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Capitolo 5) Tesoro, i nostri giochi perversi facciamoli a casa

A mio modesto parere, un pulmino della chiesa, con viaggio incluso verso Lourdes, è più movimentato, rispetto alla mia fuga con lo sbirro.
Non parlava peggio di un monaco buddista, e a parte la musica, nell'abitacolo della macchina non volava una mosca.
Mi stavo annoiando tremendamente, ma dato che lo sbirro voleva mantenere la meta segreta, mi era impossibile regolarmi con la batteria del telefono.
L'unica cosa che mi restava da fare era mangiare le mie scorte di cibo, penso proprio che finiranno ben presto. Stavo vivendo una situazione di merda, e ancora rimpiangevo il fatto di questa dannata scelta giusta.
Sbuffo,diverse volte, notando come la mano di Derek Evans iniziasse a stringersi contro al volante.
Peccato per lui, io ero un tipetto molto dispettoso e odiavo restare in silenzio, l'ho sempre odiato sin da bambina, non preannunciava niente di buono per me.
"Vuoi davvero continuare questo viaggio in assoluto silenzio?"
"Tu non stavi dormendo poco fa?"
"Non amo particolarmente dormire, la notte faccio altro" Lascio la frase apposta a metà, cercando di divertirmi un po', ne ho bisogno o potrei commettere qualche pazzia.
"Immagino" Mi volto verso di lui sorridendo in modo malizioso.
"Cosa?"Anche lui mi guarda, mantenendo sempre quello sguardo freddo nei miei confronti. Che muso lungo.
"Evita con me ragazzina, ho gusti diversi in fatto di donne"
"Ahahah,fammi indovinare. Deve essere alta come ad una giraffa, imbottita avanti e dietro e essere meno intelligente di un lombrico." Scuote la testa, ma ho come la sensazione di averci preso in pieno, gli uomini sono un libro aperto, nella vita vogliono solo una cosa.
"E poi, evita di chiamarmi ragazzina." Alza l'angolo delle labbra, se trova tutto questo divertente si sbaglia di grosso, non sarò un ammasso di muscoli come lui, ma scommetto che riuscirei a farlo male lo stesso.
"Faccio quello che mi pare, ragazzina."
"Ancora mi domanda come tu possa essere entrato in polizia, sbirro. Da come ti comporti hai tutte le qualità per far parte del lato oscuro. Provo a sparare una stronzata, da ragazzino eri il classico ribelle combina guai che poi ha avuto un illuminazione, e ti sei ritrovato in accademia."
"Ti sbagli , ho sempre voluto entrare in polizia, solo che rispetto ad altri ho metodi diversi."
"Restare in silenzio con il testimone dalle uova d'oro rientra tra questi?"
"Meno so di te e meno mi impietosirò quando ti metterò le manette"
Oh, abbiamo un comico tra noi,con uno spiccato senso dell'umorismo.
"Ti dirò invece come andrà, io se resterò in vita, faro in modo di incastrare Lopez per sempre e poi una volta fuori dal tribunale ti farò ciao ciao, con la manina, e sparirò dalla tua visuale peggio di Udinì." Mi guarda con uno sguardo di sufficienza, mentre gli regalo un bel sorriso sincero.Nessuno mi ha preso in otto anni della mia carriera, di certo lui non avrà un vantaggio rispetto agli altri.
Resta in silenzio e vorrei davvero urlargli contro per farlo parlare, ma quando noto che mette la freccia, verso ad una stazione di servizio mi sento molto meglio.
Ho bisogno di andare in bagno,rinfrescarmi e comprare altro cibo e possibilmente di cambiare sbirro , anche se l'ultima è molto improbabile che accada.
Parcheggia e quando sto per scendere, prende il mio polso e rapidamente mi ammanetta al volante.
"Stai scherzando spero? Perché non è divertente."
"Io sono un poliziotto, tu una criminale e testimone, non mi fido."
"Problemi tuoi , ora levamele, mi irritano la pelle."
"Problemi tuoi , starai qui fin quando non tornerò."
"Evans!" Esce ignorando le mie urla, e la voglia di prenderlo a calci aumenta sempre di più.
Guardo le manette e impreco mentalmente, la pelle sotto di esse si sta già arrossando.
Se quel bastardo crede che me ne starò buona ad aspettarlo come un cane, si sbaglia di grosso.
Prendo una delle spille che rattoppano il mio pantalone e mi metto al lavoro.
Prima di fare l'hacker ero pur sempre una ladruncola, e trucchetti del genere servono se devi aprire valigie con la combinazione.
Ascolto attentamente i rumori,prima di sentire uno scatto che è musica per le mie orecchie.
Soffio sulla pelle arrossata e sospiro, Evans dopo questa, rientrerà di sicuro nella mia lista nera .
Apro anche l'altra ed esco dalla macchina, guardandomi intorno.
Il sole è alto nel cielo ormai,e inizia a fare caldo. Levo la felpa e il cappello, restando con una maglietta a maniche corte che lascia la pancia scoperta, e mostra alcuni dei miei tatuaggi. Sono un appassionata di quest'ultimi e ognuno di loro per me ha un significato.

Sistemo i capelli e vado verso la porta d'ingresso.
Dentro alla stazione ci sono diverse famiglie che mangiano un pasto o comprano souvenir inutili,ma il mio sguardo intercetta subito un certo spilungone intento a flirtare con la ragazza alla cassa.
Alzo gli occhi al cielo e un'idea crudele si fa largo in me. Sfoggio il mio miglior sorriso e cammino verso di lui.
Probabilmente nota la mia figura camminare nella sua direzione, perché si volta verso di me e finalmente riesco a vedergli un espressione diversa, da quella imbronciata che ha tenuto fin'ora.
Vuole dire qualcosa, ma glielo impedisco, sbattendogli le manette sul petto.
"Tesoro, i nostri giochi perversi facciamoli a casa, so che hai sempre voglia di me, ma devi fare il bravo o potrei punirti."
"Che cosa?"
Gli faccio l'occhiolino e guardo il volto della cassiera, sconvolto, che evita il mio sguardo, colta in fragrante che dire.
Mi allontano verso i bagni,mentre le persone non smettono di fissarmi.
Non hanno mai visto dei tatuaggi? Scommetto che anche i loro figli li hanno, ma si vergognano di deludere mamma e papà.
Apro la porta dei bagni e diverse donne si voltano nella mia direzione, luogo affollato mi dicono.
"Le stavo dicendo, io e la mia famiglia stiamo andando a Chicago in camper, viaggiare è sempre stata la nostra passione."
Uccidetemi. Entro in un gabinetto libero e svuoto la mia vescica, mentre quelle due continuano a parlare.
"Noi invece stiamo andando a trovare dei parenti a Clevaland."
Mmh, interessante, io anche vorrei conversare come loro, ma, ehy, lo sbirro non vuole dirmi niente e continua a fare il musone misterioso.
Esco per lavarmi le mani e sciacquare il polso, ora mi resterà il segno per diverse ore. Bella sfiga la mia, di essere allergica al ferro.
Alzo lo sguardo per specchiarmi e becco le due intente a farmi la radiografia.
Le ignoro e asciugo le mani per poi uscire, possono pensare quello che vogliono, dopo tutto quello che ho passato del giudizio degli altri me ne sbatto.
Esco, trovandomi però una armadio ad attendermi e sembra leggermente incazzato.

***Derek ***

"Come hai fatto?" Avevo intenzione di prendermi una pausa dal sentirla parlare e poi me la sono ritrovata di fronte, con un sorriso sfacciato, con l'unico scopo dimettere a disagio la cassiera. "Trucchi del mestiere. Ho fame, vado a comprare qualcosa"
La afferro per il polso,bloccandola, quando la mia attenzione viene catturata da un segno rosso circolare.
"Non stavi mentendo."
"Gran bella scoperta, quello che dico è per il 90% vero Evans."
"E il 10 che mi preoccupa."
"Che divertimento ci sarebbe se ti dicessi io cosa è falso e cosa è vero ?"
"Per te tutto questo è un gioco?"
Tira via il polso, massaggiandoselo, non mi ero reso conto di aver aumentato la presa e lei sembra essere molto fragile.
"La vita intera è un gioco Evans." Con uno sguardo di chi sa cosa sta dicendo si allontana, lasciandomi immobile al mio posto.
Dovevo mantenere la guardia alta con lei, ma vedendola ora, senza quei vestiti larghi per lei, dava l'aria di essere un'altra ragazza. Il seno prosperoso, la vita piccola, e i tatuaggi che ornavano la sua pelle erano più colorati rispetto ai miei.
Si muoveva lenta tra gli scaffali e ignorava il mondo intorno a sé.
Ma a che diavolo stavo pensando ?! Era un hacker e stava con Lopez, questo doveva bastare per farmela odiare.
"Hai finito?"
"Quasi, tu non ti compri niente? Guarda che non divido il mio cibo con te."
"Sto apposto così, piuttosto,mangi così tanto perché sei un ex fumatrice?"
Schiocca la lingua sotto al palato e inclina la testa indietro per incrociare lo sguardo con il mio.
"Ottima intuizione sbirro, ma ogni tanto fumo in occasioni speciali."
"Sarebbero?" Torna a darmi le spalle e si avvia verso la cassa, non prima di girare il capo per guardarmi da sopra la spalla.
"Fai le tue indagini, vediamo cos'altro riesci a scoprire su di me"
Continua a provocarmi,ma non capisco quale sia il suo reale obiettivo, anche se sembra che si diverta nel farlo.
Nel corso della mia carriera avevo avuto a che fare con ogni specie di criminale, ma lei mi destabilizzava. Poteva avere un'aria innocente, ma sarebbe stata in grado di pugnalarti alle spalle e darti una carezza nello stesso momento .
Avevo detto di non volere sapere niente sul suo conto, ma il mio istinto da poliziotto voleva sapere come una come lei, potesse essere finita a lavorare per Lopez.
Non me a contava giusta, questo pentimento sotto processo. I miei pensieri erano un gran casino, e la ragazzina non aiutava a metterli in ordine.
Tornati in macchina si era messa di nuovo a mangiare, evitando di sporcarmi l'auto.
Sembrava quasi che si stesse godendo una gita fuori casa, invece di essere una a cui danno la caccia.
Se volevo farla parlare dovevo metterla a suo agio, guadagnandomi la sua fiducia, ma rapportarmi con le persone non era mai stato il mio forte, perfino la mia ex moglie diceva che non comunicavo abbastanza.
"Il capitano Morgan mi ha riferito che tu abbia chiamato la polizia e organizzato l'arresto di Lopez, è vero?"
"Ha importanza?"
"Si, eri dalla sua parte, lavoravi per lui."
"Mi è stato affidato un lavoro e l'ho fatto, non mi informo sul mittente."
"Certo,come no." Quando mi giro per continuare a parlare i suoi occhi sono puntati su di me, e quelle gemme celesti sembrano fredde e distaccate, ma è solo un attimo,prima che torni la mocciosa di sempre.
"Nel mio settore basta che il conto in banca aumenti, è sempre stata una mia filosofia non conoscere i mandanti, ma uno dei suoi uomini mi ha minacciata facendo il nome di Marcus Lopez, e mi sono chiamata fuori ."
Sembra essere sincera , ma non la conosco abbastanza bene da potermi fidare delle sue parole. "Tutto qui?"
"Credi che Lopez mi avrebbe lasciato vivere dopo aver rifiutato un suo lavoro?"
"No"Inclina di nuovo il sedile e sdraiandosi la sua maglietta risale più su, mostrandomi un altro tatuaggio sotto ai seni.
"Pensa che è venuto persino di persona per convincermi."
"Immagino la somma che ti abbia offerto."
"Soldi come i suoi li rifiuto volentieri."
"E come mai? Non faceva fruttare il tuo conto in banca?"
Si alza e mi guarda dritta negli occhi , senza mostrare cenno di esitazione.
"Sarò quel che sono, ma le mie mani non sono sporche del sangue di nessuno,e questo vale anche per i miei soldi. Sei libero di crederci o meno."
Torna a sdraiarsi e io a guardare la strada.
Mi ha guardato negli occhi e stavolta posso dire con certezza che non ha mentito, questo spiegherebbe anche il perché di questa sua fuga, forse il lavoro che Lopez ha proposto a lei poteva farlo fare a qualcun altro e per questo l'ha fermato.
Sospiro e mi concentro sulla strada, manca ancora molto per arrivare a destinazione e spero di guidare il più possibile prima che cali la notte.

Mai mettere due galli nello stesso pollaio 😂 due teste calde non andranno mai d'accordo.
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Manu

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