Capitolo 26) A tirare la corda, si rischia di romperla
Avvertivo una sensazione di tepore, qualcosa di diverso dall'essere circondata da delle coperte, e aprendo gli occhi, davanti a me avevo un torace nudo.
Ancora assonnata, sposto lo sguardo dagli addominali, alle braccia tatuate,fino al viso rilassato dello sbirro che ancora stava dormendo.
Sussulto e i ricordi della notte precedente tornano a tormentarmi, mentre cerco di sfuggire dalla sua presa, senza svegliarlo.
Solo dopo essere sgusciata via, mi rendo conto di aver trattenuto il fiato. Tiro un sospiro di sollievo e mi metto a cercare la mia biancheria , quando sento un movimento alle mie spalle.
Mi giro con il cuore in gola, ma per fortuna ha solo preso il cuscino.
Indosso i miei abiti e sulla soglia della porta, mi volto, osservandolo ancora una volta.
Sul viso non è presente alcuna espressione seria, o arrabbiata, e sembra essere anche più giovane, in un certo senso, ma questo non toglie che lo sbirro adesso mi stia letteralmente con il fiato sul collo.
Esco,assicurandomi che nel corridoio non ci sia nessuno, prima di sgattagliolare nella mia stanza, poggiandomi contro la porta, una volta chiusa.
Passo una mano tra i capelli, più ingestibili del solito e mi maledico mentalmente, per essere finita di nuovo a letto con Derek.
Riesco a sentire ancora il suo profumo sui miei vestiti e la sensazione delle sue mani sul mio corpo.
Mi chiudo nel bagno e spogliandomi, allo specchio noto, diversi segni arrossati sulla mia pelle, un po' a causa della barba, un po' per i morsi e riesco ad avvertire una leggera fitta al basso ventre.
Scuoto energicamente la testa e una volta che l'acqua bagna il mio capo,chiudo gli occhi e lascio che lavi via tutto quanto, ma per quanto ci speri , è inutile.
Stancami butto sul letto, sperando di dormire altri dieci minuti, quando appena tento di rilassarmi, qualcuno bussa alla porta, anzi, la colpisce così forte con i pugni che quasi la sfonda.
"Vattene sbirro."
"Apri questa porta ragazzina."
"Scordatelo,torna nella tua stanza e fatti una dormita."
"Devo per caso sfondarla?"
"Sono le cinque del mattino, vuoi svegliare tutta la tua famiglia per caso?"
"Non me ne fotte un cazzo. Mi sembra che ti abbia già detto che i tuoi tentativi di fuga siano inutili."
"E a me sembra di averti detto che non ho alcuna intenzione di confessarmi con te."
Questo vale anche per i preti ovviamente, dato che sono atea, e con poca voglia di dire i fatti miei ad un sacerdote, in fondo, se Dio esiste veramente credo che sappia tutta la lista di peccati che gravano sulla mia testolina.
"Lo sai vero che non ti lascerò in pace fin quando non mi dirai tutta la verità."
"Collaboro con te e il tuo sistema giudiziario, questo non basta?!"
Alzo un po' la voce e sospiro,mentre poggio la fronte contro la porta, dato che mi ero alzata con la paura che potesse sfondarla sul serio.
Resto in silenzio e in ascolto,fin quando non sento i suoi passi allontanarsi per tornare in camera sua.
Scivolo contro la porta e portole ginocchia al petto, sentendo al centro del pezzo un senso di pesantezza , come se mi attendessi altro da lui, invece di una semplice ritirata.
Scendo al piano di sotto solo verso mattina inoltrata, sapendo che lo sbirro probabilmente avrebbe aiutato il padre con le mansioni quotidiane, non trovando il tempo per braccarmi ancora.
Mangiare era fuori questione,per una volta, dato che sentivo lo stomaco chiuso, e una gran sete,post sbornia.
In casa ero sola, e questo mi dava fastidio, essendomi abituata alla presenza delle persone che abitavano in questa casa, quindi uscire mi sembrava la scelta migliore. Appunto, sembrava, perché trovarmi di nuovo quella specie di bad girl alla contadina, era di certo il peggior male in circolazione per me.
"Tu..."
"Senti il tuo stallone non l'ho visto, chiedi a qualcun altro."
Sto per andarmene verso il box di Nero, quando la tizia mi spinge da dietro rischiando di farmi cadere, ma purtroppo per lei riesco a mantenere l'equilibrio.
"Che cazzo ti prende?!"
"Ti ho detto di stare lontana da Derek!"
"Sei idiota per caso? O preferisci deficiente, dimmi tu."
"E tu troia?"
"Anzi direi stronza incapace, non è colpa mia se il tuo amato Derek corre da me, invece di stare con te."
"Chi ti credi di essere eh?! Non sei altro che una puttana, probabilmente viziata da mamma e papà, che viene qui all'improvviso e si crede di essere speciale."
Stringo le mani lungo i fianchi,cercando di mantenere la calma.
"Chiudi quel cesso che ti ritrovi al posto della bocca!"
"Cos'è, la verità fa male? Scommetto che hai usato qualche sporco trucco con Derek, te l'ha insegnato la mamma per caso? Forse mentre ti portava con lei a scopare qualcuno in cambio di soldi."
Non resisto più, credo di aver sopportato abbastanza Tyna da quando ci siamo incontrate e qualcosa scatta in me.
Corro verso di lei e la spingo per terra, cadendole sopra, iniziandole a tirare i capelli e a sbatterle la testa contro il terreno.
Si riprende dall'effetto sorpresa e graffia le mie braccia, tentando di arrivare alla mia faccia.
Spinge il mio collo verso l'alto e riesce a farmi cedere la presa, spingendomi per terra.
Un pugno arriva dritto in faccia, ma al secondo le blocco la mano e la mordo fortemente facendola urlare dal dolore.
Colpisco con un pugno il seno eri balto le posizioni, peccato però che il richiamo della stronza,abbia attirato attenzioni indesiderate.
"Che cazzo..."
Due figure corrono verso di noi,mentre spingo la testa della bagascia contro al terreno e prima che me ne renda conto, qualcuno mi afferra da sotto le braccia allontanandomi da lei.
"Tu sei pazza!"
"E tu sei una troia!"
"Datevi una calmata!"
Alzo lo sguardo, e ti pareva se non si trattava dell'amichevole sbirro di quartiere. Continua a tenermi stretta, come se sapesse che al primo cedimento mi sarei di nuovo buttata addosso a quella serpe.
"Derek, quella è pazza! Mi ha aggredito senza motivo"
"Senza motivo?! Lasciami, il messaggio di starmi alla larga non le arrivato a quel microscopico cervello che si ritrova!"
"Smettetela!Tu, porta Tyna a casa."
"Cosa?! Quella mi ha aggredito e tu non fai niente?!"
"Non siamo in un fottuto asilo! Muoviti, portala a casa adesso."
Il ragazzo che in tutta questa situazione non ci ha capito niente trascina via la gran baldracca, e una volta soli, spingo via lo sbirro, cercando di scappare in casa, peccato però che lui mi afferri trascinandomi con sé. Credo di essere diventata prevedibile,e finiamo di nuovo nella situazione iniziale, insieme nella sua stanza.
Tento di spingerlo via, in una disperata fuga, ma sbatte la porta ad un palmo dal mio naso, per poi poggiare la mano contro di essa,intrappolandomi.
"Si può sapere che cazzo è successo là fuori?!"
"Chiedilo alla tua amica!"
"Lo sto chiedendo a te Nathalie!"
Afferra la mia spalla,costringendomi a voltarmi verso di lui, ma rapidamente porto le mie mani di fronte al mio viso.
"Che diavolo volete tutti da me?! Pensavo che di merda ne avessi presa già abbastanza, ma sembra che non riesca proprio a fare una vita normale..."
Sento le lacrime premere per uscire agli angoli dei miei occhi, e questa sarebbe la seconda volta che perdo il loro controllo di fronte a Derek.
"Tutti bravi a giudicare vero? Perché cazzo non se l'è presa con te? Io volevo solo che Lopez andasse in prigione, e mi sono ritrovata in una casa accogliente, in un posto in culo al mondo, e nel letto di uno sbirro!"
Asciugo le lacrime con il torso delle mani, arrossando gli occhi per la foga che ci metto, ma dopo il match di wrestling contro Tyna sono arrivata al limite della sopportazione.
Sorprendentemente, però, Derek non infierisce, anzi, mi abbraccia a sé, cogliendomi alla sprovvista. Una mano alla base della mia schiena e l'altra sul mio capo, cercando di farmi calmare, ottenendo solo la reazione inversa,dato che do sfogo alle mie lacrime, approfittando della sua spalla per nascondermi ai suoi occhi.
***
Derek
Non sapevo cosa mi era preso, ma vederla di nuovo piangere era qualcosa che non ero in grado di sopportare, e l'avevo stretta a me, aspettando che si calmasse.
Riusciva sempre a cogliermi di sorpresa, e aggredendo Tyna fisicamente avevo capito che era una ragazza imprevedibile.
"Ti sei calmata Nathalie?"
Annuisce con la testa e prendendo spazio, continua a mantenere la testa bassa, coprendosi coni capelli, mentre osservo una chiazza d'acqua sulla mia maglietta.
"Puoi usare il bagno, se vuoi."
Continua a non dire nulla e semplicemente va verso la porta, chiudendosela alle spalle, mentre indosso un'altra maglietta.
Tyna deve averle detto qualcosa per ottenere quella reazione, peccato che non sia arrivato prima che quelle due iniziassero a scannarsi.
"Nathalie?"
Busso, aspettando una risposta equando sto per sedermi sul letto, la porta si apre e la guardo aspettando che sia lei a parlare, ma come aveva detto Ash, devo dare prima di ricevere.
"Sembra che in fondo tu sia capace di difenderti."
Ancora nulla, ma riesco a vedere un leggero movimento delle sue gambe, sembra che stia pensando ancora a scappare.
"Una volta anche io sono stato coinvolto in una rissa."
Mi siedo cercando di sembrare meno minaccioso.
"Sono sempre stato una testa calda, ma quella volta rischia seriamente di ammazzare di botte il ragazzo sotto di me."
"Cosa ti aveva fatto?"
"Da poco avevo perso mia madre, e a quel genio gli venne la brillante idea di offenderla, in modo tale che lo sentissi."
"Tua madre..."
"Un tumore se l'è portata via."
La osservo, mentre fissa la porta, prima di ripensarci e sedersi anche lei sul letto, mantenendo una certa distanza.
"Pensavo,anzi, penso che se ce ne fossimo accorti prima, forse avremmo potuto salvarla . Stava male da tempo, ma lei continuava ad insistere che era solo un malore e invece...
Non credere che questa casa sia sempre stata accogliente.
Dopo la sua morte, io e mio padre non ci parlavamo, e se capitava, ci urlavamo contro, mentre mia sorella prese la strada sbagliata frequentando un pezzo di merda."
"Mi ha accennato a qualcosa."
"Quando ce ne rendemmo conto, io e mio padre posammo l'ascia di guerra e pensammo ad Ash, riportandola a casa, insieme a Tim.
Quindi non credere che tu sia l'unica ad avere ricevuto solo merda dalla vita."
Non sono mai stato bravo con le parole, ma non sentirla parlare, inizia ad essere imbarazzante, come se avessi avuto uno sfogo solitario di una donna mestruata.
"Sembra però che tu te la sia cavata bene."
"Entrare in polizia è stata un'azione guidata dalla rabbia, ma non me ne pento."
"Pensa se anche a me fosse venuta in mente questa pazzia."
Scuoto la testa, sarebbe stato impossibile pensarla dalla parte della legge.
"Su di me avevi ragione, o almeno, sul mio cognome."
Mi volto a guardarla, ha ancora gli occhi leggermente arrossati dal pianto, mentre osserva fuori dalla finestra, evitando il mio sguardo.
"Scegliere la via facile mi sembrava buono all'epoca, ma non avevo calcolato i rischi del mestiere."
"Quelle cicatrici..."
"No, tranquillo, non ho altri mafiosi che vogliono avere la mia testa, le cicatrici me le sono fatta da bambina. La mia non era una famiglia modello, ma non avevo nessun altro, e così è stato anche dopo che mi diedero ai servizi sociali."
Non oso interromperla, per paura che ci ripensi e continui a tenersi tutto dentro.
"Il pugno della tua amica era niente in confronto a quello che mi faceva mio padre, quasi non l'ho sentito."
Ride, ma è una risata amara.
"Tua madre ?"
"Troppo impegnata a sbronzarsi e a bucarsi, per prendere le mie difese."
Questo andava ben oltre la mia supposizione su di lei. Era più forte di quanto potesse apparire in quel corpo minuto.
"Devi disinfettare la ferita, prendo qualcosa."
Torno da lei, dopo aver preso il kit d'emergenza, e quando mi guarda, noto che il labbro si è leggermente spaccato.
"Ora mi lascerai in pace sbirro?"
Sposto lo sguardo sui suoi occhi, intenti a scrutarmi. Ho saputo qualcosa in più su di lei, e questo dovrebbe bastare per permettermi di indagare per conto mio, ma c'è dell'altro.
"No."
"Perché?Sei un sadico per caso? O un masochista?"
Passo il pollice sulle sue labbra, facendole perdere la parola.
"Devo proteggerti."
"Mi sembra che normalmente non ci si porti aletto un testimone."
"Se il testimone è una ragazza maledettamente testarda, con la lingua lunga che preferirei vedere in un altro posto, è impossibile che non accada."
Gli zigomi prendono colore,mentre tenta di allontanarsi, ma glielo impedisco avvicinandomi di più.
"Fai così con tutte le tue testimoni eh?"
"No, sei la prima."
"Smettila."
"Perché?"
Ora sono ad un palmo dal suo naso, tanto che le nostre labbra si possono sfiorare.
"Perché sembra che tu stia dicendo la verità."
"Lo è ."
Mi fissa e sembra che i suoi occhi siano ancora lucidi, poi abbassa lo sguardo verso le mie labbra e stringe la mia maglietta nel palmo della sua mano.
Non è giusto, e non so come potrebbe evolversi questa cosa, ma quando la bacio non penso ad altro che alle sue labbra che si muovono leggere sulle mie, prima che mi afferri per la nuca cercando la mia lingua.
Con la mia ex moglie forse una volta mi sono sentito come adesso, ma la sensazione non è minimamente paragonabile rispetto alla solitudine, alla tristezza e alla passione che avverto baciando Nathalie.
Credo di essere nella merda.
Ed eccovi accontentate ma tranquille Rocky è ancora all'angolo pronta per un altro match😂😂😂
Commentate e votate
Baci baci
Manu
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro