Capitolo 1
Mi sveglio, ho due occhiaie che fanno paura quindi decido di farmi una bella doccia calda, visto che alle 10:30 ho allenamento.
Entro nella doccia e mi invade quel calore che adoro, è indescrivibile, sembra riuscrire a svegliarmi subito, oppure quando sono arrabbiato riesce sempre a calmarmi.
Ripenso alla serata di ieri, quel quasi di bacio, non avrebbe dovuto significare niente, ma mi ha lasciato spiazzato, ho provato una sensazione che non so spiegare.
Azzarderei a dire le farfalle nello stomaco, ma andiamo è impossibile, io sono etero, Leo pure.
Chiariamoci non ho nulla in contrario contro i gay, anzi, ma non ritengo di esserlo tutto qui.
Smetto di pensare e vado a vestirmi, è quasi ora di andare all'allenamento e quindi anche di rivedere Leo.
Appena Leo arriva lo saluto a testa bassa ed entro in macchina; il tragitto è silenzioso e sono molto a disagio.
Arriviamo.
Finalmente, vado a cambiarmi e inizio l'allenamento, dopo un'oretta il mister ci manda a cambiare, ma prima di entrare nello spogliatoio lo vedo.
Non è solo, è con quella troia, Alaska, la odio, lo ha fatto soffrire e adesso ci riprova, lo fa per soldi e per la popolarità, ce ne sono poche di ragazze che lo fanno per amore, quello vero.
Però questa volta è diverso, Leo ricambia il bacio e io non posso fare a meno di scappere, fuggii in uno stanzino che abbiamo scoperto io e lui qualche tempo fa e ora ci andiamo insieme o da soli quando dobbiamo pensare o sfogarci.
Perché ho reagito così?
Infondo è una cosa naturale.
Allora perché mi sento così "male", ho un vuoto allo stomaco, non mi è mai successo, all'inizio pensavo fosse un male fisico, ma no, è mentale, è iniziato da quando ho visto quella troia baciare il mio Leo.
Il "mio", si perché è il mio migliore amico è non permetteró a nessuno di fargli del male.
Ma, c'è di più, me lo sento.
Vengo scosso dall'aprirsi della porta.
Leo si avvicina e si siede vicino a me.
"Come va?" chiede
"Bene." rispondo
"Dobbiamo parlare."
"Beh, io non ho per niente voglia di parlare, quindi vattene"
"Ma..."
"Ma niente, ho capito me ne vado io."
Me ne andai e lo lasciai lì da solo.
Perché mi ero comportato così?
Sarà gelosia?
No, non può essere gelosia io lo ritengo solamente il mio migliore amico...
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