Capitolo 3) Sono quella a cui devi parare il culo
Il suono della sveglia non era sembrato mai tanto fastidioso, quando passi una nottata a bere per dimenticare il risultato la mattina è un bel martello pneumatico che ti sfonda il cervello.
Appena mi alzo, vengo colto da un giramento di testa e avverto un orribile sapore in bocca.
Devo aver vomitato prima di andare a dormire.
Non ho più vent'anni, ma questa cosa non vuole proprio entrarmi intesta, basta che quando mi ritiro sono talmente sbronzo da dimenticarmi di disattivare la sveglia e questa volta lo ero.
Cerco di darmi una ripulita e dopo una fredda doccia, esco dal bagno con l'asciugamano intorno alla vita e accendo il telefono trovando diverse chiamate perse e due messaggi in segreteria telefonica.
Li avvio mentre mi vesto per andare a lavoro.
"Derek,ricordati di mandarmi l'assegno per il mantenimento, non vorrei dover tornare da te per averlo." La mia adorabile ex moglie, mi faceva venire la voglia di staccarmi le palle per tirarmele in testa. Ormai è tutta una questione di soldi per lei, mentre lo stronzo qui ha tentato di rimettere in sesto il nostro matrimonio, si divertiva con il vicino di casa. Peccato che adesso non sia più funzionante come una volta, dopo che lo pestato.
Me la sono cavata con una diffida nei suoi confronti, mentre lui tre settimane di ospedale, quella volta si che mi sono tolto un macigno dalla scarpa.
La mia ex, inoltre, non faceva che scaricarmi la colpa, dicendo che ero sempre assente, amavo il lavoro ecc, ecc...
Ripeteva le solite stronzate in continuazione.
Parte l'altro messaggio, mentre sistemo la pistola nella fondina, dopo aver messo la sicura.
"Evans, sono il capitano Morgan, spero che si ricordi di me quando collaborammo al caso dei Prescott. Ho bisogno che passi in centrale, ho un lavoro per te, è importante."
Guardo il telefono, con un sopracciglio alzato, cercando di fare mente locale per ricordarmi di questa donna, ma nulla, vuoto totale.
Probabilmente sarà per colpa della sbornia, ho bisogno di almeno cinque caffè per riprendermi.
Prendo le mie cose, uscendo dal mio appartamento, se si può chiamare tale, per raggiungere il bar sotto al palazzo.
Come sempre è pieno di mocciosi, odio l'orario di punta, ma ho i miei metodi per non fare la fila.
Faccio un cenno alla cassiera,donna avvenente di sessant'anni con un debole per me. Essere un uomo divorziato ha i suoi vantaggi.
"Ehy,c'eravamo prima noi." Mi volto e trovo due ragazzi che cercano di fare colpo sulle loro compagne,quando non mi arrivano nemmeno al petto.
"Non rompete le palle." Faccio per ignorarli, ma uno di loro tira la mia maglietta, facendomi leggermente incazzare.
"Solo perché sei più grosso credi di poter fare quello che vuoi?"
"Faccio quello che voglio perché sono un agente federale e se non vi levate dal cazzo vi ammanetto per oltraggio a pubblico ufficiale"
Sparo una cazzata, ma loro non sanno che ancora non ho preso servizio, quindi mollano l'osso e spariscono con la coda fra le gambe.
Ringrazio la cassiera e quando la caffeina entra in circolo mi sento molto meglio.
Dopo il sesto, riprendo il telefono in mano cercando il capitano Morgan in rete e quando vedo l'ultimo articolo che menziona il suo nome, sono totalmente sveglio.
"Il capitano Morgan ha guidato con successo l'arresto del noto criminale Marcus Lopez"
Lascio una banconota da venti dollari sul tavolino per scappare a prendere la mia auto, non c'è tempo da perdere.
***
Quando arrivo in centrale,qualcuno mi guarda stupito di vedermi lì, altri con odio, non sono mai stato il classico tipo di sbirro che socializza con la gente, ma un tempo avevo un compagno, eravamo usciti dall'accademia insieme e avevamo compiuto passi da gigante in poco tempo, diventando i migliori. Poi però ci venne affidato un caso complesso, Marcus Lopez , avevamo seguito una pista ed eravamo risaliti fino ad un indirizzo.
Bryan era entrato con una squadra, mentre io dovevo perlustrare il retro. Tempo di aprire la porta e siamo stati travolti dall'esplosione.
"Derek Evans , pensavamo che fossi morto." Ignoro quello stronzo di William, ma vuole proprio farmi perdere tempo. Taglia la mia strada e sorride come se lo avesse infilato in qualche culo, piuttosto che riceverlo.
"Non saluti più i vecchi amici?"
"Mai avuti, ora levati dal cazzo, ho del lavoro da fare."
"Lavoro dici ? Nella mia centrale? Non credo proprio, sparisci prima che ti cacci a calci nel culo."
"Libero di provarci, ma se ti fai male, non andare a piangere da papà."
Definirlo poliziotto è un parolone , si è guadagnato quella divisa solo per il cognome che porta, altrimenti potrebbe solo pulire i cessi nella metropolitana.
"Smettetela di fare i coglioni voi due, William, torni al suo lavoro, Evans nel mio ufficio."
Sorrido vittorioso, e mando a fanculo il coglione, prima di entrare nell'ufficio del capitano.
"Evans..."
"Mi dica che mi ha chiamato per dirmi che posso interrogare Lopez, a modo mio. Basterà tenere le telecamere spente per cinque minuti e avrete la vostra confessione."
"Evans, non ho mai approvato i suoi metodi e non inizierò a farlo adesso."
"Allora perché sono qui?!" Sbatto le mani sulla scrivania, provocando un gran frastuono.
"Si calmi , prima che perda la pazienza." Fa segno di sedermi e controvoglia lo faccio.
"Lei è qui perché abbiamo trovato un testimone prezioso, può fornirci le prove necessarie ad incastrare quel bastardo una volta per tutte."
"Io cosa centro? Quel lavoro non lo faccio da molto tempo."
"Non dica stronzate Evans, una volta che lo impari non lo dimentichi, lei era il migliore e l'unico di cui possa fidarmi. Sappiamo benissimo che Lopez ha un aiuto dall'interno."
Odiavo ammetterlo, ma il capitano aveva ragione, uno come lui non poteva far sparire le prove che lo inchiodavano senza un aiuto.
"Evans nessuno la sopporta, e credo che debba prendersi una vacanza dopo quello che le è accaduto"
"Sto benissimo"
"Stronzate. Glielo domanderò una volta sola, accetta questo incarico o devo affidarlo a qualcun altro?"
"A chi dovrei parere il culo questa volta, ad un avvocato, il medico, o al suo pizzaiolo di fiducia?"
"A me."
Una voce femminile attira la mia attenzione e non appena mi volto, il mio sguardo si incrocia con una mocciosa, dai capelli bianchi, vestita con un jeans e una felpa neri,che mi guarda incuriosita.
"E tu chi saresti?"
"Quella a cui devi parare il culo."
Come non detto, la mocciosa aveva la lingua lunga, ma cosa la collegava a Lopez per diventare un testimone tanto prezioso?
"Evans, questa ragazza è Butterfly , domani partirete, scelga lei la save zone, e non riferisca i dettagli ad anima viva, nemmeno alla sottoscritta"
Butterfly? Mi stavano prendendo per il culo? L'hacker era una ragazzina?
"So come fare il mio lavoro capitano, ma fare da baby sitter non rientra nelle mie mansioni."
Mi avvicino alla mocciosa che mi guarda fiera da tutta la sua nanezza, quanto poteva avere, sedici anni?
"Sbirro, spero che lei sia bravo come afferma il capitano, sa non vorrei ad essere io a salvarle la vita."
Sostiene il mio sguardo, stavolta incazzata, ma io affermo solo i fatti.
"Ragazzina non farmi incazzare"
"Questo lo consiglio io a lei."
"Ora basta voi due! Butterfly, le garantisco che con l'agente Evans non correrà alcun rischio"
Cammina verso il capitano, dopo avermi dato una spallata che non mi ha mosso di un millimetro, almeno ci ha provato.
"Se quell'ammasso tutto muscoli e niente cervello è il migliore, credo che possa fidarmi."
Irritante, peggio della mia ex moglie, e lei è una difficile da battere.
"Domani alle sei mi farò trovare alla stazione degli autobus"
"Giusto per chiarire, sono io che progetto la tua sicurezza ragazzina"
"Hai intenzione di venirmi a prendere sotto casa come ad un bravo fidanzatino sbirro?"
Nemmeno morto, ma c'era qualcosa che mi spingeva a ribattere su quello che diceva, io ero quello addestrato , lei il pacchetto.
"Evita bagagli pesanti, e cerca di non farti ammazzare prima"
"Sono sopravvissuta da sola per molto tempo, una notte in più non farà la differenza. Con permesso, credo che debba andare, prima che le telecamere della centrale mi riprendano."
Stringe la mano al capitano, e quando passa di fianco a me, mi lancia un'occhiata enigmatica per poi sorridere con superiorità, ma pensare che grazie a lei avremo finalmente potuto incastrare quel figlio di puttana di Lopez, mi dava la forza di mantenere un certo distacco, se lo facevo, era solo per vendicare Bryan e tutti gli altri innocenti che sono morti a causa sua.
Non sarebbe uscito di nuovo grazie ai soldi sporchi del sangue di quelle persone.
Ehehehe ed ecco il nostro principe azzurro 😂😂😂
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Manu
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