Il destino del Cobra
Voi non potete capire...Mi è arrivato il booktrailer dalla mia boss, mamma alpha, scienziata pazza colei a cui ho dedicato il libro!!!
E quello sopra ma a me è davvero piaciuto moltissimo perché non vi dice nulla di nuovo...o quasi😈😈😈
Tornando a noi vai col mambo egiziano e godetevi il capitolo😂
Buona lettura
Le fiamme del fuoco si muovono in una danza frenetica, mentre osservo Thron dormire beato, russa per fino.
Accarezzo la testolina di Furia che si sistema meglio vicino alla mia gamba ed osservo il cielo.
Siamo ad un giorno da casa e partendo prima che sorga il sole dovremmo arrivare a Sasi il villaggio dove tengono prigioniero Secar.
Sospiro e poggio la testa contro Rabi.
Tutti dormono mentre per ora tocca a me fare la guardia.
Il cielo stellato del deserto è uno spettacolo unico e approfitto di questo momento per pensare su tutto ciò che mi sta succedendo ultimamente.
Quello che ho visto alla gara del Cobra non è stato occasionale ne sono certa, quando credevo di dover gettar la spugna la rabbia mi ha fatto reagire.
Osservo il simbolo dell' occhio di Rah, durante la festa è stato stesso mio padre ad inciderlo sulla mia pelle, segno che solo un capo può portare, ma il mio sguardo si sofferma di più sul cobra.
Lo sfioro con le dita e nella mia mente appaiono le immagini dei campi dei Giunchi.
Osiride mi ha detto che superare un Dio sarebbe stato difficile, ma non fa parte dei miei scopi.
Io voglio solo proteggere la mia gente, superare gli dei è qualcosa di inumano.
Mi alzo e cammino un pò e quando sono abbastanza lontana faccio un respiro profondo.
"Se mi ascolti voglio avere delle risposte Osiride."
Silenzio.
Chiudo gli occhi, se non mi aiuterà un Dio allora cercherò da sola le mie risposte.
Ricreo quelle emozioni provate, paura, rabbia, disperazione... stringo le mani e il respiro accelera, ma mi mantengo calma e lentamente riapro gli occhi.
L' intera distesa di deserto appare esattamente come prima, forse ho fallito, ma quando mi giro per tornare da Thron sbarro gli occhi.
Sono come ho visto mio padre, un ammasso di fuoco blu con i punti vitali evidenziati.
"Che cazzo..."
Ritorno vicino a loro mentre velocemente prendo la mia spada e fisso il riflesso dei miei occhi.
"Non è possibile..."
Continuo a guardali e a sbattere le palpebre, ma restano sempre gli stessi...gli occhi di un serpente.
La pupilla è assotigliata in verticale e dal celeste color cielo ora hanno preso una tonalità sull' oro.
Sento Thron muoversi e dallo spavento torno a vedere come prima.
Non si sveglia e tiro un sospiro di sollievo.
Sono stanca e riprendo il mio posto vicino a Rabi, chiudendo gli occhi.
Il deserto questa notte è tranquillo quindi mi concedo un piccolo riposo.
***
Le immagini si frappongono velocemente, ancora fiamme, sangue e corpi privi di vita riversati nelle strade.
Urla di dolore e poi la collana che mia madre mi ha regalato si sporca di sangue, fino a quando non flutto nell' aria.
"Vuoi davvero delle risposte Zafirah?"
Questa voce... L'ho già sentita.
"Si."
"Hai fatto la tua scelta, ora segui la strada prefissata per te e salva questo mondo."
No, a me non importa nulla di questo mondo io...
***
Apro gli occhi, i primi raggi del sole colpiscono il mio viso.
Era un sogno, ma allora perché sento un peso sul cuore?
Mi alzo levandomi la sabbia di dosso mentre furia con un bel grido sveglia di soprassalto Thron.
"Buongiorno uccellaccio."
"Poi non ti lamentare se ti tratta male."
Dò un pezzo di pane al falchetto mentre copre le traccie del fuoco risistemo Rabi.
"Vai di fretta?"
"Sonno agitato, ora devo sbollire quindi muoviti pigrone."
Salto ingroppa e parto, mentre sento biancospino urlare di aspettarlo, odio le persone lente e lui lo sa, quindi ora paga.
Ad andatura veloce raggiungiamo Sasi, da lontano sempre tutto tranquillo, eppure...
"Allora? Come agiamo?"
"Siamo semplici viaggiatori, ucciderci non possono quindi entriamo dalla porta principale no?"
Alzo le spalle e mi avvio, quando con un colpo di vento arriva nella nostra direzione un odore di morte.
Thron inizia a tossire.
Se da lontano si sente così forte non oso immaginare cosa può essere successo a Sasi.
Aumento la corsa del cammello e una volta arrivati non posso far altro che coprirmi il viso con la sciarpa per non vomitare.
È una scena orribile, i corpo degli abitanti sono appesi alle mura, mentre altri sono ammassati contro alle case.
"Che cazzo è successo?"
"Non chiederlo a me."
Scendo dal cammello e avanzo per osservare la sabbia, è compatta e non presenta alcuna traccia.
Le cose sono due, ho sono stati divorati dal Dio Apopi e poi sputato, o sono morti da più di un giorno e questo significherebbe che il messaggero ha mentito.
Raccolgo una bambola di paglia ormai distrutta e la poso vicino ad un masso, quando velocemente le immagini del mio sogno si sovrappongo ad essa.
"Thron?"
"Mmh? "
"Torniamo subito a casa."
"E Secar?"
"Non è qui, Sasi è stata attaccata quasi una settimana fa, Secar non è mai stato qui."
Mi rialzo e risalto in groppa a Rabi, ho un nodo alla gola e quando vado per sfiorarla tocco sia la collana che ho vinto sia la pietra di mia madre.
Il cuore batte fortissimo.
"MUOVIAMOCI!"
***
È notte ormai, ma non importa, sto chiedendo molto a Rabi e spero che dopo questa corsa infinita non mi odi.
Da Sasi alle montagne sei serpenti ci vorrebbe un giorno e mezzo di cammino, ma con questa andatura e senza mai fare una sosta dovrei riuscire a tornare al calar del sole.
Ogni tanti vedo se Thron mi segue, ma più ci avviciniamo e più rivedo l' immagine della mia pietra blu sporca di sangue.
"Ti proteggerà dal male e ti aiuterà quando ne avrai bisogno."
Scuoto la testa mentre agito ancora di più le briglie di Rabi, devo essere più veloce del vento.
Le dune di sabbia sembrano muoversi insieme a me, mentre il sole lentamente inizia a nascondersi dietro di esse.
"No, no, no! NON OSARE ANDARTENE RA!"
Guardo il cielo e in quell' istante vedo del fumo, un incendio.
Torno a guardare davanti a me, in quella direzione c'è il mio villaggio.
Rabi diminuisce l' andatura.
Una volta vicini scendo lasciandolo riposare e corro con il cuore in gola, fino a quando il mio incubo prende forma.
La mia terra è in fiamme, si sentono delle urla e prima che possa rendermene conto sono già tra le strade.
Persone ferite si lamento mentre i guaritori cercando di salvarli.
Corro ancora,non c' è più nessun nemico ma la mia priorità ora è un' altra.
Entro in casa, è devastata, ma non c'è mia madre.
"Pensa Zafirah...PENSA!"
Il tempio.
Esco e riprendo a correre, salgo velocemente i grandini fino a raggiungere la cima e da qui i miei occhi vedono solo rosso.
Una pozza di sangue con al centro mia madre.
"MAMMA!"
Mi avvicino a lei girandola e poggiandole la testa sulle mie gambe, il suo respiro è debole, ma ha ancora la forza di aprire gli occhi.
"Z-zafi-Zafirah."
"Sssh non sforzarti, andrà tutto bene, tra poco guarirai e poi potrai sgridarmi per averti lasciata da sola."
Cerco in tutti i modi di tranquillizarla e di tranquillizarmi, ma allora perché non riesco a credere alle mie stesse parole?
"N-no, tu... Secar è s-ta-stato lui. Ha a-att-accato in vostra a-assenza. H- ha tradi-tradito tutti noi."
Le lacrime iniziano a farsi largo sulle sue guance e con un colpo di tosse sporca anche il mio viso e la collana con la pietra blu con il suo sangue.
"Rom-romani son-sono stati lo-loro e Bahir è st- stato fatto pri-prig-prigioniero."
Secar...appena sento il suo nome le immagini di quando eravamo ragazzi si sovrappongono all' immagine di mia madre agonizzante.
"La d-Duat mi att-ende, ma d-devi s- sapere che tu..."
Scuoto la testa.
Tossisce ancora, mentre allunga una mano verso il mio viso. Gliel' afferro e la premo contro la mia guancia.
"T-ti v-voglio bene Z-afirah."
Sorride con le lacrime che le rigano il viso.
La mano diventa debole fino a che non cade priva di vita al terreno.
I suoi occhi si spengono ed esala l' ultimo respiro.
Resto immobile.
Il vento scompiglia i suoi capelli, mentre nella mia mente il ricordo, dei suoi sorrisi, delle sue urla, di quante volte si è preoccupata per me, le lacrime quando mi sono ferita l' occhio, raggiungono il mio cuore.
Spalanco le labbra e urlo, ma non sento alcun suono, solo un ronzio fastidioso...
***
Cantastorie
La fiamma di Nadja, la donna che aiutò Bahir, la donna che fece un patto con Osiride, colei che diede alla luce ha figlia, si spense.
Le urla di Zafirah fecero tremare la terra, muovere il deserto e oscurare il cielo, mentre il sole si nascondeva da tanto dolore, ma lei non pianse, non riuscì a versare una lacrima durante la veglia funebre, nessuna emozione sgorgava dal suo viso mentre il sacerdote eseguiva il rito mortuario pregando che i cuori dei caduti riuscissero a essere puri di fronte ad Anubi.
Zafirah in quei momenti ascoltava solo le parole della madre che ripetevano il nome di Secar e nel suo cuore l' odio si espandeva.
Il destino del Cobra era già scritto, non quello di essere un capo, un guerriero... no...lei attraverso le sue gesta diventò un simbolo di libertà per tutto l' Egitto.
Zafirah
Finisco di sellare Rabi con le ultime provviste e sistemo le mie armi, quando una voce da dietro mi distrae.
"Dove pensi di andare eh?"
"Sta zitto Thron."
"NO! Tu ora vai a riposare e domani mattina rimetteremo in sesto il villaggio."
"Devo andare."
"Cosa pensi di fare così?! Tua madre è morta, degli innocenti hanno perso la vita e altri sono feriti."
Non lo sopporto più.
Velocemente mi giro prendendolo per il colletto e dandogli una testata.
Si allontana tenendosi la fronte dolorante mentre sfogo tutta la rabbia che mi porto dentro.
"Hai detto bene...MIA MADRE È MORTA! Credi che non me ne sia resa conto?! Tu non puoi venire qui a farmi la predica.
Questa è la mia terra, la mia famiglia, LA MIA GUERRA!
Mio padre è in mano loro con altri serpenti e non ho alcuna intenzione di perdere anche lui!"
Riprendo fiato e mi strappo la collana con il Cobra, sbattendogliela contro il petto.
"Non li ho protetti e ora il minimo che posso fare è vendicarli. "
Abbasso i toni di voce mentre una lacrima sfugge al mio controllo.
"Prenditi tu cura di loro fino al mio ritorno."
"Dove andrai?"
Alzo lo sguardo e lo fisso dritto negli occhi.
"Ad uccidere Secar e tutti coloro che si sono sporcati del sangue di mia madre e dei serpenti."
Una volta Secar era come ad un fratello per me, siamo cresciuti insieme, mio padre l'ha accolto come ad un figlio, permettendogli di sopravvivere nella nostra terra, ma lui ha scelto la sua gente, i suoi dei, la sua morte.
Levo la mano e mi allontano saltando in groppa a Rabi, mentre Furia plana sulla mia spalla e struscia la sua testa contro la mia guancia.
"ZAFIRAH!"
Guardo Thron da sopra la spalla.
"Combatti per vivere."
Il mio cuore ha un sussulto mentre i miei occhi m' ingannano mostrando al suo fianco la figura di mia madre.
"Vivi per combattere."
Svanisce mossa dal vento e parto verso Deasmon, l' ultimo luogo in cui mio padre si è recato.
Su questa terra Secar non sa di star camminando già da morto.
Eeeeeeehhhhh so che forse mi odiate😅😅😘
Fatemi sapere se vi piace.
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Manu
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