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Capitolo 27

Diverse ore prima...

[Lidia]

Ero ubriaca.
Completamente ubriaca.
Di solito non facevo queste cavolate, avevo un contegno e una sanità mentale ma a quanto pare qualcosa che non va c'è sempre.

E per una volta mi ero lasciata andare, perché ne avevo bisogno, davvero.
Avevo bisogno di spegnere i sensi per una volta e godermi una serata come è giusto che sia alla mia età.

Quindi si mi ero ubriacata insieme ad Ewan e Sofia e ci eravamo fatti cacciare dalla pizzeria per atti molesti.

E Fabio si era preso il compito di riportarci alla macchina e a casa.
Era l'unico sobrio alla fine.

Camminavamo per strada verso il parcheggio dove avevamo lasciato la macchina. Fabio teneva Sofia stretta a sé e controllava che io ed Ewan eravamo ancora in grado di reggerci sulle nostre gambe.

Ero ubriaca ma non del tutto rincoglionita, non quanto Sofia.
Più o meno.

- Che idioti che siete - stava dicendo Fabio ridendo.

Almeno a lui era venuta l'allegria.

- Tu di più - gli dissi girandomi e camminando all'indietro per guardarlo - Avresti dovuto ubriacarti, saresti stato più divertente secondo me -

- E poi chi badava a voi? - disse con tono ovvio e quello sguardo che mi irritava perché mi faceva sentire inferiore a lui.

Gli feci la pernacchia e mi voltai in avanti aggrappandomi al braccio di Ewan che barcolllava peggio di me.

Per fortuna l'inglese si mise a ridere e io con lui.

Solo Sofia era stranamente silenziosa. Probabilmente era l'effetto dell'alcool su di lei.

Poi riconobbi il parcheggio dove avevamo lasciato l'auto.
E feci una cosa che da sobria non avrei mai fatto.

Lasciai Ewan e attraversai la strada senza guardare e assicurarmi che ci fosse qualcuno.
Una pessima idea a Roma.

Poi accadde tutto in fretta.

- LIDIA! - urlò Fabio.

Vidi i fari della macchina troppo tardi...

Si dice che quando stai per morire vedi tutta la tua vita passarti davanti gli occhi. E a me accadde la stessa cosa.

Solo che quando arrivò il colpo non lasciai la vita; ero stata spinta in avanti e il colpo che avevo ricevuto era stato l'impatto con la strada. Mentre un rumore forte, assordante...come qualcosa che si rompeva e il rumore di vetri rotti, lasciava le mie orecchie insieme all'odore di bruciato che riempiva le mie narici.

Poi il grido di Sofia.

Aprii gli occhi, confusa.

- Oh no cazzo! - una voce maschile.

La macchina era a pochi metri più avanti a me, il conducente uscì con il telefono all'orecchio e corse più avanti.

Mi alzai barcollando mentre sentivo il pianto straziato della mia migliore amica.

Raggiunsi il punto in cui erano Sofia, Ewan e l'uomo. E l'alcool smise di annebbiarmi la mente.

Ewan stringeva Sofia e sé, con fare protettivo, lei era in ginocchio, in lacrime, accanto al corpo di Fabio.

La posizione in cui era il ragazzo era innaturale e il sangue era ovunque...
Lei provava a toccarlo ma Ewan glielo impediva, dicendogli che era meglio di no.

- 118 ho bisogno di un ambulanza! Immediatamente! - stava dicendo l'uomo disperato.

Caddi in ginocchio quando capii che la situazione era grave.
Quando capii che Fabio si era fatto investire per salvarmi la vita.

                              ***

[Karl]

Appena Ewan mi aveva detto quello che era successo ero corso in ospedale insieme a Chloe.

Li trovai in sala d'attesa. Sofia era china in avanti e si teneva la testa tra le mani, Ewan gli accarezzava la schiena mentre le sussurrava parole dolci, e Lidia era seduta in disparte mentre si mangiava il labbro. Aveva un cerotto sulla fronte e la mano bendata.

- Lidia... - la chiamai quando capii che forse era meglio parlare con lei in quel momento.

Lei alzò lo sguardo e incontrò i miei occhi.
Chloe si sedette al suo fianco e le prese la mano.

- Come sta? - chiesi.

Lidia scosse il capo e deglutí.

- È sotto i ferri da un'ora e mezza - rispose con voce rotta - Era messo male quando sono arrivati i paramedici. È andato in arresto cardiaco per due volte e ora aspettiamo e basta -

Guardai Sofia che quando aveva sentito la mia voce aveva alzato la testa. Le feci un sorriso tirato e lei rispose con una smorfia.

- È colpa mia - disse Lidia - È solo colpa mia, la macchina doveva investire me -

- Non dire idiozie... è successo, punto e basta - disse Ewan.

Sofia annuì.

- Non è colpa tua Lidia - disse la ragazza - Eravamo tutti un po' fuori, avrei potuto farlo anche io -

La mora guardò la sua amica, poi si alzò e andò ad abbracciarla.

- Mi dispiace tanto - le disse.

- Lo so - sospirò Sofia stringendola a sé.

Quella ragazza era molto più forte di quello che si poteva immaginare.
Da quello che mi aveva detto Ewan, Sofia si era ribellata, aveva urlato, si era disperata ma adesso, almeno per lei, il peggio sembrava essere passato.

Sembrava stesse facendo i conti con quello che era successo facendosi forza da sola.

Un dottore uscì dalla porta che avevamo di fronte e ci alzammo tutti.
Sofia si fece avanti e lo guardò, in attesa.

- Lei è la sua fidanzata, giusto? - chiese il dottore.

Sofia si limitò ad annuire.

- Il suo fidanzato ha la testa dura a quanto pare - spiegò il medico - E siamo riusciti a stabilizzarlo, almeno per il momento. Ha subito un brutto incidente, e brutte conseguenze. Ha una spalla rotta, diverse costole della parte sinistra sono spezzate anche se non si sono spostate e non hanno bucato nessun polmone o altri organi. La cose che ci preoccupano di più sono due: la schiena che ha subito un brutto trauma, ha diverse vertebre rotte, sia dalla parte del collo che a metà schiena; facciamo passare del tempo e poi vediamo se riusciamo a ricostruire quelle vertebre con l'aiuto di un esperto che lavora in alt'italia. Preferisco che venga stabilizzata la sua situazione prima di intervenire, per il momento abbiamo messo dei ferri per impedire che la sua schiena peggiori; e poi la testa è il problema principale, ha perso molto sangue dalla ferita alla testa e ha subito un gravissimo trauma cranico. Siamo stati costretti a metterlo in coma farmaceutico per provare a guarirlo con le medicine invece di operare la testa e sarebbe un rischio provarci ora, rischiamo di intaccare punti principali nel cervello -

A quelle parole mi sentii morire e gli altri non erano da meno. Per quanto Fabio era uno stronzo colossale nessuno avrebbe voluto che facesse una fine del genere.

Sofia era pallida e aveva il fiatone.

Il dottore le mise le mani sulle spalle.

- Siamo stati fortunati, sarebbe potuta andare peggio, avrebbe potuto rischiare una morte celebrale e a quel punto non avremmo potuto fare nulla. L'unica scelta che possiamo fare adesso è sperare -

Lei annuì e sembrò riprendersi.

- Grazie...posso...posso vederlo? - chiese poi Sofia.

- Certo. Lo stiamo trasferendo in terapia intensiva e poi potrai vederlo -

Sofia annuì e il medico ci lasciò soli.
Poi mi feci avanti e abbracciai Sofia mentre gli altri mi seguivano a ruota.
L'unica cosa che potevamo fare era essere uniti e sperare.

Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Ecco il nuovo capitolo!
E so che mi state odiando ma mi farò perdonare.

Farò succedere qualcosa di bello più avanti promesso!

Comunque che ne pensate del capitolo?

Ci vediamo al prossimo aggiornamento! 😘

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