"Tra le cose che ti ha detto, ha forse dimenticato di dirti che ha un affair con mio padre?"

Che cosa? Con suo padre? Con l'ultra sessantenne? Kate, la Barbie in persona che potrebbe avere uno come Jack e magari anche tipi ancora più affascinanti, che se la fa con uno che avrà all'incirca quarant'anni più di lei? Non può essere vero! Mi rifiuto di crederci! E per cosa poi? Non che al figlio manchino i soldi. E il padre di Jack? Come potrebbe fare una cosa del genere a suo figlio? Qui siamo ai livelli di Beautiful, la serie che ai tempi della scuola, ero costretta a sorbirmi durante tutti i miei pranzi, per compiacere mia nonna.

Non riesco a trattenere un: "Stai scherzando vero?"

Ottenendo in risposta solo un: "Lasciamo perdere"

Ho come la sensazione di avere a che fare con la coppia più bugiarda dell'anno. Non so più né a chi, né a cosa credere. Kate accusa il marito di tradirla. Jack fa lo stesso verso di lei. Ma come sono finita in mezzo a questi due fuochi? Come se la vita non fosse già abbastanza complicata di suo, da doversi accollare anche le gatte da pelare altrui.

E' vero che volevo andare a lavorare in California, ma non pensavo che questo significasse diventare parte del cast di Beautiful!

Mi aspetto di vedere spuntare Ridge, risuscitato da qualche serie precedente, da un momento all'altro.

Arriviamo in azienda giusto in tempo per dire a tutti che magnifici risultati abbiamo avuto all'AMSA, complimentarci l'un l'altro e finalmente accomiatarci.

L'unica cosa di cui ho voglia ora è uno di quegli abbracci di Amanbir che sciolgono tutte le tensioni e sprigionano nel mio organismo una scarica di endorfine e ossitocina, facendo passare il mal di testa, il nervosismo, l'ansia e tutto quello che questa orrenda giornata ha generato in me.

Quando arrivo a casa, di Amanbir neanche l'ombra. Controllo il cellulare e trovo un suo messaggio:

"Scusa amore, stasera faccio tardi"

Crollo sul divano sconsolata, sentendomi all'improvviso così sola. Perché quando uno avrebbe più bisogno del conforto di chi ama, finisce per ritrovarsi solo a rimuginare?

Chiamerò un'amica! Sfogarmi mi farà bene! Ma chi posso chiamare a quest'ora? Inizio a scorrere la rubrica del telefono alla ricerca di un nome che mi ispiri empatia.

Giulia? Sarà ancora sul lavoro.

Letizia? Sarà in palestra.

Maria? Si starà dividendo tra i fornelli e la sua piccola peste di tre anni.

Mentre mi sento sprofondare in uno stato di sconsolamento a ogni secondo peggiore, sento suonare il campanello.

E' arrivato? Mi aveva fatto uno scherzo forse. Mi precipito al citofono: "Amore sei tu?"

"Jessica, sei a casa! Grazie al cielo! Perché non rispondi alle mie chiamate?"

"Mamma?"

"Certo fammi entrare!"

"Mamma, ma a quest'ora e senza avvisare". Cerco di barricare l'entrata con il mio corpo, ma il mio tentativo fallisce miseramente, spostandomi quasi di peso, mia madre si fa strada dentro all'appartamento.

"Figlia mia, ma si può sapere come accidenti fai a vivere in questo modo? Guarda che casa! Non si riesce neanche più a capire se è una casa o una discarica"

"Sono appena arrivata a casa dal lavoro mamma, non ho ancora avuto il tempo di sistemare"

"Potresti alzarti prima alla mattina! E sistemare prima di andare a lavoro"

Detto da una che non ha mai lavorato in vita sua, non è davvero credibile

"Perché non li metti subito a posto i calzini, appena li levi, invece di buttarli per terra? Te lo dico da quando avevi 5 anni! E le scarpe, hai una scarpiera, usala! Eh guarda che polvere!"

Passa in rassegna tutto ciò che non va in casa e per ogni punto commenta e dà consigli su come potrei far meglio.

"Mamma scusa, sono molto stanca e ho avuto una giornata davvero pesante. Ti dispiace se ci vediamo un altro giorno?"

"Un altro giorno? Jessica, lo sai meglio di me che i tuoi "un altro giorno" non arrivano mai! Si può sapere perché non rispondi mai al telefono? E' una settimana che sto cercando di parlare con te!"

"Mamma è stata una settimana molto piena, è arrivato il vice mega manager dall'America e siamo tutti un po' sotto torchio"

"Il vice mega manager? Oh mio Dio! E com'è? Com'è? E' affascinante?"

"Mamma!"

"Bè che cosa ho detto di strano scusa? Non ti ho mica chiesto niente di male, ti ho solo chiesto se è affascinante"

"E' il tipico americano. Altezzoso e pieno di sé"

"Ahi ahi. Il vice mega manager ha fatto colpo sulla mia figliola!"

"Ma che stai dicendo? Direi l'esatto contrario! E poi ti devo ricordare che sono felicemente sposata?"

"Ah con quell'indiano!"

"Quell'indiano come lo chiami tu, ha un nome. E non parlare con quel tono di mio marito, per di più in casa sua!"

"Solo tu ti potevi prendere un indiano. Pensa se non avessi avuto tanta fretta di accasarti con lui, ora saresti potuta diventare la moglie di un mega manager e andare a vivere in California!"

"Mamma! Ma come osi dire una cosa del genere? Io non ho bisogno di un mega manager e nemmeno della California! Io ho un marito stupendo! E ti dirò di più se avessi saputo scegliere meglio anche tu e ti fossi sposata con un uomo come Amanbir, ora forse non ti ritroveresti sola e con il bisogno di criticare tanto il prossimo!"