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Capitolo 30) Imperfezione perfetta

Avete presente quella sensazione di essere consapevoli di star sognando? Quando senti che in realtà vivi in una sorta di deja-vu. Come spiegare, ero sicura di aver chiuso gli occhi nel letto di casa Evans, tra le braccia dell'uomo più lunatico che io avessi incontrato, e adesso, mi ritrovavo su una spiaggia, con una distesa infinita di blu davanti a me.
Il mare era calmo, mosso da quel leggero vento caldo che muoveva anche i miei capelli, non più bianchi, ma del loro colore naturale, un po' più chiari alle punte.
Mi guardo intorno, prima che i miei piedi si muovano da soli in una direzione sconosciuta da parte mia, ma conosciuta dal mio corpo.
L'acqua era fresca e mi veniva da sorridere, mentre in lontananza riuscivo a vedere una specie di chiosco con diverse persone intente a ballare sulle note di una musica latina, prima che il mio cuore ha sussulto, quando una voce familiare mi chiama da dietro.
Giro il capo, ma non riesco a vedere il volto della persona, accecata dal sole, prima che un suono insistente mi svegli.

Apro gli occhi appurando che avevo ragione.
Sono nel soffice letto, ancora avvolta dall'asciugamano, con i capelli ormai asciutti in modo naturale leggermente crespi alle punte.
Derek non è con me, e fuori è notte inoltrata.
Lego i capelli in una coda bassa e indosso un completo intimo e una maglietta lunga fino a sotto il fondoschiena, prima di avvertire un forte senso di fame martellare il mio stomaco.
Sarei tentata di ignorarlo, e fumare un'altra sigaretta, ma così facendo il vizio potrebbe tornare, e non intento andare contro la promessa che ho fatto con me stessa, quindi, sono costretta scendere al piano di sotto, sperando che Ashley abbia conservato qualcosa in frigo.
Cerco di non fare rumore, preferendo non indossare le ciabatte, e una volta passata di fronte alle loro stanze, sospiro, potendo aumentare l'andatura della camminata e una volta arrivata alla mia destinazione, esulto mentalmente, trovando un'insalata di patate.
Prendo una forchetta e mi siedo sul ripiano della cucina, gustandomela con una bottiglia di birra a tenermi compagnia, mentre tento di organizzare i miei pensieri, che in questi giorni hanno fatto quel cazzo che volevano.
Sono nella merda, questo mi sembra ovvio, per più motivi.
In primo piano, mi vogliono morta. Giustamente ho fatto incazzare la persona sbagliata, anche se questo è partito a causa sua, come ho detto, sono molto vendicativa.
In secondo, ma non per importanza, il mio rapporto con lo sbirro è peggio di un cubo di Rubik. Quando pensi di aver trovato la soluzione... Boom! E ti ritrovi più incasinato di prima.
Pensavo che una volta fatto sesso quella tensione tra noi si sarebbe alleviata, ma al contrario era aumentata in modo esponenziale. Come se non bastasse il fatto che ora mi trattasse con più riguardo, poteva farmi illudere che ci fosse qualcosa di più, oltre ad una semplice attrazione fisica.
C'era da uscire pazzi, e già lo ero di mio, quindi potevo solo peggiorare ancora, continuando in questa relazione complicata, molto complicata.
"Tu non dormi mai."
Sussulto, rischiando di far cadere il contenitore con l'insalata di patate per terra, non appena realizzo che la persona dei miei pensieri tormentati si è materializzato di fronte a me.
"E tu ti diverti a farmi prendere infarti non è vero?"
"Che dire, ci provo almeno ."
"Molto simpatico, davvero vorrei ridere, ma proprio non ci riesco."
Accenna ad un sorriso e si fa più vicino, mentre mi sistemo sul bancone, evidentemente colta da un improvviso senso di imbarazzo, come se mi avesse colta sulla scena di un crimine, restando nei nostri ruoli.
"Ti senti meglio?"
Si poggia contro il ripiano opposto a me, e incrocia le braccia al petto, mettendo in evidenza tatuaggi e muscoli, soprattutto i muscoli.
"Ti preoccupi per me?"
"Beh, se mi rispondi a tono, deduco che tu ti sia ripresa."
"Chi lo sa..."
Prendo l'ultimo boccone, e chiudo il contenitore, poggiandolo sul tavolo, indecisa se scendere  eposarlo prima di correre nella mia stanza, ma non lo faccio.
"Comunque, grazie."
"Di cosa?"
"Secondo te? Per avermi vista nuda?"
"Allora dovrei ringraziare io a te, in quel caso."
"Idiota, volevo essere carina per una volta, ma hai rovinato tutto."
"Non ti ci vedo a fare la carina con me."
"Sempre più simpatico. Allora grazie di esserti prestato come antistress, o sostituto cuscino per piangere, così ti garba di più sbirro?"
"Si, sei più tu e il tuo carattere di merda."
"Ora potrei seriamente perdere la testa per te, troppo dolce."
Rido, ma con due falcate, mi raggiunge e poggia le mani vicino alle mie gambe, facendosi pericolosamente vicino, tanto da riuscire a vedere di nuovo quella scintilla da predatore negli occhi. Improvvisamente sento che la temperatura sta aumentando, e devo dire ad Ashley di installare un dannato condizionatore.
"Cosa stiamo facendo Derek ?"
"Non lo so, dimmelo tu."
"Non si risponde ad una domanda con una doma..."
Le sue labbra premono sulle mie,facendo cadere tutto il discorso mentale che mi ero fatta dieci minuti fa.
"E se non ne parlassimo? Lasciamo le cose come stanno Nathalie."
Confusa come non mai, mi sembra di recepire il messaggio che a lui piaccia questa situazione creata tra noi, ma allo stesso tempo non vuole altro, o più probabilmente nemmeno lui ancora sa cosa dirmi.
"Ti va bene?"
Ritorno alla realtà e trovo il suo sguardo, quasi speranzoso, fissarmi. Annuisco e tira un sospiro di sollievo, prima di accarezzare il mio viso per poi riprendere da dove si era interrotto.
Lo so, probabilmente questa è la mia ennesima scelta sbagliata, ma ormai, non le conto più.

***
Derek

Credo che per la prima volta,dopo molto tempo, io abbia paura.
Non di Lopez e dei suoi collaboratori, ma di una ragazza, alta poco più del metro e cinquanta, che arriva al mio petto e che irrita il mio sistema nervoso come mai nessuno.
Le differenze fisiche tra noi sono più che evidenti, ma quello che scatena questo senso di paura, altro non è la possibilità che si allontani da me.
Amore? Non lo so, ne ho passate tante e forse in vita mia non mi ero mai innamorato, per tanto,ancora non voglio dare un nome a tutto questo, ma nemmeno voglio che lei scatti sulla difensiva.
Se me l'avessero detto un mese fa che mi sarei trovato in questa situazione, probabilmente mi sarei messo a ridere, dicendo che era impossibile per me.
Ho pestato, ucciso e mandato in carcere numerosi criminali, mi ritrovo ad avere un matrimonio catastrofico alle spalle, e una ex moglie che non riesce a trovare un lavoro dato che ha questo coglione che la sostiene finanziariamente.Ho perso un amico, un fratello, il mio unico partner, evitando da quel giorno di essere messo in coppia con sbarbatelli appena usciti dall'Accademia di polizia o poliziotti il cui unico pensiero era mangiare ai posti di blocco.
Ho evitato di tornare a casa,alla mia terra, perché mi sentivo soffocare dal passato e da quel rapporto turbolento con mio padre, e adesso... sono stato preso in ostaggio.

Chiudo gli occhi, mentre la mani di Nathalie toccano il mio viso, passando più volte sulla barba ispida. Trema leggermente per un attimo, prima che passi al mio collo, e poi al mio petto prima di fermarsi e poggiare la fronte all'altezza del cuore.
"Stai piangendo?"
"No, solo che non so proprio cosa fare con te."
Potrei dirle che anche io mi trovo nella stessa situazione e di come manda in panne il mio cervello, ma mi limito ad accarezzarle la schiena e a prenderle il viso per baciarla.
Le mordo il labbro, la stringo di più a me, ma stasera so che non posso andare oltre.
"Che ne dici, se dormiamo?"
"Insieme?"
"Si, se tu non hai qualcun altro nascosto sotto al letto ad attenderti."
"Squallida battuta, davvero squallida sbirro."
"Le tue sono peggio ragazzina."
"Sei solo invidioso del mio senso dell'umorismo."
La spingo sul letto, facendole scappare un urlo strozzato, dato che il resto della casa dorme, e rido dell'espressione che fa, prima di sistemarmi anche io attirandola contro di me.
"Tu sei davvero ..."
"Simpatico? Altruista? Paziente? Attraente?"
"Io direi più stronzo, ma dipende dai punti di vista."
"I bambini a quest'ora dovrebbero dormire."
"Ripeto, sei uno stronzo."
Sghignazzo e la stringo al mio petto, e penso che questo è quello che voglio adesso .

Non ho fatto passare un mese stavolta 😂😂😂
Piccoli momenti di tranquillità per la nostra Nat, ma dureranno?
Ovviamente no, che ve lo dico a fare 😂😂😂
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Manu


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