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Guai

"Qui abbiamo una foto direttamente dalle nozze degli Einstein!"

-Disattiva Wind. Disattivalo, o giuro che faccio partire una scossa e la uccido con queste stesse mani.

Niels resta pietrificato, per qualche secondo sembra che il tempo non trascorra. Tutto il corpo è percorso da un brivido che gli fa venire la pelle d'oca, senz' ltro non per il freddo.

Marlene invece ha gli occhi sgranati; lo fissa con le iridi verdi che brillano di terrore e al contempo di rabbia:

-N-non provarci o ti faccio fuori- gli ordina, rompendo il silenzio. - Avvisa gli altri, magari riescono a disattivare la...

-Taci!- le intima lo spettro. Niels vede una serie di scintille azzurre partire dalle mani della donna fino a raggiungere il corpo del suo ostaggio.

La bionda boccheggia, gli occhi vitrei, e abbassa lo sguardo con il fiato corto.

Il ragazzo sta per gridare il suo nome, ma Iolanda lo anticipa nel parlare:

-Hai un minuto per scegliere: la tua amica dalla lingua lunga o Wind. Sta a te decidere chi salvare.- Gli dedica un ghigno, la cui mostruosità viene accentuata dagli occhi bianchi con al centro solo il dannato simbolo di XANA.

Niels soppesa in preda al panico le due cose su una bilancia immaginaria, ma ovviamente la vita di Marlene è ben più importante di un programma informatico, anche se è certo che se lo disattivasse lei potrebbe arrivare a picchiarlo.

L'unica cosa che lo blocca è che Wind è ciò che tiene XANA legato a Lyoko: se il virus fosse annullato, l'entità sarebbe di nuovo libera di vagare per la rete. Il lavoro che i loro genitori hanno portato a termine con molta fatica verrebbe mandato in fumo senza tante cerimonie.

Ma il tempo scorre, e lui è sicuro che Iolanda non sia un tipo molto paziente; le ferite lievi che presenta la sua amica sono già sufficienti ad annunciarlo e non vuole altre prove.
Cercando di nascondere il tremore e la frustrazione, digita una serie di tasti.

Si apre una cartella. Il ragazzo si pente immediatamente di non essersi imposto quando Marlene ha riattivato il supercomputer. Con le informazioni che possiede attualmente, sa che sarebbe bastato spegnerlo per far finire tutto, e invece hanno temporeggiato. E ora non hanno più scelta.

Niels apre le opzioni riguardanti Wind.
Elimina. Sei sicuro di voler eliminare il file? Sì, No.

No, no che non lo è. Ma è sicuro di non voler vedere XANA che arrostisce la sua amica. È sicuro che magari troveranno una soluzione, tutti insieme. Che riusciranno a uscirne. Ma sì. Certo, Jeremy era un genio in confronto a lui, inesperto e poco più che alle prime armi, ma da qualche parte avrà iniziato, e così gli altri Guerrieri. Sicuramente non avranno lottato come combattenti esperti le prime volte, come loro, e anche suo zio è riuscito ad apportare miglioramenti ai loro outfit e al superscanner solo dopo molto tempo. Perché con loro dovrebbe essere diverso?

Ritorna con lo sguardo al monitor. Sei sicuro di voler eliminare il file? Sì.

Se ne pente eppure, per un istante soltanto, ha accolto la sfida a cuor leggero. Per gli altri. Per Marlene. Per lui.

***** *****

Marlene avverte la stretta dietro di lei sciogiersi di botto.

Si ritrova cosí con le ginocchia per terra e Niels le si avvicina, porgendole il braccio. Lo spettro è sparito: XANA ha avuto quel che desiderava.

Muove piano il braccio, constatando di non avere che due o tre graffi; anche l'effetto della scossa ricevuta sta svanendo, tanto che viene presto invasa da un senso di rabbia che cresce fino a divenire incontenibile.

-Sei un idiota- sputa rivolta al moro, respingendo il suo braccio bruscamente
-Non avresti dovuto farlo!

La risposta del ragazzo è istantanea:

-E che avrei dovuto fare, Marlene? Lasciare che ti ammazzasse? Ti ha già fatto male una volta, e non credo che la seconda si sarebbe trattenuta!

- Anche cosí, un ritorno al passato avrebbe risolto tutto.- A Marlene quello che il suo amico ha fatto pare ingiustificabile, anche se è stato esclusivamente per proteggerla. Persino l'averla vista nelle condizioni di poco prima non è una scusa accettabile.

-Il ritorno al passato non riporta indietro i morti, Jeremy lo dice nel diario- ribatte calmo il ragazzo.
Dopo aver pronunciato queste parol,e torna alla postazione di comando.

Digita una serie di tasti e le icone dei loro amici spariscono: la biondina sa che entro pochi secondi riappariranno i loro corpi in carne ed ossa dagli scanner.

Tom è il primo a raggiungerli:

-Niels, Marlene, tutto bene? I mostri... sono spariti di colpo, evaporati! Abbiamo cercato di avvisarvi, ma...

La ragazza lo interrompe e descrive con tono adirato quello che è accaduto alla fabbrica:

-Oh, non preoccuparti, il tuo amico sa! Sa benissimo, visto che ha disattivato Wind su ordine di XANA!

Niels però stavolta batte un pugno sulla tastiera:

-Non pretendo che mi ringrazi, Marlene, ma almeno non accanirti contro di me per averti salvato la vita!

Lei in un primo momento viene distratta dall' arrivo di Amy, Steve ed Astra, ma quell' interruzione non fa che provocare un silenzio che pare interminabile. Marlene cerca un altro pretesto a cui appellarsi, senza risultato. Alla fine il suo orgoglio ha la meglio, facendole emettere un sonoro sbuffo, ma nemmeno un suono esce dalla sua bocca.

È Niels ad aprire la sua, stavolta per spiegare agli altri piú chiaramente cosa sia successo:

-L'attacco al Nucleo era un diversivo. In realtà il vero scopo di XANA era un altro: ha attivato una torre e non ho avuto nemmeno il tempo di accorgermene. È comparso uno spettro che ha catturato Marlene, minacciando di ucciderla se non avessi disattivato Wind. Non ho potuto disobbedirgli, ovviamente.

- Stai dicendo che ora è libero di vagare per la rete di tutto il mondo?- chiede Steve.

-Precisamente.

-Niels, cosa possiamo fare ora?- si intromette una timorosa Astra.

-Combattere, ovviamente. O almeno provarci. Ma prima dobbiamo localizzare XANA. Di certo dovrà tornare su Lyoko per attivare le torri, non può fare altrimenti, ma dal diario di tuo padre so che ci sono molti altri supercomputer al mondo naturalmente, e lui è in grado di infettarli e di creare delle Repliche di Lyoko, con torri uguali a queste. Tuttavia dovremo continuare a lottare, almeno finché non troverò un modo per eliminarlo, e ci vorrà molto tempo. Però... possiamo farcela se ci impegnamo.

Marlene percepisce la tensione sulla propria pelle, che si infiltra sotto la maglietta azzurra, fino a penetrare nelle ossa. Sono tutti cosí, adesso, dei fasci di nervi. E pare che nessuno voglia prendersi la briga di cambiare la situazione. Il gruppetto si scioglie man mano che tutti devono tornare a casa, Steve in testa, senza un saluto.

*****

-Sono tornata...
Per un momento Astra teme che mia madre potrebbe intuire qualcosa sentendo il suo tono, mentre sfila il giubbino e posa a terra lo zaino. È sempre stata brava nel capire quando è giù, in fondo.

Ma la sua risposta dissipa ogni timore:

-Oh, ciao, tesoro!- La sua testa, dai capelli rosa come quelli della figlia, spunta dalla soglia della cucina, precedendo assieme al pancione il resto del corpo. - Com' è andata?
La giovane scrolla le spalle:

-Bene.
Fa' che sia credibile, fa' che sia credibile...

-Mi fa piacere. Fred è di sopra che studia, ma se vuoi puoi andare in camera.

Ti pareva. Fred è,  al contrario di Astra, come suo padre: un fottuto genietto. Nonostante abbia sette anni appena, riesce a risolvere operazioni matematiche degne della prima media, a memorizzare già le più basilari nozioni di fisica e anche quelle di chimica, se si impegna. Lei non crede passerà molto prima che papà gli insegni i rudimenti dell'informatica come ha già fatto con Niels. A proposito...

-Papà dov'è?- domanda. La risposta è prevedibile:

-Di sopra anche lui, nel suo studio. Ha chiesto di non disturbarlo però.

La mamma lo dice con una certa ansia, come se sapesse che suo marito sta lavorando a qualcosa di estremamente pericoloso, cosa insolita per Jeremy. Nonostante la sparizione di Laura, madre di Steve e sua amica e collega, ha saputo continuare a lavorare con Marthine, la moglie di Odd, a molti nuovi progetti. Tutto questo in genere lo fa senza togliere alla famiglia la sua parte di tempo, eppure sono tre giorni che con la scusa del lavoro si rintana nel suo studio, a fare chissà cosa. È raro ora incrociarlo per i corridoi dell'Hermitage... Astra dubita persino che esca di lì per andare in camera a dormire.

La sua curiosità, trattenuta per giorni, ha la meglio:

-Che sta combinando, sempre rintanato là?

La risposta di sua madre è stranamente fredda, scostante:

-Astra, lascia lavorare tuo padre. Non me ne ha parlato molto, ma qualunque cosa sia deve ritenerla importante, e io mi fido. Vedrai- Aelita tenta di sorridere- Sono certa che terminerà il prima possibile e tornerà alla sua routine, se non lo interrompiamo continuamente. Ora va', e tenta di aiutare tuo fratello: lo sai che con l' inglese non ha molta affinità!

La ragazza obbedisce e sale le scale. Nella camera che un tempo era della mamma e che ora condivide con Fred la luce è accesa, si riesce a intravedere la  figura minuta del piccolo che si concentra su vocaboli di lingua straniera. Anche se è distante, Astra giurerebbe che stia spostando gli occhi azzurri sui libri di matematica, con aria sognante.

Prima di entrare dà un'occhiata alla porta in fondo al corridoio. Chiusa. Un filo di luce passa appena sotto di essa, indicando la presenza di qualcuno. Quella stessa presenza che è come sparita senza un apparente motivo.

***** *****

Bip. Bip. Bip.

È assordante, quel suono, martella nelle orecchie. Eppure, non appena si accorge di cosa lo causi, il viso ormai raggrinzito dell' uomo si distende in quello che dovrebbe essere un sorriso, ma che alla luce del monitor appare come un ghigno distorto. Evidentemente il lavoro che ha svolto ha dato i suoi frutti. In quel momento, vedere quei tre cerchi concentrici, la stanghetta lunga in alto e le tre corte in basso, il tutto rosso su sfondo nero, lo riempie di sodisfazione... ma anche di rabbia.

No, non è rabbia, non esattamente. È rancore. Il rancore che si è insinuato fin negli angoli piú reconditi della sua mente, del suo cuore. Il rancore che ogni tanto popola i suoi sogni di fugaci apparizioni: un orecchino pendente fucsia. Una coda viola. Un ventaglio. Piú frequenti sono le esplosioni, i crolli, il dolore.
Ah, il dolore! Quello lo sente sul serio, notte o giorno che sia, e molto spesso purtroppo. Ma forse, si ripete, forse da oggi tutto questo non sarà piú stato inutile.

Il messaggio è corto: poche righe di codici, lettere miste a segni di punteggiatura e numeri. Per una persona comune risulterebbe una frase totalmente priva di senso. Ma lui non è una persona comune. Lui capisce, e apprezza, come XANA deve aver apprezzato il favore che gli aveva fatto pochi anni addietro e che deve essere tornato a ripagare. E l'uomo sa benissimo come. Oh, se lo sa.

Favore? Quale favore? Chi ha
parlato?
In questi giorni ho trascurato un po' la traduzione e l' altra mia storia perché avevo un sacco di ispirazione per questo capitolo, che spero abbiate gradito.
Che ne pensate della foto, nipoti?
Kincha007

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