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Capitolo 28) Chiari messaggi minatori

Avete presente quei sogni erotici che a volte ci capita di fare? Quelli che celano le nostre fantasie da pervertite? Ecco, adesso posso dire di aver reso uno dei miei sogni realtà.
Vedere un uomo grande e grosso, intendo a muoversi tra i fornelli con un grembiule rosso, era davvero erotico. Avevo passati anni ad uscire con scapestrati e scoprire che lo sbirro, oltre ad un ottimo, come dire, cavallerizzo, era anche un bravo cuoco, lo rendeva davvero una calamita per me.
"Non fissarmi troppo ragazzina."
"Eh?Non stavo fissando."
"Certo,hai della bava qui."
Tenta di toccarmi ancora e mi allontano, sotto il suo sguardo divertito, strano ma vero, sapeva anche sorridermi.
"Quella è per colpa del profumino della carne."
"Farò finta di crederti, piuttosto apparecchia la tavola, tra poco sarà pronto."
Eseguo un perfetto saluto alla militare, e apro il cassetto vicino a lui, prendendo la tovaglia per apparecchiare.
"Dov'è che hai imparato a cucinare?"
"Mia madre, diceva che un uomo doveva essere in grado di cucinare per conquistare una donna a cena."
"Donna saggia."
"Perché?Ora che sai questo dettaglio ti sei innamorata di me?"
Silenzioso come sempre si avvicina alle mie spalle, e poggia le braccia sul tavolo, ai lati del mio corpo.
Ingoio il rospo, perché mi sembra che ogni scusa è buona per sbattere la testa sempre al solito punto interrogativo, che mi perseguita da giorni.
Mi volto e sorridendogli, lo spingo per trovare lo spazio adatto a liberarmi.
"Non è che quello innamorato sei tu?"
"Quando accadrà , vuol dire che sarò diventato pazzo, per essermi innamorato di una mina vagante come te."
"Divertente,questa l'hai pensata vero? Guarda che non sono io a cercare i guai,solo loro che trovano me."
C'erano serie possibilità che mi trovassero anche nello spazio, forse facendomi beccare una steroide in faccia chissà.
Finisco di apparecchiare, nel momento in cui Bob entra in casa totalmente sudato.
"Derek?"
"Ash doveva prendere Tim, non fare domande papà."
"Capisco,vado a farmi una doccia veloce e scendo."
"Dovrei farla anche io, se una certa persona non fosse una frana."
"Guarda che sono ancora qui, ma vai pure se tanto ci tieni, alla fine puzzi lo stesso."
Bob scoppia a ridere, mentre sale le scale, ma qualcun altro non la presa sul ridere.
"Io non puzzo ragazzina."
"Certo, passi il tempo nelle stalle, pensi di uscire ogni volta da una sala massaggi?"
Punta un dito contro, prima di scuotere la testa e andare anche lui in camera sua, lasciando i gas spenti per loro fortuna, o avrebbero mangiato pizza da asporto oggi.
Tornano anche Ash con il suo microbo, e una volta che siamo tutti presenti ci sediamo a tavola per mangiare e devo dire, che purtroppo, lo sbirro è davvero bravo con quelle mani, anche a cucinare.
Sono impegnata a mangiarmi il purè di patate, quando alla televisione la trasmissione che Ash stava guardando viene sostituita dalla donna del tg.
"Ci scusiamo per l'interruzione del programma, ma dobbiamo annunciare un fatto grave accaduto poco prima a New York."
Fermo la forchetta a mezz'aria e guardo la televisione, mentre fiamme incandescenti appaiono sullo schermo, grida e volti in lacrime.
"Poco fa New York è stata lo scenario di una violenta esplosione avvenuta nel Queens. Il locale The Groove è saltato in aria all'improvviso, coinvolgendo i palazzi vicini che sono crollati. Il numero delle vittime e dei dispersi ancora non è certo, e i vigili del fuoco stanno facendo tutto il possibile per placare le fiamme nel minor tempo possibile."
L'inquadratura gira mostrando una più ampia immagine, quando vedo un uomo tranquillo, osservare la scena prima di guardare la telecamera, ed è allora che lo riconosco.
La forchetta cade nel mio piatto, attirando l'attenzione di tutti, mentre guardo inorridita le immagini alla televisione, ingoiando a vuoto.
"Nathalie,tutto bene?"
"S-si certo, devo prendere una boccata d'aria scusatemi."
Mi alzo da tavola e corro fuori dirigendomi verso il retro della casa, prima di poggiare le spalle al muro per prendermi la testa tra le mani.
"Non è possibile."
Vengo colta da un attacco di panico, respiro a fatica e le lacrime scendono copiose offuscandomi la vista, mentre ripenso a quelle immagini, a quella persona.
L'esplosione non è stato un'incidente , no, quello era uno dei locali che frequentavo maggiormente e poi quello, era il braccio destro di Lopez. Ha voluto mandarmi un messaggio, come se sapesse che il suo arresto era stata opera mia, ed ora voleva uccidermi prima che la sua condanna potesse essere ufficializzata.
"Ragazzina..."
"De-Derek,sono morti a causa mia. Qu-Quelle persone sono morte a causa mia."
"Cosa stai dicendo?"
"I-io..."
Porto una mano al petto e faccio respiri profondi, ma sembra che i miei polmoni abbiano deciso dismettere di funzionare.
Quanto c'è voluto per far crollare questa realtà di vetro? Nulla, e di nuovo sento il cappio vicino al mio collo farsi più stretto, mentre la sedia sotto i miei piedi inizia a traballare.
Perché nella mia vita ho incontrato Marcus Lopez?!

***
Derek

Ultimamente le volte in cui l'avevo vista piangere, era aumentata drasticamente, ma stavolta,c'era qualcosa di diverso, come se fosse sul punto di perdere i sensi.
La afferrò per le spalle e la stringo contro il mio petto, mentre passo più volte la mano sulla schiena nel tentativo di calmarla.
La notizia di quella esplosione l'aveva scossa violentemente, ma non capivo come lei potesse esserne la causa.
"Nathalie,respira lentamente, ti tengo io."
Stringe la mia maglietta tra le mani e fa come dico, prima di cedere con le gambe.
La sorreggo e la faccio sedere per terra, mentre sposto i capelli dal suo viso per poterla guardare negli occhi.
"Nat,che è successo? Perché l'esplosione dovrebbe essere collegata conte?"
"Il Groove , er-era il locale che frequentavo maggiormente."
"Può essere stata una malaugurata coincidenza."
"No,non capisci. C'era un uomo lì."
"Un uomo ?"
"S-si,lui, lui... Sono sicura che si trattasse del braccio destro di Lopez ."
"Garcia?"
"Non so come si chiama, ma era sempre con lui quando venivano a chiedermi dei lavori."
Piange ancora, e si porta la mano davanti alle labbra per trattenere i singhiozzi, mentre metabolizzo le notizie apprese.
Quel bastardo doveva aver scoperto il coinvolgimento di Nathalie nel suo arresto.
Stringo le mani a pugno e cerco di pensare, ma sono così incazzato che potrei fare una sciocchezza,come quella di andare nella prigione in cui si trova per sparargli un colpo dritto in testa, facendola finita con questa storia.
"D-Derek...Ho paura."
Torno a prestare la mia attenzione sulla ragazzina. I capelli le ricadono sul viso, gli occhi arrossati e l'espressione di chi è stata appena fatta a pezzi dentro , sentendosi quelle morti sulla coscienza.
Mi avvicino, fino a poggiare la fronte contro la sua, accarezzandole il viso. Chiude gli occhi al mio tocco, per poi ripuntarli nei miei, ancora sconvolta.
"Ti proteggo io ragazzina, quel bastardo non ti farà niente."
"Que-quelle persone..."
"Pagherà anche per questo, fidati di me."
Annuisce e mi abbraccia e mentre ricambio , penso solo ai mille modi per fare a pezzi Lopez. Mi ha portato via il mio compagno di squadra, anni della mia sanità mentale dedicati interamente a sbatterlo in carcere, non gli permetterò di portarmi via anche Nathalie.
Lei è diventata troppo importante per me, per fa si che ciò accada.

***

Nel frattempo ....

"Ho sentito che non hai trovato mia cugina."
"No,mi dispiace boss."
"Che peccato , e pensare che morivo dalla voglia di rivederla."
Una guardia si avvicina al detenuto , battendo il dito sul suo orologio, mentre l'uomo avvolto da una tuta arancione continua a parlare al telefono, non curandosene.
"Il barbecue com'è andato?"
"Mi sono divertito, lo zio ha anche fatto un filmino."
"Spero che la mia cara cuginetta allora lo riesca a vedere."
"Cercherò di portarla da lei appena avrò una pista boss."
"Tranquillo Garcia , non ho fretta, la prossima udienza è tra due settimane, e con molte probabilità verrà ancora rinviata."
"C'è sempre quel problema boss."
"Lo so, lo so. Tu trovala."
"Certo."
La telefonata termina e il detenuto, dopo aver posato il telefono, sorride.
"Che cazzo ti sorridi mangia fagioli?!"
"Niente,pensavo a come scoparmi tua moglie secondino."
"Brutto figlio di puttana!"
Tenta di colpirlo, ma viene bloccato da un collega appena in tempo.
"Cazzo pensi di fare novellino? !"
"Mettere in riga il detenuto."
"Allora vuoi trovarti in una bara domani. Lopez, non fare caso al suo comportamento e torna nella cella."
"Certo,in fondo anche io so perdonare."
Marcus Lopez sorride passando accanto al secondino, prima di colpirlo con un pugno allo stomaco.
"Ops,che succede? Si sente male?"
"Maledetto..."
"Parlami ancora in quel modo, e farò in modo che la tua famiglia non riconoscerà il tuo cadavere, o devo occuparmi di loro?"
Il secondino sbianca dalla paura, mentre Lopez si allontana come se il carcere non fosse altro che casa sua, ma era difficile mantenerlo tranquillo senza che non ci scappasse il morto e ciò nonostante, gli omicidi non erano mai collegati a lui, ma nella mente dell'uomo questa era l'ultimo dei suoi pensieri.
Butterfly, la voleva allora, ela vuole tutt'ora, poi ucciderla o meno per averlo incastrato in quel cesso di posto, sarebbe dipeso da lei e dalla sua voglia di continuare i rapporti lavorativi con il mafioso.
Altrimenti gli sarebbe dispiaciuto aggiungere il suo nome alla sua lista dei cadaveri.

.... Che ci posso fare, sono una persona tragica 😂😂😂
Ma sono in orario! 🤣
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Manu

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