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Gioco

E il futuro ci spaventa più di ogni altra cosa

E la fine ci spaventa più di ogni altra cosa

Il fallimento ci spaventa perché i vincitori

Sono gli unici che scriveranno la storia

- Psicologi: FUTURO

22

Hermione era tornata in camera, ma una volta nel letto aveva capito che il sonno che aveva sentito era solo una botta che se n'era andata com'era arrivata.
Era andata in un'ala del castello vicina, ma abbastanza lontana per non sentire Ron russare o delirare. Si era fermata in un angolo a guardare la stellata.
<< Ciao Herm! Sei ancora qui? Sei ovunque stanotte! Non ho ancora trovato il tuo orecchino, mi spiace. >> Luna la salutò con sorpresa, ma anche una punta di sospetto.
<< Ciao Luna >> Si tastò l'orecchio destro << Come fai a sapere che ho perso un orecchino? >>
<< Me l'hai detto tu un'ora fa, Herm, ma non preoccuparti anche a me capita di dimenticare molte cose, a volte penso che quello che capita la notte non succeda veramente, perché se ne va con il finire della notte... >>
Aveva stranamente ragione, ultimamente tutte le decisioni più strane le prendeva la notte e avrebbe giocato carte false purché se ne andassero con la notte, come un brutto sogno.
<< Non preoccuparti comunque, penso di sapere dove si trova >>
<< Parli della stanza delle necessità? Perché se intendi quella adesso è occupata, ho visto Draco Malfoy entrarci di fretta dieci minuti fa >>
<< Veramente? Allora devo andarci il prima possibile >>
<< Non puoi Herm, se c'è qualcun altro dentro che non vuole essere disturbato, raramente la stanza ti fa entrare >>
Bizzarro.
Era già entrata con lui all'interno.
<< Ho i miei metodi, Luna, buonanotte di nuovo e speriamo per l'ultima volta. >>
Hermione entrò proprio quando le prime luci del giorno iniziavano a strisciare timidamente sui freddi pavimenti di pietra.
<< Granger >> Draco era seduto su una poltrona davanti al camino, beveva whisky passandoselo in bocca lentamente.
L'aveva vista entrare dallo specchio sopra le fiamme, Hermione non poteva invece avere dubbi sul trovarlo lì.
<< Malfoy >> Draco voltò la testa per vederla con la coda dell'occhio
<< Hai passato una bella nottata? >>
Hermione gli si avvicinò, girando intorno all'ampia poltrona.
<< Agitata direi, tu? >>
<< Un incubo >> Buttò la testa indietro e tracannò un bicchiere intero, senza pensarci due volte. Hermione fece scivolare la sua mano attorno al bicchiere vuoto e delicatamente glielo prese di mano.
<< Lascia queste pagliacciate alle opere teatrali e dimmi cos'hai combinato questa volta. >>
Sembrava turbato, Hermione non poteva sapere cos'aveva dovuto affrontare, seppure per poco, nel suo corpo... se non altro ora sapeva che anche Lenticchia avesse una cotta per lei, sorrise amaramente fra sé e sé.
Il silenzio di Draco la preoccupava.
<< Quando iniziamo a preparare la polisucco? >>
<< Non preoccuparti, Hermione, il tuo debito è stato già pagato >> ma quello che aveva pagato di più era lui, si disse.

Mi devi una polisucco

Strano che avesse cambiato idea così in fretta.

<< Me l'hai detto tu un'ora fa Herm >>

Strinse il bicchiere vuoto fra le mani.
<< Cosa hai combinato questa volta Malfoy? >>
<< Ti ho risparmiato una fatica inutile >> si girò nuovamente verso il camino.
Hermione si avvicinò a braccia conserte.
Gli si parò davanti, la luce che prima sembrava emanare Draco era sparita, solo ombra.
Le rivolse uno sguardo scocciato.
<< Fidati, mi sei stata molto utile >>
Hermione ebbe una brutta sensazione e lo guardò delusa.
<< Mi hai obliviata di nuovo? >>
<< Mi sottovaluti, Granger, non conosco solo quell'incantesimo, strano che tu non ci sia ancora arrivata... >> Draco le si avvicinò e le cinse la vita con possessione.
<< ... perdi colpi ultimamente Mezzosangue... >> le soffiò via un ciuffo ribelle da davanti le labbra << c'è qualcosa che ti distrae? >> Ghignò.
Il fiato ebbro di Draco la fece rabbrividire.
Hermione si divincolò, facendo cadere il bicchiere.
Il fracasso aveva aperto un divario pericoloso fra loro.
<< Smettila di giocare con me >>
<< Non è forse questo Hermione? Tutto un gioco? >> il suo sguardo era stralunato.
<< Non per me >> Hermione cercò di mantenere la voce il più possibile ferma.
<< E allora perché ti comporti come se lo fosse? >>
Silenzio.
Lui non poteva sapere i suoi piani, si impegnava così tanto a pensare le cose giuste al momento giusto.
<< Perché sei venuta qua a controllare l'armadio? >> Draco si era esposto con questa frase e Hermione prese la palla al balzo.
<< Perché non avrei dovuto? È solo un armadio dopotutto, no? >>
Silenzio.
Draco strinse la mascella, poi la guardò; così orgogliosa e cocciuta, si fece sfuggire una risata, l'aveva messo all'angolo.
<< Oh, quindi volevi solo prendere la divisa Serpeverde di ricambio che ti avevo proposto la scorsa volta? >>
Hermione alzò un sopracciglio
<< Forse >>
Draco accentuò il sorriso.
<< Bhe, allora prendila pure >> Le si avvicinò in maniera decisa, lei indietreggiò, incosciente che questa volta la stanza avesse fatto riapparire la vasca.
<< Ma >> Draco fece un altro passo con sguardo intimidatorio, quasi delirante, e un sorriso vuoto.
<< Perché mai dovresti cambiarla se la tua è intatta, Granger? >>
La buttò nuovamente in piscina con un tocco deciso, questa volta lui non la seguì.
Hermione fu talmente sorpresa da quell'atto da non riuscire a reagire all'istante, si ritrovò zuppa, di nuovo.
Gli afferrò il piede, ma lui non si lasciò trascinare, rimase immobile a guardarla.
<< Perché devi essere così cattivo? >>
<< Io non sono cattivo, sono gli altri che mi vogliono così! >>
<< Quindi è ancora una scelta degli altri! E tu quand'è che scegli, Draco? >>
<< È una bugia questa! Non puoi scegliere niente se gli altri hanno già deciso chi sei! >>
<< Tu pensi che questo ti giustifichi? Sei un codardo! >>

<< Tu non sai nulla! Vuoi solo i fatti, ma la storia, Hermione, la scrivono i vincitori >>

Si divincolò definitivamente, indietreggiando di un passo.
<< Allora è questa la grande nobiltà dei Malfoy, vorrei dire che mi aspettavo di meglio, ma non è affatto vero. >>
Hermione uscì dall'acqua, completamente molla, inciampò un paio di volte, ma non cadde mai, i vestiti la portavano verso il basso, ma lei, come sempre, puntava alle stelle, contro la forza di gravità.
Draco la fissava come in osservazione di una pozione che sta inesorabilmente perdendo il controllo.
Si ridestò cercando di ricordare le ultime parole che aveva pronunciato.

<< Cosa ne sai della nobiltà dei Malfoy? >>
<< Anche troppo se vuoi saperlo, la stessa nobiltà che affossa per eccellere. >>

<< È così che funziona! >>
<< Cosa? >>
<< Tutto! >>
Le aveva urlato in faccia, di nuovo, questa era l'ultima volta.
<< Polisucco, non è vero? Si sente la puzza da qua Draco. >> Draco mandò giù la saliva senza guardarla, con gli occhi nel pavimento. Le fiamme del camino creavano onde di fuoco sul suo viso disturbato, rendendolo quasi irriconoscibile.
<< Ironico, dopo questo discorso, che tu debba diventare un altro per ottenere ciò che vuoi. >>
Lo guardò, trionfante, dall'alto, perché la sua postura si era incurvata sotto il peso della colpa.
<< Spero almeno che tu l'abbia ottenuto. >>
<< Certo che l'ho fatto >> Draco si toccò inconsciamente la tasca destra
Hermione lo notò e si avvicinò.

<< Stai suggerendo di sfruttare la sua debolezza per te per sabotarlo? >>

<< E questo ti basta? >> si avvicinò così tanto da non distinguere più quale fosse il suo fiato e quale quello di Draco. Lui la fissò sorpreso di questa improvvisa vicinanza.
<< Ti basta questo per essere felice? >> Hermione teneva lo sguardo fisso sul suo, gli tracciò la linea della mascella con lo sguardo tagliente.
Gli strinse la cravatta in un gesto quasi rituale, la strinse tanto da fargli guizzare il pomo d'adamo.
L'allentò lentamente passando le mani alla clavicola, fino al petto, e più giù verso l'addome, il tocco quasi clinico era lento ad analizzare ogni centimetro, lo sguardo che finora aveva seguito la sua mano, ora e diretto sui suoi occhi, seducenti come quelli delle veela.
<< Non hai veramente bisogno di nient'altro? >> si fermò nel basso addome e lo risalì, percepì il suo fiato bloccarsi.
Osservò ogni centimetro del suo corpo, senza mai più fermarsi agli occhi.
<< Che tristezza. >> ristrinse il nodo alla cravatta con risolutezza, staccò le mani dal suo corpo senza preavviso e si allontanò di nuovo.
<< Bhe, se è così allora grazie per il bagno >> gli fece un inchino profondo e lo fissò, lui con lo sguardo incredulo e lei con un'aura fiera che non le aveva mai visto, forse persino Hermione guardandosi allo specchio non si sarebbe riconosciuta.
<< Vediamo se la vittoria ti terrà compagnia >>
Andò verso la porta senza mai girarsi, sapeva che l'avrebbe smosso.

3

2

1

Draco le afferrò il braccio
Lei rimase girata, immobile, ma con un sorriso trionfante.
<< Non puoi veramente giocare con... questo. >>

<< Non è forse questo Hermione? Tutto un gioco? >>

Hermione si girò lentamente e con il mento alto, lo fissò intensamente, con un accenno di ghigno.

<< Non è forse questo Draco? Tutto un gioco? >> Draco la fissò con sgomento, mandò giù la saliva rumorosamente.

Le avvicinò le mani al viso, timidamente, inspirò ed espirò quasi tremante, con gli occhi chiusi.
Per lui era davvero difficile ammetterlo.
<< Non... Non tutto... >>
Le sue parole avevano tutto un altro tono rispetto a qualche secondo prima, sembravano loro stesse una carezza.
Non poteva bastarle.
<< Dimostramelo >>
Draco la fissò e nei suoi occhi Hermione vide la paura di ciò che gli avrebbe chiesto.

<< Qual è la tua missione Draco? >>

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