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Domani è un altro giorno - Parte 2

Mi ha fatto un regalo? Davvero, mi ha fatto un regalo? Ma perché mi ha fatto un regalo?

Forse dovrei solo andare dritta da lui e riportargli il pacchettino e dirgli che non lo posso accettare. Devo fargli capire senza lasciargli dubbi che non sono il tipo da accettare regali da sconosciuti. Ma per chi mi ha preso? Ok forse sto esagerando. Forse in America è normale per un capo fare regali ai propri dipendenti, in fondo anche qui a Natale si usa regalare il panettone. Forse voleva solo essere carino nel soddisfare un desiderio di una sua impiegata. Non dovrei dargli troppo peso, in fondo mi ha solo regalato delle bustine di camomilla in un bellissimo cofanetto di legno intarsiato.

Ok ora basta pensare, devo andare avanti col programma "IMPIEGATA PERFETTA".

2. Prendere l'iniziativa nel crearsi il lavoro.

Benissimo. Oggi farò una cosa che non faccio da mesi. Metterò ordine tra le mie carte. Così forse smetterò di sentirmi seduta tra i grattacieli di New York. Inizio con la prima pigna di fogli e dopo dieci minuti di scartare e catalogare, mi scoppia la testa. Decido che è il momento di provare il mio nuovo bollitore. Vado contenta a recuperare un bicchiere di carta alle macchinette. Mi sento allegra come una scolaretta che parte per una gita, fino a quando una voce distrugge la mia spensieratezza:

"Hello Jessica"

Ma come ho fatto a non pensare che se me ne andavo in giro, il rischio di incontrarlo di nuovo era decisamente alto?

"Buongiorno Mister Parish, so che lei preferisce Jack, ma mi sentirei più a mio agio a chiamarla Mister Parish e a darle del lei, se non le dispiace" - dico tutto d'un fiato, quasi avessi paura di essere interrotta.

"No problem. Mi sembri allegra questa mattina. Cosa ti rende tanto contenta?"

Forse sta alludendo al suo regalo. E' il momento giusto per dirgli cosa penso. No. Non ce la faccio.

"Ehm diciamo che fare due passi mi porta sempre l'allegria. Non sono molto una tipa da ufficio. Preferisco muovermi" - ma cosa sto dicendo? Già che c'ero potevo dirgli che odio lavorare qui. Stupida me.

"Nemmeno io sono tipo da ufficio. Devo fare delle commissioni questa mattina e mi sarebbe molto utile avere un'assistente. Non me la cavo troppo bene con l'italiano. Mi potresti aiutare?"

"Ma io veramente, ho del lavoro da finire. Ci sono delle consegne da rispettare. Il dott. Guatelli potrebbe avere bisogno di me"

"Don't worry" e mentre lo dice vedo che digita un numero sul suo cordless.

"Hello, Mister Guatelli, this is Jack. Ho bisogno di un'assistente per fare delle commissioni in città. Ha nulla in contrario se porto con me la signora che segue le vendite?" - la signora che segue le vendite? E questo sarebbe il suo tentativo di non destare sospetti? Ci vorrà ben altro per fermare le voci dopo che ci vedranno uscire di qui insieme.

Non sento la risposta, ma conoscendo Guatelli non ribatterebbe mai a un volere del vice mega manager.

Profondamente imbarazzata gli chiedo di darmi un attimo per andare a prendere le mie cose e passare dal bagno prima di uscire.

"Don't worry. Ti aspetto all'ingresso".

Ok non c'è bisogno di andare in panico. Sto solo accompagnando il super mega manager, che forse ha un debole per me, a fare delle commissioni. Cosa potrebbe mai accadere?

La mia lingua si è paralizzata. Non apro bocca per tutto il tragitto.
Forse stanco di tanto silenzio, dal nulla mi dice:

"Jessica, ti chiedo scusa se per colpa mia resterai indietro coi tuoi lavori. Avevo bisogno di una persona che si sapesse muovere in città e mi potesse aiutare con l'italiano. Sai le espressioni tecniche faccio ancora fatica a capirle"

"Si figuri. Se posso esserle utile lo faccio volentieri"

"Hai già provato il bollitore?"

"Lo stavo per provare, ma poi..."

"Oh sorry!"

"Non si preoccupi. Grazie comunque. Anche per la camomilla. E il cofanetto...è bellissimo"

"My pleasure, Jessica. Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Appena l'ho visto, mi sei venuta in mente tu. Particolare e raffinato"

Particolare e raffinata, è così che mi vede? Il mutismo mi riassale. Il silenzio stavolta è interrotto dal trillo del telefono. E' il telefono di Jack:

"Hello honey....yes honey. I miss you too. Love you too. Take care"

Poi rivolto a me: "Scusa. My wife".


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