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Io resto

Bene bene bene, siamo quasi arrivati alla fine e devo dire che come prima esperienza nel fantasy è andata abbastanza bene no?😂😂😂
Zafirah ha trovato suo padre ma la guerra ancora non è finita...
Buona lettura

Fermo il fendente della spada prima di prendere la mia nascosta dietro la schiena e taglio il suo addome facendo scorrere il suo sangue.
Cade a terra privo di vita.

Riprendo fiato prima di alzare lo sguardo e notare in lontananza una frusta librare nell' aria alzato una decina di centurioni, mentre più vicino a me vedo uno spadone familiare.

Dopo essermi ripresa corro verso di lei e scivolando tra la sabbia colpisco le gambe di un nemico per poi sistemarmi spalla a spalla con la donna con cui pochi giorni prima ho avuto uno scontro all' entrata del passaggio verso le montagne.

"Sei in difficoltà Diana?"

"Pensa per te Cobra, i prigionieri?"

"Al sicuro, mio padre si occuperà di loro, ora dobbiamo pensare ad andarcene."

"Così presto? Prima volevo rimanere un bel ricordo a questi romani."

Sorrido prima di coprire il mio lato dagli attacchi.
Paro due spade rallentando il colpo con le mie e dato che ho le mani occupate, raccolgo la mia fiamma e la libero come ad un' onda d'urto, facendoli volare lontano.

Tre vengono verso di me.
Carico le spade con la fiamma verde e quando sono abbastanza vicino scaglio il colpo che taglia il terreno, facendoli cadere nella voragine.
Salto all' indietro due volte e nell' ultima con un balzo afferro la testa di un nemico girandola, spezzandogli il collo.

Atterro con le ginocchia e rialzo subito lo sguardo.
Sono in troppi e non so per quanto ancora possiamo resistere.

"Sei finita!"

Giro la testa e faccio appena in tempo a rotolare di lato evitando la lama di una lancia.
Mi alzo restando però con un ginocchio per terra, mentre osservo il mio avversario.
È diverso dagli altri.

"Sei brava a scappare Zafirah, detta il Cobra."

Assottiglio lo sguardo, come fa a conoscermi?

"Chi sei?"

"Qualcuno mandato da Secar per ucciderti."

Prende una boccetta ed ingerisce il liquido     che conteneva.
Pochi istanti dopo il suo corpo inizia a tramare prima di crescere la sua muscolatura.
Viene attraversato da scosse elettriche e quando mi guarda i suoi occhi sono completamente bianchi.
Urla facendo esplodere una tempesta di fulmini e vento.
Pianto la mia spada al terreno mentre con il braccio libero copro gli occhi.

Che cazzo sta succedendo?!

Da un pugno al terreno.
Cerco di evitarlo, ma mi colpisce il fianco facendomi urlare.
Rotolo lontano per colpa dell' impatto e quando arresto il volo inizio a premere il fianco e ad urlare.

Sangue, merda.

Mi rialzo e mi nascondo dietro ad un masso riprendendo fiato.
Strappo il foulard dal collo e lo lego stretto in vita cercando di fermare il sangue.

"Ti nascondi adesso serpente? Oppure sei diventata un verme..."

Respiro velocemente e trattengo le urla di dolore mentre mi rimetto in piedi.
Fa davvero male, e sono fortunata che non mi abbia colpita in pieno.

Stringo bene le mie spade e mi sporgo leggermente per vedere dove si trova.
È di fronte a me e mi dà le spalle.

"I tuoi dei sono deboli in confronto ai nostri...presto tutto l' Egitto sarà nelle nostre mani e il potente Secar dominerà su tutto l' Oriente!"

Nel sentire quel nome un impeto di rabbia mi fa uscire allo scoperto e mentre è ancora di spalle carico la spalla destra e lo colpisco di netto su tutta la schiena.
Urla mentre inizio a perdere l' equilibrio.

Per non cadere getto una spada e con l' altra mi dò la spinta e mi rimetto in posizione di combattimento mentre il bestione si gira verso di me.

"Colpire alle spalle è sleale."

"Diventare un mostro è sleale, sei ricorso chissà a quale magia per potermi affrontare.
Cos'è avevi troppa paura?"

"TACI!"

La lancia di carica di altra elettricità e la rilascia contro di me.
Evito anche questo colpo, ma quando scatto di lato, il bestione si trova davanti a me e in quel momento il tempo inizia a rallentare.
Il suo pugno percosso dalle scosse si avvicina al mio addome e quando colpisce vengo catapultata contro ad una capanna fino a scontrarmi con il muro che circonda la città.

Il cuore inizia a battere più lentamente mentre il respiro si spezza in gola, e non solo quello.
Sento diverse urla che chiamano il mio nome in lontananza, ma adesso l' unica cosa che voglio fare è chiudere gli occhi, solo per un secondo.

"Zafiiiiraaaaahhhhh"

Vedo tutto sfocato mentre il bestione si fa spazio tra le macerie e avanza verso di me.

"Morirari oggi così la tua leggenda non avrà mai inizio."

Riderei se avessi ancora fiato in corpo, ma proprio quando la sua lancia si sta per abbassare verso di me la voce di mia madre sfiora le mie orecchie.

"Combatti per vivere."

Il suo volto mi sorride mentre sfiora il mio viso prima di sparire.

"MUORI!"

Alzo il braccio e fermo la lama che si conficca nel muro alle mie spalle.

"Cosa?"

"Poco fa hai detto che i tuoi dei sono più forti...ma allora perché adesso stai per morire?"

Il mio corpo viene ricoperto dalle fiamme ora più verdi di prima.
Il romano tenta di riprendere la sua lancia, ma quando le fiamme arrivano fino al cielo salta all' indietro.

Mi rialzo e il dolore di poco prima sembra essere scomparso.

"Non è possibile!?"

Il braccio riprende a bruciare fino alla metà del mio viso con la cicatrice sull' occhio.

"Diventare forti con un sortilegio non fa di te un Dio..."

Aumento la pressione nella mia mano spezzando in due la sua arma, mentre lo fisso dritto negli occhi.

"Sei sei..."

"Per tua enorme sfortuna il Dio Osiride nella mia terra è colui che non muore mai e a quanto pare ho preso questo suo pregio."

Piego leggermente le ginocchia e scatto in avanti, colpendo in pieno viso con un pugno per poi proseguire con una ginocchia e una testata.
Arretra mentre cerca di stare all' impiedi.

"Perderai lo stesso...io posso morire ma il grande Secar risveglierà il vostro male alle tre piramidi. Noi non perderemo mai siamo in troppi per voi."

Ride mentre il suo sangue sporca il terreno.

Le tre piramidi...la leggenda vuole che per sigillare Apopi siano state costruite come sigillo e una volta rotte il male calerà sul mondo.

Inizio a guardare intorno a me, gente che combatte per un futuro mentre il fumo ricopre il sole e le fiamme dilagano per la città.

"Per cosa combatti Zafirah?"

Entrambi i miei padri una volta mi hanno fatto questa domanda e in passato avrei risposto per me stessa, e poi per il mio villaggio, ma adesso sto combattendo per l' Egitto, la mia terra.

"Dopo di me arriveranno altri hahaha"

"Sono stufa della tua presenza."

Riunisco l' energia che è in me dentro ad un preciso punto del mio cuore rannicchiandomi e prima ancora che il bestione capisca cosa sta per accadere.
Urlo verso il cielo e libero le fiamme che dilagano per tutta la città eliminando ogni straniero con il cuore malvagio...così  la Duat adesso sarà affolata dalle anime di stolti che hanno sfidato la mia terra.

Osiride avrà molto da fare...

***

Dopo essere stata fasciata peggio di una mummia sono scappata dalla mia tenda.

Armuk è caduta e adesso è libera dagli stranieri.
Manca solo una persona.

Raggiungo mio padre sopra la collina mentre Furia plana lentamente sul suo braccio.

"Tua madre sarebbe fiera di te figlia."

"Lo so... papà, dobbiamo parlare."

Si gira verso di me e sospira.

"Credo proprio di si Zafirah."

"Ecco tu..."

"L'ho sempre saputo."

Spalanco gli occhi mentre cala il silenzio.

"Da bambina sei caduta da cavallo e temevo davvero di averti persa, ma proprio quando avevo per le speranze mi hai accarezzato il viso sorridendomi."

Io, non me lo ricordo.

"Tua madre mi disse la verità molto tempo fa, ma per me sei sempre stata mia figlia."

Abbasso lo sguardo mentre le lacrime iniziano a rigare il mio viso.
Mi stringe a sé e ricambio di rimando mentre mi calma accarezzandomi la testa.

"Io...io..."

"Cosa vuoi fare adesso Zafirah?"

Chiudo gli occhi aumentando la presa, prima di allontanarmi di poco da mio padre per poterlo guardare negli occhi.

"Io resto."

"Ma..."

"Secar è ancora vivo e non potrò mai perdonarlo per ciò che ci ha fatto...il nostro villaggio però ha bisogno di un capo e quello sei tu. Appena finito tornerò."

"Zafirah non puoi..."

"È una promessa."

Lo fisso intensamente prima che rilasci un sospiro.

"Hai la stessa testardaggine di tua madre..."

Sposta un capello dal mio viso prima di tornare ad abbracciarmi.

"Tornerò papà."

"Lo so, sei mia figlia, non puoi non mantenere una promessa."

Piango ancora, di felicità, anche se davvero non so se potrò mantenere la parola data...

Cantastorie

L' urlo dell' Egitto era più forte che mai, mentre nell' avanzare verso le tre piramidi Zafirah si lasciava alle spalle suo padre.
Con il cuore più leggero adesso si preparava per affrontare la sua più grande battaglia, quella che da millenni ormai è padrona di questo mondo.
Quella tra il bene e il male.

Scusaaaaateeeeeeee per il ritardo, ma sto cercando di trovare più tempo libero anche se difficile.😂😂😂😂
Siamo quasi arrivati alla fine.
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Manu

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