Capitolo 12
È una mattinata di inverno, il sole splende, anche se non riscalda molto, sono passati due bellissimi mesi da quella serata in cui ci siamo detti tutto, con sussurri, sguardi dolci e passionali, parole, poche, ma ricche di amore, fiducia, speranza per il futuro e piene di un sentimento che mai avevamo provato, ci siamo amati, sia fisicamente che con l'anima che ad entrambi ha aperto gli occhi, a me sul fatto che stavo per rinunciare alla mia vita, perché si, Leo è la mia vita, è indispensabile e non è possibile rimpiazzarlo.
A lui, sul fatto che ha fatto bene a lottare per avermi e per tenermi con lui.
In questi due mesi, ho comunque tentato di allontanarmi da lui, penso sempre di essere la sua rovina e non voglio, alla fine ho rinunciato, è buffo come riesca sempre a convincermi, sono bastate: promesse, parole dolci, coccole e ho ceduto alla sua insistenza nel dirmi che non la sono e non la sarò mai, neanche troppo malvolentieri, fa sempre piacere sentirsi dire "sei la cosa più importante della mia vita".
Ma, se per lui sono la cosa più importante, ripeto, per me lui è la mia vita, non riuscirei a vivere: senza le sue dolci carezze, i suoi abbracci confortanti, premurosi, caldi e protettivi, senza i suoi baci che passano dal casto al passionale, senza fare l'amore con lui, che mi fa sentire protetto e amato, ma soprattutto senza il suo sguardo, mi dice e mi fa capire tutto con una sola occhiata, i suoi occhi, che cambiano: nei momenti romantici, sono di un marrone molto chiaro, nei pochi momenti di rabbia, passano dal marrone scuro al nero intenso, ma quelli che preferisco sono quelli di quando ride e sta con me.
Sono del suo colore naturale, ne troppo chiari ne troppo intensi, sarà la solita frase banale degli innamorati, ma quegli occhi, seppur marroni, li trovo molto più belli di qualunque altro tipo.
Meglio di quelli blu e di quelli verdi, sono normali e si trovano spesso in giro, siamo così ciechi da cercar sempre il diverso, da dimenticarci che a volte le cose, le persone e gli occhi che sono più presenti possono essere mille volte meglio di quelle rare.
In questi mesi ci sono stati alcuni gossip su di noi che prontamente abbiamo smentito, ma proprio ieri dopo un'altra delle solite estenuanti domande, ho risposto con una semplice, ma efficace frase per zittirli, fino al mese prossimo, che ha negato il fatto di avere una relazione e di essere gay, ma ha fatto capire che non c'è nulla di male e che si dovrebbe smettere di fare pregiudizi e battutine.
"No, non sono omosessuale.
Ma, non ho neanche intenzione di vivermi la vita con restrizioni."
"No, I am not omosexual.
But, I'm also not going to go trough life with one hand tied behind my back."
(James Byron Dean)
(8 febbraio 1931- 30 settembre 1955)
Io e Leo abbiamo deciso di dirlo alla stampa il mese prossimo, prima vogliamo passare un altro bellissimo mese, poi fare coming out pubblico e vedremo come andrà.
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