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Capitolo 9) Di simpatia ha preso tutto dal padre

Premetto che essendo cresciuta in città, da sola, ho metodo diverso di approccio con le persone, che consiste semplicemente di aspettare le mosse altrui, prima di dire o fare qualcosa nei loro confronti. Gioco buon viso a cattivo gioco, ma ora ho capito da chi ha preso di carattere lo sbirro.
"Se vuole restare in questa casa, si scordi di fare la turista, qui tutti lavoriamo quindi si deve dare da fare."
Di simpatia, ha preso tutto da suo padre, e sono sempre più convinta che Ashley sia stata adottata. Dopo una cena, davvero ottima, perché posso dire di avere sempre mangiato cibi precotti o di asporto, si era presentato il padre, Bob Evans, alla mia porta, dandomi la lieta notizia che, oltre ad essere una fuggitiva da un criminale internazionale che gradirebbe con molto piacere la mia morte, debba fare anche la contadina in questo posto sperduto.
Ditemi di riparare televisioni, computer o qualsiasi altro apparecchio elettronico, ma la contadina, sono negata in tutto al di fuori dell'informatica.
Detto ciò, questo comporterebbe che io mi alzi presto al mattino... Ridete pure, se non l'avete capita era una battuta.
Ignoro la sveglia, il gallo che canta, e il nitrire dei cavalli, se sono stanca dimenticatemi di me,non riuscirete a svegliarmi nemmeno se una bomba cadesse dietro l'angolo, ma qualcuno la pensa diversamente.
"Ehy vampitina, il nonno mi ha mandato a svegliarti."
Continua a far finta di dormire Nat, il moccioso si stancherà prima o poi.
"Svegliati,e dai, mi farai fare tardi a scuola."
"Sparisci."
Sento i suoi passi allontanarsi e tiro un sospiro di sollievo, ma canto vittoria troppo presto.
Dell'acqua fredda mi arriva dritta in faccia e con il cuore a mille, salto fuori dal letto, spostando i lunghi capelli bagnati da davanti al viso, per osservare il piccoletto con una bacinella vuota in mano.
"Bene, sei sveglia, ora vai dal nonno."
"Io.ti.ammazzo."
Getta la bacinella per terra e inizia a correre, inseguita da me, con addosso solo una maglietta lunga fino a sotto al bacino, bagnata dalla spalle al petto.
Salta gli scalini a due a due,ma per quanto bassa io possa essere, riesco a raggiungerlo e a prenderlo per poi metterlo a testa in giù.
"Ahahahah mettimi giù!"
"Ridi?Ora ti faccio passare io la voglia di ridere"
Continuo a scuoterlo, fino a quando la porta non si apre ed entra Ashley, che osserva la scena confusa, fino a quando nota i capelli e la maglietta bagnati.
"Tim, non hai svegliato la nostra ospite in malo modo vero?"
"No mamma, ma il nonno ha detto di usare qualsiasi metodo."
Credo che sia ufficiale il mio odio verso i maschi della famiglia Evans no?
Lascio andare il piccoletto e sbuffo, prima di legare i capelli appiccicati alla fronte, in una coda alta.
Ashley ride, mentre io vorrei davvero suicidarmi.
"Perdona mio figlio, ha preso tutto dallo zio."
"L'ho notato, ma la prossima volta giuro che lo strozzo."
"Dai, non prendertela, hai fatto colazione?"
"No, non ne ho avuto il tempo."
Fulmino ancora una volta il marmocchio che ridendo si nasconde dietro le gambe della madre.
"Allora preparati, purtroppo mio padre è il re dei testoni e non ti darà pace fino a quando non lo raggiungerai."
"Che bella notizia, ho due mastini al prezzo di uno."
L'ultima frase la sussurro a bassa voce, prima di tornare in camera per darmi una sistemata.
Rispetto a New York il clima nel Montana è più afoso, e per quanto freddolosa possa essere, indosso dei pantaloncini corti, con una canotta e una camicia avvolta invita, la indosserò se l'aria dovesse rinfrescarsi. Lascio i capelli bagnati e passo la matita sotto all'occhio e dentro, dopo aver messo uno strato leggere di cipria, per coprire le occhiaie dal poco sonno.
Quando scendo il moccioso si sta deliziando con dei puncake fatti dalla sua mammina, e mentre quest'ultima è di spalle lo minaccio di morte, prima di accomodarmi e mettere anch'io qualcosa sotto ai denti.
"Sei ancora arrabbiata con me vampitina?"
"Si, e poi cos'è questa vampitina?"
"Hai detto che eri un vampiro e una fata, ho unito le due parole."
"Chiamami Nat, altrimenti sembra che tu sbagli a dire svampita."
Sorride e mangia tutto il cibo nel piatto velocemente, prima di schizzare fuori, mentre io gradirei tanto tornare in quel comodo letto.
"Perdonarlo ancora, credo che abbia un debole per te."
Bel modo di dimostrarlo, si usa così da queste parti?
"Non va molto d'accordo con gli altri bambini e credo che veda in te una compagna di giochi."
"Solo perché madre natura mi ha fatto formato tascabile?"
La faccio ridere, ma che ci possiamo fare, c'è chi è alto e chi è basso, e poi i nani sono più furbi e sgusciano via facilmente, quindi amo la mia altezza.
A differenza mia la sorella dello sbirro è alta qualche centimetro in più, ma con le forme passo in vantaggio io.
"Io porto Tim a scuola, buona fortuna con mio padre."
Mi servirebbe un miracolo piuttosto, ma non essendo credente non credo proprio che avverrà. Poso il piatto nella lavastoviglie e con l'umore di un bradipo esco fuori, cercando quel signore tanto simpatico , ma la tenuta è grande e sinceramente io non ho fretta.
Faccio un giro tra gli steccati dove alcuni ragazzi cercano di domare dei cavalli, e nel fienile,fino a quando non trovo Bob Evans intento a prendersi cura di una mucca.
"Sei in ritardo."
"Non ha detto a che ora dovessi iniziare."
"Presto."
"Per me presto significa a mezzogiorno."
Mi fulmina con lo sguardo, e mi sembra di aver già visto questa scena.
"Ragazzina qui non siamo in un albergo e se non dai una mano, puoi anche andartene ."
"Nathalie, Nat è ancora più facile da ricordare, possibile che lei e suo figlio soffrite di amnesia?"
Un'altra occhiataccia, ma davvero sto iniziando ad odiare quel fastidioso nomignolo.
Evita di rispondermi e mi passa accanto e credo che voglia che io lo segua. Ormai ho capito che con queste due teste calde devo andare ad interpretazione personale.
"Per oggi dovrai spostare quelle balle di fieno dentro al fienile, e quando hai finito prenderai le uova dal pollaio, se avanzerà del tempo troverò qualcos'altro da farti fare."
"Che pensiero carino da parte sua."
"Rag...Nathalie,non sto scherzando."
"Credo di averlo intuito da me, ma vengo dalla città, e il massimo dell'attività fisica che svolgevo a New York, riguarda principalmente le dita."
"Qui non serve essere bravi con i computer, serve forza lavoro, altrimenti sai già come la penso."
La pensa come un troglodita dell'età della pietra, a mio parere, ma evitiamo di dirglielo o potrebbe prenderlo come ad un complimento.

*** Derek ***

Taglio un altro tronco con l'accetta, prima di prendermi una pausa per bere dell'acqua. Gli anni passano, ma le vecchie abitudini restano, e dopo essermi svegliato presto avevo iniziato a lavorare come in passato.
La vita a Shelby sembrava essere rimasta immutata, mentre quello che avevo deciso di rompere questa bolla ero stato io, quando comunicai a mio padre la decisione di diventare un poliziotto, a New York.
I suoi piani prevedevano che io ereditassi la casa e la tenuta e che continuassi ad occuparmene insieme a mia sorella, ma per quanto amassi la mia terra, mi sentivo inutile e volevo fare qualcosa per rimediare.
Ora a distanza di tanti anni da quel giorno, per le feste cercavo di tornare, litigavo con mio padre e poi ripartivo. Stavolta era diverso, la sosta a casa sarebbe potuta durare anche mesi e avrei fatto bene ad andare d'accordo con quel mulo.
Riprendo a tagliare la legna,fino a quando non sento la voce della ragazzina. Sollevo lo sguardo ela trovo intento a parlare con mio padre. Se per lei io ero insopportabile, credo che abbia trovato qualcuno che lo è di più, ma non sembra essere irritata, anzi, continua a provocarlo fregandosene dei suoi ordini.
Quando si allontana per andare alle balle di fieno, tenta di sollevarne una, ma rinuncia e la strascina fino al fienile, per poi rivolgersi ad alcuni ragazzi assunti da mio padre.
Osservo la scena poggiato allo steccato e quegli allocchi si sono lasciati abbindolare dal suo falso sorriso e stanno facendo il lavoro al suo posto, mentre lei si allontana.
Pianto l'accetta per terra e decido di seguirla, senza rendere nota la mia presenza.
Gironzola per un po' dappertutto, prima di entrare nel vecchio deposito, dove mio padre conserva oggetti rotti o semplicemente reputati inutili da parte sua.
Traffica tra vecchi rottami e scatoloni pieni di polvere, prima di esultare ed uscire con alcune schede madri, fili e pannelli di metallo.
"Si può sapere che stai facendo?"
"Sopravvivo e mi servivi proprio tu sbirro, avete una saldatrice vero?"
"Cosa ti fa credere che riceverai il mio aiuto?"
"Andiamo, in fondo, molto in fondo, credo di starti simpatica e poi sei stato tu a portarmi a Smallville, quindi sto cercando di adattarmi."
"Facendo fare ad altri il tuo lavoro?"
"Non sono portata per la brutale violenza e stare con gli animali, a parte te , senza offesa."
"Cosa devi fare?"
"Segreto."
"Bene, allora chiedi aiuto a qualcun altro, come per il fieno"
Sbuffa e mentre sto per andarmene, mi afferra per la maglietta, trattenendomi. Quando mi volto sembra quasi che stia tentando di addolcirmi.
"Ti prego , prometto che poi cercherò di diventare una perfetta Heidi, ma potresti aiutarmi solo per stavolta? Giuro che non ti disturberò più e di far finta che non esisti."
Resto a fissarla per diversi minuti, sembra che stia dicendo la verità, ma è abile a mentire e non posso fidarmi. Sto per darle la mia risposta, quando veniamo interrotti da una voce che mi chiama.
Ci voltiamo e vedo una ragazza correre verso di me, per poi fermarsi una volta vicina e sorridermi. Credo di conoscerla, ma il nome mi sfugge.
"Allora le voci che dicevano che eri tornato erano vere."
"Si, ma scusami non ricordo il tuo nome."
"Eppure prima che partissi credevo che ti piacesse mormorarlo mentre.... Oh non sei solo.Comunque sono Tyna, abbiamo fatto la scuola insieme, e anche altro."
Ah, ora credo di ricordare, ma devo dire che il tempo è stato generoso con lei, ha maturato le sue forme e si prende cura della sua pelle, quando da ragazzina era passabile per i miei standard. Siamo stati insieme, ma credo che le ragazze di qui pensino tutte che siano state miei fidanzate , quando in realtà ero un ragazzo nel periodo in cui pensava solo a fare sesso.
"Sento un odore strano, o, saranno i tuoi feromoni. Vi lascio da soli, sembrate essere così affiatati che non voglio rovinare il momento stile incontro "Via col vento"."
Guardo la ragazzina allontanarsi, e penso che faccio bene a continuarla a chiamare così, sembra che si sia rimasta male ad essere stata ignorata, ma tornando a guardare Tyna, credo che il mio soggiorno a casa, sarà più lieve se passerò le notti a ricostruire delle vecchie "amicizie".

Scusate il ritardo ma mi ero intanata in camera a vedere anime 😂😂😂
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Manu

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