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Capitolo 6

Spazio autrice:
Allora scrivo prima del capitolo perché vi devo informare che il capitolo 4 e il 5 li ho modificati.
Quindi, prima di leggere questo dovrete leggere quei due.
Bene.
Grazie e buona lettura!

                            ***

[Lidia]

Era successo qualcosa.
Lo sentivo nell'aria quel giorno.
Appena mi ero svegliata avevo sentito una strana tensione.
E no, non la solita, era diversa, quasi estranea.

La mia sensazione trovò risposta una volta raggiunta la cucina: Sofia e Chloe stavano preparando la colazione, in silenzio, Ewan era poggiato alla finestra e le guardava, pensieroso, Karl faceva finta di studiare perché il libro era al contrario e nell'aria si sentiva puzza di fumo, chiaro segno che era passato Fabio e che ora era sparito.

- Ok. Che mi sono persa? - chiesi a quel punto.

Karl mi lanciò un'occhiata e non rispose, Chloe e Sofia continuavano a fare quello che stavano facendo.

- La solita storia - rispose Ewan.

In quell'ultimo mese si era impegnato parecchio a studiare l'italiano ed era migliorato tantissimo.
Adesso era più facile comunicare. Aveva quasi abbandonato del tutto la sua lingua d'origine.

- Cioè? -

- Niente. Solo Fabio più incazzato del solito - si decise a rispondere Karl - Quando avrà sbollito tornerà -

- Sai che novità Fabio è sempre incazzato - dissi scrollando le spalle e sedendomi al tavolo.

Tutta quella tensione per nulla.

Chloe mi guardò e mi indicò Sofia con la coda dell'occhio.

La mia amica era troppo concentrata sui fornelli, per i miei gusti.
Poi spense i fornelli e sospirò.

- Oggi non ho lezione ma devo studiare, quindi vado in camera mia - disse uscendo - Ci vediamo -

Quando se ne fu andata guardai i miei coinquilini restanti.

- Che è successo? - chiesi.

Quel comportamento non era normale, soprattutto non da parte di Sofia.

- Hanno litigato - rispose Chloe.

- Fabio e Sofia? Davvero? - chiesi scioccata.

Fabio litigava con tutti ma Sofia la teneva su un piedistallo praticamente.
Non mi sarei mai aspettata un litigio tra di loro.

- Già! E Fabio è andato via prima di dire qualcosa di cui si sarebbe pentito - disse Karl.

- Si ma nessuno sa perché hanno litigato? -

Scossero il capo.
Probabilmente non avevano assistito al litigio, solo in parte.

- Sofia l'ha chiamato...Mh...coward - disse Chloe.

Sicuramente non sapeva come si diceva.

- Codardo - rispose Ewan - Lui stava parlando in ungherese, poi si è fermato all'improvviso ed è andato via -

Sbuffai.
Non capivo che cosa potesse essere successo per farli litigare.

Mi alzai dal tavolo senza toccare cibo e uscii.
Volevo vedere come stava Sofia e vedere se riuscivo a spiccicarle qualche parola.

Andai verso la sua camera e bussai.
Non ottenni risposta.

- Guarda che se anche non vuoi parlare entrerò lo stesso - dissi per avvisarla che stavo per spalancare la porta contro la sua volontà.

Non mi rispose e lo feci per davvero.
Ma rimasi allibita perché di Sofia non c'era traccia e aveva lasciato il suo cellulare sul letto.

- Merda -

                             ***

La cercammo ovunque.
Provai a chiamare i suoi compagni dell'università, ma senza risultato.
Per un attimo avevo pensato che forse loro potessero sapere dove si trovava ma mi ero sbagliata.
Se Sofia era in confidenza con qualcuno quelli eravamo noi.

Comunque una ragazza ci suggerì di cercarla nella biblioteca vicino all'università.

Ci dividemmo in due coppie.
Volevo controllare anche il centro storico di Roma. Conoscendo Sofia sapevo che cosa l'affascinava e forse aveva deciso di schiarirsi le idee andando a fare una passeggiata per i Fori Imperiali.

Ma niente.
La cercammo per ore ma di lei non c'era traccia.
Cominciai a pensare che si era persa per Roma e mi sfiorò l'idea di chiamare la polizia.
Il sole stava cominciando a calare e Sofia non conosceva la città abbastanza bene.
Poteva essersi persa e non riusciva a ritrovare la strada di casa.

- Basta! Chiamo la polizia! - esclamai esasperata sentendo l'ennesima teoria degli altri su dove potesse trovarsi la mia amica.

Eravamo rientrati a casa con la speranza che fosse qui, ma non c'era e Karl aveva proposto di sederci e fare il punto della situazione.

Non potevamo continuare a vagare come mine vaganti.
E con il buio sarebbe stato peggio.

- Perché devi chiamare la polizia? - chiese una voce alle mie spalle.

La preoccupazione che potesse essere successo qualcosa a quella che consideravo la mia migliore amica si trasformò in rabbia.

Mi voltai e mi scagliai contro Fabio.

- Tu! Brutto idiota egoista che non sei altro! - esclamai.

Lui mi guardava con un sopracciglio alzato per niente intimorito per quello che gli stavo per dire.

- Sei la persona più squallida che abbia mai conosciuto! -

- Lidia calmati - disse Ewan alzandosi.

Gli occhi di Fabio si strinsero in due fessure.

- Vai continua - mi disse - Eppure sai bene che quello che mi dici non mi tocca minimamente. Ma se vuoi continuare accomodati -

- Guarda ne ho talmente tante da dirtene che ti farai schifo da solo ad un certo punto - lo sfottei.

- Basta Lidia! - esclamò Karl - In questo modo non sei d'aiuto! -

- Perché hai un idea brillante? - chiesi guardandolo male.

- No, ma aggredendo Fabio non risolveremo niente - mi rispose.

- Perché che è successo? - chiese Fabio cambiando il tono di voce.

- Sofia has run away from home.
We couldn't find it anywhere - disse Chloe usando l'inglese.

Quando era agitata veniva fuori la sua lingua madre.

- Mi a faszot mondsz? Átkozott! - esclamò Fabio in ungherese - L'avete cercata ovunque? -

- Certo che cosa credi! - risposi guardandolo male.

Si portò una mano tra i capelli, frustrato.

- Ovunque? Avete visto sul retro della villa? La strada che va fino al lago? - chiese.

Mi zittii e guardai gli altri.

- No, abbiamo dato per scontato che... -

Non mi fece finire che era di nuovo uscito di casa.

                            ***

[Fabio]

Avrei messo la mano sul fuoco.
Sofia si era allontanata a causa mia.

Sperai solo di avere ragione in quel momento.
La notte era scesa e se Sofia non era dove credevo io allora non sapevo dove altro cercarla.

Se le fosse successo qualcosa mi sarei sentito in colpa per tutta la vita.

Sapevo che era a causa mia.
Quella mattina avevamo litigato e avevo esagerato quando mi aveva dato del codardo.

Non lo ero.
Avevo solo...timore di espormi, ecco.

Raggiunsi il lago e tirai un sospiro di sollievo.

L'avevo trovata.
Sofia era rannicchiata sotto una quercia.

Mi avvicinai: aveva un diario stretto al petto e gli occhi chiusi.
Si era addormentata.

Piccola dolce Sofia.

Mi tolsi la giacca e la coprii. La presi tra le braccia e si lamentò leggermente, ma poi si rilassò.
La strinsi al petto e mi incamminai verso la villa.

- Andiamo a dormire - dissi.







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