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Tu sei qualcosa di più

Domandina...cosa mangiate a Natale? Io essendo del Sud sapete che fine farò😂😂
Tornando a Zafirah nel suo viaggio si è unito Malik, ma, cosa lo spinge a farlo? E soprattutto Zafirah potrà fidarsi di lui?
Buona lettura

"Non è che hai dell' acqua?"

"Avresti fatto bene a fare rifornimento a Cassandra."

"Si certo, come no, sai non credo che dopo aver rubato il denaro, e qualcos'altro a quel tipo potessi andare in giro a chiedere acqua."

"Problema tuo, fai ancora in tempo a tornare indietro."

Sorrido, mentre con un fischio faccio planare Furia sul mio braccio.
Prendo del pane e dell' acqua e subito quell' idiota inizia a protestare.

"Dai l' acqua al pennuto e non a me?"

"Attento, Furia riesce a capire benissimo per essere un pennuto, e poi lui è parte della mia famiglia tu no."

Sbatte le ali e torna nel cielo, non riesce proprio a stare fermo, beh, ci assomigliamo in questo.

"Oltre a essere tirchia cos' altro sei Zafirah?"

"Tu non stai mai zitto?"

"No, proprio non ci riesco."

Che palla al piede.

"Come avrai capito sono una mercenaria e devo uccidere qualcuno."

"Qualcosa che non so?"

"Se parlo dopo dovrei ucciderti."

"Una donna testarda come te è la prima che la incontro."

"Immagino le donne con cui tu abbia avuto a che fare...Scorpio."

Si sistema il mantello e tira indietro i suoi capelli, mentre mi affianca.

"Modestamente, uno come me ha un certo fascino."

Lo guardo con la coda dell' occhio, davvero credevo che gli uomini fossero più intelligenti, ma a quanto pare Thron e mio padre sono gli unici al momento.

"In effetti come ho fatto a non notarlo prima?"

Apre la bocca a forma di o mentre si affianca di più a Rabi esponendosi in avanti.

"Allora anche tu sei umana."

Sorrido, imito il suo gesto e quando chiude gli occhi aprendo leggermente le labbra slego la sua sella e rovinosamente cade a faccia a terra.

Inizia a sputare la sabbia ed io non posso far altro che ridermela.

"Ops, forse non l' avevi allacciata bene rubacuori..."

"Divertente, davvero divertente."

Si, lo è molto in realtà, ma sarebbe crudele continuare ad infierire.
Continuiamo a questa andatura, fino a quando il cielo inizia a farsi rosso.

"Sarà meglio accamparci"

"Ma ancora c' è il sole."

"Per poco, tra poco sarà così buono che non potrai vedere nemmeno il tuo naso."

Scendo da Rabi ed inizio cercare qualche rametto di legno per il fuoco, il deserto può essere molto bello, ma di notte è più pericoloso che di giorno.
Me l'ha insegnato mio padre.
Al solo pensiero la rabbia cerca di prendere il sopravvento, ma sono brava e mi distracco in modo tale da non pensarci.

***

Malik si stende sulla sabbia, sistemandone una parte per farne un cuscino.
Sospiro e gli butto la borraccia mentre mi guarda sorpreso.

"Pochi e lenti sorsi, o non ce la faremo per tutto il viaggio."

"Hai cambiato idea?"

"Se ti devo portare dietro con me mi servi più vivo che morto."

Beve e mi ripassa la borraccia.
Rilasso il mio corpo ed osservo il cielo, spero davvero che questo silenzio duri, ma le mie aspettative vengono subito distrutte.

"Contro cosa stiamo andando di preciso?"

"Ami davvero tanto fare domande?"

"Un pregio non trovi?"

Gli dò le spalle mentre sistemo il mantello in modo tale da coprirmi, per me la conversazione è già finita.

"Allora?"

"Allora perché ti ostini a seguirmi? Hai detto che riguarda qualcosa oltre al tuo volere, per caso sei una spia dei romani?"

"Cosa? Nooo sono un nordico allevato da un' egiziana e ladro di soldi e donne...ti sembro forse una spia?"

"Mi sembri uno che parla troppo in realtà."

Continua a fare un monologo, ma alla fine non ricevendo alcuna risposta da parte mia chiudo la bocca e si mette a dormire.

Lo osservo, mentre le fiamme animano il suo volto con ombre.
Io non amo parlare di me, ma neanche lui scherza, cerca di sviare ogni discorso e di domandare.
I suoi trucchetti però con me non funzionano, per chi nasce tra le armi viene insegnato subito come scovare un bugiardo, ma è diverso, lui ha tipo una barriera che illude ogni mia possibile idea.

Smetto di perdere la testa sulle ulteriori domande che affollano la mia mente e guardando il cielo chiudo gli occhi addormentandomi.

***

"Zafirah."

Chi è che mi chiama?

"Zafirah apri gli occhi."

Faccio come mi ha detto la voce e vengo presa dal panico.
Sono immersa nell' acqua e sento che l' ossigeno sta venendo a meno, quando vedo una luce sulla superficie.

Muovo velocemente le gambe, ma sembra quasi che io stia immobile allo stesso punto.
Apro la bocca e l' ossigeno fuoriesce, urlo fino a quando non mi ritrovo a toccare la terra mentre i capelli bagnati coprono il mio viso.

Tossisco e riprendo fiato, quando la voce di prima continua a chiamarmi.

"Zafirah."

Alzo lo sguardo fino a vedere una lunghe veste galleggiare e salendo ancora resto paralizzata.

"Mamma."

Sorride mentre corro verso di lei, sto per sfiorarla, quando scompare, e al suo posto le mie mani si sporcano di sangue.
Guardo difronte a me e rivivo il momento in cui ha esalato il suo ultimo respiro.
Il rosso mi perseguita e contemporaneamente si sovrappone il viso di Secar.

Cerco di colpirlo ma non ci riesco e la scena in cui mio padre viene ucciso mi fa urlare.

"Sicura che è tuo padre?"

Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo nei campi dei Giunchi.
Cosa diavolo sta succedendo!?

Memhed la dea serpente è più luminosa e si avvicina a me.

"Guarda meglio Zafirah."

Vengo abbagliata e l' immagine di mio padre più giovane prende spazio nella mia mente.
Sta combattendo e quando sta per cedere la sua spada diventa di fuoco insieme ai suoi occhi e con ogni fendente carbonizza i  nemici.

"Non è possibile..."

"Infatti, non sarebbe stato possibile, se non grazie a tua madre."

Velocemente vengo catapultata in una grotta, dove un immagine eterea accarezza il viso di mia madre.

"Mamma..."

L'uomo difronte a lei la bacia e l' immagine viene sfocata.
Sono di nuovo al buio quando la luce di Memhed si fa largo.

"Tu sei qualcosa di più Zafirah, Cobra dei Serpenti del Sole, ma la domanda è... vuoi davvero continuare per questa strada?"

"Io sono una mercenaria in cerca di vendetta nulla di più."

"E allora come spieghi il tuo potere...diventi ciò che sei in quei casi, ma se non riesci a padroneggiarlo finirai per perderlo e cadere nell' oscurità."

"No..."

"Si, Zafirah vedi per la prima volta con i tuoi occhi ciò che sei."

"No!"

Batto un pugno per terra e come ad uno specchio la dimensione crolla, mentre torno ancora nei campi dei Giunchi.
Mi rialzo e in lontananza vedo mia madre, Nadja, stare tra le braccia di Osiride.

Perché un Dio dovrebbe scomodarsi per l'anima di un' umana?
Voglio urlare, ma non ho voce.

"Non puoi interferire nel regno dei morti...questo posto ancora non ti appartiene e ciò che vedi è il vero Zafirah...tu sei...."

Urlo con tutta me stessa, fino a che torna l' oscurità.

***

Mi alzo in piedi con la mano sulla mia spada e respiro affannosamente.
Sono nel deserto e il sole sta sorgendo da est, mentre Scorpio dorme ancora.

Cosa diamine mi sta succedendo!!!

Cantastorie

"Com'è possibile che non capita a chi era figlia?"

Bambini, voi non potete ancora immaginare cosa può significare essere figli di un Dio.
Zafirah aveva vissuto i suoi diciottoanni nella menzogna, credendo di compiacere un padre non suo, ma, per lei era l'unico.
Vedere con gli occhi il mondo per la prima volta fu traumatico, eppure potete credermi quando vi dico che Zafira superò anche questa prova e che dopo di essa tutto sarebbe cambiato per davvero.

Zanzà. Come potete notare non è il classico rapporto amore a prima vista...forse vi nascondo qualcosa e chi lo sa😂😂😈
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Manu

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