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Capitolo 21

[Serendipity]

Eravate davanti all'edificio che avrebbe nuovamente preso per voi il posto di dormitorio e nessuno di voi aveva particolarmente voglia di tornarci, sopratutto sapendo che il giorno successivo sarebbero riprese regolarmente le lezioni.

Però non per tutti dato che Michela ancora poteva assentarsi e si capiva che ne fosse felice, vi sorrideva divertita probabilmente cosciente del fatto che speravate che ella vi passasse quella terribile influenza, anche solo un po', giusto per poter allungare il tempo che vi separava da compiti ed interrogazioni ma non sembrava volerne sapere.

Vi separaste per poter giungere nelle vostre stanze e sistemarle, non era stato necessario fare le pulizie poiché a quello ci aveva pensato la scuola sebbene normalmente fosse piena responsabilità degli studenti, un modo per rendere dei ragazzi più responsabili e pronti alla vita del college molto simile a quella di una persona adulta e stipendiata.

Ti separasti dalla dolce stretta di Jin che ti mostrò un lieve sorriso e poi, insieme alle tue amiche e coinquiline, entrasti nella stanza che era identica a come era stata lasciata prima dell'incendio, perfettamente ordinata e pulita, dovevate solamente togliere quel poco di polvere annidata fra i vestiti rimasti immobili e i vari oggetti disposti nei ripiani e cassetti.

Vi metteste all'opera e in breve tempo tutto era sistemato come se non vi foste mai assentato dalla stanza, ma non vi rimase neppure il tempo per fare quattro chiacchiere o rilassarvi di nuovo sui vostri letti come d'abitudine che un bussare frenetico e un po' violento si fece sentire contro la vostra porta in legno scuro.

Fu Veronica ad aprire la porta e appena lo fece Taehyung ti si presentò nella stanza sorridendo «Mi siete mancate amiche mie del mio cuore, al solo pensiero che oggi vi avrei riviste sono esploso di gioia, siete le-» non gli fu concesso di terminare la frase perché tu interventisti.

«Che ti serve Tae» chiedessi inarcando un sopracciglio, a quelle parole gli occhi scuri del ragazzo si fecero un po' più grandi e sporse all'infuori in labbro inferiore portando le braccia davanti al petto per poi incrociarle come avrebbe fatto un bambino capriccioso.

«Non posso credere che le siate sempre così, non posso semplicemente volervi bene?» chiese cambiando poi espressione, chiuse gli occhi, portò un po' indietro la schiena facendo attenzione a non perdere equilibrio ed infine si portò il dorso della mano destra sulla fronte te del suo viso che aveva ruotato appena verso sinistra, insomma la classica posa tragica.

«No» rispondeste tutte in coro guardandolo fisso aspettando che confessasse, eravate certe che avesse fatto qualcosa che non avrebbe dovuto e che dunque stava scappando oppure si stava nascondendo dalla furia omicida dai suoi compagni di stanza ad esempio.

Egli si sedette a terra e fece un lungo sospiro sconsolato prima di iniziare a raccontare la sua versione dei fatti «Stavamo riordinando la nostra stanza dato che oggi pomeriggio ci sarà l'ispezione delle stanze e la nostra è un casino, almeno dalla parte mia e di Namjoon, però io sono inciampato e potrei aver fatto cadere tutti i libri di Hobi a terra, quello che aveva tolto e deciso di mettere in ordine alfabetico, gli stessi che si sono mischiati sul pavimento » disse trattandosi poi la nuca con un sorriso che esprimeva pentimento e non eri certa se fosse rivolto a voi o alle sue azioni incaute che lo stavano portando ad essere un latitante.

Poi ci fu un educato bussare che si stava scontrano nuovamente contro la porta e questa volta fu Michela ad aprire, se ne stava davanti all'unico spiraglio di essa lasciato libero impedendo alla persona che aveva davanti di vedere più in profondità nella stanza e presto fu anche udita la voce infastidita di Hoseok, normalmente sempre allegro e vitale.

«È qui quella sotto specie di maniaco casinista? » chiese senza cattiveria, con un tono amichevole e scherzoso che però mostrava la sua rabbia sebbene non fosse molta, a quelle parole la ragazza fece un cenno con il capo per poi spostarsi di lato lasciando la possibilità al ragazzo dai capelli aranciati di vedere la figura del fuggiasco «Tutto tuo » disse la bionda semplicemente mentre lo osservava portar via l'intruso.

Poi dopo averli salutati chiuse la porta, ma ancora una volta si sentì il suono di alcune nocche contro la dura superficie e fu nuovamente lei ad prime visto che era ancora davanti ad essa, quando lo fece però lasciò che chi era stato entrasse direttamente.

Jin e Jungkook stavano portando Jimin con le braccia attorno alle loro spalle per poterne sorreggere il peso, egli aveva la pelle matida di sudore, i capelli leggermente lunghi e neri come il manto piumato di un corvo pregni della stessa sostanza e la per normalmente pallida del suo viso era invece tinta di un rosso bollente.

La bionda lasciò che lo stendessero sul suo letto mentre lei correva a riempire d'acqua un contenitore per poi immergerci dentro un panno di tessuto ed adagiarlo sulla fronte del malato per donargli sollievo dall'alta temperatura del suo corpo.

«Siamo andati dall'infermiera, ci ha dato dei farmaci e ha detto che ci sarebbe voluto un po', credo che sia la stessa cosa che hai avuto tu Michela, puoi pensarci tu? » chiese un poco' scosso e preoccupato il castano scuro che certamente non si aspettava un tale sviluppo poiché egli era stato al fianco della ragazza malata per settimane e proprio in quel momento presentava i suoi stessi sintomi, insomma, era piuttosto strano.

«Non preoccuparti posso farlo, tanto non devo frequentare le lezioni per un po' e non mi ammalerò dato che l'ho appena avuta, poi non mi piace avere debiti » disse la ragazza sorridendo gentilmente mandando tutti fuori dalla stampa dicendo che altrimenti sarebbero finiti con l'ammalarsi anche loro e che lo stare male di Jimin dava loro l'occasione di passare il loro tempo assieme.

Insomma Michela aveva appena cacciato te e Veronica dalla vostra stanza con quelle velate parole ammiccanti che tu capisti fin troppo velocemente diventando rossa come un pomodoro maturo, al tuo fianco la mora invece guardava la porta chiusa con gli occhi spalancati ancora incredula, insomma era stata sbattuta fuori e erano state fatte piccanti insinuazioni, poco dopo aveva riperto la porta tendendo le braccia con due borsoni «Emi raccomando divertitevi ma non troppo! » disse con voce squillante facendo l'occhiolino ai due ragzzi che sviarono lo sguardo imbarazzati.

I due, un po' rossi in viso e visbilmente a disagio, vi accompagnarono nella loro stanza e vi fecero sistemare, lasciaste i vestiti nei borsoni non volendo risultare troppo invadenti ma comunque restava un piccolo ma essenziale problema da risolvere e questo era dove avreste dormito visto che i letti erano solamente tre e voi, beh, voi eravate in quattro.

«Credo che dovremmo avvisarele hyung...» disse a voce bassa Jungkook convinto di non essere stato sentito cosa che sarebbe risultata piuttosto impossibile dato che quella stanza non era esattamente enorme e ti preoccupasti all'udire quelle parole, non sapevi spiegarti il motivo ma una strana ansia ti aveva stretto lo stomaco in una morsa ferrata mentre il tuo cuore aveva preso a battere come un matto.

A quel punto il biondo fece un cenno con il capo per poi voltarsi verso di voi che vi stavate guardando attorno curiose, la prima volta che eri stata i quella stanza eri stata fin troppo agitata e nervosa per potervi prestare attenzione, poi udisti la voce di Jin chiamarvi con un sorriso misto fra preoccupazione e divertimento «Mi dispiace dirvelo cosi ma non pensavamo che sareste state sbattute fuori dalla vostra stanza e Taehyung e' stato momentaneamente cacciato dalla sua cosi' lo ospitiamo noi... » disse grattandosi la nuca nervosamente mentre voi due vi eravate guardate chiedendovi sienziosamente che sarebbe successo dunque.

«Pero' non dovete andare via, potrebbe essere un po' imbarazzante ma dato che siamo fidanzati potremmo dormire assieme » bisbiglio' il castano giocherellando con le sue stesse dita, neppure lui era completamente a suo agio ma a pensarci bene non c'erano molte altre alternative e non sarebbe stato terribile, soprattutto per te che ancora rammentavi la delicatezza del suo tocco e l'eterea visione del dolce viso sopito di Jin, per te che ancora rammentavi quando ti eri sveglita fra le sue braccia dopo quella festa che vi fece diventare amici.

Deciso che tu avresti dormito con il tuo fidanzato e Veronica con il suo vi fermaste a parlare un po', non che ci fosse stato un reale motivo, semplicemente stavate bene fra voi e stavate costruendo un saldo legame che per alcuni prendeva il nome di amicizia e per altri invece l'importante e terrificante nome di amore, tutto venne pero' spezzato dalla porta che veniva aperta violentemente e che per tanto aveva sbattutto contro il muro.

«Ciao, oh, disturo forse? » chiese Taehyung portandosi una mano al lato del viso piegandolo leggeremente di lato con un sorriso molto ambiguo mentre tu sospiravi, effettivamente chi meglio di quel ragazzo poteva riuscire ad essere amico della bionda che per altro delle vole parlava solamente tramite doppi sensi se non lui, a questo sciocco pensiero scuotesti la testa ceracndo di non scoppiare a ridere anche se non era cosi' facile come avevi sperato.

«No, tranquillo, sai anche noi siamo state sfrattate » disse la mora ridacchiando seguita da Junkook e gli occhi del suo interlocutore si spalancarono «Quindi, dove avete infilato il moribondo? » chiese portndo la mano sotto al mento con sguardo curioso ma anche un tantino sospettoso cosi' finise a spiegare quello che era successo qualche ora prima e per te fu facile notare il sorriso sbilencon e gli occhi aguzzati di Taehyung che sembrava star tramando qualcosa.

Egli propose di far visita ai due, iusto per vedere se si stavano uccidndo, se lei stava facendo un rito satanico e usando il povero malato come sacrificio o se invece ella se ne stava semplicemnte predendo cura, proprio come aveva detto che avrebbe fatto e dato che non avevate nulla di migliore da fare lo seguiste, giusto per non perdervi la scena di lui che veniva ucciso in caso ci fosse stata.

Avevi con te le chiavi della stanza e le allungasti al curioso ragazzo e quando arrivaste fu proprio lui a far scattare la serratura, apri' piano la porta in modo da non fare troppo rumore e in caso beccare la ragazza nel suo tentato omicidio, ma cio' che vedeste fu totalmente lontano da un crimine e stranamente lei non vi aveva sentito.

Era seduta sul letto con le gambe lasciate a penzolini dal bordo di esso, Jimin aveva il capo appoggiato sulle cosce della ragazza mentre riposava dimenandosi di tanto in tanto con i capelli scuri ancora pregni di sudore, cosi' come i suoi indumenti ed il viso ancora rosso a causa della febbre, le sue labbra rosee e normalmente perfette apparivano screpolate mentre lasciava uscire dei respiri piuttosto pesanti ogni volta, stava ben peggio di come era stata lei durante la malattia.

Michela aveva il capo proteso in avanti, i suoi occhi scuri puntati sul viso pallido di lui e la chioma bionda che gli accatrezava i lienamenti marcati a causa della loro lunghezza, le sue mani erano posizionate una con un panno pregno, probabiolmente, d'acqua gelida era poggiata sulla sua fronte e con l'altra sfiorava gentilmente la pelle del suo viso o qualcuna delle sue ciocche scure e facendolo egli sembrava calmarsi in quel sonno agitato che sembrava star facendo.

Muoveva le sue membra con cura ed attenzione assicurandosi di donargli sollievo appena i suoi occhi scuri avessero notato il primo segno d'agitazione lasciando che il ragazzo potesse riposare tranquillamente e conoscendola era strano che fosse tanto premurosa quanto paziente con qualcuno con il quale non aveva un legame ben saldo.

«E io che mi aspettavo uno scenario apocalittico e sanuinario...» disse il curioso ragazzo dando sarcasticamente voce ai pensieri di voi tutti attirando l'attenzione della ragazza che aveva lasciato uscire un lieve sospiro dalle sue labbra dopo aver serrato i suoi occhi, era evidente come tentasse di mantenere la calma, calma che non aveva mai avuto e vi osservo' «Ma che sei un fugo, come fai ad essere ovunque? » chiese sussurrando mentre lo guardava piuttosto male.

«Beh, dato che sei qui potresti fare qualcosa di utile come portarmi una bottiglia d'acqua » disse ed egli fece come gli era stato chiesto, ci impiego' poco tempo ad andare e tornare, ma era stato sufficente perche' la ragazza vi mettesse in estremo imbarazzo cn una sola frase «So che siete in stanza a sieme ma le cose a quattro non sono adatte alla prima volta di una ragazza, oh, ricordatevi le protezzioni mi raccomando » disse tagliente, probabilmente infastidita dal fatto che foste entrati senza chiedere permesso, fatto sta che quando Taehyung torno' voi non vi stavate guardando negli occhi, troppo imbarazzati.

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