Sfida
La vostra Violet è tornata muahah...i chiamerò una figlia così se mai ne avrò😂😂
Zafira ha perso i sensi nel bel mezzo di una lotta, dopo un' imboscata, ma chi saranno mai questi tipi? E Malik che mistero potrà mai nascondere?
Buona lettura
Mi sento la testa frastornata, come se una decina di cammelli mi avesse investito.
La muovo lentamente e quando apro gli occhi mi ritrovo dentro ad una tenda.
Cerco di muovermi, ma le mie braccia sono state legate ad un palo.
"Merda."
"Puoi dirlo forte."
Giro la testa e mi accorgo che anche Malik è nella stessa situazione.
Non ricordo con precisione cos'è successo, so solo che ad un tratto le forze mi sono venute a mancare e il mio corpo ha ceduto.
Mehmed aveva detto che sarebbe successo, ma io non le ho dato ascolto e per colpa mia siamo in questa situazione.
"Cos'è successo Malik?"
"Hai perso i sensi durante lo scontro e sono venuto a difenderti, ma alla fine mi hanno circondato e ci hanno portato nel loro accampamento."
Mi ha difeso, quindi questo vuole dire.
"Il tuo debito è stato sciolto?"
"Direi di si."
Poggio la mia testa contro il legno del palo ed espiro, ma la mia attenzione viene catturata dalla strana arma di Malik che se sta tesa piantata con dei paletti al terreno.
"Quella cosa..."
"Ah, beh come dire, è parte del mio corpo."
"Sai veri che non è normale?"
"Infatti io non lo sono."
Cerco di guardarlo, ma per come siamo messi è difficile.
"Ora che siamo soli potresti anche spiegarti per una buona volta, mi hai stressata per tutto il viaggio ora ho diritto ha delle risposte no?"
"Stressata? Io sono di piacevole compagnia."
"Per altri tipi di donne."
Sento la sua risata ed ha uno strano effetto su di me, come se fosse allegra e triste allo stesso momento.
Si gira a guardarmi fino a che riprende a parlare.
"Da dove vengo io abbiamo altri tipi di dei sai? Sono più come ad una sorta di spiriti benigni e a seconda del loro elemento si dividono in gruppi."
"Continua."
"Io ero nato morto."
Sbarro gli occhi.
"Ma uno spirito ebbe pietà di me, era lo spirito Gahul, che nella mia lingua significa arma."
Ascolto in silenzio, mentre lui continua a parlare. È tranquillo come se non gli pesasse il fatto di dipendere da un Dio.
"Mia madre avrebbe accettato di tutto pur di salvarmi, così lo spirito Gahul estrasse un suo osso che prese forma della mia arma.
La impiantò nella mia spalla e da allora è parte di me, anche se all' inizio me la suonavo sempre in testa."
Abbasso lo sguardo, mentre le parole di Memhed affiorano alla mia mente. Anche se mi ostino a scappare dalla verità, quest' ultima mi sta perseguitando e inizia a ritorcersi contro di me.
"Beh almeno tu accetti la verità a cuore aperto."
"Mmh? Cosa vuoi intendere?"
"Niente, ma, ora ho un impressione diversa di te."
"Perché? Prima come mi vedevi?"
Inizio a muovere le braccia in modo tale da strofinare le corse contro il legno.
"Come dire, ti vedevo come ad una specie di vagabono con niente da fare nella vita a cui piace andare dietro ai soldi e alle belle donne...ma forse credo di non essere sbagliata vero?"
"Mi ritengo offeso da così crudeli oensieri, ma essendo la verità non darò peso e ti perdono."
"Guarda, senza il tuo perdono non avrei potuto continuare a vivere Malik."
Ride, mentre sono quasi riuscita a slegare le mie corde, l' unico problema ora è dove hanno messo le mie armi, devo trovarle, soprattutto la spada di mio padre, non posso permettere a quattro banditi di rubarmele.
"Almeno morirò con una bella donna."
"E chi sarebbe?"
Stacco le corde massaggiandomi i polsi prima di armeggiare con le sue.
"Io non morirò oggi Malik."
Lo guardo fisso negli occhi, una volta liberato, prima di armeggiare con i paletti che tengono ferma la sua arma.
Liberata torna a muoverla come una frusta, fino ad avvolgerla lungo il suo braccio.
"E ora?"
"Tu hai pagato il tuo debito no? Puoi anche andartene, ma io devo recuperare le mie armi e il mio cammello."
Sto per sbirciare da fuori la tenda, quando poggia la sua mano sulla mia spalla.
"Non ho ancora ripagato il mio debito..."
"Ma mi hai salvato la vita o sbaglio?"
Fa spallucce e sbircia prima di me.
Un tipo davvero strano per essere un sorta di mezzo Dio.
Sto per seguirlo, quando la voce di Memhed blocca i miei passi.
"Zafirah."
"Cosa vuoi adesso? Sono alquanto impegnata al momento."
"Prima cosa.."
"Non dormo bene da qualche giorno, il corpo ha ceduto."
Invento una scusa su due piedi, ora, devo pensare alle armi.
Sbirciamo da fuori alla tenda, ci sono banditi dappertutto, ma non sembrano molto addestrati.
Comunque decidiamo di uscire da dietro, sollevando un lembo e strisciando fuori.
"Non ci vorrà molto prima che scoprano la nostra scomparsa."
"Lo so, quindi da ora in poi, poche chiacchiere e più azione."
Ci muoviamo silenziosamente mantenedoci supini, mentre controlliamo di tenda in tenda, fino a che non vedo il mio arco e le mie spade su una scrivania della tenda più grande.
Striscio dentro dopo aver controllato che non ci fosse nessuno e una volta prese raggiungo Malik che ha mantenuto la tenda alzata.
Basta uno sguardo per fargli capire che ora è il momento di sparire, ma proprio quando stiamo per correre via, qualcosa lo colpisce facendolo volare allo scoperto.
Non ho il tempo di andarlo a salvare che anch'io vengo colpita da qualcosa di invisibile.
Sono di fianco a lui mentre mi faccio forza sulle braccia fino a rimettermi in piedi.
"Che cazzo è stato? "
"Vorrei saperlo anch'io Scorpio."
Veniamo circondati, mentre una figura di una donna appare dal nulla.
Le ipotesi sono due, o sono stata drogata o sto sognando.
"Guarda guarda, due topi che tentano di scappare, prendeteli."
Appena vedo due tizi farsi avanti impugno le spade e le sguaino contro di loro.
"Un passo e siete morti."
Si fermano sul posto mentre Malik se ne sta ancora a terra con una spada che punta al suo petto.
"Uh interessante, allora le sai usare?"
"Se vuoi ti dò una dimostrazione."
Sghignazza mentre getta la sua di spada e dalla folla si alza il grido di "Sfida".
Lo ripetono in continuazione fino a quando non delineano un cerchio.
"Sfida accettata."
Si leva un grido mentre la donna continua a parlare.
"Getta le armi e battiti contro di me selvaggia, se vinci sarete liberi, se perdi la morte per te e il tuo amico."
Magnifico, davvero magnifico.
Butto le armi verso Malik e sistemo il laccio che mantiene legati i miei capelli.
"Preparati allora."
"Una selvaggia avrà poche possibilità contro di me."
Parte all' attacco così velocemente che riesco giusto in tempo a parare il suo calcio mettendo le braccia a x.
Arretro leggermente, mentre abbassa la gamba.
"Fortuna del principiante."
Si allontana ed assumo la mia posizione del Cobra.
Stavolta attacco io per prima.
Corro contro di lei e punti al suo viso con un pugno, lo schiva e sorride, ma si sbaglia a sottovalutarmi.
Freno con il piede destro e carico la gamba sinistra che la colpisce alla bocca dello stomaco facendola tossire.
"FORZA ZAFIRAH!"
Che idiota quel ragazzo.
Torno a guardarla mentre nei suoi occhi si scatena una tempesta.
"Ora basta giocare selvaggia."
Batte le mani e le porta verso l' alta prima di diventare invisibile.
Strabuzzo gli occhi non credendo a ciò che ho appena visto, ma il tempo per sorprenemi non è a mia disposizione che sento qualcosa colpirmi il viso ripetutamente e successivamente un colpo più forte mi fa cadere per terra.
Sputo sangue.
Che dolore.
Perché cazzo non la sento?! Eppure mio padre mi ha allenata a colpire un nemico che non posso vedere.
"Sei finita selvaggia."
Respiro lentamente mentre mi rialzo mantenendo le braccia a penzoloni e la testa bassa.
Niente ancora non la sento, c' è troppo casino per riuscire a percepire i suoi passi.
"HAI PERSO!"
No, io ho detto che non morirò oggi.
Mi concentro sul mio battito ed invoco una piccola preghiera.
"Memhed ti prego, aiutami."
Il mio corpo si surriscalda e di scatto alzo il braccio bloccando un pugno.
Il laccio che legava i miei capelli si rompe all' impatto, facendoli cadere liberi davanti al mio viso.
"Com'è possibile?"
Un respiro e quando alzo lo sguardo vedo la sua sagoma blu mentre le arterie e il cuore vengono evidenziati di rosso.
Stringo il suo pugno e carico il mio colpendola allo stomaco.
Torna visibile e si accascia per terra, ma si rialza subito.
"Tu... tu sei come me."
Avanzo ancora mentre il suo viso mi appare più vicino, devono essermi tornati gli occhi del serpente.
Si rialza e prende le distanza mentre il vento scompiglia i miei capelli.
"Io vivrò, e tu perderai razza di camaleonte."
Assumo di nuovo la mia posa mentre lei ripresasi dal pugno mi imita.
Stiamo per scontrarci ancora una volta quando un urlo più forte della folla arresta i suoi passi e di conseguenza anche i miei.
"FERMI!"
Sul suo viso appare uno sguardo colpevole mentre un uomo con una tunica color del sole al tramonto viene avanti con alcuni uomini armati.
"Hana cosa stai facendo?"
"Volevano scappare."
"Non si trattano così degli ospiti."
Ospiti? Non credo che ospitare implichi legarci ad un palo.
"Scusala, Hana è uno dei miei più fedeli generali, ma tende ad essere diffidente con qualcuno che non conosce."
"Lo constatato di persona."
Malik viene liberato e si avvicina a me, mentre calmo il mio corpo fino a tornare normale.
"E lei chi sarebbe?"
"Sono Al Kahir, capo di questi ribelli."
Ribelli, non banditi, le differenze sono comunque minime.
"E sono lieto di ospitarvi nel nostro accampamento."
Fidarmi? Nemmeno morta, non dopo che questa pazza invisibile ha tentato di farmi fuori, ma questo tizio sembra più mansueto e se mi darà rogne riprenderò da dove mi ha fermata.
Facciamo piccoli passi per un futuro di pace e amore...ma chi ci crede😂
Commentate e votate
Baci baci
Manu
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro