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Memoria tattile 🔴


33

Entrarono a stento, affannati, gli occhi talmente vicini da non mettere a fuoco.
Draco sbatté Hermione contro la porta.
Hermione gemette, anche se Draco fraintese il perché.
Lei non gli lasciò il tempo per pensarci.
Gli tolse la giacca indugiando forse un pochino lo sguardo sul marchio.
Draco fece un mezzo sorriso malinconico.
Non c'era tempo.
Si sentivano sempre in ritardo.
Sempre di fretta.
Non era più tempo di aspettare.
Draco le disegnò una lunga scia di baci famelici nello scollo, quasi la morse.
<< Draco... >> le sfuggì, le gambe molli lo chiamavano.
Hermione gli afferrò i capelli e lo trasse verso di sé.
Draco alzò lo sguardo.

L'avrebbe fatta impazzire
Una volta per tutte

Risalì il suo corpo fino all'orecchio sinistro.
<< Non ti ho raccontato cosa è successo nei dettagli al Ballo del Ceppo, solo perché volevo mostrartelo >>
Passò un dito sulla sua schiena, delicato.
<< Si dice che il corpo abbia una memoria tattile, indissolubile, sai... >>
Le accarezzò le labbra socchiuse con le dita.
<< ... sarei curioso di scoprirlo, e tu? >>
Hermione deglutì.
Teneva gli occhi bassi.
Draco cercò il suo sguardo prima di continuare, poi capì.
<< I tagli >> si sentì uno scemo, un'insensibile.
Si staccò da lei, quasi bruciato, a palmi aperti.
<< Non ti farò del male... >>
<< ... Non approfitterò di te... di nuovo >>
<< Cosa vuol dire di nuovo, Draco? >>
Draco deglutì.
<< Dimmelo >>
Draco aveva promesso che non le avrebbe più mentito, non importa quanto umiliante potesse essere.
<< Dopo... il Ballo del Ceppo, mi hai chiesto tu di dimenticare tutto... di farti dimenticare tutto, a quanto pare avevo... capito male... >> Lo disse come se fosse la più grande delle sue sconfitte.
Hermione rimase sorpresa dalle sue parole, ma in fin dei conti, si disse, era un chiaro comportamento da Hermione Granger, quando torna alla normalità e deve fare i conti con i suoi raptus di follia e istintività.
Draco si stava passando le mani sul viso, evitando di guardarla.
<< Non voglio... rovinare... tutto >>
Draco iniziò a incamminarsi verso l'uscita.
<< Io voglio che tu lo rovini >>
Draco si bloccò, trattenendo il respiro.
<< Voglio che mi rovini >>
Hermione si avvicinò a lui e lo guardò dritto negli occhi.
<< Qui e ora >>
Gli fissò le labbra serrate.
<< ... In questo letto silenzioso >>
Gli slacciò un bottone della camicia che si era già rimesso.
<< ... e in questo pavimento noioso >>
Due bottoni.
<< ... in questa scrivania vuota >>
Tre bottoni.
Un rumore li distrasse e rivolsero all'unisono lo sguardo alla finestra, dove una figura stava volteggiando sulla scopa.
<< Draco, so che sei là dentro >> La voce di Blaise risuonò ovattata dalle finestre chiuse.
Malfoy chiuse gli occhi per quell'ennesima interruzione.
<< Blaise, non è il momento. >>
<< Non penso tu abbia scelta, se non vuoi che la Granger ci rimanga secca. >>
Rimasero pietrificati.
Silenzio.
Spalancò la finestra.
<< Lo sai? >>
<< Lo sai e l'hai comunque baciata? >>
Blaise ghignò.
<< Dovevi vedere la tua faccia, amico >>
Draco strinse i pugni e afferrò la bacchetta dal mobile.
<< Cosa vuoi? >>
<< Allora, non che io non abbia piacere anche solo a sorprendere te e la Mezzosangue in flagrante, ma... >>  lo sguardo gli cadde sul seno praticamente scoperto di Hermione, Draco se ne accorse e gli lanciò uno sguardo penetrante, di quelli che non riesci a far cadere facilmente.
Porse la giacca a Hermione, avvolgendogliela delicatamente nelle spalle.
<< ... Granger, ti ho palpato così tanto questa sera, che per alcuni stati dovremmo probabilmente sposarci >>
Hermione lo guardò con disprezzo, Draco intensificò solo il suo sguardo precedente.
<< Fanculo Blaise, cosa diavolo vuoi? >>
<< D'accordo, d'accordo... per fartela breve, ho visto i tagli nella sua schiena scoperta, fra una strusciata e l'altra... >>
<< BLAISE >>
<< Stavo dicendo, che stavano peggiorando sotto i miei occhi, quindi che sembra un incantesimo potente, una tortura di qualcuno di vicino >>
Hermione lanciò istintivamente uno sguardo a Draco, che a Blaise non sfuggì.
<< Io comunque escluderei che sia qualcuno di VERAMENTE vicino a te, Granger, opterei piuttosto per un incantesimo di collegamento con te >>
<< E perché mai dovrebbero volerla torturare? >> Draco lo guardò spaesato, come se Hermione fosse una scoperta solo sua.
<< La Granger è più preziosa di quanto non sembri: è la migliore amica del Prescelto, è fra le Eccellenze della scuola e questo vuol dire che ha conoscenze utili per fronteggiare i nemici, ha affrontato più volte Il Signore Oscuro ed è nelle grazie di Silente... >>
A sentire quel nome Draco sussultò, ricordandosi del triste destino che lo traeva a sé, giorno dopo giorno, a ritmo dell'orologio della torre di astronomia.
<< ... per non parlare dei recenti... avvenimenti che potrebbero metterla in pericolo >>
<< Cosa c'entra Draco con la mia posizione? >>
Hermione non aveva esitato a pensare che si riferisse a lui e alla loro relazione.
<< Veramente mi stavo riferendo alle recenti prese di potere dei Mangiamorte, ma... comunque... questa è una domanda che dovresti fare a Draco e sarei curioso di sentire la risposta. >>
<< Stavamo parlando dell'incantesimo di collegamento e come risolvere la situazione, potremmo rimanere sull'argomento? >> sbottò Draco.
<< Certo, principino, stavo dicendo che alcune volte è possibile legarlo ad indumenti, tramite il collegamento con i loro gemelli >>
<< Tipo Calzini? Blaise questo gioco sta diventando sempre meno divertente >>
<< Guarda la Mezzosangue e dimmi che è un gioco! >>
La domanda era riferita al suo stato di salute, ma Draco pensò inevitabilmente ad altro: la guardò, raggomitolata nella sua giacca, le gambe scoperte e infreddolite, con gli occhi grandi che lo fissavano in attesa di un verdetto che aleggiava già nell'aria densa fra loro, da molto tempo.
<< No, non lo è >>
Blaise interruppe l'atmosfera idilliaca che si stava creando.
<< Deve togliersi tutto >>
Draco gli rivolse uno sguardo di fuoco.
<< Non vedo perché tu debba rimanere qua ad assistere, Blaise, non hai niente di meglio da fare stanotte? >>
<< Se la Granger andasse dietro la tenda non vedrei praticamente nulla, io vi servo, altrimenti vi saltereste addosso a vicenda senza risolvere nulla >>
Draco abbassò lo sguardo pensieroso.
<< Non ci metterà molto, è già praticamente nuda >>
Draco lo guardò come se volesse ucciderlo.
<< Un'altra parola fuori posto e quest'anno potrebbero esserci due assassinii ad Hogwarts >>
Hermione sussultò.
<< Due? >>
<< Fai in modo di non essere il primo >>
Blaise deglutì, capendo forse la portata del discorso.
Hermione si tolse le scarpe.
<< Bene, le scarpe non sono >> si lasciò sfuggire Blaise, che a quanto pare vedeva molto di più di quanto potesse ammettere.
Draco, con un colpo di bacchetta, lo fece sballottare a destra e a sinistra nella scopa.
<< Draco... >>
Draco si girò verso di lei.
Hermione era completamente nuda, con la sua giacca addosso e si era tolta l'orecchino, che, non si era nemmeno resa conto, essere solitario da molto tempo.
Dov'era l'altro?
Draco si fece scivolare via la bacchetta, cadde con un tintinnio che non sentì neanche, si avvicinò a lei che era girata di schiena, le tolse la giacca e vide sotto i suoi occhi le ferite cicatrizzarsi e poi quasi scomparire, lasciando dei segni così lievi da sembrare vecchie cicatrici d'infanzia.
Draco si abbassò e passò le labbra sopra ogni segno, con gli occhi chiusi, quasi avesse memorizzato la loro collocazione.
Blaise, vedendo quella scena d'infinita dolcezza, capì che nulla di male poteva scaturire da tanta premura, o almeno, così sperava.
Si sentì come se stesse vedendo qualcosa di molto intimo, di non meritarselo e se ne andò, con il cuore sereno, a cavallo della scopa.

Hermione appoggiò a lui la schiena e lui risalì sul collo, Hermione gli afferrò i capelli biondi e inspirò profondamente mentre Draco muoveva le mani sul suo corpo:
Dal seno, al ventre, ai fianchi.
<< Non c'è più rischio che tu mi faccia male... >>
<< ... a meno che io non lo voglia >> Hermione rise in un sospiro che Draco continuò, in una risata e profonda.
<< La streghetta si sente coraggiosa stasera... >>
<< Sono più esigente di quanto pensi >> Hermione si sbilanciò ancora di più sul suo corpo, e si strusciò andando giù e poi su, come quando aveva ballato nella sala Serpeverde.
Draco allungò il collo all'indietro e chiuse gli occhi con un sorriso beato.
<< Pensi che io non lo sappia? >> socchiuse gli occhi.
Draco le afferrò i fianchi e le inspirò il collo.
<< Memoria tattile, dici? >> le espirò nell'orecchio mentre una mano era scivolata prima dentro di lei e poi a stuzzicarle il clitoride su e giù, su e giù.
Il ritmo si sincronizzò con quello del sangue pompato dal cuore, che era totalmente in sua balia, con l'altra mano l'afferrava il fondoschiena. Draco la baciava impaziente sul collo, la stava assaggiando.
Era già successo

Memoria tattile

Si rivide riflessa in uno specchio al quarto anno, con gli occhi ansiosi e dubbiosi, ma una luce di brama e desiderio d'ignoto, che aveva visto chiaramente solo negli ultimi tempi.
Vide un Draco più sbruffone dietro di lei morderle il collo dal desiderio, il suo vestito quasi totalmente strappato, mai tolto del tutto per la fretta. Le mani di Draco nascoste dai brandelli delle balze, che si muovevano in corrispondenza del suo basso ventre.
<< Draco... >> dalla gola di Hermione uscì un gemito quasi incontrollabile. Draco sorrise soddisfatto.

I movimenti si stavano facendo più veloci e intensi
<< Draco... >> si fece sfuggire Hermione, Draco sorrise soddisfatto.
Hermione insinuò una sua mano dentro i pantaloni di Draco, che, sorpreso, rallentò, adattandosi al ritmo della mano di Hermione.
Hermione fece per abbassargli i pantaloni, ma Draco la bloccò.
<< Prima le signore >>
<< Ma io sono già nuda >>
<< Non mi riferivo a quello >>
La sbatté nel letto e le divaricò le gambe, insinuandosi fra loro, passò la lingua nei capezzoli, risucchiandoli, poi all'ombelico, poi tornò al clitoride continuando afferrandole il fondoschiena con entrambe la mani. Hermione inarcò il bacino e la schiena.
Era già successo.

Memoria tattile

In un altro letto, in un'altra notte di festa. I capelli di Draco gli coprivano la visuale e Hermione farneticava parole gemendo, lo sguardo verso l'alto, la bocca semichiusa.
Draco sollevò lo sguardo e con un movimento del capo i suoi occhi furono ben visibili e la fissavano, come all'epoca aveva visto fissare solo il boccino d'oro.

Hermione afferrò le lenzuola e contorse i fianchi mentre gemeva.
Draco alzò lo sguardo in cerca del suo, di una conferma, di un invito a continuare.
Trovò quello impaziente di Hermione, ansimante.
Draco si passò una mano sulle labbra e poi se le leccò
Si tolse pantaloni, la biancheria e risalì il corpo di Hermione.
Lei gli afferrò la testa e lo trasse a sé con le mani per baciarlo e con le gambe per invitarlo, anzi imporgli di entrare.
Draco stuzzicò l'entrata prima.
<< Non è solo una scopata, vero? >>
Hermione lo fissava quasi implorandolo di entrare.
Era già successo.

Memoria tattile

<< Non è solo una scopata, vero? >>
Hermione non voleva rispondergli, non voleva farsi queste domande, prese posizione, letteralmente, e lo spinse sotto di lei.

Provò a fare lo stesso, ma Draco la anticipò e la inchiodò con più forza al muro.
<< Non un'altra volta, Granger >>
Hermione aveva il fiato corto e il desiderio la stava consumando.
<< No Draco, non lo è >>
<< Non lo è cosa Granger? Voglio sentirtelo dire >> Draco chiuse gli occhi e avanzò nell'entrata, quel tanto da farla sussultare.
<< Non... >> gemette << Non è solo una scopata >>
Draco entrò con abbandono, violenza. Hermione aprì la bocca e gemette forte.
Draco appoggiò un gomito al muro e con l'altra le sorresse il corpo, le alzò una gamba e aumentò il ritmo.
La baciò con brama.
Lei di risposta gli morse un labbro, lui la guardò con occhi spiritati, ma Hermione non accennò a mollarlo, almeno fino a quando Draco non le tirò su entrambe le gambe e la ricondusse stesa nel letto. Lì gli mollò il labbro sanguinante e il suo sangue caldo gocciò nel seno di Hermione, ballò una danza tutta sua salendo e scendendo nel suo corpo, espandendosi, tremando, ma nessuno ci badò granché dato che entrambe le bocche erano occupate in grida di piacere così forti che ululati si unirono a loro dalla foresta.
La finestra era rimasta aperta, ma nessuno aveva freddo dentro la stanza più calda del castello.
Draco la fissava mentre il suo fiato tornava regolare, riappoggiò delicatamente le sue gambe.
Lui aveva lo sguardo vinto dei guerrieri, quando intravedono casa all'orizzonte, passava le dita leggere sulla sua pelle alla ricerca di residui di piacere nel sudore freddo.

<< Sei bellissima >> si lasciò scappare.
Hermione lo fissò, per un tempo interminabile, senza dire nulla.
Draco non accennava a sistemarsi di fianco a lei prima di una sua reazione.
<< Ma sono nuda >> Hermione lo disse come se la sua risposta negasse l'affermazione di Draco.
Draco la guardò con gli occhi incantati di chi ha visto l'impossibile.
<< Appunto >> passò le dita lunghe nel sorriso timido di lei e si addormentarono insieme, abbracciati, con la luce della luna che filtrava dalla finestra, più potente del sole di agosto.

Come Ulisse, avrebbe presto imparato che Itaca era ancora lontana

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