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Capitolo 32) Pericolo in agguato

Potevo pensare a molte cose in questo momento, ma nella mia testa era come se non ci fosse altro che lei, mentre mi guardava con gli occhi lucidi dal desiderio, le guancia rosse per la nuotata fatta per arrivare a riva, e le labbra schiuse a causa del fiatone.
Non potevo aspettare che si riprendesse dall'orgasmo che le avevo regalato e l'avevo sforzata a nuotare velocemente e si nascondersi dietro ad una roccia abbastanza grande, e adesso era alla mia mercé,con il petto nudo che si muoveva ritmicamente, pronta ad accogliermi.
"S-Smettila di fissarmi in quel modo sbirro..."
"Quale modo?"
Mi avvicino di più, tanto da sfiorare le sue labbra con le mie, e cerca di costruire una frase senza balbettare. Prima ero certo che non avevo questo effetto su di lei, il primo giorno era spavalda sicura di sé, provocava con le sue battute, e ora...
"Come se fossi una maledetta bistecca, idiota."
"Mi offendi in un momento come questo ragazzina?"
"Ogni momento è ottimo per offenderti, sbirro."
Sfrontata come sempre, morderle il labbro inferiore, le aveva fatto scattare qualcosa, tanto da serrare le gambe e socchiudere le palpebre degli occhi.
"Per me invece, ogni momento è ottimo per scoparti, ragazzina."
Le afferro forte un seno,riuscendo a farle scappare un gemito, prima di allentare la presa e stuzzicare con il dito la punta del suo capezzolo che in poco tempo,diventa turgido al tatto.
Segno il contorno delle sue labbra gonfie con la lingua, facendola tremare quando sposto il tessuto del suo intimo fradicio e faccio entrare due dita,spingendole fino alla loro base, soffocando un altro gemito in un bacio passionale.
Si stringe intorno a me, e questo non fa che aumentare la mia erezione.
"P-potresti trattarmi meglio, Derek."
I suoi occhi sono socchiusi ed è a corto di fiato, ma comunque assume un'espressione supplicante, sia per l'ultima affermazione che per l'attesa di finire sotto alle mie mani .
"Non ragiono lucidamente quando sei nuda sotto di me."
Ride e, stavolta, la scossa la prende il mio cuore, tanto che il battito diventa assordante.
Allunga una mano verso di me,accarezzando il mio viso, passando un dito sulle mie labbra, mandando il mio cervello in standby. Il suo tocco è delicato, quasi impercettibile, ma non appena oscilla sulle mie dita per trovare la pace per le sue sofferenze, torno a dedicarmi a lei, stuzzicando il clitoride con il pollice, facendole trattenere il fiato più di una volta.
Tiro fuori le dita quando la sento contrarsi, lasciandole l'amaro in bocca, mentre lecco i suoi umori cercando di mantenere il controllo e trattarla come vuole lei.
Mi allontano a passo svelto, per recuperare il preservativo dalla tasca dei pantaloni facendolo scivolare lungo la mia lunghezza, trovandola, al mio ritorno, intenta a toccarsi il seno.
"Questo non mi aiuta a trattarti meglio, Nathalie."
Sorride e quando mi avvicino a lei allarga di più le gambe, per poi afferrarmi per il collo e baciarmi , mentre entro lentamente dentro di lei.
Potrebbe passare qualcuno, è vero, ma a meno che non voglia morire per aver interrotto tutto questo capirà la situazione e sparirà il più lontano possibile.

Stare con lei, era come affrontare una tempesta. Non sapevi quando ti avrebbe travolto, né come affrontarla.
Era diventata più arrendevole,dopo le mie precedenti attenzioni, ma restava sembra piccola rispetto alla mia erezione che ora era entrata completamente dentro di lei.Volevo godermi questo momento con più calma, ma non appena sollevò la gamba per arpionare il mio fianco e piantonare il suo tallone sul mio sedere, aveva fatto scattare qualcosa dentro di me. "Di più,voglio di più." Io di certo non ero qualcuno che le avrebbe negato questo piacere e affrontai la tempesta. Mi gettai su di lei, cercando di ricordarmi che non eravamo su un comodo materasso, ma su una riva. I nostri corpi non combaciavano, e vederla contraccambiare i miei movimenti per trovare piacere stava diventando un droga. Dovevano dosare il dare e l'avere, e stare attenti a come ci muovevamo uno contro l'altra per arrivare dove volevamo. Ci volle un po'' di fatica per riuscire a fare del sesso favoloso e questo lo rendeva ogni volta indimenticabile e piacevole, diverso da qualsiasi altra cosa. Continua a contorcersi sotto di me, a stringermi, mentre spingevo sempre con più forza, fino a sentire i testicoli contrarsi in una morsa potente di piacere e raccogliersi alla base della spina dorsale. Non sarei durato ancora molto e a giudicare dal suo viso arrossato, anche lei era il limite. "D-Derek" Cercava i miei occhi e appena i nostri sguardi si unirono, mi avvicinai per baciarla, nel momento in cui fremetti dentro di lei travolto dall'orgasmo seguita dalla ragazzina costretta a piantare le sue unghie nella mia carne per reggersi a me, mentre tremava soddisfatta.
"Nathalie..."
"Mmh?"
Sposto una ciocca di capelli che le era scivolata sul viso, prima di baciarla a stampo e poggiare la mia fronte contro la sua. Vorrei dirle come mi fa sentire, confuso,arrabbiato, geloso nei suoi confronti, in pace con me stesso, ma una parte di me mi frena quando sto per parlare e penso che ancora non sia il momento.
"Niente...Tutto bene?"
"A parte la schiena, credo di si."
Sorride ancora, e quel sorriso inizia davvero ad essere un pericolo per me.

***

Nathalie

Doveva starmi bene, la relazione con Derek, ma a volta mi ritrovavo a pensare di volere altro, ed era davvero strano per una come me, che aveva sempre evitato legami duraturi e impegnativi, e stare con lo sbirro era davvero molto impegnativo.
Poggio la testa contro il tavolo della cucina, esausta fisicamente e mentalmente, ma soprattutto fisicamente , dopo che la passione dello sbirro mi aveva travolta peggio di un'onda anomala.
Eravamo tornati a casa, sotto lo sguardo sospettoso di Ashley, ma purtroppo non ho avuto il tempo di parlargli, anzi, di accennargli della mia instabilità, che è dovuto uscire urgentemente per accompagnare Bob a fare una consegna di bestiame.
"Dannazione,così farò tardi."
"Qualche problema Ash?"
"Devo incontrare una classe di equitazione, ma Tim uscirà presto da scuola."
"Beh, se ti fidi, potrei andare a prenderlo io con Nero."
"Davvero?Mi saresti di grande aiuto."
"Nessun problema , avvisa la scuola però, non vorrei passare per una rapitrice di bambini."
"Non preoccuparti ci penso io."
Salgo in sella, e vado verso la scuola del marmocchio, guadagnandomi diverse occhiate torve lungo il percorso, ma il problema maggiore si presenta una volta arrivata a destinazione. Scendo da Nero per entrare nel cortile, quando sento una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando. Mi volto, guardandomi attorno, ma proprio non riesco a stare calma.
"Nat!"
Sposto la mia attenzione sul marmocchio, che saluta la maestra per venirmi incontro.
"Ehy microbo. Andata bene la scuola?"
"Abbastanza,abbiamo fatto un tema, ma non sono sicuro che sia andato bene."
"Tim..."
Un volta fuori dal cortile, dopo aver fatto salire il marmocchio sulla groppa di Nero, mi volto verso un uomo, che non sposta l'attenzione dal bambino.
"Lo conosci?"
"No."
Cammina verso di noi, e sento che il mio corpo mi stia avvertendo di un pericolo imminente.
"Come no, Timothy, non ti ricordi di me?"
"Scusi signore, il bambino dice di no, ora se non le dispiace dovremmo andare."
"Tu chi saresti?"
"Andiamo Nat, inizio ad avere paura..."
"Paura?Come, hai paura di tuo padre Tim?"
Cazzo...Ecco perché sentivo che il pericolo era dietro l'angolo, e ora? Che faccio?


Cambio di programma, ho iniziato con Derek a questo giro, in una versione sconcia, molto, tanto da farvi cancellare più volte il suo pensiero per la difficoltà trovata. 😂😂😂
Ritorno del padre modello di Tim, cosa accadrà adesso?
Commentate e votate 😂
Baci baci
Manu

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