Capitolo 11) Datemi della pazza, ma mi sento osservata
Correvo, senza guardarmi alle spalle. Volevo andarmene da questo buco di mondo, allontanarmi da Evans, la sua presenza mandava in panne il mio cervello e non riuscivo a ragionare con freddezza. Tutto questo era sbagliato, a quest'ora avrei potuto ricominciare un'altra vita,dimenticare Lopez e quello che mi aveva fatto, e fingere come sempre,ma la mia maledetta ragione aveva pensato diversamente.
Ora mi ritrovavo confusa e per la prima volta, dopo tanto tempo, offesa.Era un estraneo per me, ma quello sbirro aveva passato una delle mie barriere, scalfendo il loro contenuto.
Nessuno doveva vedermi piangere, o sarei sembrata debole, e se vivi come aduna criminale, questo è uno svantaggio, e rischi di essere mangiato da un pesce più grosso.
Avevo corso talmente tanto, che le gambe mi dolevano, ma guardandomi indietro, la tenuta degli Evans, era solo un puntino all'orizzonte.
Questo,non faceva per me, e avrei fatto meglio a contare di nuovo su me stessa, perché quando ti danno un'etichetta, è difficile che qualcuno possa aiutarti.
Agli occhi di Derek Evans, rimanevo una criminale, che aveva collaborato con Lopez, l'uomo che aveva ucciso il suo compagno, la rabbia che provava verso di me era facilmente percettibile, inoltre, non faceva niente per nasconderlo.
Prima, quando ci siamo ritrovati vicini, avevo quasi sperato che la smettesse di guardarmi con quello sguardo di sufficienza, ma oltre a questo, sentivo qualcosa di più, di pericoloso, e avrei fatto bene a tenermene alla larga.
Dopo aver ripreso fiato, decido di trovare un posto per starmene tranquilla, e magari riposare, muovermi così tanto non era da me ed ero stanca.
Guardando il luogo dove mi trovavo, sentivo il rumore dell'acqua, una dormita in riva ad un fiume non sarebbe stata male.
Cercando di orientarmi con i suoni, ci avevo messo più del previsto, ma alla fine l'avevo trovato, e non era un fiume, ma un lago, con una piccola cascata che produceva il rumore, nata in mezzo alle rocce.
Tutta questa natura incontaminata, era impossibile da vedere a New York.
Quasi sembrava un lago delle fate, di quei pochi che avevo visto sui libri per bambini nel periodo delle case famiglia.
Inoltre,intorno alla riva, cresceva piante di lavanda e con il profumo e il paesaggio, mi sembrava ovvio che avevo trovato il luogo ideale per riposare , e probabilmente per scappare dai due orchi che mi attendevano alla tenuta.
Appena rilasso i muscoli, sento un senso di sollievo, l'erba è morbida e quasi sembra di avere un tappeto sotto al corpo.
Questo posto si che faceva per me, nessuno che ti disturbava, isolato, chiuso in una bolla esterna al mondo.
"Io non ho bisogno di nessuno"
Sentivo che queste parole in realtà fossero una bugia, avevo bisogno della mia famiglia, di avere amici, di fidarmi di qualcuno, ma ogni volta avevo paura di essere ferita ancora.
Evans con i suoi modi, non aiutava molto, ma credo che abbia capito qualcosa, il problema è stabilire cosa di preciso.
"Sto pensando troppo a quello sbirro, se continuo così andrà a finire male."
Fare l'adolescente alla sua prima cotta, non fa per me, ma mentre sono impegnata a pensare a come uscire fuori da tutto questo casino, un rumore attira la mia attenzione.
Mi alzo da terra e lo sento di nuovo.
"C'è qualcuno?"
Lopez non può avermi già trovata in così poco tempo, ma sento la paura stringermi il cuore.
Preferirei che si trattasse di un lupo, o un orso, se in questa zona i vivono, sarebbe una morte rara e finirei sui giornali per la prima volta in vita mia, ma questo pensiero macabro viene subito eliminato dalla comparsa di un cavallo.
Tiro un sospiro di sollievo, ma resto comunque immobile, mentre l'animale si avvicina al lago per abbeverarsi.
Il suo manto è nero, e con i riflessi del sole sembra quasi lucido. La criniera lunga e dopo aver bevuto si accorge di me. Indietreggia, come se avesse paura, anche se quella spaventata fino a pochi minuti fa ero io.
Lo ignoro, sono venuta qui per rilassarmi, se vuole resta faccia pure. Torno a sedermi e guardo la superficie dell'acqua e nel mentre, con la coda dell'occhio vedo il cavallo girato verso di me.
Datemi della pazza, ma mi sento osservata, e infatti appena mi volto, lo trovo intento a fissarmi,immobile, quasi fa impressione.
"Se fossi stato una persona, probabilmente ti avrei mandato a quel paese lo sai vero?"
Muove la coda, e lentamente si avvicina a me. Indecisa, se andarmene o meno, torno a guardare il lago , ma sento i suoi passi farsi sempre più vicino.
Torno a guardarlo e si paralizza, per caso stiamo giocando ad "Un, due, tre, stella?".
"Non ho cibo con me, ed io non rientro nella tua dieta, lo sai vero?"
Torno a sdraiarmi, e si allontana di qualche passo. Vallo a capire cosa gli passa per la testa.
Fisso il cielo e prima che me ne renda conto, il tepore del sole e il silenzio mi trasportano nel sonno.
Al mio risveglio, il cielo non è più azzurro, ma arancione e sbattendo ripetutamente le palpebre mi rendo conto che sono stata lontana più del dovuto. Ci manca solo che Evans dia di matto al mio ritorno.
Mi stiracchio e alzandomi quasi urlo , quando noto che il cavallo si trova sempre vicino a me. Porto una mano sul cuore e sorrido, prima di avviarmi verso la tenuta.
"Ci vediamo bestiolina."
Cammino, non ho alcuna fretta, e una volta arrivata davanti alla porta mi prendo un attimo prima di bussare, sono sicura che niente mi eviterà la rabbia di Evans.
*** Derek ***
L'avevo cercata dappertutto, ma della ragazzina nemmeno l'ombra. Perfino in paese nessuno l'aveva vista, e di certo la sua chioma bianca non sarebbe passata inosservata. Sapevo solo che alla fermata non era arrivata, ma questo poteva essere anche negativo, se le fosse accaduto qualcosa? Non è della zona e di certo non sono Santi in questo paese.
"Derek vedrai che tornerà."
"No papà, devo uscire di nuovo a cercarla."
"La ragazza sa il fatto suo, piuttosto, come mai ti preoccupi così tanto?"
Lo sguardo indagatore di mio padre è fuori luogo, è una testimone, punto, ma questo a lui non posso dirlo. Lascio la domanda senza risposta, pronto ad uscire di nuovo, quando aprendo la porta, me la ritrovo davanti.
Sussulta e mi fissa con la bocca aperta, mentre sento un peso che si leva dal cuore.
"S-sono tornata , ho dimenticato le mie cose e non potevo andarmene senza salutare tua sorella, quindi ci ho pensato e credo che per me, è meglio restare qui."
Abbassa lo sguardo, mentre resto ancora incredulo del suo comportamento.
"Non mi urli contro?"
Torna a guardarmi e quando alzo una mano, chiude gli occhi di scatto, e resto paralizzato. Teme che possa colpirla? Se è così, non è la prima volta che le accade.
Poggio la mano sul suo capo e torno a respirare, mentre si rilassa sotto al mio tocco.
Credo che mia sorella avesse ragione, Nathalie è più fragile di quello che da a vedere. Ho sbagliato a giudicarla sulle basi dei crimini che ha commesso.
"Entra, la ramanzina arriverà quando saremo soli."
Si sporge dietro alle mie spalle e nota mio padre e mia sorella, e come se bastasse anche Tim, intenti a fissarci.
"Oh, già, dimenticavo che loro non devono sapere."
Sorride ed entra, venendo travolta da Tim, che le salta in braccio.
Ashley la trascina in cucina e sembra quasi che faccia più parte lei della famiglia che io.
Guardo mio padre che si avvicina a me, ancora non siamo proprio in ottimi rapporti.
"Quella ragazza ti farà diventare matto, lo sai vero?"
"Si, lo so, ma darà un gran da fare anche a te."
"OH no, ho già trovato cosa farle fare, e credo che stavolta non scaricherà il lavoro sugli altri."
"Davvero?"
"Sono un uomo maturo, so come trattare con le donne."
Scuoto la testa e si siede anche lui a tavola, mentre la ragazzina e intenta a sorbire i rimproveri di mia sorella.
"La prossima volta che vuoi sparire, almeno dillo a me, so mantenere un segreto."
"V-va bene."
"E quest'erba? Si può sapere dove sei stata?"
"Mi sono addormentata in un posto, tutto qui."
Alza le spalle, e quando mi siedo al suo fianco si gira verso di me, e dopo aver appurato di non essere osservata da nessuno mi mima un"scusa".
Faccio un cenno con il capo,quello a scusarsi dovrei essere io, ma lascio cadere l'argomento, ora voglio solo rilassarmi e mangiare, sono stato abbastanza stressato oggi.
😏😏😏😏 Ehehehehe come si è preoccupato lo sbirro...
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Manu
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