«Ci siamo»

«Già, ci siamo» confermai io, rendendo più saldo il contatto fra la mia mano e quella di mio padre.

Abbassai lo sguardo e osservai l'abito bianco e stretto che indossavo: aveva una semplicissima gonna bianca, con qualche strass, il corpetto di pizzo e le maniche lunghe fino a metà braccio. Mi piacevo, anche se non avevo mai pensato di indossare un abito come quello.

Le mie amiche, al contrario, indossavano un abito rosa, scelto da me. Laura era seduta su una sedia accanto alla mia, ancora vuota, mentre William era in piedi, di fianco a quella occupata da Jeremy.

Sì, Jeremy... l'uomo che fra pochi minuti sarebbe diventato mio marito.

Mia madre Anthéa e mio padre avevano due posti riservati in prima fila a destra, mentre Michel e Christiane Belpois, insieme al nipote Patrick e alla fidanzata Samantha Knight, a sinistra.

Quando mi trovai a pochi centimetri di distanza da Jeremy sorrisi. Lui mi porse la mano e la presi con convinzione. Mi baciò sulla guancia, poi strinse la mano a mio padre.

Quasi mi veniva da ridere... dopo tutto quello che era successo, si stringevano la mano? Jeremy era il figlio maschio che mio padre e mia madre non aveva avuto, e lo stesso valeva per me.

«Benvenuti al matrimonio fra Jeremy Belpois e Aelita Stoons. Prego, sedetevi» mormorò il prete, «Jeremy, leggi le frasi che sono scritte su quel foglio...»

Jeremy annuì e si tirò su gli occhiali, con l'indice. Prese il foglio e lo posò ben sul tavolino in legno, poi si voltò e afferrò la mia mano.

«Io, Jeremy Belpois, accolgo te, Aelita Stoons, come mia sposa. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.»

Sorrisi, poi presi il foglietto e la mano di Jeremy quasi nello stesso istante. Mi schiarii la voce, poi lo guardai negli occhi e cominciai a parlare.

«Io, Aelita Stoons, accolgo te, Jeremy Belpois, come mio sposo. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.»

Il prete sorrise ed io lasciai la mano di Jeremy. A quel punto, Laura e William si alzarono e posarono due scatoline rosse sul tavolino in legno. Jeremy ne prese una, l'aprì e rivelò l'anello dorato con una piccola incisione: Jeremy. Sorrisi e lui mi infilò l'anello al dito.

Successivamente, ripetei ogni sua mossa e quando ebbi terminato gli sorrisi. Senza nemmeno attendere che il prete ci avesse dato il permesso, premetti le labbra sulle sue e lo baciai.

Gli ospiti esplosero in un applauso scrosciante, mentre mia madre e Christiante scoppiarono a piangere. Mi staccai da Jeremy con gli occhi lucidi e gli presi le mani.

«Ti amo, ti amo» dissi.

Jeremy rise. «Ti amo anche io, signora Belpois»