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Salvataggio in extremis

Niels prova a prendere la mano con il nuovo potere che ha scoperto di avere, ma con scarsi risultati, visto che aveva in mente di creare una specie di fiammella sospesa sulla sua mano e invece per poco non ha bruciato i piedi di sua cugina, a due metri da lui.

Il ragazzo si rende conto da subito che il supercomputer ha fatto un'autentica bastardata fornendo ad Astra, decisamente più impulsiva, un potere pragmatico e organizzato come quello del ghiaccio, e a lui una forza incontrollabile quale il fuoco.
Poco fa, innervosendosi, ha scatenato una fiamma. Ora che è calmo, invece, non riesce quasi nemmeno a surriscaldare il proprio corpo.

-Niels, perché non fai qualcosa?- la fata crea uno scudo di acqua con cui assorbire i laser dei mostri, ma indietreggia ad ogni sparo.

-Io... non riesco a controllarlo!- sputa, il cuore a mille. - Ora come ora non so come usare i miei poteri!

-A me viene naturale, lo sento, percepisco il ghiaccio e l'acqua compiere i miei stessi movimenti- afferma- Magari con te...

-Il fuoco è una forza volubile, soggetta alle emozioni di chi lo controlla. Prima ero atterrito, e ho quasi incendiato mezza area. Ora invece...

-Ora invece continuiamo a essere circondati da creature che vogliono solo farci un buco nello stomaco e devirtualizzarti mentre i nostri amici si fanno ammazzare, vedi come fare, cugino!

Perfetto, ci mancava solo il cazziatone.
La forza ce l'ha, sente la faccia scottare. Si sente anche abbastanza pronto a dare fuoco a tutti gli Hornet che vede. Eppure, manca letteralmente una scintilla che faccia scatenare il tutto.
Si sforza, prova e riprova fin quando le tempie non fanno male; fin quando Astra non viene spinta a terra, tutto il corpo pervaso da fulmini azzurri. Niels la aiuta a rialzarsi e fa l' unica cosa possibile: cercare un riparo.
Si sente un autentico vigliacco: un attimo prima era determinato a compiere il suo obiettivo, e ora è scappato come un coniglio braccato da una volpe.
Stringe i pugni, poi apre il palmo, nella speranza di vedere anche solo un guizzo, uno sprazzo di quello che dovrebbe essere fuoco.
Niente.

Non succede niente. Lui non sa fare mai niente, del resto. Ogni volta che ci prova, che sembra riuscirci, riscopre di essere un inetto totale.

***** *****

-Come va, ragazzi?
A rispondere a Tom è un grido femminile degno del miglior soprano della Scala, seguito da:

-Di merda! Letteralmente di merda!

-Ma Niels non aveva anche scoperto il suo potere?

-Tom, ascolta- interviene questo. - Non so se hai sentito o meno, ma non mi pare e questo mi spinge a consigliarti una visita da uno bravo, ma io non riesco piú ad attivare i miei poteri!

-Cosa? In che senso?

-Nel senso che non riesco piú a creare il fuoco. Devi aiutarci in qualche modo, ti scongiuro!

Chiedermi di farti espatriare in Messico sarebbe stato piú semplice.

-E secondo te comepotrei riuscirci?

-E io che cavolo ne so! Invia un mezzo, imposta un'autovirtualizzazione col conto alla rovescia, quel che ti pare!

-Dovresti dirmi tu come fare, lo sai. Il pacchetto comprendeva solo il viaggio di andata e ritorno Terra-settore cristallo.

-Ma dico, ti sembra questo il momento di scherzare?- lo riprende la fata.

-E chi scherza! Giuro, piú in là del virtualizzarvi e inserire Scipio non so andare!

Tom sente che l'atmosfera inizia a scaldarsi, e preferirebbe non avere mai aperto bocca, sebbene lo abbia fatto al solo scopo di dire la verità.
Decide di fare il serio, vista la situazione:

-Astra, ti assicuro che non so cos'altro fare per aiutarvi. Potrei provare a mandarvi sul serio un veicolo, ma non so quanto ci metterò. Siete in grado di resistere?

-Siamo riparati dietro un cristallo, ma non reggerà a lungo. Sto parando i laser degli Hornet con uno scudo, ma non gli dò piú di due minuti prima di cedere.

-Ehm... o-ok. Proverò a combinare qualcosa.
D' un tratto ode uno scatto proveniente dall' ascensore:

-Fossi in te eviterei, fidati.
La voce non è di Niels, né di Astra. Una figura relativamente bassa, ma non proprio esile, avanza fino alla postazione di comando. Tom spalanca gli occhi, mentre l' uomo gli toglie l'auricolare dall' orecchio e il castano accanto a lui gli fa cenno di spostarsi. Senza dire una parola lo fa, e Jeremy si sistema sulla vecchia poltroncina come se non aspettasse altro da anni.
-Niels, spero che a te e a mia figlia non dispiaccia la visita a sorpresa.
Tom non riesce a captare la risposta dell'amico, né gli importa molto al momento.

***** *****

Jeremy si sorprende ad essere inaspettatamente calmo. Calmo e stanco, certo; chiudersi in una stanza per tutto quel tempo e non riuscire quasi a mangiare o dormire non è un toccasana. Ma ne è valsa la pena, dopotutto. Si sorprende del fatto che i ragazzi siano riusciti a tenere duro per tutto questo tempo senza alcun aiuto, però l'attesa è finita. È dal giorno in cui ha avvertito il ritorno al passato che si è messo all'opera e non intende aspettare altro tempo.

-Ulrich, tocca a te. Lo sai, non sei obbligato a farlo, se vuoi posso andare io.

-Confido nel fatto che tu sia migliorato, Einstein, tranquillo!

L'amico scende la vecchia scaletta che porta alla sala scanner, e uno risulta pieno subito dopo.
Jeremy prende un ultimo respiro, ma quando sta per procedere, viene interrotto da una domanda:

-Come sapete che avevamo... riacceso tutto?- riesce finalmente a balbettare Tom.

-Dimentichi che restiamo  immuni dal ritorno al passato, non importa quanti anni siano passati. Inoltre ho ancora dei mezzi per monitorare Lyoko, fortunatamente. Ci siamo presi un colpo grazie alle vostre imprese.

-Noi... è successo tutto per caso, davvero.

-Non ora, Tom, le spiegazioni le pretenderò dopo. Adesso devo scoprire se in questi mesi ho svolto un lavoro decente oppure no. Ulrich, preparati.

-Dove sono gli altri?- continua il ragazzino. -I miei genitori, Yumi e Aelita. Sanno anche loro cosa state facendo?

-Naturalmente; tua madre è rimasta con mia moglie, visto che nelle sue condizioni è normale che si sia fatta prendere dal panico. Per quanto riguarda Yumi e Odd, sono a dare una mano ai tuoi amici, dato che non puoi negare che ne hanno un bisogno estremo da quanto ho visto.

-Sì... grazie. Siete capitati proprio al momento giusto.

-Questo lo vedremo.

Jeremy torna ad ignorare Tom e si concentra nuovamente su Ulrich. È vero, Yumi e Odd sono al collegio, ma se ha portato lui c'è un motivo ben preciso. Lo scienziato è totalmente fiducioso nel suo progetto, tuttavia sa di essere umano; sa anche che, senza il programma a cui ha tanto lavorato per modificare gli scanner, un adulto su Lyoko prende la forma di ciò che più lo tormenta e lo terrorizza. Nonostante non si azzarderebbe mai a virtualizzare Aelita nel suo stato, ricorda benissimo che lei con Odd, decenni fa, ha visto qualcosa che non può essere ignorato, e che se l'esperimento fallisse le conseguenze sarebbero prevedibili.
Yumi andava esclusa, visti i trascorsi con Ulrich e Wins e anche se William avesse accettato, Jeremy si sarebbe rifiutato.
Ulrich, che non ricorda nulla dell'esperienza a Lyoko sotto il controllo di XANA, è l'unico oltre a Marthine che ha più probabilità di uscire indenne da un eventuale disastro.

Tira fuori dalla tasca della camicia un disco e lo inserisce nell'apparecchio. Un paio di clic più tardi, le modifiche sembrano essere terminate.
Non ha paura, né può averne, eppure non riesce nemmeno ad essere totalmente sicuro.
-Trasferimento Ulrich- dice, digitando poi la sequenza di tasti a cui nonostante gli anni è ancora abituato. - Scanner Ulrich. Virtualizzazione!

La carta avatar di un samurai si ricompone leggermente; i pixel, una volta tornati a posto, hanno mutato il viso da ragazzino del castano nella faccia da uomo che possiede ora. Jeremy picchietta incessantemente con l'indice sul bordo della tastiera, finché non ode una voce:

-Missione compiuta. Complimenti, Einstein!

***** *****

I rumori all'esterno della biblioteca sembrano momentaneamente cessati. Steve toglie l'orecchio dalla vecchia porta in legno e guarda Amy, pochi metri dietro di lui, annuendo con lo sguardo:
-Non c' è nessuno fuori- bisbiglia comunque, per precauzione- Se vuoi, possiamo uscire.

Lei inizialmente spalanca gli occhi scurissimi, senza emettere un suono; un attimo dopo, però, risponde esitante:

-S-sì. Va bene.
Il ragazzo sa benissimo a cosa sia dovuta la reazione, ma non ne vede il benché minimo motivo. Quella ragazza è solo un'amica, una cara amica e niente più, e sicuramente in circostanze normali non l' avrebbe affatto baciata; se solo avesse chiuso la bocca, nemmeno poco fa ce ne sarebbe stato bisogno.
Decide di non farci caso: prima o poi dovrà pur scordarselo. Apre con circospezione la porta e sguscia fuori dalla biblioteca. Quando anche Amy è fuori, si avventurano nella direzione che ritengono più tranquilla; Steve spera solo che Erik e Marlene non se la passino troppo male e che magari siano riusciti a nascondersi come loro.

-Secondo te sono andati molto lontano?

-Non lo so... Erik se la cava meglio di me a combattere. Marlene, nonostante si impegni, non ha molta forza fisica. Ma con tutta quella gente, credo che neppure mio fratello sia andato chissà dove.

-Allora dovremmo andare vicino all'auditorium.
Steve deglutisce e adocchia possibili vie di fuga o armi ad ogni angolo che svoltano, in caso di un attacco pesante. Si immaginava di dover cercare chissà quanto, invece si sorprende di vedere sia Erik che Marlene praticamente buttati davanti alla porta, come sacchi dell'immondizia. Solo lei sembra sveglia.

-Marley!- Amy si inginocchia accanto all'amica, scuotendola lievemente- Tutto ok?

-Nulla di rotto, credo. Anche se, quando ho capito che non potevo far nulla, ho preferito farmi riempire di calci senza oppormi per risparmiarmi le scosse elettriche- mugugna questa. - Sfortunatamente, non ho fatto in tempo a suggerirlo a Erik. Ho finto di svenire per farmi lasciare in pace. Sembra abbia funzionato... voi, invece?

-Sei stata bravissima. Io ho corso per tutta la scuola per scappare ai servi di XANA, poi ho trovato Steve in biblioteca.

Steve sta per raccontare che era lì dall' inizio per non andare all'assemblea e vi si è barricato, ma si ritrova all'improvviso in ginocchio, boccheggiante.
Alzando la testa, scopre che a colpirlo è stato il raggio elettrico proveniente dalla mano della rappresentante d'istituto, Marceline. Scorge a pochi metri un estintore. Senza pensarci, rompe il vetro e lo afferra, preparandosi a lottare, ma scopre con rammarico che la ragazza è seguita da altre quattro persone; anche volendosi far aiutare da Amy, sa che sono fottuti.

Prima anche solo di poter azionare lo strumento che ha in mano, viene buttato di nuovo a terra. Il colpo di una studentessa fa cadere Amy a pochi metri da lui. Quando si sta preparando a ricevere il terzo, però, è proprio la ragazza ad essere atterrata.

-Giù quelle luride mani dai miei figli!

-E ce n'è anche per voi, in caso voleste toccare di nuovo la mia!
Yumi Stern e Odd della Robbia, servendosi anche di alcuni bastoni rimediati chissà dove, sistemano gli altri aggressori e tornano sui quattro adolescenti.
-Razza di giovani moderni, non hanno il minimo rispetto per gli anziani- sbuffa Odd, squadrando i corpi svenuti degli xanificati.

-O un briciolo di spirito di conversazione coi genitori. - Yumi fulmina la figlia con un' occhiataccia. - Signorina, ci dovete un sacco di spiegazioni. Ma ora vediamo come se la passa Jeremy.
La donna prende il cellulare e compone un numero, portando poi il telefono all' orecchio.
-Sì, Jeremy, non sono in ottima forma ma stanno tutti bene per fortuna. Lì come procede? Aspetta, cosa intendi? Non può essere così forte.

Continua a parlare e gesticolare per un po', con un evidente nervosismo dipinto in volto.
-No, assolutamente no. Ne abbiamo appena stesi cinque, ma sicuramente ce ne sono più del doppio ancora in circolazione. Ascolta, Jeremy, Erik è privo di sensi e Marlene è sullo stesso sentiero. Non puoi chiederci di lasciarli qui, anche Amy non se la passa bene. E se avvisassi... ok, ok. Senti, non lo so. Qualcosa faremo. Ora devo andare.

Chiude scocciata la telefonata e fissa di nuovo la figlia, poi, inaspettatamente, guarda Steve.
-Accidenti, da quanto tempo... Ascolta, sto per farti quella che potrà sembrarti la richiesta più insensata della storia, Steve, ma tu devi provare ad accontentarmi. Per favore.

-Beh, dipende: se la cosa è nelle mie possibilità lo farò- risponde lui, aggrottando un sopracciglio ed esaminando l'enigmatico volto della giapponese. Dall' ultima volta che l'ha vista non è cambiata di una virgola; ora che le vede insieme, però, nota quanto Amy le somigli enormemente.

-E' questo il punto... non so se è nelle tue possibilità, ma nelle mie no di certo. Devi convincere tuo padre a recarsi in fabbrica, subito.
Il moro spalanca gli occhi, le labbra socchiuse.

-Io... non credo di poterlo fare, mi dispiace molto.

-Steve, la faccenda è seria. Vedi, Jeremy è riuscito a scannerizzare Ulrich e mandarlo con Tom su Lyoko, ma sebbene siano in quattro, pare che stavolta i poteri di XANA siano raddoppiati o addirittura triplicati. Inoltre, sembra che Niels abbia qualche problema. William è l'unica persona che possiamo contattare al momento. Ti prego, provaci.

Il ragazzo ci riflette, decidendo che la colpa non sarà certo sua, se William farà l'idiota come al solito.
Si allontana di qualche metro, prende il telefonino e aspetta che squilli dopo aver fatto il numero.

-Steve?

-Dimmi che non stai lavorando.

-Non uscirò dall' ufficio fino alle sei... ti serve qualcosa? Non ho ancora soldi.

-Mi serve che tu esca da lì adesso e che vada alla vecchia fabbrica.

-Ma che cosa... che dovrei fare in un edificio abbandonato, scusa?

-Non serve fingere. Se vuoi ti dirò tutto dopo, ma ora c'è... un attacco in corso. Non so cosa succeda a Lyoko perché sono bloccato a scuola, ma mi hanno detto che solo tu puoi aiutare lì, adesso.

-XANA... non è tornato. Dimmi che non è vero.

-Ti sembra che voglia scherzare? Per favore, devi darci una mano!

-Non so chi ti abbia riferito una cosa del genere, Steve, ma non posso. Davvero. Scusami.

-Non mi occorre che ti scusi, ma che faccia qualcosa! Sono quattro anni che dovresti e non lo fai, William, perciò credo sia il minimo. È stata Yumi a dirmi di chiamarti. Evidentemente lei si fida di te, e non so perché ho deciso di provarci anche io. Beh, inutile dire che mi sbagliavo.

-Yumi capirà. Anche lei ha troppo da ricordare, in quel posto.

-Yumi è qui con me, in questo momento, e mi ha implorato di convincerti. Ulrich è a Lyoko grazie a Jeremy, a cercare di aiutare. Da quel che so, anche lui non se l'è vista bene lì. Smettila per una volta di vivere cosí. E soprattutto, maledizione, smettila di scaricare le tue responsabilità sugli altri! Da quando avevo undici anni non ho fatto altro che occuparmi di mia sorella, di casa e anche di te, se te ne sei dimenticato: credo sia un momento piú che adatto per sdebitarti!

Per qualche istante il ragazzo dubita che la linea sia caduta, perché dall'altro capo del telefono non si sente nemmeno il minimo respiro.

-Proverò ad arrivare in tempo. - Il tono del padre lascia trapelare il suo stupore per le frasi di poco fa; nonostante tutto, Steve non si sente in colpa: è come se un macigno gli fosse scivolato via dal petto.
Prima di poterlo ringraziare, però, William ha già chiuso la telefonata.

***** *****

Ulrich tenta di parare e deviare i colpi dei mostri di XANA con una destrezza e una velocità disumane, sotto gli occhi esterrefatti di Niels, mentre Astra prova a colpirne qualcuno con dei dardi di ghiaccio.
Il samurai però mostra evidenti segni di sfiancamento, e il ragazzo non sa quanto a lungo potrà resistere senza un aiuto che lui di sicuro non può dargli.
È arrivato qualche minuto fa, contemporaneamente a un ennesimo trio di Kankrelat che ha subito tolto di mezzo, ma che lo ha lasciato con un Krab e tre insetti volanti ancora da far fuori.

Il giovane studente, dal canto suo, ha cercato di fare di tutto per sbloccare di nuovo il suo potere, senza risultato; non una sola scintilla ha di nuovo preso vita dalle sue mani. Astra sembra averlo capito, e senza una parola ha cercato di compensare a questo problema lavorando ulteriormente, ma anche cosí ha perso numerosi punti vita e Niels non sa quanto ancora potrà resistere.

-No!- grida infatti poco dopo, sparendo con un laser nello stomaco.

-Jeremy- chiama Ulrich. - Dimmi che hai qualcosa che ci tiri fuori da questa situazione!

-Per ora no: Yumi e Odd si rifiutano di venire, visto che sia Marlene che i vostri figli non sono messi benissimo. Marthine è da escludere, ho paura a lasciare Aelita da sola in questo momento. Potrei virtualizzare solo Tom, se vi va bene.

-Sempre meglio di niente. Per favore, mandalo qui, o non so quanto potrò resistere!
Il castano gira poi la testa verso il nipote, senza smettere di far ruotare agilmente le due katana che ha in mano:
-Niels, ascoltami, te ne devi andare. Cerca la torre con l'aiuto di Jeremy, ma prima semina i mostri nel labirinto. Tom mi darà una mano a tenerli a bada, tu corri!

Lui annuisce leggermente; le gambe scattano, portandolo a perdersi nell'immenso dedalo di cristalli violacei in cui dovrebbe trovarsi la torre da disattivare.

-Zio, riesci per caso a darmi delle coordinate?- domanda.

-Sessantadue gradi a nord e tredici a est; è abbastanza lontano, ti invio un mezzo!
Davanti a Niels si materializza una sorta di moto: è di color grigio scuro, con una sola e grossa ruota sul davanti, e levita a mezz'aria.
Salta in sella e si dirige al luogo indicatogli; sulle prime non incontra alcun ostacolo, però, poco dopo, si ritrova a terra, il veicolo rovesciato, due metri piú in là.
Alzando la testa, vede un solo ed unico Krab.

Se potessi usare anche al minimo il mio potere, riflette, avrei la possibilità di ridurlo in cenere.
Ma sfortunatamente, Niels non può usarlo, il suo potere.
Tenta disperatamente di avvertire un decimo del calore che gli ha infiammato il viso prima, preannunciando le fiamme, eppure l' unica cosa che avverte è il mal di testa dovuto allo sforzo.
Non perde altro tempo cercando di far accadere l'impossibile; si rialza in tutta fretta e trova riparo dietro una sporgenza, chiedendo l'aiuto di Jeremy.

Lo zio non risponde, all'inizio. Dopo, sotto il rumore dei colpi, il moro non ne distingue bene le parole.
All'improsvviso però qualcosa gli copre la visuale del Krab. Un corpo. La figura si materializza lentamente, le braccia aperte, un'uniforme tonalità di nero spezzata solo dallo stacco tra il collo diafano e una zazzera di capelli anch'essi scuri.

L'uomo atterra agilmente sul suolo viola, rialzandosi e lanciandosi velocemente sul granchio gigante. Alza con entrambe le mani una grossa spada argentata dall'impugnatura scura come la pece, il cui riflesso per un istante abbaglia Niels. Quando il giovane riapre gli occhi, del mostro non resta che qualche frammento rosso che si dissolve poco dopo.

William Dunbar si dirige verso di lui con un'espressione che è un misto tra l'indifferenza e la rassegnazione, guardandosi poi intorno:

-Non sembrano essercene altri- dice. - Se vuoi posso darti un passaggio alla torre però. Credo ti convenga.

-Io... grazie, sí. In effetti, sarebbe utile.
Niels si rialza rapidamente e tira su l' overbike, ancora leggermente scosso. Aspetta che William salga, ma lui scuote la testa:

-Ho il mio modo di viaggiare.
Per un istante gli sembra di vederlo sorridere; l'attimo dopo, ai suoi piedi c' è solo una nuvola di denso fumo nero.
Il moro fa due piú due, annuisce e salta sulla moto, accelerando in direzione della torre.
Arrivano in un paio di minuti, che trascorrono stavolta senza interruzioni indesiderate.
La torre è un edificio alto, circa il doppio di quelle che ha visto a Lyoko tramite le visuali degli amici. La struttura principale sembra essere la stessa di quelle attivate da XANA, ma al posto di un alone di fumo, a circondarla, è un rivestimento di cristallo che in questo momento riflette un' angosciante luce rossa. La base, invece, sembra essere di uno strano minerale scuro come la notte.
Niels guarda un'ultima volta William, prima di prendere un respiro e attraversare la parete nera; almeno in questo, constata una volta dentro, non ha totalmente fallito.
Lo sguardo basso mentre ripensa ai poteri che non è riuscito a usare, cammina lungo una piattaforma che termina in uno spazio circolare di circa tre metri quadri e che si illumina uniformemente al suo passaggio.

Arrivato al centro, una strana forza lo porta a salire verso l'alto, fino ad arrivare ad una seconda piattaforma piú piccola della precedente. Quando atterra, davanti a lui compare un' interfaccia vuota.
Niels sa esattamente cosa deve fare: poggia il palmo della mano sullo schermo azzurro, e su questo compaiono alcune parole:

NIELS
CODE PHOENIX

Le varie schermate che invadevano le pareti della torre cadono improvvisamente, lasciando il ragazzo al buio. Successivamente, lo raggiunge la voce di Jeremy:

-Niels, ottimo lavoro, davvero! Adesso, la parte che amavo di piú: ritorno al passato!

I' m back, people! Anche se non per molto...
Yep, perché siccome tra poco iniziano i Wattys, avevo intenzione di partecipare; la storia iscritta deve avere un minimo di tre capitoli scritti nel 2016 e la mia "candidata" ne ha uno solo per ora, quindi devo mettermi al pc e scriverne un altro paio entro la settimana.
Per il prossimo di questa storia ho uno schemino da seguire, va solo steso, quindi tranquilli, non mi assenterò per tempi biblici.

Comunqueeee... piaciuta l' entrata in scena dei veterani e di Ulrich e William a Lyoko? D' ora in avanti la situazione si movimenterà, dato che Jeremy è Jeremy e un contributo dovrà pur darlo e io voglio finire in fretta questa storia.

Ora, passiamo alle cose serie: PUBBLICITÀ TIME!
Come avrete capito ho (ri)pubblicato una storia. Il titolo è Spettri di fuoco, qualcuno la conosce, altri ne hanno sentito parlare, ma lo scrivo comunque perché mi piacerebbe un parere da parte vostra. Per ora ha solo un capitolo, ma come ho annunciato a breve pubblicherò il secondo; il genere è paranormale e l' ambientazione nipponica, non dico altro perché se siete interessati trovate una minuscola prefazione all' inizio in cui spiego tutto.
La trovate sul mio profilo, se vi va fateci un salto!
Ora mi eclisso mentre congelo (sí, perché domani è estate e qui non ci sono manco venti gradi) e aspetto che mia madre arrivi a prendermi facendo l' asociale davanti a un bar.
Bella la vita, no?
Kincha007

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