9. Adynaton
L'adynaton è una figura retorica che consiste nel subordinare l'avversarsi di un determinato evento a una condizione impossibile affermando, di conseguenza, l'irrealizzabilità di tale evento.
È come se Daniel non ricordasse come si fa a vivere senza Nives, come se non l'avesse fatto fino a due settimane fa. Qualsiasi cosa faccia, finisce per pensare a lei e la cosa che lo frustra maggiormente è che non può che mandarle messaggi stringati. Per fortuna tra tre giorni sarà a Bruxelles con lei. Ora deve solo concentrarsi sulla gara in Russia, ma gli riesce piuttosto male, considerando che finiscono tutti per chiedere informazioni sulla sua relazione con la Principessa. Viene letteralmente assaltato non appena arriva nel Paddock, ritrovandosi a dover proteggere Marina, che piccola com'è rischia di essere calpestata.
Ha cercato di stare il più possibile lontano da internet, ma finisce per fare delle ricerche e capisce di essere ancora, dopo settimane da quando si sono fatti vedere insieme per la prima volta, sulla bocca di tutti. Molti gridano allo scandalo, dicono che la Principessa ha avuto una semplice storiella. Altri dichiarano che alla fine della stagione si ritirerà e sposerà la Principessa, lo considerano però inadeguato.
«Tutto questo è...assurdo!» esclama, alzando lo sguardo sulla sua assistente, ancora scossa per quello che è successo poco fa. Daniel le si avvicina, inginocchiandosi e allacciandole una scarpa. «Stai bene?» chiede.
«Sei diventato parecchio famoso, capo», dice la ragazza, lasciandosi sfuggire una risata, ma si vede che è preoccupata. «Credo sia meglio che per un po' tu tenga un profilo basso. Lei sta bene?» Solo dopo aver sentito la domanda di Marina gli viene in mente che lo stesso trattamento riservato a lui, è sicuramente stato riservato anche a Nives! Si ritrova quindi a chiamarla, aspettando con ansia che risponda e prendendo un respiro di sollievo quando sente la sua voce.
«Dany», dice lei, allarmata.
«Ive, ehi Ive...tutto bene? Tu- tu stai bene?» chiede, trattenendo il respiro.
«Sì, sto bene. E tu? È successo qualcosa?»
«Tralasciando il fatto che io e la mia assistente siamo stati assaliti dai giornalisti non appena siamo arrivati nel Paddock...sì», le fa sapere, sospirando, mentre Nives comincia a tempestarlo di domande, chiedendogli nuovamente se sta bene. La rassicura come può, cercando di alleggerire un po' la situazione. «Davvero le Kardashian non stanno facendo qualcosa di più scandaloso di noi?» chiede, strappando una piccola risata a Nives. «Lì fuori è da pazzi, Ive. Ho paura che scoprano che sto per venire da te e-».
«Forse sarebbe meglio aspettare», propone lei, interrompendolo. Daniel stringe la mano un po' più forte attorno al telefono, perché percepisce dal suo tono di voce che non è quello che vuole. E sicuramente non è quello che vuole lui. «Dany, è vero tu non sei un Principe, ma io non sono una ragazza qualsiasi», sussurra Nives all'improvviso. «E se- se vuoi stare con me, allora devi prenderti anche tutto ciò che ne consegue. Devi prenderti anche l'opinione pubblica, i pedinamenti da parte dei giornalisti e pure il fatto che i miei non vogliono che io stia con te».
«Io me la prendo tutta questa merda, e anche di più! Mi prendo ogni cosa per te, Ive, ma-».
«Ma», ripete lei. «Certo che c'è in ma», sussurra, mentre Daniel scuote la testa, camminando frettolosamente avanti e indietro.
«Ascoltami, non distorcere quello che sto cercando di dirti! Ive-».
«Facciamo calmare le acque. Non ci pensare, non ora. Adesso devi solo guidare, ciao Daniel».
«Ive?» la chiama, aggrottando la fronte. «Nives! Cazzo, mi ha messo giù!» dice, serrando la mascella e guardando in direzione di Marina. Mentre lui riprova a fare il numero, trovando occupato, lei si volta verso la porta, vedendo apparire Max e Clare.
«Amico, porca troia, ma manco Justin Bieber nel 2010 veniva assalito così!» esordisce Max, entrando. Clare, alle sue spalle, alza gli occhi al cielo, chiudendo la porta. Daniel lascia cadere il cellulare sul tavolo, con un sonoro tonfo, attirando l'attenzione di tutti su di lui. Cala un silenzio denso di tensione, mentre lui si va a sedere, piegandosi sulle ginocchia prendendosi la testa tra le mani. Chiude gli occhi, cercando di mettere ordine nella sua testa. Deve capire cosa fare, perché tutto quello che sta succedendo va oltre ogni sua aspettativa. Certo, sapeva che la sua storia con Nives avrebbe fatto scalpore, ma in questo momento sembra impossibile potersela vivere tranquillamente.
Max si avvicina a lui con cautela, piegandosi sulle ginocchia e rimanendogli di fronte. Gli dà una pacca contro il braccio, facendogli così alzare la testa. Quando Daniel lo fa si ritrova davanti il sorriso del suo migliore amico, poi guarda oltre le sue spalle, dove le due ragazze sono rimasta immobili, visibilmente in apprensione per lui.
«Non è di certo così che risolverai la situazione, standotene qui a pensare su cosa fare», dice Max.
«Ma è questo il punto! Io non so che cosa fare», si lamenta Daniel, sbuffando. «Sai, non mi capita tutti i giorni di innamorarmi di una ragazza che poi si rivela una cazzo di Principessa. Come faccio a stare con lei quando mi basta mettere piede fuori da qui per essere assalito da una mandria di giornalisti? E per di più mi ha detto che la sua famiglia non vuole che lei stia con me».
«Stronzi», sussurra Clare, però riescono a sentirla tutti gli altri e Max annuisce, d'accordo con la sua ragazza. Quando capisce di aver parlato a voce troppo alta, continua. «Ma che si fotta la Monarchia! Va' da lei e portala via da quel posto. Questa situazione la potete affrontare solo se siete insieme».
«Hai ragione», dice Daniel, drizzandosi sulla schiena. Max si risolleva, raggiungendo Clare e passandole un braccio attorno al collo, così da riuscire a lasciarle un bacio sulla guancia.
«E brava la mia Clary», le dice.
«Marina, ho bisogno del tuo aiuto», fa sapere alla sua assistente, la quale si affretta a recuperare il suo tablet, in attesa delle istruzioni di Daniel. Max e Clare rimangono in silenzio a sentire cos'ha intenzione di fare.
«Ma che cazzo è, un film di James Bond?» sussurra Max all'orecchio di Clare.
«Questo va decisamente oltre le mie aspettative», risponde lei.
I giorni in Russia sembrano lunghissimi e a Daniel non importa proprio un bel niente della gara. Non sa nemmeno lui come fa a piazzarsi in quinta posizione, considerando che per tutto il fine settimana non ha fatto altro che pensare a Nives.
Subito dopo la gara e le interviste d'obbligo, durante le quale cerca di tenere un'aria distaccata ma al tempo stesso non vuole dare a vedere che qualcosa non va, lascia il Paddock. La macchina su cui sale viene subito seguita, come aveva previsto. E come aveva previsto, a quest'ora la superstrada che porta all'aeroporto è molto trafficata, finendo così per imbottigliarsi nel traffico. Le macchine che seguono la sua sono sempre alle sue spalle, ma grazie alla confusione che si crea ad un raccordo, riesce a prendere un'uscita che non è quella per l'aeroporto, seminando tutti. Guida per altri cinque chilometri, fermandosi ad una stazione di servizio. Esce, prendendo il borsone che c'è sui sedili posteriori e si avvicina ad una delle pompe di benzina, passando vicino ad un uomo. Mentre lui lascia andare nella mano nell'altro la chiave della macchina guidata finora, a lui viene data la chiave di una nuova macchina, che lo aspetta poco più avanti.
Rientra sulla superstrada, diretto verso una stazione di decollo degli aliscafi. Attraverserà il Mar Nero fino ad arrivare in Bulgaria e da lì prenderà l'aereo per il Belgio. Lo aspetta un lungo viaggio, di questo ne è consapevole, ma sa anche che questo è l'unico modo per arrivare da Nives senza che nessuno lo sappia, all'infuori dei suoi amici.
Una volta arrivato a Bruxelles si mette in contatto con l'unica persona che può fare da tramite tra lei e Nives. Lena risponde alla sua chiamata, ascolta quello che ha da dire ma gli dà una brutta notizia.
«Non sono a Bruxelles ora», dice. «Però a casa mia c'è sempre la domestica, quindi la avviserò che stai per arrivare. Poi chiamerò Nives e le dirò di andare da me con una qualche scusa».
«Lena, non so proprio com-».
«Daniel, è arrivato l'ora di ragionare, perché il cuore non basta più. Fai le scelte giuste...questa è l'unica cosa che puoi fare», lo interrompe Lena, augurandogli buona fortuna.
Sentire le parole di Lena, fa agitare Daniel. Lui e Nives non si sentono da giorni ormai e non sa che lei sia arrabbiata, o forse delusa dal suo comportamento. Forse le ha dato l'impressione che non volesse rischiare per paura, ma non è così! Quel maledetto "ma" era solo per lei, per timore che potesse succederle qualcosa. Se qualcosa andasse storto e Nives finisse in mezzo ad una bufera mediatica non se lo perdonerebbe mai.
La domestica è una donnina sulla sessantina, che lo accoglie con un sorrise, chiedendogli se vuole qualcosa da mangiare. Probabilmente lo vede sfinito, considerando il lungo viaggio che ha fatto. Eppure, in questo momento non sente il bisogno di niente, se non di vedere Nives. La aspetta nel salotto, sentendola parlare con la domestica, mentre si avvicina.
«Lena mi ha detto di aver dimenticato la finestra in sala aperta e mi ha chiesto di venire a chiuderla. Dovrebbe cominciare a piovere a breve. Però non mi ha detto che lei fosse qui. Immagino che-». La ragazza si blocca, non appena vede Daniel. Lui abbozza un sorriso, avvicinandosi con cautela, mentre le sue scarpe scricchiolano contro il pavimento di marmo.
«Non c'è mai stato nessuno "ma" se si tratta di te», fa sapere a Nives, che non riesce ancora a muoversi. Daniel la guarda, pensando che sia bellissima anche se indossa solo dei banali jeans e una camicetta nera. Aggrotta la fronte, accorgendosi solo in un secondo momento che ha tagliato i capelli: le arrivano appena alle spalle e sono perfettamente stirati.
«Sei qui...» sussurra, facendo annuire il ragazzo. «Perché sei qui?» chiede poi. Daniel aggrotta la fronte.
«Come sarebbe a dire perché?» Nives scuote la testa, mettendosi a camminare ma rimanendo comunque a distanza di sicurezza da Daniel, una distanza che fa impazzire Daniel, perché l'unica cosa che vorrebbe è poterla stringere a sé.
«Non possiamo stare insieme, Daniel», dice Nives.
«Ho fatto un viaggio di due giorni per venire qui da te», la informa Daniel dicendole poi tutti i particolare. Si fa un po' più vicina a lei. «Io farei questo e altro per te. Certo che possiamo stare insieme!» Nives scuote la testa, facendosi leggermente indietro, come per paura di essere toccata.
«Una volta mi hai detto che sogni di vivere in Australia, in una fattoria...insieme a qualcuno di speciale», gli ricorda Nives. «Non succederà mai se quel qualcuno credi che possa essere mio, perché per quanto cerchi di levarmelo di dosso, il mio dannato nome rimane...è indelebile».
«Non importa dove, io voglio stare con te», cerca di farle capire Daniel, avvicinandosi ancora e facendola ancora indietreggiare verso la porta.
«Non ti meriti tutto questo Daniel. Sei il ragazzo più genuino che io abbia mai conosciuti, chiederti di stare con me, di prenderti tutto quello che ne deriva è da egoista e ti sentiresti in gabbia. Non voglio che tu lo sai, perché perderesti la tua essenza. Il mio mondo sa farti diventare cattivo, senza che tu lo voglia. Tu non sai esserlo...»
«Nemmeno tu, Ive», sussurra Daniel.
«E invece sì», ammette Nives, uscendo fuori dalla sala e percorrendo il corridoio velocemente. Daniel le corre indietro, riuscendo ad afferrarla quando ormai sono in mezzo al marciapiede davanti a casa di Lena. Anche se lei si oppone, le prende il viso tra le mani e la guarda dritta negli occhi.
«Ti amo Nives», sussurra, con il fiato corto. La Principessa si sporge, lasciandogli un bacio sulle labbra, mentre il cielo tuona, anticipando le prime gocce di pioggia.
Basta il tempo di un bacio per far arrivare il temporale.
Basta un battito nelle ciglia a far sparire Nives, che prima di andare sussurra:
«Addio Daniel».
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