Tutto è possibile - parte 3
Da dietro la porta del bagno, sento Amanbir che apre la porta e si presenta:
"Lei deve essere Mister Parish. Ben venuto in casa nostra sir"
"E suppongo che lei sia il marito di Jessica. Mi perdoni ma non conosco il suo nome"
"Amanbir"
"Piacere Mister Amanbir"
Che fine ha fatto il "noi americani diamo del tu a tutti"?
Ad ogni modo sarà meglio che mi sbrighi. Dò una piastrata decisa alle ultime ciocche e mi accingo a uscire dal bagno, non prima di un'ultima controllatina allo specchio. OH NO! I capelli mi sparano da per tutto ed è difficile capire se volevano essere dritti o mossi. Un paio di ciocche ribelli mi ghignano dal mio riflesso sicure che non riuscirò ad appiattirle nemmeno dopo svariate passate di ferro. Ma perché quando è il parrucchiere a passare la piastra, il risultato sono capelli lisci e setosi, mentre quando la passo io, mi ritrovo con capelli crespi ed elettrici? Provo con un po' di olio di semi di lino. Fantastico! Ora penseranno che non mi lavo i capelli da giorni. Ci vorrebbe un cappello.
"Jessica, tesoro. E' arrivato Mister Parish" – mi dice gentilmente Amanbir dopo un leggero toc toc alla porta.
"Arrivo subito"
Ok. Nasconderò l'unto in una coda. Non posso passare il resto della serata dentro al bagno, purtroppo! Esco un po' impacciata, non potendo controllare il rossore che già insorge sul mio viso.
"Jack. Che piacere! Grazie per aver accettato il nostro invito! Hai già conosciuto mio marito Amanbir!"
"Sì, certo, ottimo padrone di casa! E stavo facendo la conoscenza anche di Carmen. Le stavo giusto dicendo quanto amo la Patagonia"
"La Patagonia?"
"Sì, sono stato lì in vacanza qualche anno fa. Fantastica! La tua terra è davvero eccezionale Carmen"
"Bè, in realtà Carmen è dell'Ecuador e la Patagonia si trova in Argentina, quindi tecnicamente non è che sia proprio la sua terra"
"Ma è sempre Sud America, no?"
"Sì ma, è un po' come se in America qualcuno mi raccontasse quanto ha amato la torre Eiffel dopo aver scoperto che io sono italiana"
"Scusa?"
"Jessica, puoi venire un attimo in cucina?"
Mi salva Amanbir dalle mie stesse polemiche. Come inizio non c'è male.
"Tesoro, stai calma. Lo so che sei agitata. Ma va tutto bene, ok?"
Accenno un sì con la testa, inspirando ed espirando come insegnano a fare nei corsi preparto. Non che ne abbia mai fatto uno, ma così fanno vedere nei film.
Torniamo di là e troviamo Jack spaparanzato sul divano che fa il simpatico con Carmen, non sembra esser rimasto offeso per la mia osservazione.
Carmen è un po' a disagio e approfitta del mio ritorno per sgattaiolare via.
"Jessica, perdoname, pero Pablo mi ha appena escrito un mensagio por dirme che esta arrivando. Tengo que ir ahora mismo"
"Ah che peccato. Pensavo ti fermassi con noi per cena"
"Me dispiace. No posso. Un'altra volta. Grassie"
"Grazie a te Carmen! Grazie ancora per tutto! Davvero sei stata unica! Ma aspetta, ti do almeno un po' di pollo da portare via"
In tutto il trambusto quasi ci stavamo dimenticando che manca ancora una persona. Ma il campanello non tarda a ricordarci di lei.
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