Beh, e a me non importa! Ti ho detto di fare una cosa, e tu esegui! -
- Beh, se mi vuoi fuori, devi parlare con Michael Taylor...oppure con sua madre...ai piani alti. Anche se non riusciresti mai ad arrivarci, sono troppo per te- a quelle parole, Rosie deglutisce. Sa anche lei che la vera persona a comando di tutto è la nonna di Roger, e la teme allo stesso modo in cui la temono gli altri.
- Tu sei un macchinatore. Pensi di avere tutte le carte in regola per vincere questo gioco, ma non sai che io e Roger ci sposeremo a novembre, e a deciderlo non è stata la dolce nonnina, ma Michael. Quindi mettiti il cuore in pace, e stai alla larga da Roger. Voi due volete qualcosa che non accadrà mai, quindi smettetela di sognare e ritornate alla realtà - a quel punto, i suoi occhi cadono sulla catenina che mi ha regalato Roger, in segno del suo amore.
- Chi te l'ha data questa? - domanda, allungando la mano verso la catenina, che io però schiaffeggio via. A quel gesto, Rosie rimane allibita, e imperterrita, decide di compiere lo stesso movimento, però questa volta lo fa in maniera più violenta, quasi a volermi strappare la catenina dal collo.
Io però le afferro prontamente il polso, conficcandole le unghie nella carne.
La mano libera invece, la porto alla sua nuca, stringendole i capelli dorati quasi a strapparli.
In quel frangente mi avvicino al suo orecchio, sibilando
- Se osi farne parola con qualcuno, ti distruggo con queste stesse mani - e quando la lascio andare, il suo sguardo è attonito, spaventato, completamente sotto shock.
Muta, senza dire nulla, lascia la stanza, correndo via.
Questa situazione ci sta sfuggendo di mano.
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